siblings. ✩ jdb

By castawayjdb

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"justin non è davvero mio fratello." More

[01]: exceptions
[02]: crushin
[03]: possessive
[04]: lurking
[05]: slimed
[06]: frustration
[07]: sunday
[08]: monday
[09]: charger
[11]: confusion
challenge
self promo
[12]: guilt
[13]: pattie's

[10]: tattoos

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By castawayjdb

scarlett.

- sono a casa! -

ma nessuno risponde. evidentemente sono sola.. è strano, di solito a quest'ora c'è sempre qualcuno. ad ogni modo, non mi preoccupo troppo di prepararmi il pranzo o la tavola, mi limito a salire al piano superiore diretta alla mia stanza. non ho molta fame, comunque.

salendo, però, noto della musica provenire da una delle stanze: la stanza dell'ultima persona che mi va di vedere.

cerco di filare dritta, ma inevitabilmente, la mia curiosità prende il sopravvento. la porta è socchiusa, e la musica viene fuori ovattata, così mi avvicino silenziosamente e scosto di più la porta per sbirciare, aspettandomi di trovare justin a fare una qualsiasi cosa che fanno i perdenti come lui nel tempo libero ma, invece, è a terra. e a petto nudo. a fare le flessioni.

anche se contro la mia volontà, i miei piedi sono incollati al pavimento, proprio davanti la sua camera da letto. da qui posso vedere la sua schiena e notare ogni singolo muscolo in tensione per lo sforzo, ogni dettaglio del suo corpo scolpito a regola d'arte. non me ne accorgo nemmeno di essermi spinta oltre e aver aperto la porta fino a stare praticamente dentro, ormai. nonostante la musica posso sentire il suo respiro affannato. i capelli gli stanno ricrescendo, e adesso che è sudato sono umidi e sparsi in tutte le direzioni sulla sua testa. le sue braccia, che sta allenando adesso, sembrano poter scoppiare da un momento all'altro. non posso vederlo in viso, e ne sono contenta, perché so che nemmeno lui può vedere me che lo spio spudoratamente. è così maledettamente bello.

piano piano i suoi esercizi rallentano, e posso vedere quanta fatica stia facendo a continuare. vorrei dirgli di smettere, di non portare il suo corpo al limite, ma finisce per farlo da solo. si siede a terra e affanna visibilmente, e anche in uno stato così rilassato i suoi muscoli rimangono perfettamente visibili. si passa una mano tra i capelli, adesso che sono più lunghi le sue dita affusolate cominciano a sparirci dentro (onestamente, vorrei che anche i miei capelli crescessero in fretta come fanno i suoi. devo ricordarmi di chiedergli che shampoo usa).

dopo aver bevuto dell'acqua e essersi ripreso, justin si tira su in piedi, mostrandomi tutta la magnificenza dei suoi muscoli pettorali e addominali.

solo quando i suoi occhi sorpresi si posano su di me ricordo di star seriamente spiando il mio fratellastro che fa palestra.

- hey. -

mi saluta, anche se confuso dal perché sono praticamente nella sua stanza. io sussulto, scuotendo piano la testa.

- oh, hey. -

cammina verso lo stereo e abbassa il volume, mentre io e lui siamo in completo silenzio. cerco di scostare lo sguardo e rendere la situazione il meno imbarazzante possibile, ma non sono brava con questo genere di cose.

- tatuaggi nuovi? -

dico, indicando l'inchiostro nero pece che adorna il suo petto e il suo addome. justin sorride, annuendo.

- li ho fatti ieri. ti piacciono? -

la pelle intorno ai nuovi disegni è ancora arrossata, ma è chiaro che siano un orso e un'aquila. tutta quell'arte su un corpo già di per sé perfetto non fa che farmi tremare le gambe.

- s-sono.. carini. -

è tutto ciò che riesco a dire, senza nemmeno riuscire a farlo senza balbettare. meriterei uno schiaffo adesso. sì, i nuovi tatuaggi sono carini, ma tutto il resto.. riesco a malapena a sbattere le ciglia davanti a questa visuale divina. non mi ricordavo fosse così.. genuinamente bello. il petto, le braccia, le spalle, l'addome.. è così maledettamente ben costruito. tutta la palestra che ha fatto ha davvero ripagato l'impegno, ma c'è anche da dire che madre natura non si è affatto risparmiata con lui.

- ti ringrazio. anche se credo che stavolta mia madre mi ucciderà sul serio. -

justin ridacchia, sfiorando la pelle arrossata con le dita, e onestamente, non so cosa darei per farlo anche io. cosa mi sta fermando? potrei allungare la mano e lui sarebbe lì, potrei toccarlo, accarezzarlo e godermi ogni dettaglio delle opere d'arte che ha incise sulla pelle. però non lo faccio comunque. sarebbe strano se lo facessi, e non so come justin potrebbe reagire. me lo lascerebe fare? o mi prenderebbe per una pazza?

- a proposito di mia madre, voglio andare a trovarla uno di questi giorni e mi chiedevo se ti andasse di venire con me. -

continua il biondo, e mi dispiace, davvero, mi dispiace, ma non posso smettere di guardarlo, qui, davanti a me, coperto di sudore..

- lo sai, mi chiede sempre di te, di come stai e tutto.. è tanto che non ti vede e dice che le manchi. -

justin scrolla le spalle, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. anche quando è un mostro sexy riesce ad essere imbarazzante. abbasso lo sguardo pur di non lasciarmi distrarre oltre. e poi, io non vorrei che lui mi guardasse, se fosse al mio posto. non vorrei che mi vedesse come qualcosa di diverso da ciò che siamo sempre stati. o sì?

- io.. non lo so, ho un test di biologia tra qualche giorno e.. -

- ti prego. -

rialzo lo sguardo e justin sta sorridendo in modo impacciato, con le mani unite per scongiurarmi. sospiro.

- va bene, ci vengo. pattie manca molto anche a me. -

il suo sorriso si ampia, una volta soddisfatto. poi, come colpito da un fulmine, sobbalza sul posto.

- oh! stavo quasi per dimenticarmene.. ho un piccolo regalo per te. -

cammina fino ad un mobile per aprire un cassetto e tirare fuori qualcosa, nel frattempo mi lascia una gradita visuale del suo sedere.. dio, devo smetterla di guardare il culo alla gente.

- volevo dartelo già da qualche giorno, ma tu eri così incazzata.. -

torna da me con in mano una scatolina bianca. lo guardo con fare sospettoso, ma alla fine decido di prenderla e aprirla. mi trovo davanti un bigliettino, lo prendo e lo leggo ad alta voce.

- "scusa per essere uno stronzo", wow, tu sì che ci sai fare con le parole. -

ridacchio, e sento justin sbuffare. sbirciando di nuovo nella scatolina, trovo finalmente il vero regalo. mi ha comprato un nuovo caricatore per il telefono..

- avevo fracassato il tuo, quindi.. -

torno a guardarlo, e noto che adesso sta arrossendo. tento di non darlo troppo a vedere, ma sono genuinamente sorpresa. in modo positivo.

- sei stato carino, grazie. -

- quindi non sei più incazzata con me? -

ruoto gli occhi giocosamente.

- veramente... -

lo stuzzico, ma so che lui non si arrenderà così facilmente. infatti, avanza verso di me lentamente, mordendosi le labbra. indietreggio.

- veramente, cosa? -

- un caricatore è un po' poco per redimerti. -

- e che ne dici dello spettacolino che ti sei goduta poco fa? -

la gola mi si secca immediatamente a quelle parole. credevo davvero che non si sarebbe accorto che gli stavo - quasi - letteralmente sbavando addosso?

- q-quale spettacolino? -

lui continua a camminare verso di me. riprende il regalo che mi ha fatto dalle mie mani e lo posa sulla sua scrivania, forse per evitare che si rovini, o forse perché le mie mani siano libere per lui.

- lo sai, quando mi guardavi fare esercizio, prima.. -

deglutisco. odio quello che mi sta facendo.

- credi che mi stessi seriamente godendo la visuale? -

e nonostante io cerchi di rimanere forte, sono stretta in un angolo, e la mia sola via di fuga è ostruita dal suo corpo ancora semi nudo. da così vicino posso vedere i nuovi tatuaggi nitidamente, e distinguere ogni linea e ogni dettaglio.

- lo stai facendo ancora. -

beccata. adesso sono io quella con le guance in fiamme, incapace anche solo di respirare. e anche se sono praticamente in trappola, lui non smette di avvicinarsi per sovrastarmi con la sua statura e guardarmi dall'alto verso il basso. questo stronzo..

- che c'è, ti sto rendendo nervosa, scar? -

solo quando lo sento sussurrare così piano mi rendo conto di quanto maledettamente vicino lui sia. non sono nemmeno in grado di distogliere lo sguardo da lui, dai suoi occhi e le sue labbra rosa. cosa diavolo mi sta facendo?

- tu hai un talento per innervosirmi. -

dico, cercando di sembrare il più irritata possibile, ma le sue mani grandi si posano ai lati della mia testa, ed io comincio a sentire il suo respiro addosso. adesso sì che non respiro.

- sai che non è questo ciò che intendo. -

si spinge ancora più vicino, costringendo il proprio corpo a posarsi contro il mio. sussulto, e i miei palmi freddi cadono sugli addominali di justin per spingerlo indietro. adesso è lui a sussultare.

- era tanto tempo che non stavamo soli a casa. -

dice, e non so cosa esattamente voglia intendere. in realtà, ho paura di saperlo.

- sto aspettando cassie.. dovrebbe.. dovrebbe venire a studiare qui, oggi.. -

justin annuisce, ma non si muove da dove è.

