Consigli di scrittura - Guida...

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Willing suspension disbelief; come credere nei libri

319 28 18
By fanfictionIT_WP

Willing suspension disbelief; come credere nei libri
di reberald_

Forse penserete che il titolo abbia ben poco a che fare con l'argomento chiave, ma concedetemi il beneficio del dubbio e aspettate di arrivare fino alla fine. Vi prometto che poi tutto avrà un senso. O almeno lo spero.

We are about to discuss the willing suspension disbelief.

Di che cosa stiamo parlando? Non si tratta di una formula magica né intendo cominciare una lezione in lingua inglese. Qui apriamo un discorso riguardante il 90% di voi lettori e scrittori.

Già, proprio così: vi sto puntando il dito contro e invitando a mettervi comodi, perché ho intenzione di spiegarvi la cosiddetta sospensione dell'incredulità, come potremmo definirla in italiano.

Io ne sto parlando adesso, atteggiandomi dietro al mio pc nella pretesa di poter rendere l'idea per quanto possibile, ma Samuel Taylor Coleridge, cari fanboy e fangirl, nel 1817 coniò quest'espressione all'interno di un suo scritto.

Leggiamo insieme questo passaggio: «[...] i miei sforzi dovevano indirizzarsi a persone e personaggi sovrannaturali e a trasferire dalla nostra intima natura un interesse umano e una parvenza di verità sufficiente a procurare per queste ombre dell'immaginazione quella volontaria sospensione del dubbio momentanea, che costituisce la fede poetica.»

Interessante, eh?

Dunque, se già grazie a questo avete capito il discorso filosofico che la qui presente cerca di portare avanti, allora potete sedervi di fronte alla tastiera del vostro computer e scrivere. Se non avete la più pallida idea di che cosa sto parlando, spero che sarà per voi interessante venire a conoscenza di colei che può rendervi la vita più semplice, specie ogni qualvolta decidete di immergere la vostra natura di esseri razionali in un'opera di fantasia. O fantascienza. O horror. O di qualsiasi altro genere. Fanfiction incluse, amici miei.

Quante volte vi è capitato di leggere una grande storia d'amore, cominciata al college, vittima di continui tira e molla, un susseguirsi di litigi senza senso che a confronto anche Beautiful impallidirebbe, e poi coronata con una bella fede? Tante. Quante volte vi è capitato di sentirne parlare personalmente da vostre conoscenze? Mai. Non fraintendetemi: immagino che siano esistite storie simili a quelle dei nostri amati romanzi d'amore, o anche delle nostre stesse fanfiction, ma dobbiamo essere realisti.

Eppure, ve lo concedo, magari storciamo un po' il naso, ma divoriamo il libro e accettiamo ciò che è successo senza stare a rifletterci troppo.

Lì, in quel minuscolo momento, in quel nostro tollerare gli avvenimenti senza pensarci troppo oltre, senza domandarci se questo o quello potrebbe essere mai possibile,  ha agito la sospensione dell'incredulità. Perché mai rovinarci una lettura—che sia appassionante, istruttiva, rilassante, stupida, spiacevole—permettendo alla perplessità di interferire in continuazione? Sarebbe proprio una seccatura. Specie perché tre quarti dei fatti narrati dalle nostre decine di libri non sono mai accaduti e mai potrebbero accadere.

Il mio esempio qui sopra ha coinvolto solo un'ipotetica storia romantica. Immaginate quanta di questa strana cosa di cui vi sto parlando vi servirebbe per affrontare un fantasy con la mente sgombra da ogni pensiero. Tanta. Elfi e draghi non camminano certo tutti i giorni per le nostre strade.

E per quanto riguarda quelle migliaia di storie nate da fandom letterari? Ognuno di voi, almeno una volta, deve essersi imbattuto in una di loro. Parlo di quei lavori che non pretendono molto; che vengono scritti per sfogare la passione dei loro autori, fan di Harry Potter, Hunger Games, Maze Runner, Game Of Thrones... Fan di capolavori letterari che hanno ispirato anche i più giovani scrittori. Se siete dei lettori incalliti del genere, sapete che vuol dire amare alla follia un libro e dover cominciare una fanfiction che ne sia ispirata. E avete anche provato a trovarvi dall'altra parte, quella di coloro che leggono e conoscono a memoria ogni dettaglio dell'universo da cui sono tratte le storie. Avete delle aspettative e, sotto sotto, pretendete che determinate cose non vengano devastate, che i vostri beniamini non risentano eccessivamente della fantasia altrui.

La sospensione dell'incredulità vi aiuta ad adattarvi, entro certi limiti, a tale problema.

Ma direi di andare con ordine.

Parliamone seriamente, perché ciò che è scontato non lo è mai davvero. La sospensione dell'incredulità – focalizziamola come un'azione mentale, un qualcosa che automaticamente viene messo in atto dal cervello – implica che il lettore non abbia alcun problema ad accettare quei comportamenti innaturali—impossibili, improbabili—che sono necessari all'opera stessa. Al suo massimo godimento. Prevede che vengano tollerati esseri e poteri soprannaturali, situazioni umanamente impossibili e tecnologie inesistenti nel mondo reale, spesso contrarie alla logica, alla razionalità e ai principi scientifici cui non pensiamo se non fino a quando un romanzo comincia a rifilarci la storia di un teenager in grado di volare e a quel punto—Mmh. Aspetta un attimo. Ma questo è impossibile. Quindi chiudiamo il libro e ci rifiutiamo di leggerlo perché i fatti narrati al suo interno non stanno né in cielo né in terra.

Eh, no: sbagliato.

Forse non ci avevate pensato fino ad ora, ma leggere un fantasy, o una fanfiction, o una qualsiasi opera che al suo interno abbia un minimo di fantasia, di immaginazione e che abbia richiesto al suo autore un'improbabile inventiva, richiede appunto che voi sospendiate il vostro scetticismo e siate pronti ad accettare qualsiasi cosa stia per esservi proposta. I cani parlano in questa storia? Bene. I cavalli volano? Ottimo. La protagonista femminile è in grado di controllare gli elementi naturali? Magnifico. Sono fatti che possono avere luogo nella realtà? Sfortunatamente, no.

È tutto una vostra volontà, ovviamente. Libero arbitrio e quant'altro. Ma vi siete mai domandati come sarebbe una qualsiasi lettura se vi rifiutaste di credere? Un animale che scuote il capo, sarebbe indice di eccessivo antropomorfismo.

E ora veniamo ai contro, alias: quando questa sospensione perde il suo significato? Quando i prodotti immaginifici e le trasgressioni al mondo reale e razionale trascendono i loro stessi canoni e risultano incoerenti tra di loro: se è in corso un'invasione aliena sul pianeta Terra, di certo nessuno può aspettarsi che di punto in bianco gli esseri umani manifestino le stesse capacità degli invasori, perché la natura di un umano è conosciuta da tutti.

Poi ci sono situazioni in cui la spettacolarità di certe scene dipende dalla loro scarsa credibilità. Quindi chiudiamo un occhio. Nelle scene d'azione, in cui il protagonista riesce a sconfiggere un'intera squadra di avversari—armata, addestrata e in numero superiore, che tuttavia soccombe senza mai riuscire a colpirlo—, bisogna davvero perdere tempo a chiedersi se sia credibile? Suvvia, non è certo necessario. Oppure l'autocoscienza del personaggio, che si ha quando esso si rivolge al pubblico infrangendo la quarta parete, o facendo intendere con uno sguardo, una frase o un gesto di essere consciamente parte di un'opera di finzione. Questo sfida la sospensione dell'incredulità da parte del pubblico. E sfida a contestare il fatto appena accaduto con la logica, la razionalità o il dubbio.

L'unico problema è che l'abuso costante della sospensione può portare alla creazione di cliché che danneggiano l'opera, che portano a un eccesso di irrealtà, di esagerazioni che inevitabilmente impediscono l'adattamento del lettore. Poiché il troppo stroppia, come ben sappiamo.

Bisogna saper dosare la fantasia.

Esattamente. Anche lei deve restare entro i limiti della decenza, miei wattpadiani.

Quindi mi rivolgo personalmente a voi scrittori, ora. Sapete come spingere i lettori a fermare il loro stesso dubbio e a credere nella vostra storia? Dovete crederci voi per primi. Se ci mettete il cuore, sapranno che non state mentendo. Se riuscite a sopprimere i loro se e ma, convincendoli a mettere da parte la razionalità e a credere che un libro basti per tuffarsi negli abissi, o per inseguire una stella che in realtà è un angelo custode, allora avete colto il senso di tutto questo.

Dovete essere davvero bravi, ve lo garantisco, perché quante volte loro hanno storto in naso di fronte a una Mpreg, hanno cercato di spiegarvi l'errore di fondo nel fargli credere alla magia, o si sono addirittura rifiutati di cominciare perché non esiste senso alcuno nel fatto che il protagonista sopravviva sempre a qualsiasi avversità? Tante. E non dovete lasciarvi demolire dalle critiche. Forse ci sono delle incongruenze nel vostro racconto, o forse devono ancora capire che il problema è loro—perché, se partono col presupposto di non poter accettare la presenza di draghi in un fantasy, allora conviene cambiare subito genere letterario.

Io credo che la "sospensione dell'incredulità" non vada imposta, ma guadagnata. Essa è direttamente proporzionale al talento dello scrittore nel gestire l'impossibile.

E voi, come fanwriter, ne sapete qualcosa del potere delle storie.

Perché, da sempre, a crederci per primi siete voi.

E voi, come ve la cavate a gestire l'impossibile delle vostre storie? Vi riesce facile lasciarvi trasportare dalla fantasia quando leggete oppure siete dei tipi scettici?

Taggate i vostri amici, leggete cosa ha detto chi vi ha preceduto, e parliamone insieme!

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