Ashed

By bemyshai

44.4K 2.9K 1.9K

Mentre la pioggia battente fa da scenario alla distruzione, Abigail non sa cosa l'aspetta al di fuori delle q... More

•Capitolo I
•Capitolo II
•Capitolo III
•Capitolo IV
•Capitolo V
•Capitolo VI
•Capitolo VII
•Capitolo VIII
•Capitolo IX
•Capitolo X
•Capitolo XI - Rinuncia al tuo nome (Thomas)
•Capitolo XII
•Capitolo XIII
•Capitolo XV
•Capitolo XVI
•Capitolo XVII
Speciale natalizio (oh oh oh) - 20 fatti falsi + 1 vero
•Capitolo XVIII
•Capitolo XIX
•Capitolo XX
•Capitolo XXI
•Capitolo XXII
•Capitolo XXIII
•Capitolo XXIV - Fuori controllo (Avior)
•Capitolo XXV
•Capitolo XXVI
•Capitolo XXVII
•Capitolo XXVIII
•Capitolo XXIX
•Capitolo XXX
Capitolo XXXI - Scelte (Derek)
•Capitolo XXXII
•Capitolo XXXIII
•Capitolo XXXIV (Alya) - Tutto per un panino (pt.1)
•Capitolo XXXV
•Capitolo XXXVI (Alya) - (Quasi) tutto per un panino (pt.2)
•Capitolo XXXVII
•Capitolo XXXVIII
•Capitolo XXXIX
•Capitolo XL
•Capitolo XLI
•Capitolo XLII
•Capitolo XLIII (Finale)
Qualche piccola nota
Sequel!
Sito internet!

•Capitolo XIV - Sotto mentite spoglie (Alya)

911 75 83
By bemyshai

Il giorno è arrivato, l'aria fibrilla, frizzante, di eccitazione, mentre centinaia e centinaia di altezzosi noxious aristocratici sono impazienti di assistere all'evento del secolo, il matrimonio del loro Re.  

In questo momento mi sento spaccata in due. L'idea che ben presto questo matrimonio andrà a rotoli mi rende allegra, mentre... il pensiero che Thomas si stia sposando con Isabelle, con la sua amata... mi distrugge.

Un boato scoppia nell'aria e centinaia di mani applaudono all'unisono.

Dio, come fa freddo... e questi stupidi capelli! Sono odiosamente lunghi e neri, tremendi. Non a caso Isabelle porta un taglio del genere, ma lei è una sfigata e quindi tutto torna.

Tento di soffocare la rabbia repressa contro quella sciacquetta e mi districo tra le file di sedie, intenta a trovare un posto decente in cui sedermi e dove possa assistere allo spettacolo. Sarà esilarante!

Mi guardo intorno e lo sfarzo di questo posto mi sopraffà, però ne sono soddisfatta, in un certo senso: è la prima volta che mi sento a mio agio in un ambiente di alto rango, la prima volta che so che la donna di fronte a me non sta mormorando, dietro il suo ventaglio di pizzo, qualche cattiveria nei miei confronti.

— Permesso, sì... e levatevi! — borbotto mentre qualche persona poco carina mi sputa qualche insulto bisbigliato a mezza voce. Osservo una sedia vuota - miracolo - e decido di appostarmi qui: in fondo è un buon punto di osservazione: in seconda fila e di fronte al palco rialzato. — Scusi, è occupato? — domando al ragazzo accanto ad essa che in questo momento è piegato ad allacciarsi le stringhe delle scarpe. È strano parlare con un'altra voce, adesso così stridula rispetto alla mia.

Trattengo un sorriso mentre mi accorgo che è divertente indossare i panni di un'altra persona. Posso dire tutto ciò che voglio e nessuno saprebbe mai che sono stata io, Alya - a parte Abigail, ma lei è troppo concentrata sul suo fidanzato inquietantemente... inquietante?, per accorgersi di me.

— Oh si sieda pure, è libera — afferma il ragazzo; quando alza il busto non riesco a non sussultare, accorgendomi che è Eric. Incredibilmente elegante, ma è lui: indossa uno smoking grigio piombo e si è persino pettinato i capelli! Questo deve essere il giorno dell'apocalisse. — L'ho già vista da qualche parte? Il suo viso mi sembra familiare — constata, mentre sento il sangue gelarsi nelle vene.

