Holmes Chapel

By Chia_Ct

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Una storia complicata, come quella di tutti e sei i ragazzi. Le loro vite verranno messe a rischio da una cos... More

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Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 81
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87

Capitolo 11

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By Chia_Ct

Ero stata sveglia tutta la notte per colpa del terribile mal di pancia, il ciclo mi distruggeva ogni volta.
Restai tutta la mattina a letto ricevendo solo il saluto dei ragazzi e le loro domande su come stessi e se avessi avuto bisogno di qualcosa.
Avevo parlato anche un po' con mia Zia, era sempre di fretta e la sua voce, ogni volta, era sempre più debole.

Mi diceva che era per il lavoro, ma una parte di me non ci credeva del tutto, però non insistetti e lascia terminare lì l'argomento.
Verso le 12 decisi di alzarmi e di andare a prendere qualcosa per far passare questo mal di pancia.
Prima però andai in bagno e quando passai davanti allo specchio vidi quanto orrenda fosse la mia faccia. Le pesche erano fin troppo accentuate, i capelli ,che avevo lavato il giorno prima, erano pieni di nodi e il colore della mia pelle era sul giallastro.

In sintesi sembravo un mostro.

Raccolsi i capelli in una coda e indossai qualcosa di comodo.
Dopo  ciò pensai ad un rimedio per le occhiaie, ricordandomi che mia Zia, ogni volta che dormiva poco per colpa del lavoro, si metteva dei dischetti bagnati con del latte sotto gli occhi.

Quindi andai in cucina, presi la medicina, e mi dedicai alla "cura" di queste terribili occhiaie dopodiche mi sedetti sul divano e iniziai a guardare i Teen Titans alla tv.

Anche oggi mi sarei annoiata sul divano guardando dei cartoni animati? Esattamente
Era questa la vita che volevo? Assolutamente no.
A quest'ora sarei in una università a studiare per diventare psicologa e mia madre mi avrebbe sostenuta proprio come mio padre e mia Zia...

Vivere una vita felice, festeggiare i compleanni ed il Natale tutti assieme...
Ma prima che iniziassi a piangere il rumore della serratura mi fermò, fortunatamente. Vidi poi un ciuffo, a dir poco perfetto, ed un viso stanco spuntare dalla porta.

"Zayn!" esclamai ricordandomi però di essere in uno stato pietoso.
"Cos'hai sotto gli occhi?" sorrise appoggiando delle buste sul tavolo.
"Dischetti bagnati con del latte, ho delle occhiaie che fanno paura" mi giustificai un po' imbarazzata.

"Ah! È quella roba che chiamate..." pensò "skin care?" mi chiese voltandosi verso di me e raggiungendomi sul divano.
"Probabile" mi scansai per fargli un po' di spazio sul divano.
"Come stai?" sospirò giocando con la folta barba.

"Bene, tu invece?" mi posizionai meglio sul divano, in modo da poter vedere bene tutta la sua figura.
"Stanco, ma per il resto tutto ok" annuì, forse per convincere più se stesso.

"Hai mangiato già?" cercai di cambiare discorso per poter tagliare un po' la tensione che si era appena creata tra noi due.
"Vieni a casa mia?" si voltò verso di me in attesa di una risposta, rimasi un po' perplessa da questa sua richiesta. Molto probabilmente lo notò anche lui e con un piccolo sorriso si avvicinò di più a me.

"Voglio solo farti vedere una cosa, cucino io...sono bravo" alzò le spalle e si alzò definitivamente dal divano.
"Va bene, vado a prepararmi." Dissi sicura.

Dopo essermi vestita decentemente tornai da Zayn pronta per uscire.
"Hai un giacchetto più pesante di questo?" Mi disse guardando la giacca che avevo addosso.
"No, devo andare a fare un po' di compere." Mi grattai la testa imbarazzata.

Mi porse il suo giacchetto della "Napaijri'' molto pesante e andò a prenderne un altro nella camera dei ragazzi.

"Possiamo andare" si sistemò meglio il giubbotto ed uscimmo definitivamente.

In macchina parlammo del più e del meno. Mi raccontò che il suo sogno era di incontrare Eminem, o almeno di andare ad uno dei suoi concerti.
Gli sarebbe piaciuto poter partecipare a qualche festa fuori da questa terribile città insieme ai ragazzi, visitare altre nazioni e vivere spensieratamente. Mi ha raccontato anche della sua prima ragazza, che purtroppo lo ha lasciato perché la sua famiglia non era propensa a continuare questa loro relazione. Lo ritenevano troppo povero per poter costruire una famiglia felice...

"Tu invece? Che mi racconti?" mi chiese, aspettando che il semaforo diventasse verde.
"La mia vita non è mai stata interessante..." tagliai lì la conversazione. Non mi era mai piaciuto parlare del mio passato.
"Va bene ho capito non ti va di parlare. Comunque siamo arrivati" parcheggiò attentamente, controllando che la sua macchina non venisse sgraffiata in alcun modo.

"Lo so, questo condominio è distrutto, ma non posso permettermi altro." serrò la mascella aprendo il portone.

Entrammo finalmente in casa e l'aria calda mi accolse a braccia aperte.
"Dammi pure" allungò il braccio, a questa sua affermazione mi tolsi il giacchetto e glielo porsi.
"Grazie" sussurrai.

"Non stare lì impalata, vieni" sorrise notando il mio imbarazzo.
Annuiì e iniziai a camminare subito dopo di lui.

Entrammo in una stanza ricoperta di graffiti, disegni o qualsiasi altra cosa esista al mondo.
Per terra era piena di cartoni sporchi, molto probabilmente per non sporcare il pavimento e le bombolette erano sparse per tutta la stanza.

"Tieni" mi porse la maschera "è meglio se la indossi"
"E tu?" dissi prendendola.
"Ormai ci sono abituato." Mi sorrise nuovamente incitandomi a metterla e così feci.

"Guarda" indicò il disegno di un bambino "questo sono io da piccolo"
Era figo anche da piccolo, pensai.
Spalancai gli occhi a questa mio pensiero.
"Che c'è? Non ti piace?" mi disse inclinando la testa. "No no è bellissimo" mi giustificai subito, lui annuì confuso e continuò con la descrizione dei suoi capolavori.

"Questo invece è lei..." Mi mostrò un altro disegno. Era bionda e a dir poco bellissima.
Aveva gli occhi azzurri ed un sorriso smagliante, i capelli erano raccolti in una coda disordinata ed aveva un piercing al naso.
Con ciglia lunghissime e sopracciglia perfette.

"È bellissima..." rimasi come incantata a guardarla, sembrava un angelo.
"Lo so." annuì molto probabilmente annegando per un attimo nei suoi ricordi.

"Come si chiama? Se posso saperlo..." mi pentiì subito di ciò che avevo appena fatto uscire dalla mia bocca malefica, ero troppo ficcanaso.
"Perrie" sospirò "si chiama Perrie."
Si voltò un attimo a guardarmi e poi ritornò a guardare quel bellissimo ritratto.

"Gli ho fatto una foto così, ma era talmente bella che l'ho voluta disegnare in modo che rimanesse sempre con me. Sono un cretino lo so." una risata amara uscì dalla sua bocca.
"In realtà no" gli dissi sinceramente togliendomi la maschera che mi stava dando troppo fastidio, non riuscivo a parlare con quella cosa appiccicata alla faccia.

Mi guardò per tutto il tempo, forse aspettando la mia completa attenzione verso di lui.
"È meglio se non te la togli" mi disse.
"Zayn" alzai gli occhi al cielo ricevendo come risposta una piccola risata.

"Sei carina quando fai così." mi indicò, facendo anche un cenno con il capo.
"Lo so" mossi i capelli con la mano  battendo velocemente i miei occhi.
"Wow, sai di far girare la testa ad un sacco di ragazzi." mi fermai subito assumendo un'espressione confusa e sorpresa da questa sua frase.

"Stavo scherzando" gli dissi subito.
"Io no." mi fece l'occhiolino ricevendo uno schiaffo sul braccio da parte mia.

Era veramente così? E allora perchè appena mi guardavo allo specchio volevo tappare la mia faccia e tutto il resto del mio corpo in un cestino della spazzatura?

"Claire?" Mosse la sua mano davanti ai miei occhi, non mi ero neanche accorta di essermi incantata...
"Si dimmi, ci sono" alzai lo sguardo verso il suo viso.
"Mangiamo?" Oh si ti prego.
"Certo." Annuiì cercando di non far trasparire quanto fossi entusiasta di mangiare.

"Pasta? Carne? Patatine?" infilò la testa dentro il frigo elencando tutto il cibo che c'era all'interno.
"Carne con patatine?" Proposi speranzosa di ricevere una sua affermazione.
"Che carne con patate sia" annunciò e si mise a preparare il tutto.

Mi ero proposta di aiutarlo, ma come al solito mi mandò via con un "togliti o non ti faccio pranzare". Beh avevo fame perciò non insistetti ancora e iniziai ad apparecchiare.

Anche durante l'ora di pranzo mi sentiì molto a mio agio, era un ragazzo che mi sorprendeva sempre ed era anche molto simpatico. A differenza di qualcun'altro...

A proposito...che fine aveva fatto Harry?
"Harry?" Chiesi a Zayn. "Aveva da fare oggiha avuto un po' di problemi" bevve un sorso d'acqua per poi asciugarsi con il tovagliolo "ma niente di preoccupante." Mi sorrise. Ma capiì subito che era un sorriso finto...

"Zayn?" Che stava succedendo?
"Lascia stare Claire. Per favore" mi guardò, per poi rincominciare a mangiare.
"Va bene" sussurrai.
~~~

Dopo l'ora di pranzo mi riportò a casa...purtroppo.
Ero stanca di rimanere sempre a casa senza fare niente. Insomma...avevo 18 anni!

Il telefono incominciò a squillare segnando un numero sconosciuto.
Senza pensare risposi, speranzosa che fosse uno dei ragazzi...non avevo ancora salvato il numero di tutti.
"Pronto?" risposi
"Stasera usciamo. Non ho voglia di aspettarti, è già tanto se sono venuto a prenderti. Fatti trovare pronta per le dieci o non vieni." E con ciò chiuse la chiamata lasciandomi di stucco.

Odiavo il modo in cui mi parlava. Porca miseria non mi aveva neanche salutata!
Idiota...era solo un idiota.

Spazio autrice:
Lo so...sono in straipersuper ritardo.
Ma ho avuto un po' di problemi e non sono riuscita a pubblicare niente, ma soprattutto a scrivere.
Mi dispiace un sacco, spero possiate perdonarmi con questo capitolo.
Alla prossima e grazie ancora. Un bacio enorme ~chia~

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