You find someone like you [h...

By fenomeniall

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Quando due mondi completamente diversi collidono, che possibilità ci sono di continuare a vivere come se nien... More

You save me
He doesn't like to see blood
He will return soon
You what?
Soul mates - parte prima
Soul mates - Seconda parte
The beginning of the end.
Paradise
New home
Powers.
Truth
Trasfiguration
He's voice
Silia
Dream
Last fight
Ringraziamenti e Avvisi ♥
A V V I S O.

Why I need you?

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By fenomeniall

Erano passate quasi due settimane da quando aveva conosciuto quelle cinque perfezioni.

Niall andava a trovarla ogni giorno poco dopo le cinque, ora in cui lei solitamente finiva di ripassare la lezione.

Si stavano affezionando l’una all’altro.

Stava finendo di sottolineare le parti più importanti di un capitolo di medicina generale, quando chiuse il libro e cominciò a fissare il muro bianco.

Le era capitato diverse volte di fare così e, tutte le volte, pensava ad Harry.

Non ne era sicura, ma sentiva che le mancava, terribilmente.

Si alzò per poi sdraiarsi sul letto.

Cominciò ad attorcigliarsi una ciocca di capelli pensando a lui.

Non poteva mancarle, non poteva piacerle.

Non lo conosco nemmeno.

Si girò, rimanendo stesa sulla pancia.

Tutto questo è impossibile, sicuramente a lui non importa nulla di me

Si alzò e decise di andare a casa dei ragazzi per parlare con Harry.

Era una ragazza timida, ma diretta, non voleva costruirsi dei castelli in aria.

Legò i capelli in una coda alta e afferrò il soprabito, uscendo di casa.

Camminava veloce per le vie di Londra.

L’aria fresca le perforava il volto.

Non era più andata a casa dei ragazzi, ma ricordava la strada.

Pensava a cosa potergli dire senza sembrare impacciata.

Arrivò davanti alla porta ed esitò un attimo prima di suonare il campanello.

Sentì dei passi avvicinarsi ad essa e abbassò lo sguardo.

Premette con una mano sul petto per sentire il suo cuore che pian piano batteva sempre più forte. Le sembrava che volesse uscirle dal torace.

La porta si aprì.

Ciao Amy”. Gli sorrise.

E’ lui

Alzò il viso verso di lui. Sentì le sue guancie andarle a fuoco, notando il ragazzo a petto nudo, con solo i jeans.

Si scostò per farla passare e la fece accomodare in salotto.

Stava per sedersi quando una mora, veloce, molto veloce, le rubò il posto.

Amelia arricciò il naso e decise di sedersi sulla poltrona accanto al divano.

La ragazza le rubò, di nuovo, il posto.

Forse non ti è chiaro che devi andartene” sbottò la mora.

Amelia alzò il sopracciglio.

Si accorse solo allora che la ragazza era in intimo e guardava verso Harry ammiccando.

Il riccio era rimasto a guardarle con aria indifferente.

Amelia vieni in cucina un attimo” le disse.

La fece sedere e chiuse la porta dietro di lui, che tornò in salotto dalla mora incredibilmente già vestita.

Amelia rimase seduta a domandarsi perché fosse lì.

Era ovvio che non provava nulla per lei, aveva una ragazza bellissima che lo aspettava.

Era bella quanto tutti e cinque i ragazzi. I capelli ricci le scendevano fin sotto le spalle ed erano castani. Gli occhi scuri erano profondi e la misero a disagio anche per i pochi secondi che li aveva fissati. La pelle pallida come quella dei ragazzi.

Sentì dei rumori e poi la porta sbattere forte.

Harry apparve sulla soglia della cucina. Amelia si alzò di scatto avanzando verso di lui. Gli prese il volto tra le mani, osservando il labbro rotto.

Mio Dio..” sussurrò. Harry le prese la vita avvicinandola a sé. L’abbracciò. Al contatto con la sua pelle Amelia rabbrividì leggermente e poi lo strinse.

