KINGS MAN ~ Riren

By ondepasseggere_09_

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Questa è la storia di due ragazzi. Uno scorbutico e l'altro con mille segreti. Ma... Come ha inizio tutto? Co... More

Moccioso
HOSPITAL PARTE 1 (AMNESIA)
HOSPITAL parte 2
HOSPITAL Parte 3 (Segreti allo scoperto)
Double personality
Secret
Golden-eyes
Questions
School
Math
Cat
Rain
Proposal and Drink
Provocations
Training
Theatre club
Vengeance
Detention and more
Biscuit and Kidnapping
Friday
Let's do it
I'm not fall for you.
Stupid friends
Bets & kiss.
Mr Gaze
Meal of love.
The key
What a sad story
Raccoon
it's complicated
What does this mean
The box

I can be pervy too!

884 37 23
By ondepasseggere_09_


Furono le parole che Levi pronunciò d'improvviso durante il viaggio a far ricredere il castano su ciò a cui aveva pensato.
«Sappi che quando arriveremo a casa mia ti farò patire comunque le conseguenze delle tue azioni.
Prepara il tuo bel culetto, perché il mio bel pellicano è pronto a ripulire le ragnatele che ormai si sono formate lungo la tua profonda fossa delle Marianne.» così, il corvino aveva detto.
Ed Eren si ritrovò a rimangiarsi tutti i bei pensieri che aveva fatto sul corvino.
Levi poggiò una mano sulla coscia dell'altro ed Eren non perse tempo a schiaffeggiargliela e ad allontanarla.
«Hey, mani a posto! Molestia sessuale molestia sessuale, sento già il rumore delle manette.» gli urlò contro il castano mentre Levi ghignava malizioso.
«Be' se l'utilizzo delle manette è allo scopo a cui sto pensando io... non credo che rifiuterò...»
Eren si rimangiò completamente tutto quello a cui aveva pensato.
Se Levi era dolce allora lo era davvero molto, ma molto, in profondità.

Un pervertito rimane sempre un pervertito!

***

Chat gruppo 'I fantastici tre':

Lenny⭐ 23:47:

Hoilà Eren! Come sta andando? Avete già iniziato a riprodurvi come le marmotte?

Eren 23:47:

Che cosa...

Lenny⭐ 23:47:

Vai dillo lo puoi anche ammettere!- Aspetta, se stai parlando con me vuol dire che non avete ancora iniziato... uff vi volete muovere!

Eren 23:47:

Lenny tutto bene? Sicuro di non aver preso la febbre? E poi basta con questa storia, io e Levi non finiremo a fare un bel niente! 'Sta sera non faremo nulla che non sia al massimo una partita a carte!

Lenny⭐ 23:47:

Io non lo chiamerei 'giocare a carte...' ma sì dai! Usiamo le frasi in codice!

Gabry🍓 23:48:

Lenny per favore! Lascialo in pace deve riposare... dopo dovrà usare tutte le sue energie per l'intera notte, meglio che almeno adesso si riposa.

Eren 23:48:

Gabriel! Non ti ci mettere anche tu!

Lenny⭐ 23:48:

Ecco, per questo sei il mio migliore amico Gabe! Tu sì che capisci 😏

Gabry🍓 23:49:

Oddio da quanto tempo non mi chiami Gabe... che era il primo anno di liceo l'ultima volta che mi avevi chiamato così?

Lenny⭐ 23:50:

Eh già... ma non riprenderò a chiamarti così! È strano adesso... Comunque, concentriamoci su Eren che sta per avere la sua prima volta! Yeeeeeeeeeei, congratulazioni piccolo gay innocente, stai crescendo!

Eren 23:50:

E da cosa avresti dedotto che sono vergine? Guarda che potrei anche non esserlo, magari ho avuto la mia prima volta prima di perdere la memoria.

Gabry🍓 23:50:

Se non lo sai tu... be' comunque si scoprirà in un qualche modo, no? Io dico che non sei vergine.

