KINGS MAN ~ Riren

By ondepasseggere_09_

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Questa è la storia di due ragazzi. Uno scorbutico e l'altro con mille segreti. Ma... Come ha inizio tutto? Co... More

Moccioso
HOSPITAL PARTE 1 (AMNESIA)
HOSPITAL parte 2
HOSPITAL Parte 3 (Segreti allo scoperto)
Double personality
Secret
Golden-eyes
Questions
School
Math
Cat
Rain
Proposal and Drink
Provocations
Training
Theatre club
Vengeance
Detention and more
Biscuit and Kidnapping
Friday
I can be pervy too!
Let's do it
I'm not fall for you.
Bets & kiss.
Mr Gaze
Meal of love.
The key
What a sad story
Raccoon
it's complicated
What does this mean
The box

Stupid friends

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By ondepasseggere_09_

«Ora che sappiamo che questo Ackerman andrà comunque a quel ballo le cose si fanno più complicate.» sospirò l'uomo picchiettando un po' con i mocassini e attirando completamente l'attenzione dell'altro.
«Cosa dovremmo fare? Attacchermo lo stesso o rimanderemo a un'altra volta?» domandò Isez.
«Non lo so, vedremo. Ora che so che lui è qui in città i tempi si fanno più ristretti.» mormorò tranquillo per poi allontanarsi e dirigersi lentamente verso la porta per andarsene.

«Ma non bisogna mai avere troppa fretta.» mormorò calmo senza voltarsi per poi canticchiare lievemente una canzone sotto il bagliore della luna costretta a dover guardare le cose più inimmaginabili ogni notte.
Che fosse un cuore che batteva confuso o che fosse un cuore vuoto e crudele che di battiti ne aveva tolti tanti, doveva osservarli tutti, in egual modo uno ad uno.

***

«Non sono lì dentro da troppo tempo?? Sono lì da molto, non trovi anche tu? Forse dovrei entrare a dare un'occhiata, no? Non credi? Già, dovrei proprio entrare! Giusto per accertarmi che stia andando tutto liscio!» rise nervosamente Eren filando dritto verso la porta dell'infermeria dove Hanji stava curando Levi.
«Eren, sono lì dentro da cinque minuti.» lo bloccò Erwin tirandolo per il braccio e facendolo sedere sulla sedia.

Eren sbuffò e iniziò a tamburellare il piede al suolo piegandosi in avanti con i gomiti sulle gambe e la testa tra le mani.
«Si può sapere che cos'hai? È da quando è entrato lì dentro che sei tutto agitato.» sospirò il biondo sedendosi accanto a lui.
Lo guardò con occhi preoccupati e iniziò ad accarezzarlo sulla schiena per consolarlo.
«Non c'è bisogno di stare così, non è una ferita molto seria. Ti comporti quasi come se a spararlo fossi stato tu.» ridacchiò il biondo sarcastico.
Eren girò lievemente il capo guardandolo colpevole.
Quasi come se volesse chiedere scusa con lo sguardo.
Erwin si accigliò allontanando lievemente la mano confuso.
Cosa voleva dire con quello sguardo?
«Non-... non mi starai dicendo che a spararlo sei stato tu...?» domandò teso facendolo sospirare.

«No no, per carità, non avrei mai potuto. È solo che...» si bloccò senza sapere come spiegarsi.
Erwin si rilassò lievemente e riprese a massaggiargli la schiena con dolcezza, quasi con fare paterno.
«È solo che?» domandò con tono dolce invitandolo a continuare.
«Mi sento in colpa. Se non avessi finito tutte le mie pallottole... e se Levi non mi fosse saltato addosso per farmi abbassare riparandomi con il suo corpo... io... lui... lui non si sarebbe fatto male e-»
«Eren.» lo bloccò Erwin con tono serio. «Se Levi non ti avesse aiutato, tu adesso saresti morto.» puntualizzò il biondo con tono fermo.

«Pensaci, non è meglio così? In fondo non è una ferita grave e lui ne ha passate di peggiori. Quindi sta calmo e non preoccuparti.» continuò il biondo spostando la mano dalla schiena alla nuca per scompigliargli i cappelli.
«Sì ma- se avessi calcolato il numero di colpi da sparare e se le pallottole non fossero finite... tutto questo non sarebbe proprio successo- io... dovevo calcolare di più il numero di colpi che avrei sparato e le munizioni che avrei usato.» borbottò il castano rialzandosi con la schiena per mettersi seduto in posizione eretta.

«Eren sul serio, non stare così. Era la tua prima sparatoria, no? Te la sei cavata anche piuttosto bene. Io alla mia prima volta ho sparato nel piede del mio capo squadra per sbaglio!» ridacchiò il biondo coinvolgendo anche l'altro. «È stato tremendo... mi sentivo così in colpa... tralasciando che per tre mesi mi fece fare tre ore in più di allenamento rispetto agli altri... ah fu doloroso-» rabbrividì al ricordo facendolo ridacchiare nuovamente.
«E guarda, ha funzionato. Dopo quel giorno non ho mai fatto più un errore del genere! È stato un avvenimento importante per la mia carriera, proprio perché si tratta di uno dei mattoni della mia esperienza, che mi ha portato dove sono ora.» gli spiegò con tono dolce.
«Quindi non preoccuparti. Sarai anche il secondo agente più forte, ma rimani comunque un novellino, e come tale, ci sono ancora molte prime volte che devi ancora affrontare. Non buttarti giù di morale, usa tutto come esperienza e pensa in positivo.» sorrise il biondo dandogli una pacca incoraggiante sulla spalla.

Eren ricambiò il sorriso e poco dopo si accigliò.
«Ma Levi non mi ammazzerà quando starà meglio, vero?» domandò timoroso rabbrividendo leggermente.
«Se avesse voluto ammazzarti lo avrebbe già fatto.» lo rassicurò il biondo.
Anche se qualche oscuro dubbio iniziò ad insinuarsi nella sua mente.
Il corvino solitamente non era molto paziente e si arrabbiava facilmente.
Forse con Eren avrebbe lasciato correre... oppure trovare un altro modo di vendicarsi, se così si poteva dire.
«Dici? Non lo so, non cre-»
«Eren!» il castano si bloccò quando si sentì chiamare dalla voce agitata di un ragazzo che conosceva bene.
«Gabriel!» esclamò Eren entusiasta alzandosi dalla sedia per andare ad abbracciarlo.

«Eren! Come ti senti?! Sei tutto intero?! Va tutto bene?! Tutto ok?! Ahhhhhhh, dannazione! Quei luridi bastardi! Vorrei ucciderli con le mie stesse mani!» sbottò il moro dagli occhi azzurri iniziando a toccarlo ovunque e a tempestarlo di domande.
«Sì sì mamma, sto bene. Non preoccuparti.» lo prese in giro Eren facendo ridacchiare Harrison poco distante da loro.
Gabriel fulminò sia Eren che il suo fidanzato con lo sguardo e non perse tempo a colpirli entrambi sulla nuca.

«Ma non dovevamo incontrarci dopo tutti al bar?» domandò Eren confuso massaggiando il punto in cui l'amico lo aveva colpito.
«Ah sì, ma noi due abbiamo finito subito di prepararci, ed io ero troppo in ansia per aspettare! Quindi siamo venuti direttamente qui.» spiegò Gabriel sorridendo.
«E Lenny?»
«Be'... gli ho chiesto se voleva venire prima anche lui, ma mi ha snobbato dicendo che si deve prima preparare per bene perché non vuole sembrare la tizia di the ring, e che deve anche prepararsi mentalmente perché ha il culo del tutto sfondato.» sospirò Gabriel esausto mentre Harrison si allontanò per andare a parlare con Erwin.
«Non ti dico quanto è stato esplicito al telefono. Ha provato persino a rifilarmi alcuni dettagli dei rapporti che ha avuto stanotte- ma dico, fa sul serio?! per quanto quel cameriere messicano, dai pettorali di marmo e i bicipiti grossi come panettoni possa essere "dotato", non ho la minima voglia di sentir parlare di certe cose a prima mattina... non so proprio come faccia a volte.» sospirò Gabriel facendo ridacchiare il castano.

«Anche se farò un eccezione per te.» mormorò Gabry malizioso facendogli l'occhiolino.
Eren si accigliò e lo guardò confuso non capendo cosa volesse intendere.
«Be'- ci devi raccontare tutto quello che è successo con Levi stanotte, no? Quindi preparati.» lo ammonì malizioso facendolo arrossire.
«Ma io non voglio-»
«Devo ricordarti cosa è successo l'ultima volta?» lo guardò con un sopracciglio alzato alludendo a ciò che era successo.
Eren deglutì e negò con la testa rabbrividendo al ricordo super fresco di quando lo avevano rapito e chiuso nello scantinato per farlo parlare dei suoi rapporti col corvino.
Be', quello era un ricordo veramente troppo recente da smaltire subito, in fondo era successo di giovedì e ora era sabato mattina quindi...
Una cosa che Eren trovava strana era il comportamento di Erwin, insomma, si comportava come se nulla fosse successo.
Certo, si vedeva che era abituato ai ricatti di Lenny e Gabriel, eppure sembrava comunque soddisfatto.
Be', alla fine il biondo era stato convinto ad una condizione che gli avevano concesso, quindi ne era uscito quasi vincente.

Eren passò i minuti a seguire parlando con il suo amico e riuscendo così a distrarsi un po' dall'ansia, una vecchia amica che gli faceva costantemente compagnia.
Dopo circa mezz'ora, Levi uscì dalla stanza con Hanji alle calcagna e sembrava del tutto esausto.
Sembrava essere sul punto di avere un attacco nervoso da un momento all'altro.
«Cazzo Erwin! devi mettere una mela in bocca a tua moglie, ho il cervello in tilt dopo solo mezz'ora. Sono più stordito a causa sua che per la ferita. Non credo che farla stare da sola con un paziente in una stanza stretta sia una buona idea. È una vera tortura psicologica.» sbottò il corvino non appena mise piede fuori dalla stanza facendo ridere Hanji orgogliosa di sé stessa, dato che era solita considerare queste cose come dei complimenti.

Eren ridacchiò e spostò lo sguardo sul braccio fasciato di Levi.
«Come sta?» domandò preoccupato attirando l'attenzione sia della donna che del corvino.
«Nulla di troppo grave. Qualche settimana e sarà tutto come nuovo. Anche se può tranquillamente usare già il braccio, quindi non dovrebbero esserci troppi problemi per la vostra missione.» spiegò la mora sorridendo.
Eren sospirò sollevato e guardò Levi chiedendogli scusa con lo sguardo.
Il corvino ghignò avendo la conferma che Eren si sentisse in colpa; già sapeva come rigirare quella situazione a suo favore.
Alla fine aveva deciso di non dare troppo peso a ciò che Erwin gli aveva detto, andiamo, era troppo surreale per essere vero!
Insomma, lui innamorato? Lui?
Tsk, certo come no.
Era più probabile che un elefante si accoppiasse con un criceto.

«Oi, occhi-verdi, andiamo.» lo chiamò Levi avviandosi all'uscita per andarsene.
«Cosa- occhi-che?» domandò il castano confuso.
«Occhi-verdi. Oh andiamo, vi muovete? Dobbiamo andare in questo bar sì o no? Ho assolutamente bisogno di prendere un caffè prima che vi mordo tutti.» sbottò il corvino con tono annoiato.
Aspettò che tutti lo superassero prima di afferrare il castano.
«Be'... a te ti morderò comunque dappertutto, quindi non c'è bisogno che vai di tutta fretta anche tu.» gli sussurrò nell'orecchio facendolo sobbalzare.
Gli diede uno schiaffo sul sedere per incitarlo a camminare e subito ricevette un'occhiataccia minacciosa dall'altro.
Eren non perse tempo ad allontanarsi e distanziarsi da lui con un lieve rossore sulle guance, gesto che lo fece ghignare vittorioso.

«Ancora non ho capito perché andiamo in quel bar piuttosto che al bar dell'agenzia.» sbuffò Erwin nel parcheggio mentre si dirigeva alla sua macchina insieme a Levi, Eren e Hanji.
«Perché è una cosa che farebbero le personi normali, e noi non siamo normali.» gli fece notare Eren ridacchiando.
Erwin inarcò un sopracciglio come per chiedergli se fosse serio, Hanji sorrise orgogliosa e Levi non se ne importò più di tanto.

«E poi, non prendertela sul personale, ma lo sanno tutti che il caffè di lì è molto meglio di quello che fate qui in agenzia.» puntualizzò Eren tra sé e sé.
Erwin lo guardò offeso.
«Il caffè che facciamo qui è cento volte meglio di quello che fanno la! Vero Levi?» sorrise il biondo guardando il corvino.
Levi si voltò a guardarlo qualche secondo e fece una breve smorfia prima di tornare a guardare altrove.
Erwin si accigliò e si voltò di scatto verso sua moglie.
«Vero Hanji?» domandò speranzoso.
La donna lo guardò sorridendo comprensiva per poi dargli una pacca sulla spalla per fargli coraggio.
«Voi non avete palato.» sbuffò offese facendo ridacchiare silenziosamente il castano.

Arrivati al bar, si fermarono all'entrata aspettando l'arrivo di Harrison e Gabriel che sarebbero venuti con un'altra macchina.
Non appena i due li raggiunsero Gabriel iniziò a guardarsi agiatamente a destra e a sinistra, teso come una corda di violino.
«Gabriel- che stai facendo?» domandò Eren confuso poggiandogli una mano sulla spalla e facendolo sussultare al tocco.
«Ah- io... sto solo controllando che non è ancora arrivato.» mormorò il moro dagli occhi azzurri.
«Chi?» domandò Harrison voltandosi a guardare il suo ragazzo.
«Io.» mormorò una voce alle spalle dei due.
Gabriel deglutì e Eren si sporse oltre la sua spalla per salutare il suo amico appena arrivato.
«Ehi... Lenny...» mormorò Gabry voltandosi lentamente a guardarlo con un sorriso tirato in volto.
Il corvino dal ciuffo blu ghignò malevolo e bastarono solo cinque secondi di sguardi intensi a convincere Gabriel a scappare il più veloce possibile.
«Non scappare codardo! Vieni subito qui che ti ammazzo!» urlò Lenny iniziando a rincorrerlo, attirando l'attenzione di quasi tutti i passanti.

Il gruppetto guardò il punto in cui i due erano spariti restando in un silenzio tombale.
«Che facciamo?» domandò Harrison continuando a fissare il punto in cui i due erano appena scomparsi.
«Entriamo?» propose Erwin continuando a guardare anche lui lo stesso punto.
«Entriamo.» confermò Harrison sicuro.
Il gruppetto fece per entrare ma Eren li fermò attirando la loro attenzione.
«E li lasciamo così?» domandò incerto non sapendo se fosse la cosa giusta da fare.
Si guardarono tutti qualche secondo in faccia decidendo cosa fare.
«Certamente.» mormorarono tutti in unisono, per poi entrare nel bar senza rimorsi.
Il castano sospirò ed entrò anche lui lasciando perdere.

Si sedettero ad un tavolo con più posti in un angolo del locale e presero i menù per guardare un po' le portate gustose che c'erano.
Eren non vedeva l'ora di poter rimpinzarsi e riempirsi con delle deliziose portate! Ahhh, solo al pensiero di poter mangiare gli veniva l'acquolina in bocca!
Acquolina con la quale si strozzò non appena avvertì la mano di Levi posarsi sulla sua coscia senza pudore! E la cosa peggiore non era solo che lo stesse molestando in pubblico in un bar -quando era ovvio che volesse solo mangiare- ma che lo stesse facendo continuando a leggere il menù come se nulla fosse e con quella insopportabile faccia impassibile che Eren avrebbe voluto tanto riempire di pugni!

«Smettila subito.» sibilò il castano digrignando i denti e coprendosi il volto con il menù.
«Di fare cosa?» lo provocò ammicando un lieve sorrisetto.
Eren si morse un labbro per l'irritazione e il corvino allontanò lo sguardo con frustrazione, colpito da quel gesto sensuale che l'altro aveva fatto involontariamente.
A Levi non piaceva quella stordente sensazione di desiderio.
Avrebbe voluto farlo suo, lì, in quell' esatto momento, ma il sapere di non poterlo ancora fare e di dover aspettare anche parecchie ore lo stava deteriorando.
Inoltre Eren indossava anche quei maledettissimi pantaloncini sportivi che lasciavano intravedere quelle sue bellissime e toniche gambe perfette...  sembrava volerlo fare apposta!
«Di fare quello che stai facendo.» lo ammonì il castano rispondendo alla sua domanda.
Gli schiaffeggiò la mano per fargliela togliere ma il corvino non la mosse di un millimetro.
Quella mano in certe situazioni poteva diventare peggio del tentacolo di un polpo pervertito.

«Indosserai questi pantaloncini anche in aereo?» domandò il corvino strusciando l'indice verso il bordo dei pantaloncini.
Eren rabbrividì sentendo la pelle d'oca espandersi su ogni centimetro di pelle.
«Perché dovrei cambiarli?» sussurrò ovvio insultandolo mentalmente.
Il cuore aveva iniziato a pulsare con ferocità ed era sicuro che la causa fosse la paura di essere visti dagli altri.
Eren era sicuro si trattasse di questo.

«Perché se non vuoi che ti sfondi il culo per ogni secondo di ogni singola stancante ora di aereo, allora direi che... sì, ti conviene cambiarli.» gli spiegò con calma.
Eren trovò irritante che l'altro fosse in grado di dire certe cose con così tanta calma che sembrasse quasi volesse dire cosa aveva intenzione di mangiare per cena.
Be'... il tono che usava era senz'altro per dire cosa volesse mangiare... ma purtroppo per lui quella portata era Eren.
E ciò non andava bene.
Non andava affatto bene.

