Roommates. || Newtmas ||

By LottsTommo123

180K 8.8K 11.2K

"Non sfidarmi, biondino, potresti farti molto male" sussurrò Thomas al suo orecchio, facendolo tremare. *cont... More

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
10.
11.
12.
13.
14.
15. Epilogo
Non è un capitolo.

9.

13.5K 611 1.1K
By LottsTommo123


"Quasi non ti riconoscevo vestito così, pive!"
Un Minho versione Dracula ed estremamente su di giri venne ad aprirgli la porta.
Casa sua era già completamente addobbata e pronta per la festa.
Sparsi per le stanze semi illuminate c'erano vari manichini mostruosi, ed il punch era color rosso sangue.

"Anche tu non stai male anche se a dir la verità, non ti facevo un fan di Edward Cullen." Lo scimmiottò Newt, superandolo e avvicinandosi allo specchio per osservarsi.

Minho aveva ragione. Lui stesso quasi non si riconosceva con la matita a contornargli gli occhi, i capelli sparati in tutte le direzioni grazie al gel e le labbra dipinte rosso sangue. Inoltre indossava un paio di corna rosse e skinny jeans neri e giacca di pelle.
Un perfetto demone.

Sospirò, rinvigorendosi i capelli, e aiutò Minho con gli ultimi preparativi, aspettando l'arrivo dei Radurai e dei loro altri amici.

***

"È qui la festa?" Brenda fece il suo ingresso in casa Lee con un sorriso smagliante in volto.
Newt lanciò un'occhiata a Minho che ricambiò, complice, e raggiunse gli altri Radurai scambiando qualche battuta con loro, in modo da lasciare spazio all'asiatico con la ragazza.

Winston gli porse un bicchiere di punch e presero entrambi a prendere in giro Gally che si era travestito da uno strano ortaggio.
"Sei una melanzana?" Chiese Winston, con le lacrime agli occhi.
"Vi ho già detto che sono una zucca! Cosa c'è di strano in ciò?" Sbuffò Gally.
"Da quando le zucche sono viola?" Newt rise ancora più forte mantenendosi la pancia e sorreggendosi a Winston. Entrambi erano a corto di fiato. Gally lanciò loro un'occhiataccia e se ne andò offeso, raggiungendo Clint sul divano. Newt rimase a guardarlo allontanarsi, divertito.

"Newt!" Lo chiamò Ben, avvicinandosi. "Guarda un po' chi è arrivato!" Gli sussurrò, poi, all'orecchio.
Newt si voltò di scatto verso l'ingresso e lo vide. Thomas, accompagnato da Teresa vestita da gatta ("da cagna sarebbe stato più appropriato" si ritrovò a pensare), era bellissimo.
A Newt gli si mozzò il fiato in gola.
Thomas si era travestito da angelo!
Aveva indosso una camicia bianca e un paio di ali argentate attaccate alla schiena, ed il viso era leggermente illuminato.

"Stai sbavando, pive. Chiudi la bocca o mi sporcherai tutto il pavimento." La risata di Minho gli arrivò all'orecchio, distraendolo. Si girò, guardandolo male e si incamminò verso il suo coinquilino, impegnato in uno scambio di battute con Teresa.

"Hey, Tommy." Salutò, ignorando bellamente Teresa che, vedendolo, sbuffò, raggiungendo la sua amica Miyoko in soggiorno.
Thomas si voltò e lo guardò. Newt lo vide sgranare gli occhi e poi sorridere.
"Wow, biondino. Ed io che per una sera volevo sembrare più simile a te. Mi sa che abbiamo avuto la stessa idea." Rise, facendogli l'occhiolino.
"Non ti piace?" Ammiccò Newt, scherzoso, poggiando entrambe le mani sui fianchi.

Thomas gli si avvicinò, sistemandogli con un dito una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Se potessi, biondino, ti sbatterei volentieri proprio qui adesso." Gli sussurrò all'orecchio, lasciandolo poi lì, immobile e rosso in viso, raggiungendo Minho per salutarlo.

