Welcome to my life

By BigRomance2

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Spesso la vita ci pone davanti a dei cambiamenti così grandi e bruschi da renderci impossibile anche l'opport... More

Travel
Absolutely sexy
Carcinogenic
New Friends
Bear Boy
The eyes
A Joke
Malik House
Magnetic power
It's not true
Nothing
Come with me
Rapunzel
Pride
We are friends?
Nick
Only you
Can you help me fix my house?
Fear
Would you accept?
Please
Passage
My train
Just tell me...
Storm
Good luck
Miss you
H&L
Tell me why
You don't have to touch him
I think you are
Little Prince

It's not true

973 80 45
By BigRomance2


"Vi è mai capitato di stendervi sul letto la sera e desiderare con tutte le vostre forze di poter solo spegnere il cervello?

Perché mai, dopo una giornata orrenda, dobbiamo continuare a tormentarci tramite il pensiero?  

Vi sembra giusto che un cane, un gatto o qualsiasi altro animale abbia la possibilità di dimenticare gli eventi negativi, mentre noi siamo costretti a rivivere tutto per sempre?

Il pensare, si è una gran dote e il ricordo aiuta a non commettere gli stessi errori, ma scommetto la mia casa che ognuno di voi ha avuto almeno una giornata in cui ha chiuso gli occhi e ha pensato: Perché non ho un tasto reset che mi possa far dormire e basta?

Ma purtroppo, noi umani – razza più stupida che altro – siamo dotati di ricordi e siamo obbligati a rivivere tutto e ad arrabbiarci e soffrire il triplo.

Quindi, si il ricordo è una grande cosa, sul serio, ma...Dio, amico carissimo, invece di donarmi il ricordo non potevi semplicemente non darmi una vita di merda?"

"Vorrei proprio sapere secondo quale logica mi hanno messo il corso di lingua spagnola contemporaneamente a quello di letteratura spagnola. Chi cavolo fa questi orari? Una scimmia con i piatti?!" la voce di Harry rimbombò per tutto il suo appartamento, mentre tra vari sbuffi cercava di dare un senso al suo nuovo orario universitario.

Quando aveva scelto di iscriversi al università di lingue l'Orientale, non avrebbe mai immaginato di andarsi a scontrare con la disorganizzazione in persona.

Corsi accavallati, aule da novanta posti con più di duecento alunni da ospitare, segreteria inesistente e tasse altissime da pagare.

Insomma, Harry non avrebbe mai immaginato di poter rimpiangere quell'inferno che era stato il liceo, eppure, quel pomeriggio, si ritrovò a farlo più e più volte.

Fortunatamente quel giorno, Harry, era rimasto solo a casa quindi potette dare sfogo a tutta la sua frustrazione, cosa che non avrebbe potuto fare se ci fossero stati i suoi genitori ("Non osare lamentarti di una scelta che hai fatto tu Harry. Se ti pesa l'università, lasciala").

In casa, dunque, continuavano a rimbombare i numerosi sbuffi del ragazzo, provocati non solo dall'università, ma anche da un pensiero fisso che non lo abbandonava dalla sera precedente.

La cosa che lo irritava maggiormente, era che nonostante avesse provato a pensare ad altro, l'unica immagine che aveva fissa nel suo cervello, era quella di due occhi azzurri come il ghiaccio e due labbra piccole e invitanti.

A nulla, quindi, gli era servito spostare la sua rabbia sul polo didattico, il suo unico problema restava solamente uno: Louis.

Le immagini della sera precedente non riuscivano ad abbandonargli la mente, facendogli nascere migliaia e migliaia di domande, alle quali non aveva nemmeno una minima risposta.

Perché ti ostini a non voler lasciare in pace i miei pensieri Louis?

Harry chiuse con uno scatto il computer e si alzò decidendo di andare in cucina e recuperare il suo cellulare – perché magari ci trovo qualche messaggio che mi distrae.

Camminò, quasi trascinandosi, verso la cucina afferrando l'oggetto tra le mani, sedendosi su uno degli sgabelli in legno bianco che sua madre tanto adorava.

Lo sbloccò sperando tra se e se di aver ricevuto almeno un messaggio di Liam, o di Ally (una ragazza conosciuta in chat mesi prima), invece l'unico messaggio ricevuto era stato uno di sua madre – la rappresentazione della mia vita insomma.

Da: Psicopatica

Ho dimenticato dei documenti a casa. Sono in una busta gialla in camera mia. Prendila e portamela. Muoviti.

"Oh si, tu si che sai come esprimere amore materno mamma.." sbuffò dirigendosi alla camera da letto e recuperare la busta indicata dalla madre, sapendo che non aveva molta scelta se non sbrigarsi ad eseguire gli ordini.

Più che mia madre sembra il mio capo.

Ed io manco lavoro in questa base di merda..

Infilò velocemente un paio di convers al piede, e aggiustandosi la maglietta dei Nirvana, si chiuse alle spalle la porta di casa prendendo a correre a passo veloce in quei corridoi asettici che ormai conosceva a memoria.

Dopo aver sceso due rampe di scale, ed essersi incanalato nel corridoio centrale, Harry, si trovò di fronte alla solita vetrata nella quale si potevano vedere i vari dipendenti – schiavi – alle prese con il loro lavoro.

Prese a camminare più lentamente, osservando i vari dipendenti smanettare con i computer, e dopo appena due passi mise a fuoco la figura di un ragazzo dai capelli neri seduto ad una di quelle scrivanie.

Quello è il ragazzo di Liam... dovrei salutarlo?

È così che fanno le persone che si conoscono no? Si salutano..

Allora adesso alzo la mano e aspetto che...Oh...wow.

Le varie paranoie di Harry si bloccarono all'istante non appena scorse il capo dell'ufficio: Louis.

Era vestito in modo completamente diverso dalla sera precedente.

Completo grigio, camicia bianca e... cravatta azzurra. Perfetta per i suoi occhi.

Louis era davvero meraviglioso in quel completo serio ed elegante, e sembrava che tutte le ragazze di quell'ufficio, non facessero altro che apprezzare,( come Harry), quella figura che scattava da una scrivania ad un'altra.

Harry lo scruta attentamente, bloccandosi per un secondo in quel corridoio, vedendo occhi di ghiaccio avvicinarsi alla scrivania di Zayn per lasciarci sopra dei documenti.

È così imponente...sembra trasmettere potere ad ogni passo.

Dev'essere mer..orrendo avere un capo come lui.

Fortunatamente io non lavoro qui. Devo decisamente andare da mia madre adesso.

Harry si costringe a staccare gli occhi da quella figura, non comprendendo le piccole fitte che sentiva nel suo stomaco, e con passo deciso si diresse nell'ufficio della madre, senza voltarsi nemmeno una volta.

LOUIS

"Allora Zayn hai finito i documenti di sta mattina?" affermò Louis appoggiando altri fogli sulla scrivania dell'amico.

"Dammi tempo Louis, erano sessanta pratiche ci metto un ora per farne solo due"

"Sai che dobbiamo finirle entro oggi Zayn, quindi mettiti e finiscile" sbuffò appena passandosi una mano nei capelli per poi puntare lo sguardo in giro sentendosi gli occhi di tutti addosso.

Se queste ochette la smettessero di guardami il culo e lavorassero avremmo meno lavoro.

Dopo ne licenzio almeno due.

Sbuffò appena, notando il suo migliore amico ignorarlo.

"Hai capito cosa ti ho detto Zayn?" affermò stizzito alzando contemporaneamente lo sguardo verso l'enorme vetrata, che dava al corridoio, rimanendo spiazzato.

I suoi occhi azzurri vengono quasi calamitati sulla figura del ragazzo dai capelli ricci, e in pochi secondi, Louis, riuscì a cogliere ogni minimo dettaglio della sua figura.

Notò i capelli raccolti in un leggero codino, la maglietta che gli scendeva larga e il pantalone della tuta al di sotto.

Osservò il suo passo felpato, mentre il ricordo di quello che aveva fatto la sera prima lo fa avvampare leggermente.

Cosa diavolo mi sia preso ieri sera ancora devo spiegarmelo..

Certo che quei pantaloni della tuta non gli stanno niente male.

"Adesso sei tu che mi ignori Louis..." affermò la voce di Zayn facendolo sobbalzare e facendolo voltare di colpo verso il moro.

"Ti stavo ascoltando" mentì leccandosi appena le labbra notando il sorriso strafottente sulle labbra dell'amico

"Cosa ti ha fatto quel ragazzo per meritare tanto astio e tanto desiderio da parte tua?"

"Chi scusa?" disse muovendosi nervosamente sentendosi improvvisamente sotto analisi

"Hardy...Harlo... quel ragazzo riccio insomma"

"Si chiama Harry. Non ho nessun tipo di desiderio nei suoi confronti Zayn, non dire cavolate. È il solito bamboccio viziato che vuole ingannare tutti noi con la sua bontà momentanea. In realtà non fa altro che guardare noi dalla testa ai piedi"

"A me non sembra che lo faccia sinceramente" si accigliò appena il moro incrociando le braccia al petto e scrutando Louis molto attentamente

"Oh, sono sicuro che lo faccia. E poi è palesemente uno sfigato. Cerca di fare il buono ma so che non lo è"

"Ma se nemmeno lo conosci Lou. L'hai visto si e no due volte. Dovresti smetterla con questi pregiudizi"

"E tu dovresti stare attento al tuo ragazzo" affermò Louis facendo sbuffare sonoramente Zayn.

"Seriamente Louis, dovresti smetterla di fare così con le persone che ti piacciono e smettila di tir..."

"Ehi frena, frena. Quando mai ho detto che mi piace quello sfigato?" affermò arrossendo appena guardandosi intorno.

"Se non ti piace, perché ieri hai strappato il cartone dalle mani del mio ragazzo, per poter stare solo con lui in cucina?"

"Io non... insomma volevo solo prenderlo per culo e poi... io odio quel ragazzo Zayn e non riesco nemmeno a spiegarti perché ieri avessi questo desiderio di farlo sentire una merda. So solo che la sua falsa bontà mi irrita"

"Oh certo Louis, ti irrita talmente tanto che vorresti portartelo a letto"

"Cosa diavolo stai dicendo?"

"Guarda che li ho visti i tuoi sguardi ieri sera. Cosa, ora vuoi dirmi che guardi il culo e fissi tutte le persone che conosci?"

"Andiamo Zayn, non è colpa mia se ieri aveva dei pantaloni così stretti e...ridicoli. E' normale che io lo guardassi"

"Non ci credi nemmeno tu a quello che dici"

"Io ci credo e come a quello che dico. E trovo assurdo che stiamo ancora parlando di lui" sbuffò in un ringhio infastidito Louis, con le guancia ormai rosse per la rabbia – o forse per l'imbarazzo?

"Stiamo parlando di lui solo perché tu continui a mentire" disse Zayn

"Questa conversazione non ha senso Zayn. Ti ho detto cosa penso di lui, non mi importa se non ci credi a questo punto"

"Fai bene a non importartene allora, perché non ti credo Louis. Ma sai cosa penso? Che ti renderai conto da solo delle cazzate che stai dicendo"

"Sai invece cosa penso io Zayn? Che dovresti smetterla di psicoanalizzarmi e iniziare a fare il tuo lavoro. Ah, e sappi che se non mi finisci tutte e sessanta pratiche che ti avevo dato, tu da qui sta sera non esci" sbottò aggiustandosi la giacca e fulminando Zayn con lo sguardo voltandosi di spalle per andare via

"Va a farti fottere Tomlinson" affermò il moro alle sue spalle, facendo fermare Louis.

"Non dimenticarti che sono il tuo capo, Malik. Torna al tuo lavoro" disse allora andando via velocemente, per andarsi a chiudere nel suo piccolo ufficio.

Respirò profondamente cercando di far scivolare via tutte le sensazioni che quel dialogo gli aveva provocato.

Zayn non sa cosa dice.

Liam l'ha fatto diventare un fottuto sognatore di amore...

Ma la vita non è tutta "amore" e "piacere".

Se io odio quel ragazzo riccio lui non deve infischiarsi, ne dire cavolate.

E da oggi in poi gli dimostrerò che tutte le sue tesi sono sbagliate, dovessi rinunciare al mio ruolo da capo, lo farò.

***
Salve ragazze, wattpad sta un po' dando i numeri in questi giorni non so se è una cosa solo mia perché ormai mi ama oppure a tutte... bah
Ad ogni modo a 10 stelline prossimo capitolo ❤️

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