FRAGOLE & SIGARETTE

By deperire

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LGBT+ LOVE STORY | completa (storia vecchia, perdonate gli orrori/errori) « le fragole e le sigarette saprann... More

INTRO
PLAYLIST
00│Tyler's life
01│Yankees cap & black haired boy
02│smiles behind biology books
03│pancakes for the math genius
04│the hill of memories
05│Allison's party
06│cigarette & hot choco
07│"Am I not worth it?"
08│drunk kisses & broken promises
09│salty tears rolled down his cheeks
1│mommy's big boy
2│two lonely souls
3│"I'd follow you everywhere"
4│honey kisses under the stars
5│"you make me happy"
6│MEL'S MOTEL
7│sweets & kids
8│fools in love
9│game over
10│worth it
12│melting in his perfume
13│"he likes you"
14│boy in luv
15│dome of stars
16│Pac-Man will eat us
17│let's go have fun!
18│selling soul for french fries
19│time is over
20│"there's no one like you"
21│lovey dovey
22│drooping eyelids
23│ROSIE'S DINER
24│sooner or later
OUTRO

11│"school sucks"

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By deperire

FRAGOLE & SIGARETTE
❝ like that night in the back of the cab
when your fingers walked in my hand ❞

« andiamo all'arcade » e fu così che ci ritrovammo per strada entrambi sulla mia bicicletta, dato che Ethan, per un motivo a me sconosciuto, aveva detto che volesse andare con un solo mezzo ed io glielo permisi ad una sola condizione: che pedalasse lui. Il sole era ancora alto nel cielo azzurro e l'aria era appiccicosa, ci inumidiva le pelli, facendole risultare più lucide sotto i raggi del sole « hai portato i soldi stavolta? » mi chiese, girandosi verso di me, che avevo le mani posate sulle sue spalle in modo da non cadere « si, però guarda la strada »

« tanto è vuota » scrollò le spalle con nonchalance e mi fece l'occhiolino, roteai gli occhi, pizzicandogli la pelle della spalla, facendolo sbandare « ci fai cadere così! » protestò lanciando un'occhiataccia nella mia direzione, facendomi sghignazzare « così impari a contraddirmi » sospirò rassegnato, alle mie parole, guardando avanti e in quel esatto momento si accorse che non stessimo andando dritto, ma in diagonale, finendo nella direzione di due ragazzi che nè lui nè io avevamo notato « attenti! » li avvisò ed i due si spostarono giusto in tempo, facendo finire me e Ethan sul prato di una casa a due piani.

« merda » grugnì, il corvino, mentre si voltava nella mia direzione, forse per controllare se mi fossi fatto male « la prossima volta ascoltami! » sbottai prima che potesse aprire bocca, sentii delle risate a qualche metro da noi e due sagome avvicinarsi, una mi tese la mano « vi siete fatti male? » chiese il ragazzo dai capelli mori, mentre io ero impegnato a guardare scrupoloso la sua mano, alla fine l'accettai e lui mi tirò su « io sto bene » sentenziai, guardando Ethan alzarsi grazie all'aiuto dell'altro ragazzo dai capelli biondi.

« stiamo bene » mi corresse Ethan, alzando la mia bicicletta e portandola fuori da quel giardino, seguito da tutti noi « siete nuovi? » diedi voce ai miei dubbi, guardandoli con le sopracciglia aggrottate « in realtà abitiamo a dieci minuti da qui » spiegò brevemente il moro, avvolgendo le spalle dell'altro con un braccio « Cody » si presentò, mostrandoci un sorriso amichevole che subito ricambiai « Tyler, lui invece è Ethan » dissi guardando poi il ragazzo biondo, che ancora non si decideva a presentarsi « Ryan »

Disse con tono annoiato, quasi come se fosse stato costretto, lanciai uno sguardo a Ethan « avete da fare? » la mia attenzione si spostò sul moro, che aveva appena aperto bocca « beh, avevamo pensato di trascorrere il pomeriggio all'arcade, voi? » rispose, il corvino, infilando la mano sinistra in tasca mentre con la destra teneva il manubrio della bici, mantenendola al suo fianco « volevamo entrare a scuola » disse con tono fiero, Cody, mentre i suoi occhi ispezionavano i dintorni « vi unite a noi? » chiese poi, guardai Ethan e notai subito una scintilla scoccare nei suoi occhi « ci siamo! »

« poi il preside mi ha sospeso! » disse con entusiasmo, Cody, scendendo dalla cattedra, eravamo entrati senza alcuna difficoltà grazie alle abilità del moro e Ryan aveva disattivato le telecamere, permettendoci così di fare ciò che volevamo. La prima cosa che facemmo fu entrare nelle classi e scrivere sulle whiteboard, Ethan ed io li avevamo guidati verso l'aula in cui iniziò tutto. Ryan era seduto sul davanzale della finestra mentre teneva in bilico tra le labbra sottili una sigaretta, Cody era impegnato a raccontarci le sue avventure al liceo e tutti i guai che aveva combinato, io ero seduto al mio banco, i miei occhi si spostavano da una parte all'altra, alla ricerca dei ricordi legati ad essa e Ethan si divertiva a scrivere sulla whiteboard.

