Capitolo 43

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Capitolo 43

Damian's Pov

Scendo dalla macchina abbastanza nervoso, e mi sembra quasi assurdo ammettere che andare a trovare Emily, sia la cosa piu' normale che mi sia accaduta ultimamente.

E' come tornare indietro ad un pezzo della mia vecchia routine. Questi ultimi tempi sono stati totalmente condizionati da quella isterica dark con tendenze strane.

Da quel giorno che incontrai quella ragazza dai lunghi capelli scuri che mi lascio' il cerotto sulla panchina sembra essere cambiato qualcosa nella mia vita.

Chi avrebbe mai pensato che quella stessa ragazza fosse la migliore amica di Celine, che mi sarei ritrovato ad urlare, litigare, scappare e a malincuore, cercare di non ridere davanti alle sue battute e teorie stupide.

Aika sembra davvero vivere in un mondo a parte con delle regole tutte sue. Ora mi ritrovo fuori dalla clinica di mia sorella, e per la prima volta, l'unica cosa a cui penso non e' Emily...ma Aika.

Chissa' se Emily mi crederebbe se le raccontassi cio' che mi e' capitato la scorsa notte, a stento ci credo io figuriamoci qualcun'altro. Stefan non ci ha creduto di certo.

"Andra' tutto bene"

Mi immagino Aika mentre concentrata scrive quella frase ripetendola con convizione a se stessa. E' strano come le nostre labbra dicano che vada tutto bene e il resto del nostro corpo sta male.

Il peso sulla schiena sempre ricurva, gli occhi che bruciano, la mente incasinata, il cuore frantumato, l'anima stanca.

Riesco quasi a focalizzare le labbra rosee di Aika mentre dicono che andra' tutto bene.

Labbra che stavo quasi per baciare.

Labbra che alla fine ha baciato Lucas.

Lucas. Cosa prova per Aika? Perche' non ha mai detto niente? Lui e gli altri mi avranno chiamato una marea di volte ma non ho mai risposto.

Perche' e' scappata via senza dirmi niente? Come ha fatto a tornare a casa? Da una parte sono anche preoccupato, dall'altra penso che quel demonio riuscirebbe a cavarsela ovunque con chiunque.

Una demone si, e' proprio la parola che userei per descriverla! Una demone che cammina stretta nei suoi vestiti scuri e strappati facendo girare quelli che le camminano a fianco, ingannandoli con il suo sorriso malizioso, gli occhi di un freddo azzuro e la carnagione pallida.

Alla fine Aika e' la stessa ragazza che ti chiede se vuoi vedere le sue tette piuttosto che le sue ferite ma poi se le tocchi una spalla ti ribalta per terra.

Faccio un sospiro prima di entrare nella clinica e dopo aver scambiato qualche parola con la solita infermiera, incrocio il dottore di Emily, poco prima di entrare nella sua stanza.

"Signor Baker aspetti un secondo perfavore"

"Si?"

L'ultima volta che ho parlato con lui ero furioso per il fatto che si fosse messo d'accordo con la mia famiglia nel far ritornare Emily a casa. Alla fine non e' successo e da una parte mi sento uno schifo, visto che l'unico motivo per cui non e' tornata a casa, e' perche' ha avuto una ricaduta.

"Volevo solo dirle che Emily e' ancora un po' fragile...personalmente non ero d'accordo nel metterla in contatto con persone esterne ora come ora"

"Ma?"

"Ma ha insistito veramente tanto per vederla"

"Si l'infermiera mi ha detto che era urgente ma non e' successo nulla vero?"

Il rischio del segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora