Il rischio del segreto

Von saradardikh

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Vincitore degli Wattys 2016 nella categoria piu' popolare. Aika è quella persona che non conoscerai mai veram... Mehr

Sorpresa!
Prologo
Capitolo 1
Capitolo due
Capitolo 3
Capitolo 4
Io tubo
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Viva le lavagne
Capitolo 8
Capitolo 9
Cartaceo!
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Chiedo perdono
Capitolo 15 pt 1
Capitolo 15 pt 2
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
PEOPLE CHOICE AWARD #Wattys2016
Capitolo 19
Capitolo 20 pt 1
Capitolo 20 pt 2
Capitolo 21
CAPITOLO 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Sorry readers
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Jesh are back!
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Meet Sara
Capitolo 47
Meet Sara
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Ultimi MeetSara pompelmosi
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59 pt 1
Capitolo 59 pt 2
Capitolo 61
Capitolo 62
Chiarimenti
Capitolo 63
Baci scoperti is OUT
Capitolo 64
Capitolo 65
Epilogo
#MeetSara
Il rischio del segreto cartaceo!
#MeetSara

Capitolo 60

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Von saradardikh

Capitolo 60

Mark's Pov

" Cosa si staranno dicendo... "

Sono appostato vicino alla finestra, Aika di profilo sul vialetto e quel Damian vicino alla portiera della sua auto.

Ad un certo punto Aika abbassa la testa e lo sguardo di Damian cambia. Sembra afflitto.

Lo sarà ancora di più se lo ritrovo in casa mia senza maglietta.

Ragno ed enciclopedia un corno !

Aika ritorna verso il vialetto ma Damian non risale in macchina, sembra voglia seguirla. Fa un passo verso di lei ma poi si ferma, scuote la testa e finalmente si dedice ad aprire la portiera dell'auto.

Ma cosa succede ?

Quando vedo ormai Aika alla porta corro di nuovo sulla sedia e riafferro la mela che stavo sbucciando.

Aika entra e mi rivolge un lungo sguardo, uno di quelli che ormai conosco bene, quelli che mi dicono : non provare a chiedermi niente, non ti diró nulla.

Non lo ammetteró mai ad Aika, ma i suoi occhi cosi azzurri mi hanno sempre messo a disagio, sopratutto quando era più piccola. Sono veramenti...gelidi.

" Quella mela ha la buccia più lunga del mondo a quanto pare " mi dice tirando fuori una bottiglietta dal frigo.

Credo se ne stia per andare in camera sua, come fa sempe, ma invece si appoggia al frigo.

Vuole qualcosa ma non ha ancora intenzione di parlare.

"Allora...quel Damian...è la seconda volta che lo vedo "

" Mi fa piacere che ci vedi ancora "

Non.cedere.alle.sue.provocazioni.

Quando Aika non vuole parlare di qualcosa : o ti provoca o ironizza. Non so quale sia peggio.

" È amico tuo ? "

" Se vogliamo chiamarlo cosi "

Ma che risposta è ?! Che pazienza, che pazienza ! Non la pressare, se la pressi non risponde più a nulla.

Come se di solito rispondesse.

" È la prima volta che porti un ragazzo a casa "

Ed è vero. Aika non ha mai portato nessun ragazzo a casa, non che non li abbia avuti, per mia disgrazia mi ha abbastanza fatto dannare su questo.

Alcuni sono certo non le piacessero nemmeno

Le sue storie amorose, se cosi vogliamo chiamarle, sono state molto turbolente e hanno sempre portato dei gran casini.

Non dimenticheró mai quando andó al matrimonio del ragazzo che l'aveva tradita con un altra mettendola incinta. Quando mi ha detto dove stava andando credevo scherzasse, che ironizzasse come sempre, invece quando è tornata a casa ho scoperto che ci era andata davvero.

Denunce, ragazzi più grandi, tradimenti e aggressioni.

C'è stata un'estate che Aika ha passato tutta con il cugino del nostro vecchio vicino di casa, penso di non essere mai stato cosi incazzato per un cosi lungo periodo di tempo, peró quell'estate ammetto che sembrava davvero felice. Forse le piaceva davvero. Ma se quella notte non fossi arrivato in tempo, probabilmente ora lei non sarebbe qui a sorseggiare acqua.

Aika l'ha sempre presa sul ridere, ha sempre alzato le spalle, ha sempre sventolato la mano come se fossero problemi di tutti i giorni. Ma quella notte è stata la prima volta che mi sono reso conto che in tutte le sue relazioni l'unica ad essere ferita, alla fine di tutto quanto, è sempre stata lei.

Ma ad Aika non è mai importato nulla di nessuno, Celine esclusa, per questo vederla cosi arrabbiata con Damian mi ha sorpreso molto.

Lei è sempre stata più per l'indifferenza.

" Avevamo delle cose da risolvere " mi risponde.

" Cioè ? "

" Cose "

" Questo l'ho capito " rispondo "Potevate farlo da un'altra parte, all'aperto, in un luogo pubblico con tante persone o magari che ne so, in un convento ? "

" Un convento ? " ridacchia.

"Si beh meglio che nel mio bagno " borbotto.

" Non abbiamo fatto niente "

" Ovvio che non avete fatto niente ! Era sott'inteso "

" Ah...davvero ? "

"Aika "ringhio.

" Scherzo su "

Se solo non fosse cosi bella, spiccicata a sua madre, potrei stare più tranquillo. Ma lo vedo come la guardano quando camminiamo, come si girano e come lei gli ignora aumentando il loro interesse. Aika sa di essere bella e usa questa cosa a suo favore da sempre.

"E dimmi un po', avete risolto le vostre...cose ? "

" Affari miei "

Come se io non avessi già fatto le mie ricerche su di lui, poverina !

Damian Baker, 19 anni, nato e cresciuto a Boston. Figlio legittimo di Corrad Baker e Lauren Clayton. Ha due fratelli : Stefan Baker il più grande, fa il fotografo ed Emily Baker la più piccola.

Primo anno alla University of Massachusetts Boston esattamente come Aika, con alcuni corsi in comune.

Fedina penale pulita, di buona famiglia, nulla di anomalo o strano tranne che per un incidente quest'estate.

Poco prima delle vacanze estive è stato coinvolto in un grave incidente : 2 feriti, un ferito grave e un morto.

Chissà se lei ne è a conoscenza.

" Sai cosa mi piace di questa casa ? Le finestre "

La guardo confuso e capisco che sta arrivando il motivo per cui non è salita direttamente in stanza.

" Le finestre ? "

Non gliene mai fregato nulla delle finestre. 

"Eh si, mi piacciono davvero tanto " mi risponde " Quando si é rotta quella del salotto mi é dispiaciuto molto infatti "

Stringo i pugni quando mi accorgo dove vuole arrivare.

" Sono cose che capitano purtroppo "

" Haa haa teppisti di strada avevi detto vero ? "

" Saranno stati probabilmente dei ragazzetti ubriachi che avevano voglia di trasgredire "

" Che sfiga eh ? Tra tutte le case hanno deciso di rompere proprio la nostra finestra "

" Una sfortuna si "

Aika incrocia le braccia guardandomi seria. Che abbia scoperto qualcosa a riguardo ?

Dovró chiamare Jerry.

" Denunciare è un tuo diritto ma anche un tuo dovere. Ti ricordi ? Me lo ripetevi sempre da piccola. Eppure tu non hai denunciato il fatto che qualcuno ci abbia rotto la finestra "

Sta usando le mie stesse parole contro di me ?

" Te l'ho detto : probabilmente erano solo dei ragazzetti che -"

"Oppure no, cosa ne sai ? Forse sono anche entrati in casa, è violazione di domicilio, direi che è grave "

" Non hanno preso niente "

" Forse non hanno trovato quel che cercavano "

" Beh fortuna che non è successo nulla del genere "

A che gioco stai giocando ?

" Già...anche perché il giorno dopo la finestra era ancora rotta. Mi ha sorpreso sai ? Tu che sei sempre stato cosi protettivo e attento alla sicurezza, hai lasciato la finestra in quello stato tutta la notte e il mattino dopo non eri a casa "

"Mi avevano chiamato urgentemente in servizio " mi invento subito.

Mi alzo dalla sedia per andarmene prima che mi faccia qualche altra domanda.

"Dove vai ? "

Si è sempre fatta gli affari suoi e oggi ha deciso di interessarsi alla mia vita.

" Ho il turno stasera"

Prendo il cappotto indossandolo e mi metto alla ricerca delle chiavi.

" Non è vero " la sento dire.

" Cosa ? "

" Non hai il turno stasera, è mercoledi "

Spalanco gli occhi e ringrazio di essere di spalle. Aika si è imparata a memoria i miei turni.

Cerco di assumere un'espressione indifferente e mi giro verso di lei.

"Me lo hanno spostato a stasera "

"Si ? " tira fuori le chiavi dell'auto da dietro la schiena " Buono a sapersi, me lo segno " mi porge le chiavi sorridendo.

Questa ragazza a volte sa essere dannatamente inquietante.

" Buon lavoro allora " mi saluta sempre con quel sorriso falso.

"Sono arrivate le le analisi che hai fatto tempo fa" indico la busta sul tavolo.

Aika fa una faccia strana ma non le do contro, devo uscire da qui. Le faccio un cenno del capo per poi uscire finalmente da quella stanza. Prendo subito il cellulare non appena salgo in auto.

"Jerry ? Aika sa qualcosa "

"Ciao anche te Mark. Tutto bene? Io sto bene grazie"

"Ha provato a mettermi alle strette quell'impertinente"

"Ho un po' di mal di testa ogni tanto ma nulla di grave"

"E poi sa gli orari dei miei turni. Credevo se ne fosse sempre fregata, li sa a memoria!"

"Cos'ho fatto ultimamente dici? Ah nulla di-"

"Jerry! Sono serio! Aika sa qualcosa e il suo sguardo gridava 'scopriró tutto' "

"Forse è il caso di dirle tutto non credi?"

"Non dire cazzate" mi fermo al semaforo "Dobbiamo incontrarci, devi scoprire se lei è a Boston"

"E poi non puoi scoprirlo tu se lei è a Boston?"

"È lei che contatta me lo sai bene"

  Sarebbe tutto più semplice se potessi farlo io ma è troppo rischioso.  

"E se non ci fosse solo lei? Se ci fossero anche gli altri?"

Il solo pensiero mi porta i brividi.

"Non lo so Jerry..."

"Fare ricerche significa anche farsi cercare Mark. Sicuro di voler correre questo rischio?"

"Il segreto è più rischioso" gli rispondo "Scopriamo chi è a Boston e chi no"

"Sempre casini con voi Stevenson!"

****

Aika's Pov

" No Angie grazie mille "

" Ma sei sicura ? " mi chiede la madre di Celine "Rimani a cena con noi dai "

" Prima parlo con Celine, è di sopra ? "

" Si tesoro "

Angie è letteralmente una delle persone più buone e dolci che io abbia mai incontrato, non ci vuole molto a capire da chi abbia preso Celine.

Busso alla porta di Celine e la trovo sul letto con una penna dietro l'orecchio e il libro sulle ginocchia.

Mi appoggio allo stipite e Celine mi guarda un po' a disagio per poi abbassare lo sguardo di nuovo sul libro.

"Sei in fase di studio ? "

" Haa haa " borbotta guardando il libro.

Entro in stanza chiudendo la porta, tolgo le scarpe e salgo sul letto vicino a lei. Rimaniamo sedute vicine in silenzio, non ci siamo più rivolte parola dopo quell'uscita al cinema.

Celine rimane sulla stessa pagina per cinque minuti buoni sbuffando continuamente.

" Fai un istogramma con le percentuali e poi un altro con le date"  le dico "Avendoli vicini puoi compararli più facilmente "

Celine mi guarda e poi guarda il foglio, quando si rende conto che ho ragione sbuffa sonoramente gonfiando le guance facendomi ridere.

"Pace ? " le chiedo punzecchiando una sua guancia facendola sgonfiare.

" Io non riesco a rimanere arrabbiata con te " sentenzia sconfitta.

" Beh una soluzione sarebbe non esserlo"

"Sai Aika? È una cosa che rendi molto difficile alle persone" 

Celine stende le gambe e io appoggio il capo sulle sue cosce e comincia ad accarezzarmi i capelli.

"Oggi non c'eri all'università "

" Oggi sono stata con Damian "

Celine spalanca gli occhioni marroni smettendo di accarezzarmi i capelli, per poi cercare di ricomporsi facendo finta di nulla.

" Capisco"

" Vuoi che ti racconto ? "

" Mmm se ti va" mi risponde indifferente facendomi ridere.

"Muori dalla voglia di sapere vero ? "

" Un sacco " mi risponde congiungendo le mani a mo di preghiera "Dimmi tutto ! Cioè se vuoi, pero dimmi tutto" continua a parlare "Eric dice che devo lasciarti i tuoi spazi e va bene, ma questo è un gossip no? Il gossip tra migliori amiche è tipo il sacro graal. Dimmi dimmi...se vuoi"

"Mi hai perdonata quindi?"

"Tutto tutto ti perdono" risponde di getto " Ti perdono anche il fatto di aver chiuso mia cugina nello sgabuzzino per tutto il pomeriggio invece che badarla come avevi promesso"

"Io avevo promesso che te l'avrei tenuta d'occhio ed effettivamente per tutto il pomeriggio ho sempre saputo dove fosse"

"Si Aika ma tutto il pomeriggio?!"

"Tutto il pomeriggio adesso" sventolo la mano " Quattro orette al massimo, poi ogni tanto le davo l'acqua e avevamo anche fatto merenda"

"Tu avevi fatto merenda" mi corregge " A lei avevi lanciato un pacco di patatine e poi hai richiuso subito la porta"

"Cercava di scappare la mocciosetta" sussurro e Celine mi guarda male "Cosa? In mia difesa posso dire che tua cugina piccola è insopportabile"

"Effettivamente"

"Visto?" mi si illuminano gli occhi "La prossima volta la chiudiamo insieme...si...la leghiamo"

"Il tuo tono di voce cambia quando scherzi in questo modo sai? Inquietante..."

"Scherzare? Aah...si scherzare"

Ricomincia ad accarezzarmi i capelli e io mi sistemo neglio sulle sue gambe.

"Oggi camminavo per i corridoi e sono passata davanti alla sala prove, ho sentito Damian cantare e mi sono avvicinata incuriosita per sentire, stava cantando 'Ho perduto la mia stella' "

"Cosa?" grida "La storia di Eleven?"

"Esatto"

"Quindi alla fine è una canzone? Non una poesia"

"Una ninna nanna a quanto pare"

"Ma proprio Damian la cantava? E lui come la conosce? Non ci credo"

Anche Celine si era spesso data da fare nella ricerca delle storie di Eleven. 

"Gliela cantava sua madre"

"Oh...beh hai trovato qualcuno che la conosce!" mi sorride "Non sei felice finalmente?"

Le racconto della reazione che ho avuto quando l'ho sentita, di come sono entrata nell'aula e ho chiesto a Damian di venire da me. Le dico dell'ansia che ho avuto nell'aspettarlo, che gli ho mostrato Eleven, che gli ho letto una storia, che l'ho pregato di cantarmi la canzone e di come si è rifiutato.

"Solo non capisco" mi alzo dalle sue gambe "Sembra volesse davvero cantarmela, era come se il fatto di non cantarmela lo affliggesse"

Celine fa una smorfia come se volesse disperatamente dirmi qualcosa ma debba rimanere in silenzio. 

"Damian amava cantare, sopratutto con gli altri. Ognuno di noi ha qualcosa che lo porta a star male, per lui forse è anche peggio, perché l'unica cosa che lo faceva star bene ora è proprio quello che gli infligge dolore. Deve essere distruttivo, non credi?"

Sospiro annuendo, forse sono stata un po' egoista a pretendere che lui cantasse per me, dopo aver visto cosa gli provoca cantare davanti agli altri. 

Peró. Bisogna immaginare di cercare una cosa per tutta la vita e proprio quando state per afferrarla vi sfugge di mano. Non è forse distruttivo anche questo?

Mi giro verso Celine che guarda il libro da più angolazioni come se cosi potesse capire meglio. Forse lei è stata la cosa più bella e sincera che mi sia mai capitata. L'unica che non ha mai provato a capirmi ma che è rimasta con me fino a capirmi.

"Baby Doll"

"Si?" si gira verso di me.

"Sei la persona di cui mi fido di più al mondo"

"Oh" esclama sorpresa "A-anche io mi fido di te"

"Ci sono solo delle cose che non posso dirti, non che non vorrei dirti, ma che non posso. Vorrei poterti dire che non ti mentiró più su dove vado, con chi e cosa faccio, ma non è cosi. Probabilmente dovró farlo di nuovo. Sappi solo che un giorno e spero presto ti racconteró tutto ma ora non posso. So che probabilmente questo discorso non ti ha tranquilizzata ma ho bisogno di sapere che ti fidi di me e che tu sappia che se ti nascondo certe cose, lo faccio per te"

Celine mi guarda in silenzio soppesando una ad una le mie parole.

"Ti fidi di me?"

"Più di chiunque altro"

"Vieni qua"

Celine si sporge verso di me, la abbraccio forte e lei appoggia la testa sulla mia spalla. 

"Io non voglio farmi gli affari tuoi, ho sempre rispettato i tuoi segreti fino a che non sei stata tu a rivelarmeli, solo che ho paura che ti venga fatto del male. Rimango sempre a guardare e guardare finché l'unica a rimanere ferita sei tu"

"Io sono-"

"Forte lo so" mi interrompe  " So che sei forte e dici che non ti importa, il che magari è anche vero, ma mi sembra di vederti spezzare sempre di più. Quanto puó resistere una persona prima di rompersi? Io non voglio"

"Ho tutto sotto controllo" la rassicuro.

"Ma-"

"Niente ma" la interrompo "Tu continuerai ad esserci?"

"In tutti i tuoi casini"

"Allora va bene cosi"

  La stringo ancora più forte accarezzandole i capelli finché non la vedo staccarsi da me per asciugarsi una lacrima  

"Ma Baby Doll daii"

"S-scusa" ride asciugandosi le lacrime "É che mi faccio prendere" 

Poco dopo  Celine va a dire a sua madre che rimango a cena e ne approffitto per tirare fuori la busta delle mie analisi. 

Ero convinta che la dottoressa mi avesse detto che io o un mio parente saremmo dovuti andare a ritirarle. Forse proprio perché non mi sono più fatta vedere me le hanno spedite a casa.

Apro la busta e tiro fuori tutti quei numerosi fogli di cui non capisco nulla.

"Beh sono ancora viva quindi sto sicuramente bene"

Rimetto con noncuranza i fogli dentro la busta finché qualcosa non attira la mia attenzione.

È un pezzo di carta piegato su stesso più volte.

"Non venire più nel mio studio. Per nessuno motivo al mondo. Prenditi cura di se stessa Aika. - Dott. Dorothy Blake"

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