Newt si riscosse, dandosi una sistemata ai capelli e schiarendosi la voce, cercando di non far notare un leggero rigonfiamento dovuto al pensiero di Thomas che lo sbatteva contro il muro dell'ingresso.

***

La serata proseguì piuttosto tranquilla, avevano visto un film in soggiorno ed avevano ordinato delle pizze.
Avevano poi preso a raccontare storie horror e a prendere parte a stupidi giochetti architettati da Minho.
In quel momento, Newt era seduto ai piedi del divano, guardando divertito il suo migliore amico che raccontava per l'ennesima volta una storiella inquietante di origine coreana.

"Ti va di andare via di qui?" La voce di Thomas gli giunse all'orecchio e Newt si voltò a guardarlo dal basso.
"E dove vorresti andare?" Chiese Newt, curioso.
Thomas sorrise facendogli cenno di seguirlo e incamminandosi. Newt si alzò e lanciando un'ultima occhiata ai suoi amici, troppo presi dal racconto di Minho per accorgersi di loro due, lo seguì.

***

"Tommy, ma dove stiamo andando?" Newt affiancò Thomas.

Si erano allontanati da casa di Minho e il ragazzo proseguiva a passo svelto lungo la strada. Di tanto in tanto scorgevano ancora qualche ragazzino intento a mangiare qualche dolcetto o spaventare un amico.
Era una serata piacevole e fortunatamente aveva anche smesso di piovere.

"Lo vedrai." Thomas gli sorrise, prendendolo per mano e trascinandolo in una stradina lì vicino.
Il ragazzo proseguiva a passo svelto e sicuro e Newt quasi correva per riuscire a stargli dietro, la mano intrecciata a quella del moro.

***

"Dobbiamo scavalcare. Ce la fai da solo?" Thomas si era fermato davanti un cancello. Newt lo guardò con un sopracciglio alzato.
"La piscina comunale? Sul serio, Tommy? Vuoi intrufolarti lì dentro?" Domandò, ridendo.
"Non una cosa che non ho già fatto." Gli sorrise, iniziando ad arrampicarsi. Arrivato sopra porse una mano a Newt per aiutarlo a salire.
"Non ci sono delle telecamere qui intorno?" Domandò quest'ultimo, afferrando comunque la sua mano.
Thomas non rispose, lo aiutò a scavalcare e senza lasciare la sua mano lo guidò verso le piscine esterne.

L'aria esterna era fresca e piacevole sulla pelle, anche se ormai erano a novembre, e in cielo si poteva anche stranamente intravedere qualche stella.
Presero posto sul bordo della piscina e Thomas si tolse le scarpe per immergere i piedi in acqua, imitato da Newt.
Per un po' stettero in silenzio, godendosi la tranquillità e scambiandosi qualche sguardo di tanto in tanto. Il biondo prese a giocare con i piedi nell'acqua.

"Vieni spesso qui?" Gli chiese poco dopo.
"Qualche volta... quando ho bisogno di pensare." Thomas rispose, vago.
Newt annuì, riportando lo sguardo di fronte a sé.