A lui piaceva, perché lei era viva. Il suo cuore batteva forte e si emozionava. Sentiva il suo sangue scorrerle, caldo, nel corpo. Era riuscita a fargli provare qualcosa che ormai da anni, molti anni, non aveva più sentito.

La ragazza aprì gli occhi ancora avvolta tra le sue braccia. Dimenticò ogni cosa di quello che voleva dirgli.

Harry io..”.

La scostò da se posandogli un dito sulle labbra.

Spostò le mani sul suo viso e l’avvicinò di nuovo.

La ragazza, dopo che le labbra di Harry si posarono su quelle di lei, sentì un vortice di emozioni crescerle dentro, come un uragano che le stava sconvolgendo la vita.

Le lingue si cercavano indisturbate e giocavano insieme.

Quando si scostarono l’uno dall’altra mancava ad entrambi il respiro, soprattutto a lei.

Penso che questo valesse più di molte parole”. Lei annuì arrossendo. “Scusami se non mi sono più fatto vedere, ma non volevo farti del male”. Si abbassò su di lei e le diede un leggero bacio sul collo. Trattenne a stento i lunghi canini che minacciavano di uscire.

Non le avrebbe mai fatto del male.

Tu.. cioè io..”. Non le riusciva di mettere delle parole in una frase di senso compiuto.

Perché ho bisogno di te?”.

La ragazza arrossì violentemente ricadendo tra le braccia del riccio che assaporava l’odore dei suoi capelli.

Vaniglia.

***

Amelia cominciò a rigirarsi nel letto ancora stanca e guardò verso la radiosveglia. 04:50.

Era domenica mattina e di solito non si svegliava prima delle undici. Aveva dormito poco a causa della domanda che Harry le aveva rivolto il giorno prima.

Come può un ragazzo del genere avere bisogno di me?

Si rivoltò di nuovo nel letto e trovò il viso di Niall assopito. Sorrise.

La sera prima gli aveva chiesto di guardare un film assieme, ma lei, sfinita, si era addormentata.

Perché continui a fissarmi?”.

La ragazza sussultò spaventata e alzò un sopracciglio.

Okay, non ti fisso più, scusa”. Incrociò le braccia al petto e tentò di fare l’offesa.

Niall si alzò a sedere e la guardò alzando un sopracciglio.

Dai Amy – disse – lo so che non riesci a fare l’offesa con me”.

La ragazza si rizzò a sedere vicino al biondo e lo guardò negli occhi.

Non gli aveva ancora parlato di quello che Harry le aveva detto.

Però c’era ancora una cosa che non si spiegava di quei ragazzi.

Niall.. – gli prese la mano – mi chiedevo una cosa”.

Cioè?”.

Non mi hai ancora detto quanti anni hai”.

Il ragazzo si cominciò a grattare la testa imbarazzato e esitò un attimo prima di rispondere. “Ehm.. 20”.

La ragazza sorrise. “Anch’io!”.

Se solo avesse potuto sapere che aveva vent’anni da centoundici anni.

Se solo quella sera non fosse andato nel bosco con i ragazzi; se solo non avessero accettato quella scommessa.

Serrò la mascella ripensando a Brady e al suo compare che se la ridevano come matti.

Niall – sussurrò Amelia – mi stai facendo male”.

Solo allora il biondo si accorse che la stretta sulla mano della ragazza si faceva sempre più forte.

La lasciò.

Scusami Amelia, devo andare”. Si alzò dal letto e andò nell’anticamera a prendere il cappotto, per poi uscire.

Amelia rimase a fissare la porta aperta della camera, massaggiandosi la mano. 

NdA

So che sto aggiornando alla velocità della luce ma voglio veramente sapere cosa ne pensate di questa storia. Votate, commentate; fate quello che volete ma sono veramente interessata alla vostra opinione :)

Grazie dolcezze,

Marta. ♥

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