Lenny⭐ 23:50:

Noooo, secondo me è vergine.

Gabry🍓 23:51:

No dai! Avrà sicuramente avuto qualche rapporto in precedenza.

Lenny⭐ 23:51:

Sì certo, ma se a stento riesce a reggere il pensiero di dover fare certe cose.

Eren 23:51:

Hey, guarda che anche io posso essere perverito eh!

Lenny⭐ 23:51:

Ma per piacere, l'unica cosa sessuale di cui sei mai arrivato a parlare è al massimo la relazione che hanno le tue tartarughe!

Eren 23:52:

Io non avevo tartarughe... avevo solo due pappagalli... e secondo te in che altro modo avrei poturo spiegare a mia madre il motivo per cui non dormivo?!
Guarda che erano molto rumorosi eh!

Lenny⭐ 23:52:

Ecco vedi... la tua vita sessuale si riduce ai rapporti sessuali tra pappagalli.

Eren 23:52:

So essere pervertito anch'io!

Gabry🍓 23:52:

Ragazzi basta messaggi! Lasciatemi dormire, non potete parlare del sesso tra pappagalli un altro giorno?!

Eren 23:53:

Sei già arrivato a casa?

Gabry🍓 23:53:

Sì abbiamo finito poco dopo che te ne sei andato, Harrison è venuto a prendermi e adesso stiamo a casa sua, sono molto stanco, lasciatemi dormire e parlate delle vostre perversioni un altro giorno.

Eren 23:53:

Va bene... 🙁 Lenny scusa ma allora tu che stai facendo?

Lenny⭐ 23:53:

Al momento sto aspettando che il cameriere esca dalla doccia 😏 mi sento già pronto per il 5 round.

Eren 23:54:

... 5 ... round...?

Lenny⭐ 23:54:

Oh non ti preoccupare, con tutta la frustrazione che state accumulando tu e Levi, penso che voi farete molto più di 5 round.

«Eren?» domandò il corvino cercando di attirare l'attenzione del castano.
«Mh?» mormorò il moccioso continuando a guardare il telefono con un sopracciglio inarcato senza spostare la propria attenzione su Levi.
Il corvino sospirò, spense la macchina ormai già parcheggiata nel proprio garage, e gli tirò il telefono dalle mani leggendo la conversazione.
Eren sgranò gli occhi e urlò come un pazzo mentre cercava di riprendersi il telefono.
«Che diamine fai?! Ridammi il cellulare!» urlò buttandosi sul corvino senza riuscire ad avvicinarsi molto per colpa della cintura di sicurezza.
«Mhhhh, 'Noooo, secondo me è vergine.' Questo chi è? Ahhh Lenny, il caro vecchio Lenny.» sorrise Levi mentre si sganciava la cintura così come Eren.
Il castano provò a lanciarsi su di lui ma il corvino uscì immediatamente dall'auto lasciando che il castano cadesse bruscamente sul sedile del guidatore.

«'Io non avevo tartarughe, avevo solo due pappagalli, e secondo te in che altro modo avrei poturo spiegare a mia madre il motivo per cui non dormivo', Oh wow! Davvero impressionante.» rise il corvino camminando verso il cofano dell'auto mentre Eren uscì dalla macchina super irritato.
«'Oh non ti preoccupare, con tutta la frustrazione che state accumulando tu e Levi, penso che voi farete molto più di 5 round.' Be' sì, credo proprio che Lenny abbia ragione in questo caso...» sorrise Levi cercando di tenere alla lontana il cellulare dai tentativi di prese avventati del castano.
«Ridammi il telefono!» brontolò Eren irritato.
«Anche se non credo riuscirai a resistere a tanto... ma comunque in ogni caso tieniti pronto per l'intera notte.» mormorò Levi sorridendo malizioso mordicchiandosi il labbro.
Eren inarcò un sopracciglio irritato e riuscì a riprendersi il cellulare.
«Preso!» urlò sorridendo vittorioso con gli occhi che brillavano entusiasti.
Levi ghignò e lo spinse contro il cofano stendendolo su di esso.
Il corvino si mise tra le gambe dell'altro con un gesto veloce e agile bloccandogli i polsi ai lati della testa.
Eren arrossì violentemente senza dimenarsi sgranadando gli occhi dalla sorpresa.