"Cosa ti piacerebbe fare della tua vita? Intendo nel futuro..." domandò improvvisamente il moro qualche istante dopo.
"Che razza di domanda è, Tommy?" Newt rise "mh, non lo so, andare via, diventare una persona nuova. Magari quando tornerà Sonya ce ne andremo insieme, dove nessuno ci conosce. Così almeno non avrò più nessuno a guardarmi come se fossi un cucciolo bastonato a causa dei miei genitori."
"Ne vuoi parlare?"
Newt sospirò, voltandosi nuovamente a guardarlo e facendo spallucce.
"Le cose con loro non sono mai andate bene. Mia madre è scappata via quando io avevo nove anni e Sonya appena sei. Soffriva di qualche strana malattia mentale. Non l'ho più vista. So solo che adesso vive in Brasile con una donna ed ha avuto un altro figlio. Per quanto riguarda mio padre, lui non è mai stato una figura presente per me e mia sorella. Passava intere giornate a bere ed era perennemente ubriaco. Una mattina, semplicemente, quando avevo dodici anni, se ne è andato, lasciando a me la responsabilità di crescere Sonya e guadagnare qualcosa per vivere. Non siamo finiti in una qualche casa famiglia perché sono riuscito a non dare mai nell'occhio. Entrambi risultavamo ancora vivere con nostro padre e i genitori di Minho mi hanno aiutato coprendomi con i servizi sociali ed anche economicamente."
"Mi dispiace, Newt." Gli rispose Thomas, abbracciandolo.
Newt si irrigidì nell'abbraccio per poi ricambiare, incerto.
"Non preoccuparti Tommy, è passato tanto tempo, non mi tocca più!" Gli sorrise quando si staccarono, facendo spallucce. "E tu? Cosa ha il futuro in serbo per te?"
"Ne riparleremo un'altra volta." Thomas gli sorrise, enigmatico.
"Cos..." Thomas lo interruppe, alzandosi in piedi e porgendogli le mani, aiutandolo a fare altrettanto.

"Guarda un po' lì, biondino." Gli indicò con un dito un punto di fronte a loro e Newt, confuso, si sporse un po' più avanti cercando di scorgere qualcosa, ma non vide nulla. Stava per chiedergli cosa c'era di strano quando si sentì spingere da dietro e cadde in acqua.

"Thomas! Cosa ti dice il cervello? Non so nuotare!" Newt si dimenava cercando di rimanere a galla a fatica.
Thomas rise e con tutta calma prese a spogliarsi, rimanendo in boxer e gettandosi anche lui in acqua.
Newt continuava a muoversi freneticamente e quando il moro si tuffò gli si aggrappò addosso.
"Nel frattempo che ti toglievi tutti i vestiti da dosso sarei potuto morire!" Lo canzonò il biondo, guardandolo male, a pochi centimetri di distanza.
"Non avrei mai permesso che succedesse."
"Come fai a esserne così sicuro?"
"Hai notato che ci tocchiamo entrambi, vero?"

Newt si irrigidì e allungò le gambe verso il fondale, constatando che si, ci toccava perfettamente.
Sbuffò, incrociando le braccia, fintamente offeso, e Thomas rise.

"Davvero non sai nuotare?" Gli chiese poi, una volta smesso di ridere.
"Non ho mai avuto l'occasione di impar..." Newt si sentì lambire i fianchi e Thomas cominciò a trascinarlo verso di sé. "Cosa fai, Tommy?"
"Lascia che ti insegni." Gli sorrise il moro prendendo le sue mani e portandosele sulle spalle.
"Aggrappati a me, tranquillo non ti lascio andare, e muovi e piedi, uno alla volta... non troppo velocemente né troppo lentamente..."
Newt fece come detto e gli sorrise, i nasi che quasi si sfioravano. Il ragazzo poté giurare di sentire il cuore quasi uscire dalla gabbia toracica. Sperò di non arrossire.

"Bene così. Non è tanto difficile, visto?" Gli sussurrò Thomas dolce, mentre continuava a indietreggiare. Avevano quasi raggiunto il bordo piscina.
"Non sono sicuro che riuscirei a farlo da solo." Gli rispose Newt, respirando profondamente, continuando a muoversi.
Thomas gli sorrise e non si accorse di essere arrivato fino a quando non sbatté piano con la schiena contro il bordo. Newt gli finì addosso e le loro labbra quasi si sfiorarono.

Erano a pochi millimetri di distanza e se uno dei due si fosse sporto un pochino avrebbe potuto baciarlo.
Entrambi si guardavano negli occhi, in silenzio, studiandosi.
Il cuore del biondo batteva all'impazzata e, come rendendosi conto solo in quel momento che Thomas era ancora in boxer, cominciò a sentirsi leggermente eccitato e una scarica di desiderio si fece spazio nel suo stomaco.