- allora non dovremmo perdere tempo. -

le mie mani sono ancora sul suo corpo, e lui, con una gentilezza disarmante, prende i miei polsi e guida le mie mani contro il proprio addome, lasciando che le mie dita assaporino ogni lembo di pelle, proprio come desideravo. la musica in sottofondo mi manda in ecstasi, e lui mi lascia toccare i suoi muscoli e i suoi tatuaggi, come se non gli avessi mai messo un solo dito addosso, e senza preavviso, comincia ad indietreggiare. mi trascina attraverso la stanza, e adesso ho davvero paura di ciò che sta per succedere, ma per qualche motivo, non ho intenzione di fermarmi. proprio quando credo che mi stia per lanciare sul letto, justin va verso lo stereo per alzare il volume della musica. accompagna le mie mani intorno al suo collo, e porta le sue lungo i miei fianchi, fino a quando la sua presa sul mio corpo non si fa salda. si dondola sul posto, spinge i fianchi contro i miei cercando di trascinare anche me. decisamente un modo ingegnoso per toccarmi, ma non troppo funzionale.

- che stai facendo? -

chiedo perplessa, indicando con gli occhi i suoi movimenti strampalati.

- sto ballando. -

fingo di ridere, ruotando gli occhi. forse lui non sa che a questo gioco si può giocare in due.

- quello è ballare? no, no, questo è ballare. -

lascio che l'adrenalina e la musica di drake prendano il sopravvento sul mio corpo, così mi ritrovo a stringere il corpo tonico di justin tra le mie braccia mentre i miei fianchi in circolo, invitandolo a seguirmi. lui non tarda a prendere il mio ritmo, e presto mi ritrovo col suo petto schiacciato contro il mio mentre il suo viso affonda tra i miei capelli. le sue mani stanno salde contro i miei fianchi, ma decido che non è abbastanza: mi stacco da lui per fare un passo indietro e lasciargli una visuale completa di me che ballo nel modo più sensuale possibile, scuotendo il sedere e piegando le ginocchia proprio davanti a lui fino ad arrivare a toccare il pavimento sotto i suoi occhi. mi tiro su lentamente, passando il mio viso ad un centimetro dal suo cavallo, consapevole che i suoi occhi sono su di me e che il sapore della vendetta è dolce nell mia bocca. quando sono di nuovo in piedi, lo guardo innocentemente. adesso è justin quello con le guance in fiamme e una crisi ormonale in corso. ben gli sta. sorrido, fiera di me stessa, e poso le mani sulle sue spalle per sorreggermi mentre continuo a ballargli intorno come se fosse un palo da pole dance. ondeggio contro di lui, lo tocco, e lui non batte ciglio. si limita ad osservarmi con attenzione, bagnandosi occasionalmente le labbra con la lingua. ma proprio quando sto per lasciarlo lì in balia della sua erezione, lui afferra la mia mano per farmi girare su me stessa e sbattere di spalle contro il suo petto scolpito. adesso che posso sentire tutto di lui.

- se ti becco a ballare così con qualche stronzo della tua scuola, siete morti entrambi. -

sussurra al mio orecchio, e per la prima volta, una cosa del genere non mi fa arrabbiare minimamente. al contrario, sorrido. senza dire niente, prendo le sue mani nelle mie e, come ha fatto lui prima, lo guido lungo il mio corpo. non so cosa sia cambiato, o perché, ma tutto questo non mi dispiace affatto. voglio che anche lui conosca le mie forme, la mia pelle, quindi lascio che tocchi il mio addome, la mia vita, e faccio salire le sue mani fino al mio seno. allo stesso tempo, muovo di nuovo i fianchi in circolo contro la sua parte sensibile, e lo sento gemere inevitabilmente.

- beh, era ora che voi due vi deste una mossa. -

una soddisfatta cassie è appena apparsa appoggiata allo stipite della porta. scatto lontana da justin, sentendo immediatamente freddo appena tra i nostri corpi ritorna il vuoto.

- cas! oh mio dio, da quanto tempo sei lì? -

- abbastanza. mi dispiace per aver interrotto la vostra sessione di... qualsiasi cosa fosse, ma, scar, abbiamo un test per cui studiare. -

cassie.. come ho fatto a dimenticarmi di lei?

- okay, tu.. comincia ad andare, ti raggiungo subito. -

cassie annuisce, mantenendo comunque un ghigno ambiguo sul volto.

- justin. -

lo saluta con la mano in stile militare.

- cassidy. -

anche justin sorride, mordendosi le labbra. recupero il caricatore che lui mi ha comprato, e posso giurare di aver sentito cassie dire a justin "stavi andando alla grande".

[A/N]: mi sono permessa di blessarvi con un paio di gif di justin shirtless 🤴🏼 vi lascio anche la foto dei nuovi tattoo di j, così se siete sopravvissute alle gif morite qui:

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