Levi si mosse furtivamente in avanti, spingendo il proprio bacino contro l'inguine del castano, che reclinò la testa all'indietro spalancando la bocca e ansimando in cerca d'aria.
«Preso.» mormorò il corvino osservando l'altro sotto di sé.
Ghignò malizioso verso Eren che digrignò i denti irritato.
Il castano provò a rialzarsi ma venne subito risbattuto contro il cofano dal corvino che fece forza sui suoi polsi.
«Lasciami immediatamente andare.» lo ammonì Eren con tono fermo e deciso.
Levi sorrise in un modo strano e poco dopo si spostò dal corpo dell'altro per lasciarlo andare confondendolo.

Il castano si sollevò lentamente guardandolo sospetto.
Era stato davvero così facile...?
Levi sorrise capendo subito a cosa stesse pensando l'altro.
«Perché mi hai lasciato andare così facilmente...?» domandò Eren assottigliando lo sguardo in due fessure e restando in guardia.
«È inutile litigare e andare troppo di fretta, in fondo abbiamo tutta la notte.» sorrise l'altro inserendo il codice del garage.
«Noi non faremo un bel niente 'sta notte.» lo corresse il castano mentre la saracinesca si sollevava.
«Non ne sarei molto sicuro.» ghignò Levi avvicinandosi al castano ancora seduto sul cofano con le gambe penzolanti.
Levi gli poggiò le mani ai lati delle gambe, inserendosi tra di esse, e poggiò subito le proprie labbra sulle sue senza pensarci più di tanto.
Eren sgranò gli occhi sorpreso chiedendosi il motivo per cui era già la seconda volta nell'arco di un'ora che Levi lo baciava.

Diversamente dal primo bacio, Levi provò ad approfondire l'atto ed Eren si rifiutò di dargli corda.
Il corvino inarcò un sopracciglio adirato premendo più rudemente e con forza sulle sue labbra, Eren si adirò contemporaneamente e spinse anche lui le proprie labbra su quelle dell' altro con più forza e continuando a tenerle serrate come un muro.
Levi sorrise ed ebbe un'idea, spostò immediatamente una mano sull' inguine del castano palpando ed Eren spalancò la bocca sorpreso ansimando.
Levi ghignò e non perse tempo ad inserire la propria lingua nella cavità orale dell'altro.
Il bacio da casto si trasformò ben presto in un gesto rude e frenetico, mentre entrambi cercavano di lottare per la dominanza.

Eren avvolse le sue braccia attorno al collo del corvino e con una mano gli afferrò la nuca spingendolo più vicino.
Levi ghignò trionfante poggiando le mani sui suoi fianchi; poco dopo fu proprio Levi ad interrompere il bacio confondendo Eren.
«Vedi? Ormai non riesci più a resistermi. Il tuo desiderio di avermi è diventato più forte del tuo desiderio di non avere relazioni, come puoi dire che sta sera non accadrà nulla.» gli fece notare Levi prima di allontanarsi completamente.
«Quanto sei presuntuoso...» sbuffò Eren scendendo dal cofano e guardandolo tornare al posto del guidatore in cerca del suo cellulare nel cruscotto.
Levi scostò la sua pistola e intravide il cellulare sul fondo prendendolo immediatamente.
«Se preferisci chiamare presuntuosità la mia sincerità continua pure.» sorrise il corvino, scendendo anche con il borsone di Eren, e chiudendo la portiera mentre il castano alzava gli occhi al cielo.

Eren si riprese immediatamente il suo borsone sgranando gli occhi mentre Levi lo guardò confuso, decidendo poi di lasciar perdere.
Usciti entrambi dal garage, chiusero la saracinesca e si diressero all' appartamento di Levi prendendo l'ascensore.

L'ascensore durante la sua salita si fermò al quarto piano per far entrare anche un ulteriore inquilino.
Le ante si spalancarono e una donna, all'incirca sessantenne, entrò nel cunicolo attirando l'attenzione del castano che cercò di non dar mostra del suo stupore.
La donna indossava un abito pomposo colorato di un forte rosa accecante, e aveva attorcigliato attorno al collo un gatto invece che un foulard. L'anziana donna sorrise raggiante e posò l'enorme bottiglia di latte per terra mentre le ante si chiudevano.
Levi ed Eren si scambiarono un breve e veloce sguardo per poi guardare nuovamente la donna.
«Levi caro! Come stai?» sorrise la donna riconoscendolo.
«Signora Peters, buonasera. Dove va a quest'ora così tarda?» domandò Levi cordiale spostando poi lo sguardo sulla bottiglia di latte.
«Oh, i signori Males mi hanno chiesto di innaffiare le loro piante durante questa settimana perché sono andati in vacanza.» sorrise la donna mentre il gatto intorno al collo miagolò facendo le fusa ed Eren lo guardò in silenzio sbattendo le palpebre sconvolto.
«E vuole utilizzare il latte?» domandò Levi scettico e confuso.
«Certo! Sapevi che il latte è un fertilizzante naturale? Basta diluire del latte scaduto con dell'acqua.
Il latte con le sue ricche vitamine farà la sua parte.» sorrise la donna dando qualche carezza al gatto che iniziò a fissare Eren con intensità.
Il castano ricambiò lo sguardo del gatto che lo fissava facendo le fusa.
«No, non lo sapevo.» affermò il corvino. «È davvero ottima con il giardinaggio, non mi stupisco che le chiedano sempre tutti consigli.» sorrise il corvino facendo sorridere anche la donna per il complimento.
L'ascensore si fermò e la donna scese salutando i due, mentre Eren continuò a scambiarsi sguardi con il gatto finché le ante non si chiusero.
Poco dopo l'ascensore ripartì verso l'alto e il castano si voltò verso il corvino.

«Una donna particolare.» mormorò osservando la reazione del corvino che sorrise.
«La signora Peters è una donna alquanto strana ma è veramente una persona deliziosa. È un importante stilista che adesso sta in pensione, anche se ancora oggi continua a creare qualche collezione e a mandarla alla casa di moda dove lavorava, di cui infatti adesso è anche proprietaria.» ridacchiò l'altro mentre le ante dell'ascensore si aprirono, poiché avevano raggiunto il penultimo piano, e scesero dirigendosi verso l'appartamento dell'altro.
Entrati in casa, Eren tolse il cappotto di Levi dalle spalle e lo posò sull' appendiabiti all'ingresso sotto richiesta dell'altro.
Il castano si guardò attorno affascinato dalle caratteristiche lussuose e moderne dell'appartamento.
Dalla porta principale si entrava direttamente in un enorme open space che dava già alla cucina sulla sinistra. La parete di destra era occupata da una fila continua di vetrate che davano una vista magnifica sulla città.
Poco più in lontano rispetto alla cucina c'era una porta che dava ad un corridoio. La parete di sinistra era sovrastata da un piano superiore, infatti Eren notò una scala che dava accesso al secondo piano, di cui mezzo porticato sporgeva sull'open space.
Eren si riscosse e spostò il proprio sguardo in cerca di Levi senza trovarlo. Poco dopo il corvino sbucò dal corridoio del primo piano con un cordless tra le mani.
«Di che gusto la vuoi la pizza?» mormorò iniziando a comporre il numero della pizzeria.
«Ma è mezzanotte!» fece notare ovvio il castano.
«Non preoccuparti, la pizzeria qui vicino resta aperta tutta la notte.» affermò avvicinando il cellulare all'orecchio.
«Perché mai dovresti mangiare a quest'ora? Non hai mangiato al ristorante?» domandò il castano scettico.
«Be' non tanto, dato che i tuoi amichetti hanno deciso di mettere del peperoncino nel mio primo piatto sapendo che non potessi mangiarlo.» sbottò sarcastico confondendo l'altro.
«Non avevamo parlato di questo...» mormorò il castano pensieroso mentre il corvino alzò gli occhi al cielo.
Eren decise di prendere una semplice Margherita, così come il corvino che in fine ordinò due Margherite.

«Mentre aspettiamo... non è che potrei andarmi a fare una doccia?» domandò incerto guardando l'altro che sorrise malizioso.
«Non ne vedo il motivo di farla adesso dato che tra un po' suderai come un matto.» ghignò malizioso sedendosi su di uno sgabello dell'isola della cucina.
«Sì certo. Al massimo l'unico motivo per cui dopo sarò tutto sudato sarà la difficoltà nel trasportare e gettare il tuo corpo nel fiume.» lo ammonì assottigliando lo sguardo.
Levi fece finta di essere spaventato e di tremare in preda al terrore ed il castano gli lanciò un ulteriore occhiataccia.
«Posso si o no?!»
«Certo che puoi.» sospirò il corvino per poi ridacchiare fiero di avergli fatto perdere la pazienza.

«Ultima porta a sinistra.» sorrise Levi mentre il castano prese il borsone e si diresse verso il bagno.
Levi scese dallo sgabello e lo seguì.
«Vuoi una mano?» ghignò mentre Eren alzò gli occhi al cielo senza voltarsi.
«No grazie, sono abbastanza convinto di sapermi insaponare e sciacquare perfettamente da solo.» lo informò accelerando il passo sempre senza voltarsi.
«Oh certo, ma non credi che sarebbe più eccitante se ad insaponarti fossi io?» domandò malizioso mentre Eren lo scimmiottò senza farsi vedere.
«Non credo proprio.» sorrise fintamente aprendo la porta del bagno e chiudendola subito dopo.

Il moccioso rimase circa qualche secondo in silenzio prima di chiudere la porta a chiave con decisione.
Sempre meglio prevenire che curare!
Eren si inginocchiò a terra aprendo il proprio borsone da cui subito spuntò fuori la sua gattina che iniziò a miagolare spaventata.
«Shhhhhh, se Levi scopre che ti ho portata a casa sua, prima mi stupra e poi mi ammazza.» sussurò il castano cercando di zittirla.
Poco dopo si calmò, gli leccò le dita con affettuosità, e iniziò a gironzolare per tutto il bagno.

Eren sospirò e iniziò a spogliarsi, prese i propri saponi dal borsone e si diresse verso la doccia con varie difficoltà, poiché la gattina continuava a strusciarsi tra le sue gambe facendo le fusa.
Entrato nel box doccia, chiuse lo sportello dietro di sé e accese l'acqua.
Mentre si lavava, non poté non chiedersi come avrebbe fatto ad evitare che il corvino scoprisse Margherita. Eren aveva deciso di portarla con sé perché non voleva lasciarla ancora da sola, quindi l'aveva infilata nel borsone senza pensarci più volte.
Ora però capiva che c'erano svariati problemi a causa di quell'azione...
1. Il corvino lo avrebbe ammazzato.
2. Non sapeva dove nasconderla.
3. Non poteva certamente portarla in missione con sé nel weekend, e di certo lasciarla comunque da sola nell' appartamento di Levi era fuori questione.
4. Il corvino si sarebbe incazzato.
5. Il corvino lo avrebbe stuprato.
6. Il corvino lo avrebbe picchiato.
7. Il corvino lo avrebbe buttato giù dal grattacielo.
In poche parole... Eren sarebbe stato ucciso da Levi quella sera.
Il castano rabbrividì al pensiero e cercò di concentrarsi su qualche soluzione.