«Non puoi certo farlo davanti a tutti gli altri passeggeri.» ribattè Eren con tono ovvio sorridendo compiaciuto e riuscendo finalmente a staccargli la mano dalla coscia.
«Non ti avevo già accennato che useremo il jet privato dell'agenzia?» sorrise felice facendogli sgranare gli occhi.
Non era possibile.
Eren si voltò di scatto verso di lui cercando di capire se fosse uno scherzo o no.
«Già... ci sarà da divertirsi.» mormorò malizioso tornando a leggere il menù.
Eren deglutì e provò a dire qualcosa ma venne interrotto dal suono del campanello alla porta d'ingresso.

Lenny entrò sorridente e gioioso, e non appena li ebbe notati si avviò verso di loro seguito da un Gabriel sconvolto con lo zigomo nero.
Raggiunti il tavolo, Lenny controllò quali fossero i due posti mancanti rimasti e quasi non gli venne un infarto nel capire che gli ultimi posti erano accanto ad Harrison e a... Hanji, seduta a capotavola.
Gabriel sorrise compiaciuto e gli avvolse le spalle con un braccio.
«Be'... mi pare ovvio quale sarà il mio posto, e quale sarà il tuo.» gli sussurrò malevolo nell'orecchio per poi sedersi accanto al suo ragazzo.

Lenny deglutì e si sedette accanto alla mora con cautela.
Non appena si fu seduto avvicinò la sedia il più possibile al posto di Eren guardando timoroso la donna che lo osservava sorridente.
Deglutì rumorosamente e si accostò talmente tanto ad Eren che potè sentire ogni muscolo ed osso del suo corpo.
Il castano sbuffò e lo allontanò lievemente per poter respirare e tornare ad avere almeno un po' del suo spazio vitale.

«Perché fai così? Solitamente non collaborate insieme per organizzare quei ricatti e tutto il resto?» borbottò il castano sottovoce alludendo a quando avevano "ricattato" Erwin grazie al supporto e alle informazioni della mora.
«Be' sì, quando si tratta di quelle cose sopporto perché è strettamente necessario, e poi non mi chiama limoncello quando si concentra su altro e quindi andiamo un po' più d'accordo.» lo informò senza farsi sentire dalla donna che adesso stava parlando con Erwin.

«Quindi l'unico problema e l'unico motivo per cui hai paura di lei... è che ti chiama limoncello?» sussurrò esasperato.
«Tu non sei normale.» gli fece notare con enfasi.
Lenny sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

«Non ho paura di lei, per carità...» ribattè il ragazzo con voce tremante e Eren lo guardò con un sopracciglio inarcato.
«E poi, incontrare lei è come rivivere ogni secondo di quella figuraccia, dato che mi chiama sempre in quel modo!» sbuffò Lenny scocciato.
«E rimane anche il fatto che mi spupazza in continuazione, non sono mica una bambola!» sbottò irritato rabbrividendo a quei pensieri.
Non gli piaceva essere toccato troppo e in quel modo così... appiccicoso.

«Una volta ho sognato persino di vivere in una casa di bambole e lei era la bambina che mi pettinava, vestiva e lanciava ovunque. È stato terribile! Forse è proprio quel sogno che mi mette ancora più in guardia su di lei... Sia mai che fosse uno di quei sogni premonitori.» sussurrò voltandosi a guardare la mora.
«Come diamine fa ad essere un sogno premonitore se tu sei una bambola e lei una bambina?!» sussurrò il castano scandalizzato, ma il corvino non lo ascoltò e continuò a fissare la mora di sottecchi per studiare ogni sua mossa.
Hanji si voltò verso di lui proprio in quel momento e gli sorrise in modo inquietante.
Il corvino dal ciuffo blu rabbrividì e si appiccicò di nuovo ad Eren.

«Ti prego dimmi che sono paranoico e che tutto questo non è reale.» squittì Lenny esasperato.
«Sei paranoico e tutto questo non è reale.»
Lenny si allontanò di scatto guardandolo offeso.
«Come osi darmi del paranoico?!» sussurrò sconvolto allontanandosi da lui.
Eren lo squadrò scandalizzato ad occhi sgranati per poi sospirare.
Perché se la faceva con certa gente?
Mistero assoluto.

Eren lasciò perdere e si voltò verso Gabriel e Harrison spostando la sua attenzione su di loro.
Almeno loro erano normali.
«Perché mi sembri così dannatamente bello anche con uno zigomo nero?» sospirò l'uomo accarezzandogli il viso.
Ok, forse nemmeno loro erano tanto normali.

Gabriel si accigliò e guardò il suo ragazzo dai capelli neri pece e gli occhi verdi con fare confuso.
«Non uscirtene con strani kink adesso...» ridacchiò stranito allontanandosi.

Harrison sorrise con amore e gli si avvicinò per lasciargli vari baci su tutto il volto, ma il castano dagli occhi azzurri cielo si allontanò imbarazzato arrossendo violentemente.
«Harry... Non ora, stiamo con gli altri.» borbottò imbarazzato facendolo ridacchiare cercando di coprirsi il volto con le mani.
Harrison sorrise alla dolcezza del suo ragazzo e gli allontanò le mani dal volto per rubargli un veloce bacio a stampo.
Eren sorrise a tanta dolcezza e si voltò di nuovo verso Lenny per parlare, ma si bloccò beccandolo a fissare i due piccioncini con uno sguardo strano, quasi cupo.
Lenny si paralizzò quando si accorse dello sguardo di Eren su di sé e fece saettare lo sguardo dal castano al vuoto dinanzi a sé con agitazione.
Dopo qualche secondo sospirò e si voltò verso Eren.
«Mi faranno venire il diabete.» mormorò lievemente con un sorriso tirato sobbalzando non appena avvertì le braccia della mora su di lui.
Eren sospirò e ridacchiò lievemente guardando Lenny che cercava di staccare in ogni modo Hanji che lo abbracciava e lo baciava ovunque chiamandolo limoncello.

Sobbalzò quando avvertì nuovamente la mano di Levi sulla sua coscia.
«Ancora? Ma che malattia c'hai? Sei sesso dipendente o cosa?» sussurrò Eren scocciato, ma l'unica risposta che ottenne fu la mano di Levi sul cavallo dei suoi pantaloni, cosa che lo fece quasi urlare e imprecare davanti a tutti.
Stava seriamente iniziando a pensare di mozzargli la testa.
«Non sono sesso dipendente, sono dipendente da te.» sussurrò strafottente facendolo pietrificare.
Ok... forse questo non se l'aspettava.

«Ora basta.» sussurrò irritato circondandogli il polso della mano per allontarlo.
Levi però non era intenzionato a mollare la presa e così iniziarono una specie di lotta.
Erwin si accorse dei loro movimenti strani e li squadrò per un po'.
Quando capì cosa stava facendo Levi sgranò gli occhi e si coprì la mano con la bocca.
Il biondo guardò nella direzione di Lenny e con lo sguardo gli indicò con enfasi i due.
Lenny, con ancora le braccia della mora intorno al collo, puntò la coda dell'occhio sui due e poi guardò in basso.
Quando vide cosa stava succedendo serrò le labbra per non scoppiare a ridere.

Eren decise di lasciar perdere dato che era rimasto senza forze e Levi sorrise vittorioso continuando a molestarlo.
Il castano capì che non si sarebbe dovuto sedere vicino a lui, e sopratutto che non si sarebbe dovuto sedere nella fila di posti che dava spalle al muro.
Il corvino iniziò a massaggiare e premere lentamente il punto dolente del castano facendolo sospirare.
Eren arrossì quando avvertì il proprio membrò iniziare a indurirsi.
Purtroppo quella parte non la poteva controllare, ma poteva provare a mettere su una faccia impassibile, come se non stesse succedendo niente, così da non dare vittoria al corvino.
Ma era davvero complicato riuscirci.
Sentì il sangue nelle vene iniziare a ribbollirsi e a concentrarsi verso quella zona.
Sentiva davvero molto caldo e lentamente non riusciva a capire più nulla, il cervello gli si era completamente annebiato.

«Eren?» il castano alzò gli occhi socchiusi su Erwin.
«Tu cosa prendi?» domandò facendolo confondere.
Solo in quel momento Eren si accorse della cameriera che prendeva ordinazioni.
«Ah- ehm sì, io... io... prendo- tre fette di torta al cioccolato e... una spremuta, grazie-» mormorò a stento.
La donna gli sorrise annotando l'ordinazione e spostò la sua attenzione sugli altri così come Eren che provò a concentrarsi su altro, andava bene qualsiasi cosa o persona che non fossero il corvino e la sua mano.

«Lei cosa prende?» domandò cordiale guardando il biondo.
«Un tè.» rispose tranquillo facendo accigliare tutti.
«E da quando bevi il tè? Prendi sempre il caffè la mattina presto.» mormorò Hanji confusa.
«Be' il caffè adesso non lo voglio, lo prenderò in ufficio più tardi, dove è mooolto più buono che di qui! Perché quello che fanno in ufficio è stratosferico! Incredibile! Stupendo! Perché il caffè che promuovo Io in ufficio è caffè divino, un pezzo di paradiso fatto scendere dal cielo da me in persona.» sorrise con sfida e con tono superbo guardando la cameriera che sorrise nervosa e confusa.

«Lei... cosa prende?» domandò ancora stranita spostando lo sguardo sul corvino.
Eren sussultò sentendo la voce di Levi e senza volerlo il proprio membro si indurì di più facendo bloccare a metà le parole del corvino.
Levi spostò lo sguardo su Eren, ma il castano si rifiutò di guardarlo dall' imbarazzo.
Il corvino ghignò e completò l'ordinazione permettendo alla donna di poter scappare e allontanarsi subito dopo.

«Qualcuno qui sotto non è poi tanto scontento delle mie attenzioni a quanto pare.» gli sussurrò Levi nell' orecchio facendolo rabbrividire.
«Sta zitto.» ammonì voltandosi verso Lenny che aveva appena fatto una domanda.

«Allora, come l'ha presa Eren la ferita di Levi?» domandò il corvino dal ciuffetto blu.
«Oh, avresti dovuto vederlo, era super agitato.» ridacchiò Erwin ricevendo un'occhiataccia dal castano.
«Sul serio?» ridacchiò Lenny voltandosi a guardare l'amico.
«Oh be', menomale che non sei etero tesoro, altrimenti quando tua moglie avrebbe partorito saresti morto d'infarto.» notò facendo ridere chiunque tranne che Eren, il castano si limitò a guardare tutti malissimo.
«Oh, ma quello non è Jayden?» domandò Hanji guardando l'entrata facendo strozzare Lenny con la sua stessa saliva.
Eren li guardò confuso.
Jayden? Dove aveva già sentito quel no- Oh merda! Jayden!

«Oddio è vero! Me n'ero completamente dimenticato!» sbottò Eren attirando l'attenzione dei suoi amici.
«Come vanno le cose con lui? Mi ero dimenticato che te lo avessero affidato.» mormorò il castano iniziando a sentirsi in colpa guardando Lenny.
Il corvino dal ciuffetto blu lanciò un' occhiataccia a Erwin che deviò lo sguardo fischiettando innocente.
«Tsk, non c'è niente da dire. È solo un' idiota che mi rompe le palle ogni secondo che lo vedo, è insopportabile!» sbottò il corvino sperando che il ragazzo non li vedesse.

«Fisicamente è certamente il mio tipo, se non fosse insopportabilmente irritante me lo sarei già portato a letto, ma dato che è odioso, irritante, scocciante e fastidioso, no grazie.» sbottò irritato assottigliando gli occhi in due fessure lanciandogli maledizioni a distanza osservandolo.
In quel momento un altro ragazzo entrò nel locale e si avvicinò a Jayden baciandolo a stampo.
«Tralasciando che è un incurabile puttaniere, sarebbe capace di portarsi a letto persino un cactus.» sibilò con odio osservando i due che si andavano a sedere.

«Se è per questo, anche tu ne saresti capace.» gli fece notare con un sopracciglio inarcato.
«Non stiamo parlando di me al momento.» sbottò irritato dalla risposta del suo migliore amico.

Eren avrebbe voluto prendere parte alla conversazione, ma purtroppo per lui, Levi aveva iniziato a peggiorare la sua situazione lì in basso.
Il castano non sapeva più come fare a non scoppiare, fin'ora era resistito perché si era concentrato sulle conversazioni dei suoi amici ma avevano finito di parlare.
Guardò Gabriel con occhi socchiusi mentre sentiva il suo corpo iniziare ad abbandonarsi alla lussuria.
Gli lanciò una richiesta d'aiuto con gli occhi e il suo amico andò nel panico non sapendo cosa fare.

«Ehm... lo sapevate che... che... ah! Che le lumache hanno sia l'apparato maschile che quello femminile??» domandò nel panico ridendo nervosamente attirando l'attenzione di tutti.
Oddio... sono spacciato... pensò Eren mentalmente stringendo il bordo della sedia tra le mani.

Aprì gli occhi quando si accorse che Levi si era fermato e voltandosi nella sua direzione si accorse che stava guardando Gabriel scandalizzato così come gli altri.
Eren sorpreso ma felice che avesse funzionato lanciò varie occhiate a Gabriel intimandogli con enfasi di continuare.

«E... e... lo sapevate che quindi quando si riproducono fecondano e vengono fecondate contemporaneamente?» ridacchiò nervoso scandalizzando i suoi amici ancora di più.
«Ti ho dato un pugno troppo forte per caso?» domandò Lenny sconvolto.
Gabriel serrò le labbra e assottigliò gli occhi in due fessure.

«Aspetta, tesoro perché diamine sai queste cose?» s'intromise Harrison scandalizzato.
Gabriel lo guardò non sapendo che dire e le occhiate di Eren che gli intimavano di continuare non lo stavano di certo aiutando.
Levi si accorse delle occhiate di Eren e capì. Ghignò malizioso e si vendicò infilando la mano sia dentro i suoi pantaloncini che nei boxer.
«Ah~!» gemette attirando l'attenzione sia dei suoi amici che di vari clienti non molto lontani.

Lenny lo guardò confuso e abbassò lo sguardo.
Sgranò sia bocca che occhi quando vide cosa stava accadendo.
«Oh merdosa merd-mhmh» mugolò mentre Eren gli teneva premuta la mano sulla bocca e Levi rideva tenendo ferma la mano sempre nello stesso posto.

«Ah-hahaha... Lenny! Perché non ci racconti della tua di riproduzione?? Quella che hai avuto sta notte con il cameriere.» ridacchiò nervosamente con la voce un po' troppo incrinata.
Lenny gli tolse la mano dalla propria bocca continuando a squadrarlo in silenzio.

«Scusate ma perché dobbiamo parlare di riproduzioni a colazione?!» sbottò Harrison sconvolto mentre Erwin annuì in accordo.
«Penso che sia un argomento interessante.» sorrise Hanji gioiosa.
«Potrei raccontarvi di quella dei pesci palla a cui sto facendo esperimenti!» esclamò euforica.
Finalmente poteva parlare dei suoi esperimenti!
«Non credo sia il caso.» mormorò Harrison sicuro smorzando la sua felicità.
Hanji sbuffò e mise su un broncio.

Eren deglutì avvertendo ancora la mano dell'altro a contatto con la sua pelle, e non appena il corvino iniziò a muoverla, il castano gli fece mollare la presa scattando in piedi con le mani a coprirsi la parte sporgente.

«D-Devo andare assolutamente in bagno!» borbottò rossissimo correndo verso il bagno.
Restarono in silenzio per qualche secondo osservando il punto in cui Eren era sparito.
«Se doveva fare così tanto pipì poteva anche non trattenersela e andarci subito.» mormorò Harrison confuso.
Lenny sbuffò e si diede uno schiaffo in fronte.
Probabilmente Harrison era l'unico che fin'ora non si era accorto di nulla.
Levi si alzò attirando l'attenzione degli altri presenti al tavolo.

«Devo andare in bagno anch'io.» sorrise allontanandosi, ma prima che si allontanasse troppo Lenny lo tirò a sé.
«Non andarci troppo pensante.» gli sussurrò facendo in modo che solo lui potesse sentire.
Levi sorrise e si allontanò dirigendosi verso i bagni.
Gabriel guardò la schiena di Levi allontanarsi e incrociò le dita per il suo amico.

Riposa in pace, Eren... pensarono tutti mentalmente osservando Levi allontanarsi.

«Sono sicuro che sarà una pipì molto liberatoria, sembrava davvero frustrato.» sorrise Harrison facendoli sospirare esasperati.
«Che c'è? Che ho detto di male?» domandò imbronciato e confuso osservando i suoi amici esasperati.
«Niente amore.» lo rassicurò Gabriel accarezzandolo comprensivo per poi osservare la schiena di Levi scomparire verso i bagni.






«Voglio fare anch'io una pipì liberatoria.» mormorò Harrison tra sé e sé.











SPAZIO YAOISTA😄😄:
Hello mondo yaoi 🙋; Yahhhhhhh!!
Come state?? Ah fa davvero troppo caldo sto impazzendo!
Scusate, so che c'ho messo parecchio ma quando fa molto caldo non riesco a fare quasi nulla e mi fa spesso male la testa.
C'ho messo più di due settimane perché non riuscivo a pensare bene e non volevo mostrarvi un capito scritto male o con molti errori 😥
Cercherò comunque di mantenere ritmi più regolari!

Be', nel prossimo capitolo inserirò dello smut, quindi tenetevi pronti!!

Be', vi lascio alle foto:

Amazing! Wonderful! Beautiful!

                                 ...
                                .....
                              .........

Ehm... ok... chissà di chi sarà questa spesa...

Ah...

Nooooo!!! Che cattivo! Perché?! N.O

E fu così che Eren venne tradito.

No impossibile! Sono troppo cute! Adoro quest'artista! killer_yomi anche se ora penso sia killer_show01 o una cosa del genere. Comunque adoro le sue fanart!! 😍😍


Spero che il capitolo vi sia piaciuto  e grazie infinite a chi continua a leggere e seguire la mia storia! 😆

Fa troppo caldo in estate!

Al prossimo capitolo! Byeeeeeee!!!

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