Non posso perdere quest'occasione d'oro di rapportarmi con lui nei panni di qualcun'altra. È irripetibile.

Mi siedo stando attenta alla lunga gonna del vestito e arriccio le labbra in una smorfia pensierosa, mentre fingo di pensare se ci siamo già incontrati. — Non credo proprio, non ti saresti dimenticato di certo di un viso così fine e angelico... guardami, sono splendida! — affermo in fine, mentre le mie labbra si schiudono in un sorriso ammaliatore.

Sicuramente mi manderà a quel paese, scorbutico com'è, ma valeva la pena tentare. Ora scoprirà che sono Alya, ne rimarrà sorpreso e contrariato e poi riderò della sua faccia da idiota. Vedo già la scena proiettata nella mia mente. — È vero, sei molto bella — sussurra spazzando via dai miei occhi la sua ipotetica espressione da ebete e facendo calare sul mio viso un palese dubbio, mescolato a un pizzico di soddisfazione. Subito però la mia mente si affolla di domande: "Allora è così che ti comporti normalmente? Perché tratti solo me così male?! Cosa ti ho fatto! Parla!" e "Oh mio Dio, è riuscito ad essere carino! Eric sei tu oppure è un sosia?" — Sei per caso una nobile?

Sospiro e decido di prendere la palla al balzo: dalla mia bocca sgorga una risata acuta e più nervosa di quello che avrei voluto, mentre mi maledico da sola. — Ah, ma certo! — ribatto all'istante.

— Anche io — ribatte con un filo di vanità. — Pensa che sono a diretto contatto con il Re — mi confessa.

— Oh — esalo, mentre esagero la mia reazione sorpresa. — Io invece sono la migliore amica della sposa! — affermo con enfasi.

— Di Giselle? — Alza un sopracciglio, mentre io mi do tanti schiaffi mentali perché non mi sono ricordata che Abigail in questo momento veste i panni di quella megera.

— Oh beh, sì... — Rimango sul vago. — È una vecchia conoscenza...

— Guarda che è diventata una noxious da poco — obietta, fissandomi sempre più confuso.

No no no Alya, non ti azzardare a rovinare tutto!

Apro la bocca qualche volta per trovare una risposta adatta ma alla fine lascio perdere. — Allora... — inizio, decisa a cambiare argomento. — Mi hai detto il tuo nome, bel giovane? Non ricordo — ammetto con un sorriso innocente.

Sembra rimanerne affascinato, ma io non riesco ad esserne felice perché questo non è il mio vero volto, dunque ciò che prova non è rivolto a me. Mi sembra stupido ma questo ragionamento mi devasta. — No, il mio nome è Eric — afferma dopo un silenzio intervallato solo dai nostri sospiri. — Il tuo? — domanda infine.

Deglutisco un groppo di saliva amara e arrotolo una ciocca di questa viscida cascata di petrolio dietro l'orecchio per darmi qualche secondo per pensare. Non posso continuare a fare la figura dell'idiota ogni volta che mi chiede qualcosa, dannazione!

— A... Angelique, certo — farfuglio. Decido di mantenere la stessa iniziale per non discostarmi troppo dal mio nome. — Quindi... mio Dio, come sei sexy! Fai palestra? — domando senza troppi peli sulla lingua.

— Che?— balbetta, quasi in difficoltà. Forse ora inizio a divertirmi!

— Oh, dai dolcezza, non devi sentirti imbarazzato! Ti ho fatto un complimento!— ribatto allegra.

— Io non sono imbarazzato! — sbotta, facendomi sorridere. Alcune cose non cambieranno mai.

— E menomale! — rincaro la dose. — Sei molto affascinante, tutto qui — sussurro, accarezzandogli la spalla. — Come... — inizio, ma mi interrompo subito, accorgendomi che la mia voce sta ritornando fin troppo rapidamente al mio tono originale. Accidenti, quanto tempo è passato? Controllo l'orologio e mi accorgo che alla fine dell'effetto dell'incantesimo mancano solo dieci minuti.

