Our Challenge (In Revisione)

נכתב על ידי LasperanzadiCaty

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Liam e Jannah. Una musulmana ed un cristiano. Due caratteri apparentemente complessi, incompatibili. Sono de... עוד

Premessa.
Personaggi.
Capitolo 1 "Jannah..."
Capitolo 2 "Ada..."
Capitolo 3" In Ritardo."
Capitolo 4 "Incontro"
Capitolo 5 "Incinta..."
Capitolo 6 "Ancora tu!"
Capitolo 7 "Il Mostro"
Capitolo 8 "È...musulmana?!"
Capitolo 10 "Rischiare"
Capitolo 11 "Non è possibile"
Capitolo 12 "Respira!"
Capitolo 13 "Tatuaggi"
Capitolo 14 "Ospiti"
Capitolo 15 " Promessa"
Capitolo 16 " Liam"
Capitolo 17 "Nonna"
Capitolo 18" Segreti"
Capitolo 19 "Padre"
Capitolo 20 "Ahmed"
Capitolo 21" Lei"
Capitolo 22 " Farla finita"
Capitolo 23 "Panico"
Capitolo 24 "Reagisci"
Capitolo 25 " Tu sei...?"
Capitolo 26 " Strani comportamenti"
Capitolo 27 "Dubbi"
Capitolo 28 " Scappare"
AVVISO
Gruppo WhatsApp?!

Capitolo 9 "Io credo in te"

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נכתב על ידי LasperanzadiCaty

Ciaoo sono tornata! Si lo so che è da un che non aggiorno, ma prima che mi uccidiate volevo ringraziarvi per tutte le visualizzazioni e le stelline. Siete incredibili! Spero che anche questo capitolo vi piaccia e se sarà così allora sapete cosa fare. Un' ultima cosa: GRAZIE! -Caty-

_________________________________
Sono davvero arrabbiata non per via delle cose che ha detto, perché in fondo ha perfettamente ragione: io devo sempre rendere conto ai miei genitori di ogni azione che compio, soprattutto mio padre deve essere a conoscenza di ogni minimo particolare della mia vita...ma che cosa vogliono controllare se non faccio altro che lavorare e stare a casa?!

Mi ha dato più che atro fastidio il suo tono da "so tutto io"e credo proprio che sarebbe stato meglio se non si fosse intromesso nella conversazione!

Oggi è il mio giorno libero, perciò posso dormire fino a tardi, sempre che non capiti qualcosa che mi obblighi ad abbandonare il mio accogliente letto.

"Yo te miro y se me corta la respiración
Cuando me miras se me sube el corazón (Me palpita lento el corazon)
Y en un silencio tu mirada dice mil palabras
La noche en la que te suplico que no salga el sol

Bailando (Bailando)
Bailando (Bailando)
cuerpo y el mío llenando el vacìo
Subiendo y bajando (Subiendo y bajando)
Bailando (Bailando)
Bailando (Bailando)
Ese fuego por dentro me está enloqueciendo
Me va saturando"

Le note della suoneria del mio cellulare cominciano a rimbombare in tutta la stanza e senza aprire gli occhi cerco con le mani il telefono. Lo trovo schiacciato sotto al cuscino e nello scorrere la schermata rimango sorpresa nel vedere che mi ha appena chiamato un numero sconosciuto.

Di solito non rispondo mai ai numeri che non conosco e di sicuro non lo farò questa volta.

Al terzo squillo inizio a preoccuparmi, così accetto la chiamata. -Come non detto-

<<Pronto?>> Rispondo con voce ancora assonnata.

<<Jannah! Finalmente!>> esclama qualcuno dall'altro capo del telefono. Quella voce mi sembra famigliare ma non riesco a capire a chi appartenga visto che il mio cervello è ancora in
stand-by.

<<Dove sei?>> domanda lo sconosciuto.

<<Hmm, chi è lei?>> domando stropicciandomi gli occhi.

<<Non mi fa per niente piacere sapere che hai già dimenticato la mia voce!>>

<<Liam>> dico in un sussurro. Ma perché mi sta chiamando? E soprattutto come cavolo ha fatto ad avere il mio numero? Non credo di averglielo dato io...

<<Aaaaaaaa>> sento un un urlo femminile provenire dalla sua parte.

<<Ma che caspita stai facendo?>> domando mettendomi seduta con le gambe incrociate.
-Oddio, non è che sta stuprando qualcuno??- Adorata voce interiore tu si che mi stai aiutando!

Lo sento dire qualcosa di incomprensibile a qualcuno. Allora non è solo...

<<Liam!>> esclamo più forte in modo da attirare la sua attenzione.

<<Ho bisogno di te. Ora!>> cosa caspita ho appena sentito? A quelle parole il mio cuore inizia a battere forte. Calma. Devo. Stare. Calma. Lui mi ha offeso e io non posso cascare in queste parole.

<<Si può sapere cosa c'è di così tanto importante da svegliarmi a quest'ora?>> domando cercando di sembrare il più arrabbiata possibile.

<< C'è una donna che sta partorendo!>> È ben udibile l'agitazione nella sua voce. Mi sono bastate quelle tre specifiche parole per saltare giù dal letto.

Stavo per bombardarlo di domande riguardo al perché abbia chiamato me e non i soccorritori quando sento un altro urlo, così senza pensarci due volte gli ho chiesto di inviarmi l'indirizzo del luogo in cui si trova.

Noto con sorpresa che è a qualche isolato dal mio appartamento.

Mi sto per mettere le scarpe, quando vengo fermata da mia madre. <<Dove stai andando?>> domanda andandosi a mettere davanti alla porta.

<<Lia...hmm, c'è una donna che sta partorendo e io devo aiutarli>> Dio, che stupida! Mi stavo per fregare da sola!

<<E vorresti uscire con questi vestiti?>> domanda guardando il mio pigiama. Non ho tempo per cambiarmi, perciò finisco per tenere i leggins che ho addosso e ci aggiungo una maglia larga che ho trovato posta sulla sedia. Credo sia di Nabila...ma dettagli.

<<Tieni e che Allah sia con te>> dice porgendomi un sacchetto che credo contenga delle coperte per coprire la donna.

Faccio una corsa fino alla via ed io essendo una persona molto pigra mi stanco velocemente.

<<Jannah! Da questa parte>> Vedo Davide che mi sta aspettando tutto agitato. Lo seguo fino a quando mi porta davanti a una panchina circondata da tutta la squadra dei pompieri e facendomi strada tra di loro trovo seduti Liam e una donna che avrà all'incirca una trentina d'anni. Ha dei corti capelli castani con in fondo dei colpi di sole, alcune ciocche sono appiccicate alla sua faccia per l'alto grado di sudorazione, mentre altre vengono scosse dal leggero vento. Dei grandi occhi nocciola mi stanno scrutando attentamente in attesa che io faccia qualcosa. Nel frattempo noto che si sta tenendo forte la parte bassa della pancia e che Liam continua a ripeterle di respirare profondamente. Credo proprio che lo stia dicendo più a se stesso che alla donna.

Non appena lei si accorge della mia presenza mi afferra la mano e con molta fatica mi sussurra <<Ti prego...aiutami>> io la guardo cercando di sembrare il più calma possibile <<Come ti chiami e a quale settimana di gravidanza sei?>> le domando in modo da avere un quadro generale della situazione.

<<Zoe...38 settimane>> Ya Allah è quasi al termine...cosa faccio adesso? Ci troviamo in una di quelle vecchie stradine con le case consumate dal tempo e stranamente non c'è anima viva in giro. In sostanza sono da sola in mezzo al nulla.

<<L'ambulanza?>> domando guardando Franco.

<<Mi hanno detto che sono bloccati nel traffico>> No! Non è possibile!

Mi guardo intorno alla ricerca di un luogo decente dove poter spostare Zoe. Non ho molta scelta, così alla fine non mi rimane che farla sdraiare per terra.

<<Stendi questa sul marciapiede>> dico lanciando la coperta a Davide.

<Aaaaaa>> Lei inizia ad urlare perforandomi quasi un timpano.

<<Zoe, devi respirare>> le dice Liam ma lei sembra essere fuori controllo dal dolore.

Mi abbasso alla sua altezza <<Ascolta...non sforzarti ad urlare perché consumi solamente le energie che ti serviranno quando dovrai spingere, okay?>> le sussurro guardandola negli occhi. Lei abbassa debolmente la testa. <<Adesso fai con me un lungo respiro...>> dico prendendole le mani e inspirando << Brava, ora espira profondamente...devi continuare così perché se non collabori io non potrò aiutarti>>

<<Franco, vieni a sollevarla con me>> urla Liam.

Mentre loro la appoggiano per terra io estraggo dalla borsa un lenzuolo e le copro le gambe da occhi indiscreti.

Abbasso lentamente la testa sotto, andando a spostarle la gonna e noto la parte superiore di una testa...Oh. Mio. Dio...il bambino sta venendo fuori e io non so che cosa fare!

Faccio uscire velocemente la mia testa e guardo Liam con aria preoccupata.

Zoe sembra accorgersi della mia espressione, <<Tu...hai già...fatto partorire qualcuno...giusto?>> domanda con fatica.

<<Io...si. Cioè no>> sto balbettando. Respira Jannah. Respira.

<<A dir la verità no. Ma so la procedura da eseguire>> Il suo sguardo è sconvolto ed ha il pieno diritto di esserlo. Sono sicura che se Veronica fosse qui saprebbe cosa fare.

<<Hey, non andare in palla. Io credo in te!>> sento pronunciare a Liam. Era da tanto tempo che nessuno mi diceva quella frase e devo ammettere che fa sempre piacere sentirselo dire.

Decido di ascoltarlo ritornando in me stessa. Allah dammi la forza di affrontare questa situazione e soprattutto mandala a buon fine.

<<Ho bisogno che tu ti metta dietro a lei in modo da sostenerle la schiena>>dico guardandolo.

Mi rivolge un'ultima occhiata e fa come gli ho appena detto.

<<Franco, passami quella matita>> mi guarda confuso, piuttosto titubante ma alla fine me la lancia.

La afferro al volo e la utilizzo per fermare lo chignon che ho appena improvvisato. Lo sento tirare un respiro di sollievo. Sicuramente avrà pensato che l'avrei usata per farla partorire. Ma poi dove caspiterina avrei potuto metterla?

<<Quando senti la contrazione devi spingere afferrandoti le cosce e portandotele verso l'addome>> dico guardando Zoe.

<<I-Io non ce la faccio>> dice con gli occhi pieni di lacrime.

<<Si invece...prova a pensare che tra pochi minuti avrai tra le tue braccia la piccola creatura che stavi aspettando da molto tempo. Devi lottare per averla e ti assicuro che ne varrà la pena!>> esclamo cercando di sembrare calma.

<<Okay, sono pronta.>> dice asciugnadosi la fronte con la manica della maglia.

Poco dopo arriva la prima contrazione, seguita dalla seconda, la terza...e ad ognuna di queste io continuo ad incitarla a spingere più che può fino a quando mi ritrovo tra le mani un bambino...un bellissimo maschietto.

Immediatamente taglio il cordone ombelicale e alzo il piccolo in direzione della mamma. Si crea un silenzio ricco di stupore, gioia e ammirazione. Stanno tutti quanti sorridendo ed esultando mentre Zoe piange stremata dagli sforzi compiuti.

Stavo per iniziare a preoccuparmi del fatto che il neonato non avesse ancora pianto...inizio a sudare freddo e proprio quando sto per praticargli la rianimazione lo sento piangere. È il migliore suono che potessi desiderare di sentire.

Dopo averlo pulito lo copro velocemente con una piccola coperta e lo passo alla madre in modo che possa allattarlo. Scoppia un'altra volta in lacrime...lacrime di gioia sapendo ché da quel momento la sua vita cambierà in meglio visto che avrà qualcuno da accudire, crescere e amare.

Mi stavo per commuovere alla vista di così tanta bellezza quando noto che Liam mi sta guardando e improvvisamente piega le labbra in un enorme sorriso facendo sorridere anche me. Dopo avermi rivolto un'ultima occhiata facendomi l'occhiolino veniamo interrotti dall'arrivo dell'ambulanza.

-Alla buon'ora-

Intanto che Franco parla con i soccorritori io mi alzo andando verso Zoe.

<<Io davvero non so come ringraziarti>> dice continuando a guardare il figlio.

<<Prendendoti cura di lui>> dico accarezzando la guancia del piccoletto e in cambio lui afferra il mio indice e lo stringe forte.

<<Hip pip urrà per Jannah!>> esclamano in coro i pompieri avvicinandosi a me e andandomi a scompigliare tutti i capelli.

Sono davvero entusiasti e io non riesco a credere di aver appena fatto partorire una donna su un marciapiede.

Liam si piazza davanti a me <<Grazie di essere venuta>>

<<Grazie a te per avermi aiutato a stare calma>> dico raccogliendo il lenzuolo da terra.

<<Non sapevo che tu fossi mussulmana>> sbotta così dal nulla.

<<Si, lo so. La mia religione dice che dovrei indossare il velo->> inizio a parlare ma lui mi interrompe.

<<Aspetta, perché mi stai dicendo questo?>> domanda confuso.

<<Non è quello che volevi chiedermi?>> domando sorpresa. Lui scuote la testa come per dirmi di no.
<Strano...di solito è la prima cosa che mi chiedono>>

<<Posso farti una domanda?>> dice sistemando degli attrezzi nel camion. Faccio cenno di si.

<<Perché non indossi il velo?>> domanda guardandomi divertito. Questo ragazzo mi farà impazzire...

Mi avvicino a lui e gli tiro un leggero pugno sul braccio sinistro. << Sei uno stupido!>> dico ridendo.

<<Ahiaa>> dice facendo un verso da femminuccia e poi scoppia anche lui a ridere. Mi piace il suo sorriso...hmm, no...cioè volevo dire che è spiritoso.

<<Ora sono serio. Voglio sapere il perché >> dice appoggiandosi alla porta del Camion.

<<Non credo che il velo determini l'identità di una persona. Ci sono ragazze mussulmane che lo indossano senza nemmeno essere convinte del perché lo stiano facendo, infatti escono con i ragazzi, si fidanzano di nascosto e fanno tante altre cose orribili. Naturalmente non tutte sono così...ma alcune sì. Poi ci sono altre che come me vanno in giro con i capelli al vento ma si impegnano a seguire la propria religione nonostante le critiche. Quando lo indosserò sarà perché sarò convinta di questa scelta, dell'impegno che sto prendendo verso Allah e avrò finalmente raggiunto la purezza che ogni mussulmano dovrebbe avere. Ma per ora mi ritengo una semplice ragazza che ha molta strada davanti...tutto qui>> dico arrossendo leggermente.

Lui mi guarda sorpreso <<Sono senza parole>> confessa.

<<Meglio così! Vuol dire che parlerò tanto>>

<<Liam dobbiamo andare!>> urla Davide. Lui gli fa cenno di aspettare.

<<Ci si vede in giro Paradiso>> dice salendo sul sedile del mezzo. Non faccio nemmeno in tempo a chiedergli il perché mi abbia chiamato così che se n'era già andato via.

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