Avrebbe potuto nasconderla in un armadietto! Ma non c'era il rischio che morisse soffocata??
Il castano si passò una mano tra i capelli pensando ardentemente.
Non poteva morire soffocata se lasciava l'anta socchiusa giusto? Però c'era il rischio che saltasse fuori.
Chiuderla direttamente in bagno? No no, poi come avrebbe convinto il corvino a non andare in bagno per tutta la notte e la mattina dopo? Poteva portarla fuori al balcone e chiuderla lì fuori... ma c'era un balcone in quella casa?
Eren si diede uno schiaffo quando capì che tutte quelle soluzioni non andavano bene. Di certo non poteva lasciarla in quei luoghi per un fine settimana intero!
D'improvviso gli occhi si spalancarono mentre una strana idea brillava nella sua mente.
Spense l'acqua e spalancò l'anta del box doccia di scatto facendo saltare la gattina che frugava con il muso in una cesta.
Eren mise subito le ciabatte mentre, completamente nudo e bagnato, corse verso il borsone scavandoci dentro.
Quando vide che ciò che cercava c'era esultò con gioia, ringraziando sua madre per quella sua strana fissa.

[...]

il castano uscì dal bagno, indossando il suo bellissimo pigiama con ai piedi le sue ciabatte a forma di panda e si diresse nell'open space, dove vide il corvino intento a leggere varie scartoffie e appunti sul suo Pc.
Eren lo raggiunse ma l'altro non spostò il proprio dagli appunti, del tutto preso dal suo lavoro.
«Allora, in cosa consiste la nostra missione di domani?» domandò attirando finalmente l'attenzione del corvino.
«Ci sarà un ballo, di una persona potente, che a quanto pare è stata presa di mira da qualche associazione criminale. Quest'uomo ha già una numerosa e forte scorta di uomini che lavora per lui giorno e notte, ma si è rivolto alla nostra agenzia per avere una maggior protezione durante il periodo del ballo, poiché immagina che agiranno proprio in questo fine settimana approfittandosene.» spiegò il corvino, o almeno in parte.
«Quindi non andremo solo noi, ci saranno molti più agenti, giusto?» chiese il castano confuso, certamente due persone non davano la 'maggior protezione' che quell'uomo cercava.
«Non esattamente, il nostro compito sarà più che altro quello di proteggerlo e cercare di catturare queste persone nel caso si facessero vive. Diciamo che in poche parole è più una trappola quella che sta cercando di organizzare. Con un gran numero di persone daremo nell'occhio, solo due persone non sembreranno di certo una grande minaccia. Nel caso queste persone si facessero vive, tu concentrati sul proteggerlo mentre io mi concentrerò sul cercare di catturarli. Non preoccuparti neanche sull'inferiorità numerica poiché la scorta di quest'uomo interverrà con noi.» mormorò tornando a scrivere qualcosa su degli appunti.
«Quindi in pratica hai tu la parte più divertente?» borbottò Eren mettendo su il broncio. «Non dovrei cercare di catturarli anch'io?»
Levi si voltò a guardarlo e sorrise senza saperne il motivo. Se si fosse trattato di un'altra persona gli avrebbe dato fastidio una risposta del genere perché faceva sembrare quasi tutto un gioco, ma se si trattava di Eren era un'altra questione.
Levi lo trovò adorabile con quel broncio dolce sul suo volto e la cosa lo preoccupò.
Da quando aveva iniziato a pensare certe cose del castano?

«Moccioso, qui stiamo parlando di lavoro di squadra. Se entrambi cercassimo di proteggere l'uomo e di catturare questi idioti contemporaneamente non otterremo un risultato positivo.» gli fece notare sorridendo leggermente.
Eren arrossì leggermente guardandolo sorridere e annuì, d'accordo con la sua motivazione.
«E poi io sono più bravo con il combattimento corpo a corpo.» lo prese in giro Levi ghignando.
Eren alzò lo sguardo di scatto e il rossore d'imbarazzo si trasformò subito in rossore d'ira.
Come osava quell'antipatico nano brontoloso dire una cosa del genere?!