— Avevi una voce diversa... — inizia Eric, quasi come se stesse ragionando ad alta voce. — Non è vero?— conclude, posando il suo sguardo attento su di me. Mi apro in un sorriso nervoso, a questo punto non posso farmi scoprire perché sarebbe abbastanza imbarazzante dopo tutto quello che gli ho detto.

Do un colpo di tosse per schiarirmi la voce. — No... — mormoro, alzando di proposito la voce per renderla simile a prima - stridula e acuta. — È che ho un tremendo raffreddore... — bisbiglio, tenendo una mano premuta sulla gola come per alleviare un intenso dolore. — Allora Eric, parliamo di cose serie: sei per caso occupato dopo il matrimonio? — chiedo. In realtà non so perché lo sto facendo, probabilmente voglio solo vedere la sua reazione ad una domanda del genere sotto mentite spoglie. Al diavolo la morale, non resisto a farlo.

— Mi stai invitando a uscire? — domanda a sua volta, mentre mi apro in una risatina altezzosa e un po' nasale.

— Oh oh, sciocchino, non solo quello! — Gli strizzo l'occhio e prima che mi penta di quello che ho detto passa più tempo del solito.

Sussulta lievemente. — Oh, ti ringrazio ma... mi dispiace, non posso accettare — afferma, stupendomi. Subito dopo aver visto la mia espressione un po' delusa, prosegue: — Non fraintendermi, sei una bellissima ragazza, ma... davvero, non posso.

Alzo un sopracciglio e un'idea inizia a prendere forma nella mia mente. — Sei per caso fidanzato? — domando, perdendo per un istante il controllo della mia voce. Tossico e chiarisco il tutto con un semplice: — Raffreddore...

— No, cioè... — Sbuffa, quasi in difficoltà. — È complicato — afferma infine.

— Perché? — domando; ho già oltrepassato il confine della decenza, tanto vale scavalcarlo del tutto.

Sospira, come affranto. È strano vedere quest'emozione riflessa sul suo viso. — Mi piace una ragazza — ammette dopo un lungo silenzio.

Mi infervoro e un'acuta curiosità si impadronisce di me; tutti i miei muscoli vanno in fibrillazione e un sorriso da ebete mi solca le labbra. — E chi è? Ti prego dimmelo! — affermo con enfasi, tenendo le mani congiunte davanti al viso.

Oh, accidenti, si decide a parlare?
Voglio assolutamente sapere chi sia!

— Scusa, ma non credo siano affari tuoi — blocca il mio entusiasmo. Oh, andiamo, quando mai è bastato così poco a fermarmi?

— E invece sì! — irrompo. — Perché io sono... sono la somma noxious dei saggi... noxious — farfuglio in fretta, giusto per aggiungere qualcosa.

— Te lo sei appena inventato — borbotta Eric, incrociando le braccia al petto.

— Ah sì?! — sbotto. — Quale oltraggio! Io conosco tutto di te, della vita dello sposo e della sposa. Sono un genio e tutti i noxious devono sottostare al mio volere!

Puah!

— Palle!

— Come osi! Derek ha vent'anni, un ego alterato di sé ed é follemente innamorato di Abigail. Tu invece sei un buffone senza speranze — affermo.

Lui, al contrario di ribattere, mi osserva con uno sguardo a dir poco scioccato, mentre le sue labbra si spalancano. — Genio... — sussurra incredulo.

— E tu che dubitavi! Pazzo! — lo schernisco. — E ti dico anche una cosa: sono la somma professatrice della religione dei noxious — sbotto.

Sì... come no.

— Ma non mi dire! — afferma, e dal suo tono estremamente sconvolto inizio a dubitare che stia fingendo. Mhm. — Ascolta... con tutto il rispetto, non credo ch-

Non gli lascio il tempo di concludere la frase, siccome in qualche secondo riesco a creare un tomo, che sorreggo dietro la schiena. È molto semplice ideare un finto manoscritto: basta creare un libro con pagine vuote e incantarlo, per fare in modo che i propri pensieri si proiettino sulla carta bianca. L'unico inconveniente è che ogni singolo pensiero si concretizza in inchiostro, quindi bisogna avere una scrupolosa attenzione su cosa pensare.

