Welcome to my life

Por BigRomance2

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Spesso la vita ci pone davanti a dei cambiamenti così grandi e bruschi da renderci impossibile anche l'opport... Más

Travel
Absolutely sexy
Carcinogenic
New Friends
Bear Boy
The eyes
A Joke
It's not true
Malik House
Magnetic power
It's not true
Come with me
Rapunzel
Pride
We are friends?
Nick
Only you
Can you help me fix my house?
Fear
Would you accept?
Please
Passage
My train
Just tell me...
Storm
Good luck
Miss you
H&L
Tell me why
You don't have to touch him
I think you are
Little Prince

Nothing

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Por BigRomance2


"Molte volte, nella vita, capita di trovarsi in situazioni da cui vorremmo fuggire ad ogni costo. Cerchiamo ogni tipo di scusa per tirarci fuori da difficoltà che non riusciamo ad affrontare. Spesso, diamo la colpa al nostro carattere o alla persona con cui ci stiamo approcciando, ma la realtà è che noi esseri umani, siamo dotati della capacità di spaventarci e voler fuggire ogni qual volta la situazione si dimostra più complicata del previsto.

Siamo degli autentici calcolatori sociali. Ci progettiamo tutto quello che dobbiamo fare e tutto quello che dovrebbe accadere e quando, anche una piccola cosa, non va come da progetto, l'unica soluzione è: la fuga."

ZAYN

I passi veloci e pesanti di Louis si percepivano in tutto l'ufficio e la sua negatività, si era diffusa come un grosso deodorante ad ambiente, facendo ammutolire ogni singolo dipendente.

Nessuno, quel giorno, osava anche solo dire una parola e si limitavano tutti ad eseguire il proprio lavoro nel migliore dei modi.

Del resto tutti – Zayn compreso – erano consapevoli, che se il loro capo era nervoso, era meglio non fiatare se si voleva conservare il posto di lavoro per almeno un altro giorno.

"Tra due ore ci sarà la pausa pranzo, per quel momento vi conviene aver finito ogni singola pratica di questa giornata" disse con voce dura Louis, facendo annuire tutti i presenti, che non mossero gli occhi dallo schermo del loro computer nemmeno per un secondo.

Zayn alzò lo sguardo sulla figura del suo amico e lo vide osservare l'enorme vetrata che dava ai corridoi, passandosi una mano tra i capelli. Il suo nervosismo era così palpabile, che Zayn stesso, se lo sentiva entrare fin dentro le ossa, facendo agitare anche lui.

Lentamente si alzò dal suo posto e si diresse verso la figura dell'amico cercando di mantenere un atteggiamento calmo.

Sembra una molla sul punto di scattare.

Chi sa cosa cavolo gli è preso oggi.

"Lou" disse Zayn poggiando una mano sulla spalla del liscio, che sobbalzò appena, facendosi cadere alcuni fogli dalle mani.

"Dannazione, Zayn, che cosa vuoi?" chiese con voce nervosa calandosi a prendere i fogli caduti.

"Sapere cosa ti prende oggi. È successo qualcosa?" mormorò con voce preoccupata Zayn.

"Assolutamente nulla. Torna a lavorare" rispose brusco alzandosi da terra e guardando l'amico dritto negli occhi.

"E' vero che sei sempre stato un capo duro, ma oggi mi sembri un po' troppo esaltato, sai che puoi parlarne con me Lou"

"Davvero, Zy, non ho nulla. Solo un forte mal di testa ok? Inoltre mia madre è in Francia ed io ho il doppio del lavoro da gestire" sbuffò Louis pressandosi due dita sul ponte del naso, chiudendo gli occhi azzurri per un secondo.

Zayn lo scrutò diffidente, non credendo nemmeno per un secondo alle parole dell'amico. Conosceva Louis da così tanti anni, da avere la certezza che quel suo nervosismo non derivava da un semplice mal di testa.

Nonostante questo, però, non poté fare altro che annuire a quelle frasi fasulle, girandosi di spalle e tornando alla sua postazione.

Questo perché, un'altra cosa che conosceva di Louis, era che non avrebbe parlato finché non si sarebbe sentito pronto, pressarlo sarebbe stata soltanto una perdita di tempo.

LOUIS

Louis osservò per alcuni secondi la figura di Zayn tornare al proprio posto, e dopo aver buttato un ultima occhiata alla vetrata, si diresse a passo di marcia verso il suo ufficio.

Il nervosismo e la tensione che sentiva nel suo corpo, gli stava provocando un terribile mal di testa.

Appena entrato nel suo ufficio, fece sbattere la porta con un rimbombo orrendo, che sembrò andare ad aggiungere punti al suo mal di testa.

Si trascinò lentamente verso la sua sedia di pelle nera, buttando malamente l'ammasso di documenti sulla scrivania in vetro. Una volta seduto prese ad osservare i vari fogli che aveva davanti, ma come immaginava, la sua testa non riusciva a concentrarsi su nient'altro al di fuori di due occhi verdi.

*flashback*

La sensazione delle loro labbra che si muovevano all'unisono, aveva cominciato a far contorcere lo stomaco di Louis, che preso dal momento portò una mano tra i capelli ricci di Harry.

Tirò lentamente i capelli del ragazzo sentendolo gemere, di nuovo, sulle sue labbra, ma decise di non riaprire gli occhi quella volta.

Louis sentiva quanto quel contatto lo stesse consumando e allo stesso tempo, riusciva a percepire, ogni sua piccola terminazione nervosa perdere il controllo. Non sentiva più le risate provenienti nell'altra stanza e cominciava a non ricordare nemmeno più come si chiamasse.

Quel bacio era come una fonte di droga che si espandeva nel suo corpo.

Sentiva soltanto un ammasso di emozioni depositarsi nel suo stomaco e quando si decise a riaprire gli occhi tutto quello che riuscì a vedere era un verde intenso che gli fece battere il cuore ad una velocità maggiore.

Fermò per un secondo le sue labbra, staccandosi da quelle carnose del riccio con un leggero bacio a timbro.

Presero ad osservarsi con sguardi seri e quello che Louis lesse negli occhi del riccio non gli piacque nemmeno un po'.

Paura, pentimento, voglia di andar via, era solo questo quello che Louis riusciva a leggere negli occhi verdi dinanzi a lui, e anche se avrebbe dovuto immaginarsela una reazione del genere, quello sguardo gli fece provare un senso di fastidio enorme.

Harry aprì leggermente le labbra per parlare, ma nessun suono fuoriuscì da esse. Le mani che erano ancorate sui fianchi di Louis si staccarono rapidamente e il suo sguardo verde comincio a guardare ovunque tranne che verso gli occhi blu del liscio.

D'istinto anche Louis stacco le mani dal corpo del ragazzo e, come un affamato non poteva far altro che desiderare gli occhi di Harry di nuovo nei suoi.

Louis deglutì appena, allontanandosi di un passo dalla figura di Harry, sentendo un imminente bisogno di respirare, e nell'esatto momento in cui lo fece, poté percepire di nuovo la realtà riprendere sostanza intorno a loro.

"Harry..." disse Louis con voce roca che fece scattare sull'attenti Harry

"Io... io devo assolutamente andare" affermò frettolosamente il riccio allontanandosi dal muro con uno scatto.

Louis lo osservò mentre arrivava alla porta dell'appartamento e non riuscì a proferire parola nemmeno quando lo vide aprirla e uscire all'esterno.

I suoi pensieri erano completamente scollegati da ogni logica, da ogni forma di convinzione che si era creato. In quel momento, Louis, non riuscì a fare altro se non a rimanere lì ad osservare quella porta ormai chiusa, cercando di comprendere cosa fosse accaduto.

Ma nonostante i dieci minuti passati li davanti, non riusciva a percepire nient'altro, se non un immenso verde che l'aveva completamente avvolto.

HARRY

Per Harry era sempre stato complicato riuscire a studiare la mattina. Quando la sua vita era assolutamente piatta e monotona, Harry, trovava comunque qualcosa che lo distraesse dalla sua sessione di studi.

Non perché non gli piacesse studiare, ma per lui la mattina era sempre stata quella fase della giornata in cui si dedicava ai suoi problemi personali, non c'era spazio anche per pensare a Confucio e a Varvaro.

Quella mattina, doppiamente, la sua voglia di studiare era praticamente morta.

Ma si Harry, continua a pensare alle cavolate della tua vita, tanto tra due mesi non hai mica quattro esami da fare...

Non rischi di uscire fuori corso, assolutamente no.

Non fare come Nick che studia anche la notte, pensa ai tuoi problemi si.

Sbuffò sonoramente, mentre con uno scatto chiuse il libro di filologia che aveva davanti.

Aveva provato in ogni modo a concentrarsi su qualcosa, ma appena ci provava, una voce nella sua testa sembrava gridargli in pieno volto: Sei un idiota.

Decise di alzarsi dalla sedia girevole e di dirigersi in cucina a prepararsi un tea, convinto che la teina l'avrebbe aiutato a pensare a qualcosa che avesse un colore diverso dall'azzurro che invadeva i suoi pensieri – come se la teina fosse una droga.

Mise l'acqua in un pentolino, e si sedette sul tavolo della sua cucina ad aspettare che l'acqua fosse pronta.

Sospirò ancora, per la centesima volta da quella mattina, e passandosi una mano in faccia non poté evitare alla sua mente di ripercorre ancora e ancora le immagini della sera precedente.

E decisamente si lo sono, sono un perfetto idiota.

Lo sono perché preferisco sempre fuggire che restare.

Perché mi sono lasciato prendere in giro come un bambino.

E perché nonostante so che quel bacio è stato un errore non riesco a non farmi venire le palpitazioni appena penso alle sue labbra sulle mie e... cavolo quanto è stato bello quello che è successo ieri.

Ma no, devo evitare di pensarlo. Quel ragazzo deve uscire dalla mia vita, adesso e per sempre.

LIAM

Liam era comodamente sdraiato sul divano, preso a godersi il meritato riposo dopo le pulizie di quella mattinata.

Aveva sempre saputo cosa comportava invitare gli amici di Zayn a casa loro, ma ogni volta che decidevano di organizzare una serata, si convinceva che non avrebbe avuto molto lavoro da fare il giorno dopo.

Naturalmente si sbagliava ogni volta.

Chiuse leggermente gli occhi, sentendo la stanchezza invaderlo, e mentre stava per addormentarsi il campanello della porta lo fece letteralmente sobbalzare.

"Chi cavolo è che bussa in questo modo? Chi cavolo è che bussa a quest'ora. Se è Zayn niente sesso per due giorni" mormorò, nervoso per il suo riposo interrotto, trascinandosi stancamente alla soglia della porta,

"Chi è?" chiese poggiando la mano sulla maniglia già pronto ad aprire

"Liam, scusa se ti disturbo, sono Harry"

Liam spalancò appena gli occhi e aprì velocemente la porta con un sorriso, non aspettandosi di vedere Harry andare da lui di sua spontanea volontà.

"Harry. Cosa ci fai qui? Non che non ti voglia ovviamente, sono solo sorpreso. Dai entra, vuoi qualcosa da mangiare? Ho preparato una torta questa mattina" esclamò cercando di essere accogliente Liam, nonostante la stanchezza che sentiva invaderlo.

"Scusami se irrompo qui, ero solo a casa e ho pensato ecco, di venire a trovarti" rispose con voce indecisa che fece inarcare appena le sopracciglia a Liam.

E' nervoso o sono io che sto dormendo?

"Hai avuto un ottima idea, vieni andiamo a metterci in soggiorno"

"Mi dispiace di non averti salutato ieri sera" mormorò il riccio sedendosi sul divano in pelle muovendosi in modo nervoso.

"Oh, penso di aver bevuto troppo ieri sera, non mi sono accorto nemmeno di chi è rimasto e di chi è andato via" rispose Liam sedendosi di fianco ad Harry scrutandolo con attenzione.

"Capisco. Hai ripulito tutto vedo" disse guardandosi intorno il riccio.

"Oh si, mi sono ucciso guarda. Quelle capre degli amici di Zayn lasciano sempre un macello" rispose Liam sbuffando appena per poi sorridere ad Harry.

"Avresti potuto chiamarmi, ti avrei aiutato"

"Non avevi nient'altro da fare sta mattina? Sarebbe stato un suicidio venire qui a pulire" rispose ridacchiando Liam alzandosi per prendere qualcosa da offrire a Harry – infondo lui era un ottimo uomo di casa, Zayn glielo diceva sempre.

"Nulla, avrei voluto avere qualcosa da fare sinceramente, quindi mi avrebbe fatto piacere venire qui" rispose seguendo Liam con lo sguardo.

"Sei un po' strano Harry, magari sono io che ti conosco da poco, ma non ti facevo tipo che cerca compagnia" rispose Liam entrando in cucina.

"Infatti non lo sono, ma volevo comunque aiutarti" rispose Liam seduto sul divano pensando la testa sul divano e cercando ancora una volta di liberare la sua mente.

"Non me la racconti giusta, ma sorvoliamo, ti ho portato un po' della mia torta" rispose Liam con un sorriso entrando in soggiorno e porgendo un piattino con una cheesecake all'interno.

"Sembra buonissima sul serio" asserì il riccio osservando la torna con un sorriso

"Spero che lo sia, ad ogni modo hai fatto bene a venire qui, volevo chiederti una cosa ieri ma poi Zayn mi ha richiamato a lui e non ho potuto più farlo" gli disse Liam incrociando le gambe sul divano e girandosi appena verso la figura del riccio.

"Oh, va bene. Dimmi"

"Ieri mi hai parlato di questo tuo amico universitario, Nick giusto?" chiese Liam facendo annuire il riccio "Pensavo, perché non lo inviti qui con noi qualche volta? Potrebbe essere un modo per conoscerlo anche al difuori dell'università e magari potrebbe interessarti stare con lui anche al di fuori delle aule... che ne dici?" chiese Liam esaltandosi come una bambina davanti una storia d'amore.

"Perché dovrei voler frequentare Nick al di fuori dell'università?" rispose Harry inarcando le sopracciglia.

"Andiamo Harry, hai diciotto anni e per come mi hai raccontano non hai mai avuto un ragazzo o una ragazza, non pensi sia arrivato il momento di cercare almeno di capire a cosa sei interessato?" chiese Liam enfatizzando il tutto con movimenti delle mani.

Harry non rispose subito alla sua domanda, ma decise di dissimulare la sua improvvisa agitazione assaggiando un pezzo di torta. Quella frase non aveva fatto altro che far riaccendere in Harry il ricordo delle labbra di Louis e delle sensazioni provate la sera prima.

"Secondo te portando Nick nel gruppo mi potrebbe aiutarmi a capire le mie preferenze?" domandò corrucciato guardando Liam con la coda dell'occhio.

"Di sicuro sarebbe un modo per capire se quel ragazzo ti piace solo come amico universitario fedele o potrebbe nascere altro. Non puoi saperlo se non lo vedi al di fuori dai banchi"

"Non capisco perché vuoi che provi a vedere Nick sotto un altro aspetto..."

"Perché ho visto il tuo sorriso mentre ne parlavi ieri e sembravi così felice da non sembrare tu... non che tu sia sempre triste ma... ti si sono illuminati gli occhi parlandone, perché non provare?" chiese Liam poggiando una mano sul ginocchio del riccio che si girò ad osservarlo per poi annuire leggermente facendo sorridere Liam in modo raggiante.

"Fantastico! E adesso dimmi Harry, resti a pranzare con me?" esclamò Liam rimettendosi comodo sul divano.

"Certo, ma solo se fai cucinare me" rispose con un sorriso.

"Affare fatto riccio" rispose Liam sorridendogli e osservando la figura del ragazzo finire la sua porzione di torta.

Ci sarà da divertirci appena Louis vedrà il suo odiato Harry amoreggiare con un altro.

Oh, Zayn sarebbe così fiero di me.

ZAYN

"Ci vediamo domani Malik, buona serata"

"Buona serata anche a lei Robin" rispose Zayn ad uno dei suoi compagni d'ufficio che si accingeva ad andare via.

Erano ormai le sette di sera e tutti avevano finito di lavorare da circa dieci minuti.

Louis non era più uscito dal suo ufficio, nemmeno per la pausa pranzo, e Zayn scommetteva che lo avesse fatto solo per non dovergli dare spiegazioni del suo comportamento.

Stancamente si alzò dalla sua postazione e armandosi di tutta la pazienza del mondo decise di andare nell'ufficio di Louis.

"So che ti piace fare il capo scorbutico in solitudine ma pensavo, potresti venire a cena da me e Liam questa sera" domandò Zayn poggiandosi con la spalla allo stipite della porta, facendo sobbalzare Louis, che era ancora alle prese con vari documenti.

"A te non piace annunciarti prima di entrare, vero?" domandò Louis incrociando le braccia al petto e poggiandosi con la schiena alla poltrona.

"Non ho bisogno di annunciarmi con te. Allora? Ti va?" chiese Zayn avanzando verso l'amico con un sorriso sulle labbra.

"Solo se Liam ha preparato una delle sue torte" affermò alzandosi e sorridendo appena.

"Sembri più calmo, ti sei fatto una canna in questo tempo?" chiese Zayn ricevendo un cazzotto sul braccio da Louis.

"Io non mi faccio canne in ufficio. Sono il capo cavolo, non dovresti insinuare queste cose di me" esclamò afferrando la sua giacca e la sua borsa da lavoro.

"Allora sei sotto oppioidi perché non si spiega" disse Zayn stuzzicandolo con un sorriso, ricevendo in risposta solo un sospiro rumoroso del liscio.

"Sappi che accetto solo perché a casa non c'è nessuno e non sono... bravissimo in cucina"

"Louis, tu fai schifo in cucina. Non cercare di sminuire il tuo far andare a fuoco tutto quello che tocchi" rispose Zayn scansandosi in tempo da un altro cazzotto sul braccio.

"Sei proprio un deficiente" proclamò Louis con fare scocciato.

Entrambi uscirono dall'ufficio e non parlarono fino alla porta dell'appartamento della coppia. Zayn passò tutto il tragitto ad osservare i comportamenti dell'amico e non poté non constatare che ci fosse qualcosa che non andasse.

Louis era silenzioso e tranquillo, troppo silenzioso e tranquillo per come era solitamente, e Zayn ormai era quasi convinto che l'amico gli stesse nascondendo qualcosa. 

Louis non è bravo a gestire nulla.

Non sa gestire la paura, non sa gestire la tristezza e non sa gestire le situazioni complicate.

"Bussi o no? È casa tua non aspettarti che lo faccia io" disse con voce acida Louis che si era fermato davanti alla porta dell'appartamento, mentre Zayn continuava a scrutarlo.

"Ovviamente, non sia mai Liam vede che hai bussato tu" affermò Zayn alzando gli occhi al cielo e bussando contemporaneamente il campanello.

LOUIS

Caddero di nuovo in silenzio mentre entrambi aspettavano che Liam aprisse la porta e Louis calò lo sguardo sulle sue scarpe eleganti sentendo il carico di pensieri rimontare dentro di lui.

Dannatissimi occhi verdi.

"Ehi amo... oh ciao Louis" la voce di Liam fece sollevare lo sguardo di Louis, che nel farlo, rimase ghiacciato sul posto sgranando gli occhi per alcuni secondi.

"Harry, come mai qui?" chiese con voce seria Zayn puntando lo sguardo sul suo fidanzato.

"Oggi è rimasto con me a farmi compagnia, ha cucinato la cena per noi e il pranzo, potrei assumerlo" affermò Liam aprendo maggiormente la porta per far entrare il fidanzato.

Louis era praticamente paralizzato e non riusciva a distogliere lo sguardo dalla figura dinanzi a lui, che come a infierire, non lo guardava nemmeno di striscio.

"Ma che gentile" affermò turbato il moro che si affrettò ad entrare e schioccare un bacio sulle labbra del suo ragazzo.

"G-grazie. Beh io stavo andando via adesso, quindi fatemi sapere se la cena è buona. Grazie di tutto Liam" disse frettolosamente Harry – che sentiva il cuore battergli fin dentro le orecchie – e si allontanò alla porta sorpassando con passo svelto la figura di Louis.

"Certo Harry, buona serata" disse Zayn accennando un sorriso freddo.

"Anche a voi...tre, a presto" affermò velocemente cominciando a camminare – fuggire – nel corridoio vuoto.

Louis rimase fermo sul suo posto e voltò lo sguardo verso la figura che camminava a passo svelto.

Quindi è così che farai? Fuggirai da me?

"Entra pure Louis, vediamo cosa ha cucinato per noi Harry" disse quasi infastidito Zayn che continuava a osservare gli occhi del suo fidanzato.

"Scusami Zayn, ma non mi va più. Ci vediamo domani in ufficio, buona serata ragazzi" disse Louis, sentendo un irrefrenabile voglia di seguire la figura del riccio, scalpitare dentro di lui.

"Ma Louis dai non..."

"Ho detto che ci vediamo domani, buona serata ragazzi" affermò Louis bloccando sul nascere la frase di Zayn, prendendo a camminare nella direzione del riccio.

Louis camminò a passo svelto, tenendo gli occhi puntati sulla figura del riccio e in due falcate riuscì a raggiungerlo camminando al suo fianco.

Gli occhi di Harry si voltarono appena verso la figura del liscio e quasi sbuffò quando vide quegli occhi azzurri puntati su di lui.

"Ormai fuggire è diventato il tuo forte" disse Louis mantenendo lo sguardo nella sua direzione.

"E il tuo forte è diventato seguirmi a quanto pare" rispose Harry mantenendo lo sguardo davanti a lui.

"Sto tornando nel mio appartamento, non sto di certo seguendo te" affermò serio Louis vedendo la mascella del riccio irrigidirsi.

"Meglio così" mormorò Harry afferrando le chiavi di casa dalla sua giacca.

Louis sentiva di nuovo un ammasso di emozioni depositarsi all'altezza del suo stomaco e le mani gli presero a pizzicare dalla voglia di toccare il ragazzo che aveva al suo fianco.

Sentiva i ricordi della sera precedente diventare ancora più vivi e un innata voglia di baciare di nuovo quelle labbra lo fecero restare quasi senza fiato.

Cosa diavolo mi prende?

"Assolutamente meglio così" disse cercando ancora una volta un contatto visivo con il riccio, che continuava a non guardarlo.

In pochi passi raggiunsero l'ingresso dell'appartamento di Harry e Louis si bloccò sul posto automaticamente.

"Bene, allora ci vediamo in giro" disse il riccio rimanendo di spalle mentre si affrettava ad entrare in casa.

"Non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi, non pensi sia ridicolo?" scattò a quel punto Louis, sentendo la necessità di vedere quegli occhi verdi puntati su di lui.

"Ridicolo che cosa?" sbuffò il riccio continuando a non voltarsi.

"Il tuo voler fingere che non sia successo niente ieri sera e il tuo evitare il mio sguardo. Questo trovo ridicolo" disse Louis vedendo, finalmente, il riccio voltarsi verso di lui facendo incontrare i loro sguardi.

"Io non sto fingendo proprio niente! Ieri sera non è successo nulla, ho fatto un errore e sto cercando di rimediare, non capisco cosa pretenda al momento? Che io cada in ginocchio dinanzi a te supplicandoti un altro bacio? Beh scordatelo" affermò nervoso il riccio facendo avvertire una leggera fitta di dolore a Louis nel petto.

"Nulla dici? Tu hai una strana concezione del nulla lo sai?" disse con voce un po' più calma Louis continuando a godersi il contatto con gli occhi verdi del ragazzo.

"Senti, Louis, io non voglio litigare ancora con te. Il b-bacio che ci è stato ieri sera è stato un errore e lo sai benissimo anche tu, quindi mettiamoci una pietra sopra e andiamo avanti" mormorò con voce non pienamente sicura il riccio.

"Già, lo so benissimo anche io" rispose indurendo lo sguardo il liscio, facendo annuire Harry, che per un secondo aveva sperato di ricevere una risposta diversa. 

"Bene. Non abbiamo nient'altro da dirci allora, buona serata Tomlinson" esclamò Harry affrettandosi ad entrare e a chiudersi la porta di casa alle spalle.

Louis restò fermo lì davanti ancora per altri minuti sentendo un sentimento nuovo montare dentro di lui.

Non ha significato niente... non ha significato niente per te forse.

Perché io non ci riesco a definire "niente" quello che è successo ieri.

Non ci riesco perché se ci penso l'unica cosa che vorrei fare è ripetere tutto... e questo non può essere niente.

***
Ultimo aggiornamento della giornata hahaha oggi ho pubblicato 4 capitoli... Wuao non ci credo.
Vi amo tutte ragazze!

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