Fu Thomas a fare la prima mossa. Con un movimento rapido delle braccia, invertì le posizioni portando la schiena del biondo ad adagiare contro la parete della piscina e si avventò sulle sue labbra.
Non fu un bacio casto, non lo era stato fin dall'inizio. Era irruente e la lingua di Thomas prese a cercare quella di Newt nella sua bocca. Il biondo soffocò un gemito e ricambiò il bacio con la stessa urgenza aggrappandosi di più alle spalle del moro.

Si staccarono dopo qualche minuto per riprendere fiato, le labbra arrossate e gli occhi languidi, fissi gli uni in quelli dell'altro.
Newt sentiva il respiro dell'altro fondersi col proprio.
"Sei bellissimo, biondino." Gli disse Thomas in un sussurro e Newt tremò, arrossendo, mentre l'altro ragazzo cominciava a spogliarlo, privandolo della maglia.

Newt non si ribellò, era inutile, lo voleva e non poteva più negarlo.
Thomas finì di spogliarlo lentamente senza mai smettere di guardarlo e lasciandogli baci sul viso, sul collo e sulle labbra, gettando i vestiti fuori dalla piscina.

Thomas si tolse i boxer velocemente con una mano, mentre con l'altro braccio sorreggeva il corpo del più grande, e aiutando poi l'altro a fare altrettanto.
Prese a baciarlo nuovamente e a vagare con le mani sul corpo del biondo e quando Newt sentì le sue dita avvicinarsi alla sua apertura soffocò un gemito, mordendogli la clavicola.

Iniziò a prepararlo, penetrandolo con un dito e muovendosi lentamente in una dolce tortura, l'acqua che fungeva da lubrificante.
Newt cominciò a gemere, inarcando la schiena, esponendosi di più al moro e baciandolo.

"Tommy, non sono fatto di cristallo cacchio, aggiungi un altro dito, così e una tortura."
Thomas ridacchiò, iniziando a mordicchiargli il collo e aggiungendo un secondo dito e successivamente un terzo.
Newt nascose una smorfia di fastidio nel sentire un leggero dolore, ma era niente in confronto a ciò che provò quando le dita di Thomas raggiunsero quel punto.
Cacciò un urletto e conficcò le unghie nella schiena del moro.

"To...Tommy." Riuscì a dire, in preda ai gemiti. "Ti pr..prego... fottimi."

Lo stomaco di Thomas fece una capriola. Il ragazzo gli lasciò un bacio a fior di labbra, allontanando la mano dalle natiche del biondo e portandola sulla sua erezione, allineandola alla sua apertura.
Entrò dentro di lui in un unico movimento e ad entrambi mancò il fiato.
Aspettò qualche istante, in modo da lasciare a Newt il tempo di abituarsi alla sua intrusione e, quando lo sentì muovere il bacino contro la sua erezione, iniziò a spingere dentro di lui, sempre più velocemente.

Entrambi gemevano forte, le bocche unite in scontri di lingue e denti, Thomas che affondava sempre più forte nel corpo esile del biondo.
Newt raggiunse l'orgasmo dopo qualche minuto e un gemito osceno gli sfuggì dalle labbra.

Thomas portò il viso nell'incavo del suo collo, beandosi dei suoi versi e, dopo un altro paio di spinte, venne dentro di lui, riempiendolo, il corpo inondato da milioni di brividi.

Continue Reading

You'll Also Like

22.8K 1.3K 15
*𝐶𝑂𝑀𝑃𝐿𝐸𝑇𝐴* Draco Malfoy e Harry Potter dopo essere sopravvissuti alla guerra si ritrovano di nuovo ad Hogwarts per affrontare il loro ultimo...
28.2K 1.4K 14
ᴏɴᴇ-sʜᴏᴛ ᴢᴇɴᴢᴏɴᴇʟʟɪ ~~~~~ ᴀᴛᴛᴇɴᴢɪᴏɴᴇ: le storie qui riportate sono solo frutto della mia immaginazione e ovviamente tutti i fatti accaduti non sono v...
53.7K 3.1K 27
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
153K 6.8K 21
La guerra contro l'oscurità era ormai finita, finalmente tutti potevano vivere in santa pace senza nessun tipo di problema. Hogwarts era stata ricost...