« cosa ci scrivo? » chiese, il corvino, facendo grugnire Cody, che si stava destreggiando in un'altro avvincente racconto. Spostai la mia attenzione su di lui, guardando come cancellasse animatamente la precedente scritta, mi alzai, trascinando i piedi mentre mi avvicinavo a Ethan, gli presi il pennarello da mano « ecco qua! » mi allontanai dalla whiteboard con aria soddisfatta, mostrando agli altri ciò che avevo scritto « ''school sucks" » lesse Ryan, mentre il moro batteva le mani compiaciuto e Ethan mi sorrideva a labbra strette « aggiungi un disegno! » propose indicando una parte vuota, Cody, mi mordicchiai il labbro inferiore e prima che potessi iniziare a pensare, Ethan prese il pennarello e disegnò un cazzo.

« gesù, che cattivo gusto » commentò, Ryan, arricciando il naso mentre scendeva dal davanzale, Cody rise complimentandosi con Ethan che si impegnava a stilizzare la sua opera d'arte « sono d'accordo con Ryan » annunciai, iniziando a fare il tifo per il biondo quando quest'ultimo e il corvino iniziarono a lottare per avere il controllo sul pennarello. Ethan lo lasciò andare, permettendo a Ryan di cancellare il suo disegno e di fare delle strisce sotto la scritta che avevo fatto io e, con un'espressione soddisfatta stampata in viso, chiudere il pennarello « meglio »

« palestra o piscina? » chiese Cody, guardandoci con un ghigno a piegare le sue labbra « piscina! » esclamò, il corvino, cominciando a correre verso il luogo scelto, Ryan scosse la testa strusciando i piedi per terra mentre affondava le mani nei bermuda grigi e Cody corse dietro a Ethan gridando sguaiatamente il suo nome, mentre io, come il biondo, avevo lo sguardo impegnato a vagare per la struttura, trascinando lascivamente gli occhi da una parte all'altra, dando la possibilità alla nostalgia di avere il sopravvento sulla mia mente.

« tu e Ethan state insieme? » sentii Ryan azzardare, voltai lentamente il viso nella sua direzione, guardando il suo profilo, i capelli biondi che umidi ricadevano sulla sua fronte, le labbra strette in una linea compatta, la cosa che più mi piaceva del suo viso erano i suoi occhi, dalla forma felina « no » risposi aggiungendo una scrollata di spalle, come se mi stessi levando via il peso dei dubbi dalla schiena « guarda che non ci sono problemi se lo siete, Cody è gay ed io sono bisessuale » restai in silenzio, lo sguardo assente, sentivo in lontananza le grida dei due « non è questo il problema, non siamo fidanzati, tutto qua »

« però ogni volta che gli occhi di Et si posano su di te, c'è qualcosa in più nel suo sguardo » quello che scatenò quella constatazione nel mio corpo fu qualcosa di contrastante: il mio cuore accelerò il proprio andamento ma il mio stomaco si contorse per il modo con cui Ryan aveva definito il pece « la nostra è un'amicizia particolare » alzai le spalle, dando il compito ad un piccolo sospiro di accompagnare le mie parole « ho capito, non vuoi dirlo, è okay »

« tra te e Cody? » chiesi, ritorcendo la sua stessa domanda puntandogliela contro e fu lui che, poi, portò gli occhi su di me, piegando le labbra sottili in un sorrisetto sghembo « beh, Cody mi è sempre piaciuto ma lui non l'ha capito » alzò le spalle, lessi un leggero accenno di tristezza e rassegnazione nel suo sguardo, nelle sue iridi scure « perchè non glielo dici? » domandai, la piscina si mostrò davanti a noi, sorrisi inconsciamente quando notai che il corvino stesse ridendo, forse per una battuta di Cody « perché ho paura di perderlo, in realtà, certe volte ci si ritrova davanti ad un bivio: rischiare o restare nella safe zone »

« beh, puoi immaginare cosa io abbia scelto » aggiunse dopo un attimo di silenzio, annuii guardandolo andare avanti e raggiungere Cody « la safe zone » sussurrai prima di ritrovarmi Ethan con una mano attorcigliata al mio avambraccio, intento a tirarmi verso il bordo piscina dove si trovava Cody e dove stava andando anche Ryan « perché ci avete messo così tanto? » mi chiese, il corvino, mentre ci accomodavamo per terra, guardai assorto Cody prendere una busta e posare, con entusiasmo, delle bottiglie di birra a terra, al centro del cerchio che avevamo creato inconsciamente « abbiamo parlato »