«E da quando in qua?!» sbottò adirato facendolo ridere.
«Tutte le volte che abbiamo combattuto in allenamento ti ho sconfitto.» gli fece notare l'altro.
«Questo... questo... questo è perché mi distrai con i tuoi stupidi giochetti pervertiti!» sbottò Eren rosso come un pomodoro per via della rabbia.
«Oh andiamo, adesso darti un piccolo schiaffetto sul culo in allentamento è diventato un dispetto pervertito solo per distrarti? Non farne una tragedia, non è nulla di che.» alzò gli occhi al cielo.
«Non è nulla di che?! Si chiama molestia sessuale su posto di lavoro se non ne sei a conoscenza.» urlò il castano sconvolto.
«Per di più lo fai anche per farmi perdere, il che non ti fa onore!»
«Credi davvero che lo faccia per farti perdere?» ridacchiò il corvino.
«Non ne ho mica bisogno. Lo faccio perché mi va, posso batterti anche ad occhi chiusi e tu lo sai.»
«Ma come fa tanta presuntuosità ad essere racchiusa in un singolo corpo? Così minuscolo tra l'altro.» sbuffò il castano facendo scattare le orecchie dell'altro.

«Mi hai per caso dato del nano, moccioso?» domandò minaccioso con tono serio.
Eren deglutì e subito se ne pentì.
«N-no, perché avrei dovuto? Haha...» ridacchiò nervosamente cercando con lo sguardo una via di fuga.
Levi schioccò la lingua e gli saltò adosso, stendendolo rudemente al suolo e sovrastandolo con il proprio corpo.
«Vuoi vedere cos'altro sa fare questo nano con il proprio corpo?» lo ammonì facendolo deglutire.
«Questo corpo da nano è capace di sfondare la parte inferiore del tuo corpo da lampione in pochi secondi, lo sai vero?» borbottò avvicinandosi sempre di più.
Eren deglutì e strinse gli occhi.
Levi era sempre più vicino ma si bloccò quando sentì il campanello dell'appartamento suonare.
Si era quasi dimenticato che aveva chiamato la pizzeria.
Si alzò dal castano per dirigersi alla porta e Eren si mise seduto ringraziando i celi per quell'atto di carità.

Poco dopo il corvino rientrò e mise le pizze sul tavolo già apparecchiato dicendogli di venire a mangiare come se nulla fosse.
Da cosa non era capace di distrarre una pizza.
Vari minuti dopo, nel mentre addentava una pizza, Eren si ricordò della conversazione avuta con Lenny nel quale l'amico gli diceva in poche parole che lui aveva quasi la cintura di castità.
Ma non era così, anche Eren sapeva essere pervertito!
Il castano mise su il broncio a quel pensiero mentre il corvino lo osservò confuso per poi decidere di lasciar perdere.

Il problema per cui Eren si fermava sempre dall'avere rapporti con l'altro era perché non voleva relazioni.
Però potevano pur sempre avere una specie di rapporto che non implicasse per forza sentimenti romantici.
Aveva già pensato a quell'opzione ma l'aveva subito scartata poiché sapeva che alla fine si sarebbe innamorato.
Ma qual era il problema di avere una relazione, anche amorosa, con Levi? Infondo lui già sapeva il suo segreto più importante e continuava a comportarsi normalmente.
Be' normalmente per modo di dire.
L'unico problema è che forse Eren sentiva che era ancora troppo presto.
Anche se ormai iniziava a credere di potersi concedere di iniziare un qualcosa che si limitasse solo a rapporti tra le lenzuola, altrimenti c'era davvero il rischio che scoppiasse tra i suoi ormoni.
Eren scosse violentemente il capo scacciando via tutto quel groviglio di pensieri.
Iniziava a fargli male la testa a furia di pensare così tanto.

Addentò un altro boccone della sua pizza e guardò attentamente il corvino.
«Anche io so essere pervertito.»  sbottò di punto in bianco confondendo l'altro.
«Lenny si sbaglia, io posso essere pervertito.» continuò facendogli tornare in mente la conversazione che aveva letto un'ora prima.
Eren provò a dire qualcosa di pervertito e diretto ma si bloccò pensando che non fosse il caso dato che stavano mangiando.
«Potrei farti tantissime cose perveritite se solo volessi.» mormorò il castano guardandolo negli occhi cercando di suonare minaccioso.
Levi sbattè la palpebre per un po' e poi scoppiò a ridere.
«Certo, come no.» rise sarcastico mentre l'altro mise su un broncio.
«Ti sto dicendo, che anche io posso essere pervertito!» marcò parola per parola.
Levi ghignò e fece per dire qualcos'altro ma quasi si strozzò con il boccone che aveva in bocca e si bloccò improvvisamente.

Eren strusciò maggiormente la punta del piede sull'inguine dell'altro sorridendo vittorioso.
«Che diamine stai facendo??» sbottò il corvino irriggidendo la mascella senza muovere nessun altro muscolo.
«Te l'ho detto! Anche io so essere pervertito.» sorrise malizioso aumentando improvvisamente la pressione sull' inguine, per poi strusciarlo lentamente con vari movimenti circolari, facendogli stringere gli occhi in un espressione di sofferenza mentre cercava di resistere.
Eren sentì una strana sensazione attanagliargli lo stomaco.
Amava avere quell'effetto su di lui, lo faceva sentire in controllo. In quel momento capì per quale motivo a Levi piaceva tanto provocarlo.
Eren arricciò le dita dei piedi e il corvino strinse compulsivamente le mani in due pugni per evitare di saltargli addosso.
«Ti conviene fermarti ora altrimenti-»
«Altrimenti cosa?» lo bloccò il castano ghignando, anche se un lieve rossore iniziò ad alleggiargli sulle goti.
Il castano tolse il piede dalla zona di fuoco e il corvino chinò il capo sopsirando sollevato.

Levi sbarrò gli occhi quando avvertì le braccia dell'altro avvolgerlo da dietro mentre il suo respiro caldo si avvicinava sempre di più al suo orecchio.
«Altrimenti mi sbatti così forte che non riuscirò mai più a sedermi per il resto dei miei giorni?» domandò seducente mordendogli l'orecchio anche se in realtà era rosso come un pomodoro e sentiva il cuore battergli più forte ad ogni cosa che diceva.
Levi strinse i denti e si voltò di scatto stringedogli le guance e avvicinando il suo viso a suo.
«Esattamente così.» lo ammonì.
«Bene, cosa stai aspettando?» sorrise e in una frazione di secondo si trovò sulla spalla del corvino che di diresse a passo deciso e pesante verso la propria camera.
Eren arrossì violentemente pensando a tutto ciò che stava accadendo e, anche se tutto ciò in una parte del suo cuore lo intimoriva leggermente, ormai non gli importava più.
Sapeva solo che la maggior parte delle sue mura avevano ceduto.

«Stanotte ti farò urlare talmente tanto che perderai la voce.»

«Non vedo l'ora.»

SPAZIO YAOISTA😄😄:
Hello mondo yaoi 🙋; yeeeeeeiii!
Come state? Per caso questo capitolo era troppo corto? Se volete capitoli più lunghi posso tranquillamente farlo!!
Allora... spero che non si noti il mio imbarazzo nello scrivere queste cose 😅 sono preoccupata per quando arriverà lo smut... hehehe.

Spero come sempre che questo capitolo vi sia piaciuto e che non sia troppo corto, ditelo pure se li preferite più lunghi!
Grazie infinite per chi continua a leggere e seguire la storia! Mi rende molto felice 😆😊
Bene, vi lascio alle foto:

Ok ...

Ehm...

Awwwwwwwwwwww

Ok... ehm...

D'accordo tutto normale.

E con questo vi lascio, byeeeeeeee!
Al prossimo capitolo!

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