In Another Life

By Kim_Holly_

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"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. M... More

Prologo.
1. Parker
2. Parker
3. Parker
4. Johnson
5. Parker
6. Parker
7. Parker
8. Parker
9. Johnson
10. Parker
11. Parker
12. Johnson
13. Parker
14. Parker
15. Johnson
16. Parker
17. Parker
18.Parker
20. Parker
21. Parker
22. Johnson
23. Parker
24. Parker
25. Johnson
26. Parker
27. Parker
28. Parker
29.Johnson
30. Parker
31. Johnson
32. Parker
33. Johnson
34. Parker
35.Parker
36. Parker
37. Johnson
38. Parker
39. Parker
40. Johnson
41. Parker
42. Johnson
43. Parker
44. Parker
45. Parker
46. Parker
47. Parker
48. Johnson
49. Parker
50. Parker
51. Parker
52. Parker
53. Parker
54. Parker
55. Johnson
56. Parker
57. Parker
58. Johnson
59. Johnson
60. Parker
61. Johnson
62. Parker
63. Johnson
64. Parker
65. Parker
66. Parker
67. Parker
Epilogo
Sequel.
In This Life
Nuovo Libro ‼️

19. Johnson

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By Kim_Holly_

Mi offro volontario per andare a prendere le ordinazioni da Coco's, beh, più precisamente strappo via il post-it dalle mani del ragazzo maggiolino più piccolo che era stato incaricato da Cody. Mi scrollo di dosso Madison che è già brilla in pieno pomeriggio e lascio lì gli altri salendo poi sulla mia moto.

"Cosa porta il Dio del Basket nel posto più buono della città?" Domanda il grande ormone dietro il bancone facendomi sorridere, gli passo il bigliettino e mi guardo intorno con un sospiro rilassato
Mi sorprendo di vedere una Parker completamente immersa nei suoi pensieri e con gli occhi ipnotizzati nel suo frappa che girava con la cannuccia
"Hey piccola" la saluto sorridente con l'intento di tirarle su il morale, sembra così triste che avverto un fastidio alla bocca dello stomaco
Alza lo sguardo lentamente verso di me e mi guarda priva d'espressione sussurrando un semplice "Ciao"
"Brutta serata?" Domando sedendomi di fronte a lei
"Brutta vita" mi corregge

Parker ha il viso di un angelo, i lineamenti del volto marcati ma anche dolci, la cosa che mi piace di più sono quelle sue lentiggini che sembrano poi mischiarsi con i suoi occhi del colore più nascosto del mare. Fisso le sue labbra e per un secondo ho una voglia matta di baciarla, di vedere che sapore ha, forse il sapore della felicità proibita. Ma con lei non voglio fare passi falsi, ne ho già fatti fin troppi per adesso, e ho paura che la sua idea che ha di me possa non cambiare mai.
Osservo i suoi occhi e la sua espressione, ha il viso di chi porta solo guai. Sorrido al ricordo di lei che dormiva come un angioletto sul bus, appoggiata alla mia spalla senza neanche accorgersene. Ora invece ha l'aria di una bambina capricciosa alla quale hanno rotto il suo giocattolo preferito.

Ammetto che l'idea di seguirla mi sfiora la mente per un secondo, poi però vengo chiamato per il mio ordine e raggiungo il bancone. Quando esco la pioggia è molto leggera, tipica di questo periodo dell'anno. Una volta tornato passo tutto a dei ragazzi all'ingresso per poi raggiungere il soggiorno e affiancare Lincoln che se ne sta sul divano con una birra in una mano e il cellulare nell'altra
"Dove cazzo si è cacciato Cody?" domando curioso
"È sul retro" scrolla Lin le spalle senza guardarmi
Raggiungo il mio migliore amico sul retro dove c'è la piscina e ringrazio dio che Bet forse è di sopra troppo ubriaca per capire, altrimenti avrebbe fatto una scenata alla vista del mio migliore amico disteso sul lettino accanto ad una Margaret che ha la testa appoggiata sul suo petto.
Appena si accorgono di me si voltano per guardarmi e Mar alza gli occhi al cielo imbarazzata mentre Cody mi guarda truce intimandomi di sparire
"Coglione mi servono le chiavi" gli intimo annoiato
"Cazzo è vero" sfila il mio mazzo di chiavi dal suo jeans per poi lanciarmelo
"Tornate pure ad amoreggiare" li liquido con un gesto della mano per poi tornare dentro

Decido di tornarmene a casa mia e appena varco la porta d'ingresso lascio il casco con dentro le chiavi all'ingresso, sfilo il giubbotto e lo getto sul divano per poi salire le scale per tornarmene in camera, ma mi blocco davanti la camera di Lucas attirato dal suo flebile pianto.
La porta è semi aperta e così mi affaccio verso quello che era 'il regno di Lucas', o almeno è così che lo chiama lui.
Lo trovo seduto sul pavimento con la schiena appoggiata contro il letto, stringa fra le mani una cornice e tira su con il naso cercando di fare il meno rumore possibile. Ho sempre odiato vederlo piangere, Lucas non è mai stato forte, eppure tra i due lo era sicuramente più di me, ma ogni volta che vedo le lacrime sul suo viso non posso fare altro che addossarmi colpe su colpe. Conosco bene la foto che stringe tra le braccia, è la prima foto che ha scattato insieme ad Areelay, raffigura a loro due al parco che stringevano fra le mani due gelati. Quel giorno tornò a casa con un sorriso mai visto prima.

"Piangere è inutile" bisbiglio così a bassa voce che a stento mi sento io
Mi appoggio allo stipite della porta, incrocio le braccia al petto e guardo la figura che sussulta nel sentire la mia voce
"Sei tornato presto" si affretta ad asciugarsi il viso ricoperto di lacrime
"Ti manca?" Domando conoscendo già la risposta, ma ho bisogno di sentirmelo dire
"Terribilmente" ammette con un sorriso amaro
Dimmelo Lucas, guardami in faccia e dimmi tutto quello che non hai mai avuto il coraggio di dirmi. Dimmi che sono un mostro, dì che faccio schifo e che sono una merda, dì che è tutta colpa mia, porca puttana dimmelo e guardami negli occhi. Di che la morte di Areelay è tutta colpa mia e prendimi a schiaffi in faccia.

"Ci pensi mai a quella notte?" Domanda poi spiazzandomi
"Ogni fottuto giorno" annuisco sincero "penso a lei ogni secondo e penso a come avremmo potuto evitarlo, tutti quanti, ma soprattutto io" non tento neanche di nascondere i sensi di colpa, Lucas deve sapere, e deve odiarmi cazzo
"Holly me la ricorda molto sai" sorride amaramente per poi guardarmi serio in viso "Promettimi solo che non le farai mai del male Dylan, non portarmi via anche lei" sussurra con il fiato mozzato in gola
Non trovo il coraggio di dire nulla, mi limito ad annuire a pungi stretti. Per un secondo rivivo quella scena di quella notte, e immagino Parker al posto di Areelay e mi gira la testa e mi si stringe lo stomaco. No, lei voglio proteggerla, lei non farà quella fine, lei sta bene.

Flashback

Sono le 23:24 quando Adam da il via per far partire le auto. Il primo giro lo faccio io guadagnandomi la vittoria e una semplice pacca da Brad che mi guarda con un sorriso fottutamente sbronzo mentre stringe tra le braccia una bionda.
Ammetto che venire qui è stata una buona idea. Lascio che la ragazza dai capelli neri e la pelle abbronzata mi mordi le labbra facendomi sussultare, sono davvero troppo su di giri per ragionare lucidamente.
Il secondo giro è di Brad, io devo solo sedermi al lato del passeggero davanti, accanto a lui, e fargli da supporto.
"Tocca a voi" ci informa Cody affiancando Brad sfilandogli la birra da mano
"Cazzo Brad, sei fatto da far paura" ridacchia Lincoln tuttavia sospirando
"Sto benissimo, corro sempre così" scrolla le spalle per poi salire in auto

"Wow, facci vedere che sai fare bellezza" grido dando due piccoli pugni sul cruscotto e facendo esultare tutti i miei amici
Sono talmente su di giri che temo il peggio per un attimo, ma in questo momento l'unico pensiero è vincere così da portarci così tanti soldi a casa da potermi comprare una moto nuova di zecca. I soldi non mi mancano di certo, ma vincerli vincendo in una di queste gare clandestine del cazzo fa tutt'altro effetto.
Brad mette in moto, non posso negare che è molto più ubriaco del solito, ma mi fido di lui. Mi sembra di riacquistare un po' di lucidità non appena sfreccia insieme alle altre due macchine con dentro dei ragazzi di un'altra scuola.
So come tutti quanti che Brad è strafatto, guidare così è contro le regole ma James, il ragazzo che si occupa di organizzare tutto e che scommetteva sempre su di noi, chiude un occhio come al solito. Brad ha la vittoria in tasca e per i primi due giri siamo primi, al terzo un'auto ci tampona dietro e riconosco quello stronzo di Mike alla guida
"Cazzo, ma sa guidare o no?" sbotta Brad premendo sull'acceleratore superano i 250 km/h. La pioggia inizia ad aumentare e Brad impreca mentre accelera sempre id più seminando finalmente Mike.

"Forza, un solo giro e abbiamo vinto" grida sbattendo con enfasi le mani sul volante
Alla prima curva Brad sterza come un pazzo perdendo leggermente la traiettoria alla seconda curva subito dopo, ma inclina nuovamente il volante per poi sfrecciare dritto.
Fu un secondo, il tempo di scorgere una chioma rossa e il viso pallido che grido con tutto il fiato che ho in corpo a Brad di frenare, ma lui è così fatto che probabilmente non si accorge di nulla. Quando anche lui la vede, a pochi passi da noi, frena all'istante ma ormai è troppo tardi.

Un boato,
il corpo di Areelay si schianta contro l'auto,
rimbalza sul tettuccio e cade al suolo,
con un tonfo secco,
in una pozza di sangue,
sotto la pioggia violenta,
privo
di
vita.

Mi fischiano le orecchie, sento un vuoto tremendo allo stomaco, devo vomitare, voglio piangere, ho bisogno di gridare fino a far esplodere i polmoni.

"Porca puttana" impreca Brad quando finalmente l'auto si ferma, e dietro di noi le altre due auto fanno lo stesso, frenando poco prima del corpo della ragazza che giace inerme sull'asfalto bagnato.
Apro la portiera dell'auto e mi precipito fuori con le mani fra i capelli e il volto distrutto.
Areelay non si muove, il suo corpo resta immobile, gli occhi aperti e una pozza di sangue che scorre lungo il marciapiede lì accanto finendo, insieme alla pioggia, nei tombini della città.
"Dylan, cazzo dimmi che è viva" sento la voce di Brad dietro di me ma lo ignoro, mi piego accanto al corpo della ragazzina e non sento il suo respiro.
"Areelay" Lucas grida con tutta la voce che possiede e corre al mio fianco, o meglio dalla sua migliore amica, sporcandosi subito i vestiti di sangue e afferrandole delicatamente il capo portandolo sulle sue ginocchia "No, no, no" grida incredulo fra le lacrime, con la voce rotta e gli occhi rossi "Ti prego, non morire. Ti prego" la voce gli muore in gola e alza di scatto lo sguardo verso di me "Dylan, cos'hai fatto" grida tremante

Areelay è morta.

"Io-" sento l'aria mancarmi e non riesco a respirare, le mani mi tremano e la testa sembra esplodere.
Sentiamo subito in lontananza le sirene dell'auto della polizia, Mike e gli altri saltano una auto e fanno retromarcia per poi andare via terrorizzati, e io alzo lo sguardo verso Brad che è accanto alla sua auto

"Non ci pensare neanche Brad" grido fuori di me

"Mi dispiace fratello, se mi beccano un altra volta sono fottuto" mi guarda terrorizzato per poi salire in auto, e andare via lasciandomi da solo in questa merda

"Dylan, aiutala" grida Lucas singhiozzando forte

Areelay è morta.

Non so che fare, stringo tra le braccia il corpo della piccola ragazzina di appena 15 anni che ha gli occhi aperti senza un espressione, il viso spento, come la sua anima. Tutto questo deve essere solo un fottuto incubo, uno scherzo, non una cosa reale, non può esserlo.
Le sirene della polizia si fanno sempre più forte e la strada che guarda questa scena diventa sempre più deserta.

Areelay è morta.

"Lucas-" inizio avanzando ma vengo bloccato da un'auto che frena di botto davanti a noi puntandoci i fari contro, subito ne esce un Cody trafelato e con il fiatone
"Dylan, Dylan forza andiamocene" mi strattona per la giacca e mi tira verso la sua auto
"Io.... io non posso lasciarla qui" balbetto tremante
"Andiamo via, ora" mi strattona ancora e ancora, cercando di trascinarmi via
"Dylan" grida Lucas supplicandomi di restare "Se vai via adesso io e te abbiamo chiuso" minaccia tremante
"Mi- io... mi dispiace" le parole escono da sole senza senso

Areelay è morta.

Smetto di fare resistenza e Cody riesce a spingermi fin dentro l'auto, salendo poi al mio fianco sfrecciando via, lontano di lì, sotto la pioggia che non vuole smetterla di cadere violenta sulla città, su di noi, su quest'auto, su Lucas in lacrime e con il cuore in mille pezzi, sul corpo senza vita di Areelay.

Areelay è morta.

"Che cazzo è successo" grida incredulo Cody non smettendo di correre per le stradine della città, "Dylan" mi richiama ma io sento la sua voce lontana, ovattata, in secondo piano.
Cody guida fino a casa di Madison, e quando arriviamo finalmente, dopo un viaggio passato in totale silenzio, la pioggia finalmente cessa. Devo trovare Brad.
So che è qui, il ritrovo dopo le corse è sempre dalla bionda, e lui non se lo sarebbe perso per niente al mondo.

Il vialetto è pieno di persone ubriache, la musica è forte e ricopre interi isolati, scendo da quell'auto come una furia e mi precipito dentro come una furia. Trovo subito Brad attaccato ad una bottiglia come se nulla fosse, come se non avesse appena ucciso Areelay.

Areelay è morta, e io posso solo scagliarmi come un pazzo contro il mio amico, colpendogli il viso e il corpo con tutta la forza che possiedo, ferendomi le nocche, ferendomi l'anima, mentre la rabbia sul io volto blocca le lacrime.
"Che cazzo fate" Lincoln e Andrew sono subito su di noi, mi alzano di peso e io colpisco entrambi togliendomeli di dosso, poi torno sul mio amico che tossisce sul pavimento ricoperto di sangue e probabilmente con qualcosa di rotto
"Stasera ti ammazzo" minaccio e lo colpisco ancora, ancora, ancora e ancora

Areelay è morta, e Brad non fa altro che bere come se nulla fosse. Areelay è morta, e siamo stati io e Brad ad ucciderla.

"Dylan, fermati lo stai uccidendo" Cody mi tira di peso, e subito Andrew e Lincoln tornano ad aiutarlo bloccandomi le braccia e la vita, impedendomi di muovermi

Subito il mio migliore amico mi trascina via, spintonandomi, strattonandomi per la giacca.
"Dylan, cazzo guardami" afferra il mio viso e mi colpisce appena, per farmi tornare lucido, cercando poi il mio sguardo che però è nel vuoto, ancora fermo a quella scena

Areelay è morta.

"L'ho lasciato lì" mormoro e Cody sgrana gli occhi confuso e incredulo "Ho perso mio fratello Cody" mormoro sconnessamente ripensando allo sguardo di Lucas, alle sue parole e ai suoi vestiti sporchi di sangue, così come i miei, sangue di Areelay, ma anche di Brad.
Tutto si ripete senza sosta nella mia testa come un loop interminabile.
"Io devo tornare li" mi passo agitato una mano tra i capelli, quasi li tiro dalla frustrazione "io devo andare li" annuisco ancora
"Scordatelo, la polizia sarà ovunque e l'ambulanza sarà già arrivata, vedrai starà bene" esclama ma so che sta mentendo, Cody non è mai stato bravo a dire bugie, non con me almeno
"È morta Cody, Areelay è morta" grido e sento il sapore amaro delle lacrime che mi attraversano le labbra
"Ci sono io" il mio migliore amico abbraccia il mio corpo tremante e prova a tenermi su, prova a farmi restare con lui "ci sono io fratello, ci sono io" continua

Areelay è morta.

Quella notte fu interminabile, le ore passano lentamente, i minuti sembrano interminabili e il tempo sembra essersi fermato. Cody mi accompagna a casa dove trovo la porta socchiusa, entrò per primo e capimmo che i miei dovevano essere appena rientrati quando hanno ricevuto la chiamata precipitandosi poi in ospedale di corsa.
"L'ho uccisa Cody" sussurro passandomi una mano sul volto
"non sei stato tu, è stato un'incidente" Cody mi sfila il cappotto e la felpa, io resto fermo, con lo sguardo nel vuoto, e la mente ancora ferma lì.
Il mio migliore amico mi aiuta ad entrare in doccia, apre l'acqua calda che lava via il sangue dal mio corpo e dai miei vestiti.

"Areelay è morta" sussurro la notte del 27 Ottobre

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