« e Ryan, ricordi quella volta che ci ubriacammo così tanto che finimmo per andare a cantare sotto la finestra di mrs Peterson? quella vecchietta ci minacciò di denunciarci per disturbo della quiete pubblica! » rise Cody, spintonando amichevolmente l'altro, che rise a sua volta, tenendo la testa bassa, Ethan stava sorseggiando la birra, ascoltando distrattamente ciò che il moro stava dicendo, gli occhi fissi su di me mentre io ero seduto con una gamba immersa e lo sguardo fermo sulle increspature dell'acqua che stavo creando con i movimenti della gamba.

« perchè non fai provare loro quella roba che abbiamo preso da tuo zio, Ryan? » propose Cody e il biondo lo guardò indeciso, spostando la sua attenzione su di noi « di che roba stai parlando? » chiese, Ethan, le sue labbra rosee inglobarono la bocca della Heineken, mandando giù quello che restava all'interno « parlo di roba buona, Et » si strofinò le mani con un ghigno sul viso, Cody, facendo gesto a Ryan di mostrarci il soggetto di tale entusiasmo « canne? » chiese, quasi con tono di disapprovazione, Ethan, il mio sguardo si spostò su quei rotoli contenenti cannabis.

« non canne qualunque, le ha fatte suo zio, gliele abbiamo fregate ieri » sghignazzò, Cody, passando una canna a tutti noi, la guardai attento prima di afferrarla, non sapevo se fosse la scelta giusta « avanti, così ci rilassiamo » ci spronò, il moro, con tono scaltro e ingannatore, guardai Ryan accenderla senza pensarci due volte e Ethan sporgersi verso la fiamma dell'accendino per accenderla, presi la mia Heineken, abbandonata minuti prima sul bordo della piscina.

Mi avvicinai al corvino, il quale era seduto a gambe incrociate di fianco a Cody, posando la mano destra sulla sua spalla, la sinistra reggeva la canna che mantenevo in bilico tra le mie labbra, trascinai l'indice sotto il suo mento, facendogli alzare la testa, avvicinai la punta della mia canna alla sua, accendendola. Ethan mi guardava con uno strano luccichio negli occhi, gli sorrisi languidamente per poi strusciare al mio posto. Era la prima volta che provavo una canna, la prima cosa che sentii fu la bocca prosciugarsi e i muscoli rilassarsi.

Alternavamo tutti birra e tiro, io in particolare, quasi con bisogno, Ryan si era steso per terra con lo sguardo puntato in alto e Cody aveva il braccio sinistro sulle spalle del pece, che gli soffiava il fumo in viso con un ghigno a piegargli le labbra secche. Quella scena mi stava provocando un dolore al petto, i loro visi erano vicini, troppo, e sembrava che stessero sul punto di baciarsi. Al solo pensiero un fuoco mi si accese dentro, percepii il bisogno di attirare l'attenzione del corvino crescere dentro di me, quasi persi il controllo quando Cody posò la sua mano libera sul petto del mio Ethan, accarezzandoglielo con sensualità.

Gattonai verso il pece che notando i miei improvvisi movimenti portò le sue iridi nelle mie, lucide e languide, Cody tolse la mano dal suo petto e si allontanò da Ethan quando mi vide sedermi a cavalcioni sulle sue gambe « Tyler? » pronunciò il mio nome con voce bassa e rauca, la mia pelle fu invasa da scosse di compiacimento, i suoi occhi si arrampicavano sul mio viso con curiosità maliziosa. Avevo finito la mia canna da un pezzo e, solo quando mi ritrovai a rubargli la sua dalle labbra per portarla alle mie, mi resi conto che quella dannata gelosia mi aveva spinto a tirare voracemente da quel rotolo di cannabis.

Devi guardare solo me in quel modo, Ethan. Questo avrei voluto dirgli ma decisi di farglielo capire con le azioni, tirai dalla sua canna soffiando il fumo verso le sue labbra per fargli intuire quale fosse la mia preda, lui le piegò in un sorrisetto pieno di muta compiacenza, gli sorrisi languido, attorcigliando le braccia al suo collo, portando il peso all'indietro, in modo che la mia schiena potesse sfiorare terra, i nostri nasi si scontravano.

La canna si consumava intrappolata tra le mie dita che tenevano lontane dai capelli di Ethan « sei mio » gli sussurrai con tono seducente, unendo le nostre labbra mentre un verso di stupore lasciava le labbra di Cody, sentivo gli occhi di Ryan bruciarmi la pelle ma l'ignorai volendo godermi il sapore delle labbra secche del pece. Gli lasciai un bacio a stampo prima di sussurrargli: « non guardare nessuno come guardi me »

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una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene