Appena Danielle se ne andò, Harry fece sedere accanto a se la rossa.
“Senti – cominciò – non sei più al sicuro”. La ragazza annuì leggermente. “A casa nostra c’è una stanza in più, po –potresti ve-nire a stare da noi”.
Da quando balbetti Harry?
“Non lo so Harry – rispose – a chi la lascio questa casa?”.
“La tieni – disse con disinvoltura – potrai venirci quando vuoi ovvio”. La prese per mano e la guardò intensamente negli occhi. “Comincia a preparare le tue cose, chiamo i ragazzi”.
Amelia si alzò e andò in camera sua.
Prese la valigia dall’armadio e cominciò a svuotarlo di tutto.
Piegò i suoi vestiti frettolosamente che, per miracolo, ci stavano tutti in un bagaglio dalle dimensioni enormi.
Prese uno scatolone, abbastanza grande, cominciando a riempirlo delle sue cose essenziali, tra le quali in suo notebook.
Cominciò a girovagare per la casa riempiendo lo scatolone di foto, libri e quant’altro.
Lo posò a terra vicino alla porta d’ingresso e poi portò anche la sua valigia. Recuperò tutti i soldi che teneva in casa e li mise nel portafoglio, ripetendosi che appena sarebbe arrivata nella nuova camera li avrebbe nascosti per bene.
“Sono pronta” annunciò alzando le braccia a mezz’aria.
Harry veloce, l’abbracciò e la sentì lasciarsi cullare, di nuovo, dalle sue braccia.
“Possiamo andare allora”. Prese la valigia con una mano e lo scatolo con l’altra e cominciò a scendere le scale senza nessuna fatica.
Amelia chiuse la porta e lo raggiunse.
Camminavano per le strade di Londra vicini.
Ogni tanto la rossa si voltava verso il ragazzo chiedendogli se volesse una mano a portare lo scatolone o la valigia, ma lui rispondeva come in automatico che ci riusciva perfettamente da solo.
“Eccovi!” esclamò Louis appena aprì la porta.
Amelia entrò e quattro paia di braccia, l’avvolsero in un “caloroso” abbraccio.
Niall la prese per mano portandola al piano superiore e le mostrò la sua camera.
Appena entrò Amelia sentì un forte odore di chiuso e stantio.
Si affrettò ad aprire la finestra lasciando che la brezza fredda di Londra inondasse la camera. Si legò i capelli in una coda alta e cominciò a pulire la camera.
Cambiò le lenzuola al letto, pulì il pavimento e riuscì a lavare via la puzza dai muri, metodo infallibile insegnatole dalla nonna.
Aprì l’armadio e cominciò a pulirlo per poi riporvi i suoi abiti.
Dopo due ore quella camera era come nuova. Si sentì soddisfatta e sfinita.
Si lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi.
“Amelia”
Nonna?
“Tesoro mio, sei in pericolo”
Cosa stai dicendo nonna?
“Stanno arrivando”
“Amelia!”. La ragazza si svegliò di soprassalto ancora scossa dal sogno.
Niall finì di scuoterla e si sedette accanto a lei. “Ti abbiamo preparato la cena”.
Amelia si massaggiò le tempie ancora confusa dal sogno.
“G – grazie Niall”. Si alzò dal letto e, prendendo per mano il biondo scese.
Sulle scale incrociò Harry e Louis intenti a tirarsi scappellotti.
Il riccio le sorrise dolcemente, accarezzandole il braccio per poi scomparire nella camera di Louis.
***
Chiuse la porta a chiave e si sedette sul letto, vicino al riccio. Gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise.
“Cos’hai provato?”.
“E’ stato come – inizio Harry – come un fuoco che mi ardeva dentro. Appena i nostri occhi si sono incrociati ho sentito una forza incredibile dentro di me”.
Louis sospirò rumorosamente e poi sbiascicò qualche formula senza senso ad infine si batté il palmo della mano sulla fronte. “E’ la tua anima gemella Harry – continuò stupito –non mi era mai capitato di vedere Il Collegamento vampiro-umano”.
Il riccio deglutì rumorosamente. “Ma lei è così indifesa, non mi perdonerei se..”.
“Non le succederà nulla – lo interruppe Louis – hai pieno controllo di te stesso quando sei con lei”. Gli sorrise teneramente come un padre al proprio figlio e ritornò dai ragazzi che lo aspettavano per andare a fare un giro.
“Io non vengo” rispose Harry stendendosi sul letto.
Louis annuì e chiuse la porta dietro di sé.
Sospirò guardando il soffitto bianco.
Si ritrovò a sorridere ripensando ad Amelia.
***
I ragazzi le avevano preparato un pranzo più che abbondante che aveva consumato da sola.
Le avevano spiegato che anche se avessero mangiato non sarebbe cambiato nulla, avrebbero avuto solo un peso sullo stomaco.
“Non sentite i sapori?!” chiese sorpresa la rossa.
Zayn annuì. “Già, solo il sangue è qualcosa di così succulento da risvegliare le nostre papille e Il Collegamento” rispose ammiccando. Amelia alzò un sopracciglio cercando Niall. Lo trovò piegato in due dalle risate.
Che bello che sei quando ridi
“Okay ragazzi – sbottò, alzandosi – vado in camera mia, a più tardi!”. Salutò i ragazzi con un cenno della mano e diedi un bacio sulla fronte a Niall. Arrivò davanti alla stanza di Harry e si accorse solo in quel momento che era di fronte alla sua.
Si fermò sulla porta con una mano serrata a pugno a mezz’aria.
Busso? E poi che gli dico?
Scosse la testa e decise di lasciar perdere, andando in camera sua.
Rovistò nello zaino alla ricerca del libro di anatomia e quando lo trovò si sedette sul letto, con la schiena poggiata alla testata di esso.
“Posso?” chiese, sbucando da dietro la porta, la testa riccioluta di Harry.
La rossa gli sorrise, facendogli segno di entrare.
Il riccio rispose al sorriso e si sedette sul letto, tra le sue gambe, appoggiando la schiena sul suo petto.
Sentiva il cuore di Amelia battere sulla sua spalla e sorrise ancora di più. Le prese il libro dalle mani e guardò l’argomento.
“Anatomia eh – disse ammiccando – se vuoi fare pratica ricordati che ci sono”.
La ragazza rimase a bocca aperta per qualche istante prima di riprendersi il libro e leggerlo tranquillamente come se il riccio non ci fosse.
D’un tratto il ragazzo si voltò verso di lei e scaraventò il libro altrove. Amelia lo guardava stupita e spaventata.
Harry sorrise malizioso e cominciò a farle il solletico sui fianchi. La ragazza cominciò a contorcersi su se stessa.
Il suo sorriso
“Dai Harry – urlò con le lacrime agli occhi – ti prego! Lasciami!”. Il ragazzo alzò le mani e si stese accanto a lei.
Entrambi guardarono verso il soffitto e poi si ritrovarono l’uno negli occhi dell’altra.
“Sei bellissima”. La ragazza sorrise leggermente e arrossì.
Non me lo aveva mai detto nessuno
“Chi era quella ragazza? E come fai a conoscere Brady?” chiese la rossa tutto d’un fiato. Harry si alzò a sedere grattandosi la testa e lo stesso fece la ragazza.
NdA
Eccomi ragazze mie! La seconda parte del capitolo appena pubblicata, tutta per voi. Ringrazio infinitamente chi lascia un voto o un commento e mi scuso se non riesco a rispondere a tutti. Prima o poi lo farò, ma voi continuate pure perché mi fa tanto piacere leggere i vostri commenti.
A presto,
Marta. ♥