Per ora è meglio creare soltanto un paio di pagine e sperare che non si accorga che le altre diecimila sono vuote: non ho abbastanza fantasia. Gli sbatto sul ginocchio il tomo e gli scappa un'imprecazione a denti stretti. La donna con un trucco da funerale di fronte a noi si gira e ci sputa di stare zitti. Le prendo il cappello e glielo lancio dall'altra parte del prato quasi come se fosse un frisbee. — Questo è il som-

— Stupida ragazzina! — sbraita la donna. — Io ti...

— Questo è — provo a sovrastare la sua voce, ma ancora una volta il suo strillo violenta le mie orecchie. Eric intanto sta mugugnando qualcosa sul fatto che gli abbia rotto la rotula, o cose varie. Che egocentrico! Possibile che certe persone pensino solo a sé stessi?

— Mi è costato un capitale quel dannato pizzo, razza di imbecille!

— Me la fa fare o no la mia frase ad effetto? — ringhio spazientita verso la noxious. — Si lamenti ancora, e sarà l'ultima cosa che farà — sibilo al suo orecchio. Questa deglutisce e finalmente posso riprendere il mio discorso.

— Questo è il sommo tomo della religione noxiousiana! — annuncio a gran voce, spalancando le braccia in un gesto plateale. In realtà non sono nemmeno sicura che questa parola esista, ma mi sembra ad effetto quindi va bene. Se Eric si è bevuto decine di cavolate, potrà anche sorvolare su un vocabolo! — Ti prego di andare a pagina 5039, capitolo settantacinque, paragrafo 326, riga quaranta. — ordino imperiosa, ma il panico si impossessa di me quando lo inizia a svogliare. Sbatto un paio di volte le palpebre e decido che posso improvvisare.

Aggrotta le sopracciglia in un'espressione confusa. — Che significa? Ci sono decine e decine di righe con scritto solo: "Alya è bella" — afferma ancora smarrito.

— Quello è uno dei pilastri della nostra religione! Vuoi forse dire che non condividi questo dogma? Questa è un'offesa! Eretico! — Mi osserva stralunato e in effetti anch'io sono parecchio confusa da me stessa.

Gira la pagina e strabuzza gli occhi. — Che... aspetta, che? — farfuglia, osservando la pagina.

— Ah! Non la trovi più così brutta, eh?— lo incalzo, osservando la fotografia che ritrae me - Alya - in costume da bagno. Beccati questo!
— È bellissima, vero? Divina!

Volta pagina senza commentare fino ad arrivare a incisioni con una calligrafia pazzesca che mi sono appena inventata.

Fondata millenni e millenni fa — legge ad alta voce, — la religione dei noxious ha come fondatrice la somma, illustrissima e molto carismatica, certo, oltre che intelligente e bellissima... Arrivare al punto no eh? — commenta con un velo di stizza.

— Zitto e leggi! — ordino, mentre lui con uno sbuffo riporta il suo sguardo sulle pagine ingiallite ad arte.

— ... La noxious Angelique, di estrema potenza. Questo culto è sacro e professato in ogni regione del regno. Oh cavolo, ma quella è una tua immagine! — esclama.

— Quindi ora mi credi! — lo accuso.

— Un'ultima domanda: se davvero sei chi dici di essere, allora puoi benissimo capire da sola di chi mi sono innamorato. Ti sfido, quindi. Indovina il suo nome e io ti crederò.

Ma, accidenti, ho fatto tutto questo per scoprirlo da lui. Nonostante tutto è riuscito a rivoltare la situazione a suo vantaggio. Merda!

— Questa è una verità intrinseca nel tuo essere, una verità che ti ostini a nascondere perché hai paura delle conseguenze; non è forse così? — domando con un sopracciglio alzato a evidenziare che so quello che dico. O almeno sembro saperlo.

Aggrotta la fronte e il suo sguardo si perde nel vuoto, immerso in ragionamenti riguardanti la mia stupida affermazione; mi sta davvero dando corda? — Hai ragione... — sussurra con voce fievole.

— Come al solito — lo apostrofo. — Ne vuoi parlare?

Scivola sulla sedia, appoggiando la testa sulle mie gambe e guardando verso l'alto come se stesse partecipando ad una seduta da uno psicologo. — È complicato... — mormora al vento, mentre il suo profumo di pino si disperde nell'aria. — Non è una noxious... — sospira, chiudendosi in un silenzio interminabile.

— Cos'è, un'umana? Una strega? Un'umpa lumpa? Parla, cazzo! — sbotto, mentre lui si risveglia temporaneamente dal suo stato di trance composto solo da frasi lasciate in sospeso. Mi sorprendo del mio improvviso scatto d'ira ma non riesco a darci troppo peso, più interessata dalla sua risposta.

— Una strega — bisbiglia, ancora smarrito.

Non so come, non so perché, ma sento come una stretta allo stomaco che si stringe fino a sfinirmi. Non può essersi innamorato di una strega, sarebbe un colpo bassissimo nei miei confronti. Di una strega che non sia io.

Scuoto la testa per respingere questo assurdo pensiero. Magari è Abigail... oh, sarebbe divertente! Lei lo rifiuterebbe alla grande e io mi farei quattro risate.

— Certo, certo lo sapevo — farfuglio. Come faccio a scoprire qualcosa che fingo di sapere? — E ovviamente il suo nome è...

Si alza di scatto dalla sua posizione mettendosi nuovamente a sedere. Si copre il viso con una mano, per poi sbuffare in tono arrendevole e guardarmi con uno sguardo indecifrabile. — Alya.

Lo guardo di sbieco, accennando un sorriso che dà l'impressione che abbia capito tutto, quando poi muore mentre cerco di soppesare il peso del mio nome sulle sue labbra.

— Cosa... mi stai prendendo in giro, vero? — sbotto.

No, non posso... io sono innamorata di Thomas. Io devo essere innamorata di Thomas.

— Sono serio — afferma. — La conosci? Di persona, intendo, e non per quelle stronzate che mi hai propin-

— Non insultare ciò che poche orecchie hanno avuto l'onore di ascoltare! — ribatto però. Cielo, non me l'aspettavo... eppure una parte di me lo sperava.

Dopo questo non ho più il coraggio di proferire parola.

— Solo... — inizio. — perché non gliel'hai mai detto? — domando, e nella mia voce non c'è alcuna traccia di divertimento.

— Era distrutta quando il suo fidanzato l'aveva lasciata... non volevo metterla in una posizione sgradevole. Tutto qui.

— Chi ti dice che per lei fosse sgradevole? — sussurro, avendo quasi paura delle mie stesse parole.

Un sorriso amaro solca le sue labbra mentre riflette su una risposta adeguata. — Per favore, basta provare a risollevarmi. Lei non mi amerà mai — dichiara con una pacatezza disarmante. Distolgo lo sguardo e con la coda dell'occhio lo vedo chinare il capo, tradendosi, mentre le campane rintoccano, scandendo attimi di pura confusione.

Di certo non sgradevole.

Spazio autrice:

:3

Ciao lettori! Spero tanto che il punto di vista di Alya vi sia piaciuto (non vedevo l'ora di scriverlo!)      

Al prossimo capitolo!

Adieu🌺

~Bemyshai

Continue Reading

You'll Also Like

110K 3.6K 44
"Io vedo il cielo nei tuoi occhi" Timida ed introversa, questa è la perfetta definizione di Maya, una diciannovenne alle prese con una migliore amica...
39.5K 4.1K 55
Livia è una studentessa universitaria di ingegneria che affronta tutto ciò che le accade con una razionalità quasi maniacale. Eppure, all'improvviso...
44.5K 3.7K 38
(In Revisione) Anno 1720, la fine dell'era pirata. Una donna fuori dagli schemi e dall'ordinario collettivo, previsto dai canoni dell'alta società...
4.6K 350 35
6 mesi dopo la Battaglia della Cittadella, la pace regna ovunque nel mondo sovrannaturale. O almeno così si credeva.... INIZIATA: 13/01/24