Hermione and Draco, a Forbidd...

Από moonyxh

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Lo avevano lasciato a pezzi, con nessuna speranza di essere rimesso in sesto, almeno fino a quando non era ar... Περισσότερα

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What is this I feel?
Working together
Getting to Know (Draco)
This is How I Feel
Self Inflicted
Making Headway
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Από moonyxh

Durante tutto il resto della settimana, Draco si comportò in maniera strana. Hermione non riusciva proprio a capire che cosa gli stesse succedendo; per qualche motivo, aveva ricominciato ad allontanarsi da lei e a arrabbiarsi per i motivi più inutili, lasciandola per la maggior parte delle volte da sola senza dire una parola. Cercando di dare una spiegazione a quel suo mutamento repentino, le passò per la mente che magari potesse essere colpa della sua visita a casa durante le vacanze, anche se dentro di sé sapeva esserci dell' altro.

In ogni caso, non glielo fece notare; se era qualcosa che voleva dirle, lo avrebbe fatto di sua spontanea volontà. Alcune cose forse era meglio che le tenesse per sé.

Detestava non sapere che cosa gli stesse succedendo, ma a quel punto aveva imparato a sue spese che cosa comportava continuare a spingerlo per parlare; una montagna russa senza fine.

Ci erano già passati e quello era ancora peggio del non sapere, poi la sua sete per la conoscenza non aiutava di certo. In ogni caso, avrebbe provato un'altra volta a spingerlo a parlare, solo non sapeva quando.

Nell'ultimo periodo aveva anche cercato di trovare il coraggio di dire a qualcuno che non fosse Luna della loro relazione, ma solo l'idea di cominciare la conversazione la faceva stare male.

Forse avrebbe potuto dirlo a Ginny. Ma se andasse fuori di testa dicendolo a tutti? Nessuno avrebbe potuto capirla. In che guaio si era cacciata?

Non voleva terminare la sua relazione con Draco ma non voleva neanche rinunciare ai suoi amici. Le veniva il mal di testa solo a pensarci.

"Che cosa dovrei fare?" Chiese coprendosi la faccia con le mani.

Luna al suo fianco sospirò, pensando a un modo per aiutare l'amica.

Ci vollero due settimane dalla fine delle vacanze a Draco per tornare a comportarsi normalmente; era tornato il ragazzo che le piaceva e con cui adorava passare del tempo. Dentro di lei comunque c'erano ancora tante domande senza risposta, così aveva chiesto a Luna di potersi incontrare con lei in giardino per poterne parlare. Probabilmente stava persino cominciando a darle fastidio, ma in ogni caso, Luna era troppo buona per dirglielo.

"Sei in una situazione complicata." Le rispose. "Più o meno simile alla mia quando Neville mi ha presentato sua nonna. Sapeva che non sarebbe andata a finire bene ma ci tiene talmente tanto a me che lo ha voluto fare comunque. È stato veramente coraggioso da parte sua; come ha detto Seamus, è una donna particolarmente spaventosa."

Hermione ci pensò. Le situazioni erano abbastanza simili, anche se una delle due era obiettivamente peggiore dell'altra. Dal punto di vista della nonna di Neville, Luna era tutt'altro che adatta per suo nipote, ma almeno non era un ex Mangiamorte.

"Non voglio semplicemente perderli, nessuno di loro. Tutta questa guerra ha reso le cose ancora più complicate. Okay che sarebbe già stato un problema se fosse successo durante il nostro quinto anno, ma adesso è solamente...non so neanche che cosa voglio."

"Sì che lo sai."

"Voglio tutto! Voglio i miei amici e il mio...il mio ragazzo," suonava ancora strano dirlo ma le lasciava una piacevole sensazione in bocca. "L'unica cosa che so è che non posso scegliere tra i due quindi no, non so cosa voglio."

"Perché non puoi averli entrambi? Non dovresti trovarti nella situazione di dover scegliere tra due cose che ti rendono felice. E se dovessi decidere di dirlo agli altri, potrai sempre contare su di me." Luna sorrise e lei sospirò.

Se non fosse stato per Luna, probabilmente lei e Draco non sarebbero stati nemmeno insieme. Era stata lei a convincerla a dargli il beneficio del dubbio, di dirgli di provare a guardare oltre il suo passato e a pensare a tutto il dolore che doveva avere dentro. L'aveva aiutata a vedere com'era veramente, e non avrebbe mai smesso di esserle grata per quello.

"Non ti ho neanche mai ringraziata per quello che hai fatto. Non hai idea di quanto te ne sia grata." Disse Hermione appoggiando la sua mano sopra quella di Luna.

"Lo so e non devi ringraziarmi. Draco l'ha fatto abbastanza per tutti e due." Sorrise.

Aveva parlato con Draco? O meglio, Draco era andato a parlarle? Che cosa le aveva detto? Perché a lei invece non diceva niente?

"Poi, è bello avere qualcuno con cui parlare ogni tanto." Hermione si sentì attraversare da una serie di sensi di colpa sentendo l'ultima parte.

Si era sempre rivolta a Luna per chiederle consigli o per parlare di lei, ma non si erano mai fermate a parlare come facevano dei veri amici. Era stato tutto quanto a un solo verso e l'idea di non essere stata una vera amica, la faceva sentire male; sopratutto per il fatto che Luna era stata splendida con lei.

"Quindi...a parte il malinteso con la nonna di Neville, come sono andate le vacanze? Non penso di avertelo chiesto." Cercò di rimediare.

"Non ti preoccupare; è stato bello comunque, mio padre pensa che Neville sia fantastico. Hanno molto in comune." Sorrise.

Hermione non sapeva se fosse effettivamente vero, ma Luna era un giudice migliore di quello che sarebbe mai potuto essere lei.

"Non hai dormito veramente in giardino, vero?"

"No, Neville le ha detto che aveva veramente esagerato. Solo, non posso neanche biasimarla,  semplicemente stava facendo quello che riteneva la cosa migliore per lui."

Hermione alzò un sopracciglio. "Mi stai dicendo che Neville si è effettivamente ribellato a sua nonna?"

"Oh sì, può essere molto sicuro di sé quando vuole." Hermione nascose il sorriso e Luna scoppiò a ridere. "Oh Hermione, non intendevo in quel senso."

"Scusa, è solo...scusa, non so neanche perché un pensiero del genere mia sia passato per la mente. Non riesco neanche ad immaginare Neville in quel modo."

"Ti ha salvato la vita una volta, non è vero?" Hermione alzò lo sguardo verso di lei guardandola perplessa, poi si ricordò.

"Il serpente..."

"Gli piace parlare di quello, molto spesso in effetti. Penso sia felice del fatto di essere stato l'eroe per una volta, di solito si sente sempre la damigella in pericolo." Luna sorrise tra sé e sé.

"Sì bhé, diciamo che ha sempre avuto un po' l'abitudine di mettersi nei guai." Rise Hermione.

"Non ce l'abbiamo tutti?" Chiese lei.

"Perché hai sempre una risposta filosofica per qualsiasi cosa? Sono sicura che troveresti la soluzione ai problemi di tutti quelli che venissero da te."

"Suppongo sia quello che succede quando hai molto tempo per pensare."

"Tu e Neville passate molto tempo lontani?" Chiese Hermione guardando l'enorme distesa verde di fronte a loro.

"Purtroppo di sì, in ogni caso non possiamo di certo passare tutto il tempo insieme. Ha tanto lavoro da fare se vuole diventare professore."

"È questo quello che vuole fare?" Hermione non sapeva che Neville avesse preso in considerazione la carriera scolastica, ma ancora, non è che gliel'avesse neanche chiesto.

"Oh si, sai che adora particolarmente Erbologia. Penso voglia veramente impegnarsi per portare a termine questa cosa, anche se entrambi sappiamo che ci porterà a passare molto tempo separati; poi Papà mi ha detto che mi troverà un posto nella direzione del Cavillo una volta finita la scuola. Alla fine non abbiamo problemi a comunicare via gufo." Sorrise per poi appoggiare il mento sulla sua mano.

Hermione non riusciva neanche ad immaginare come dovesse essere avere una relazione solamente via gufo. Di sicuro lo avrebbe detestato, anche se sarebbe stata in grado di averne una se avesse significato riuscire a ottenere ottimi risultati a lavoro; sarebbe stata disposta a sacrificarsi, ma non ne sarebbe stata felice. Cercò di dare un'occhiata al suo orologio senza farsi notare ma a Luna non sfuggiva niente.

"Non sei obbligata a stare qui con me se devi andare da un'altra parte." Le disse educatamente.

"Devi vederti con Neville?" Le chiese.

"Ha un saggio particolarmente lungo da portare a termine entro due giorni, perciò ultimamente si è focalizzato solo su quello."

"Lo so, ma forse dovresti farti valere un po' di più con lui, dubito fortemente che sia così difficile come dice lui. Sono sicura che non sappia nemmeno di star passando così poco tempo insieme a te, anzi, scommetto che direbbe più volentieri di sì a un'uscita a Hogsmeade con Seamus e Dean, piuttosto che con te, ma solamente per il fatto che non gli hai fatto notare che ne hai voglia. Non è che lo faccia di proposito, semplicemente non se ne rende neanche conto." Hermione fece spallucce, cercando di offrire a Luna un consiglio, almeno per una volta.

"Penso sia giusto che passi del tempo con i suoi amici." Hermione rise un po'.

"Bhé non lasciare che ti metta da parte. Ha bisogno di una mano ferma e una guida sicura suppongo." Quello che disse fece sorridere Luna.

"Ho capito che cosa stai cercando di fare. Molto intelligente; non devi restare qui a chiacchierare, lo so che dovresti incontrarti con lui."

"Hai parlato con Draco?" Le chiese improvvisamente divorata dalla curiosità.

"Molto poco, una parola qua e là ogni tanto." Fece spallucce.

"Riguardo?" Cercò di suonare disinteressata ma sapeva di essere totalmente ovvia.

Luna piegò la testa di lato senza dire niente facendola arrossire.

"C'è solamente una cosa che abbiamo in comune." Hermione spostò lo sguardo sorridendo. "In ogni caso, è meglio che tu vada. Vi incontrate sempre a quest'ora di solito, no?"

"Grazie." Le disse appoggiando la mano su quella di lei. "Non lasciare che Neville controlli sempre tutto." Ridacchiarono entrambe al pensiero, poi Hermione si diresse verso il loro solito luogo d'incontro.

Non avevano passato molto tempo insieme nelle settimane precedenti; entrambi avevano avuto molto da studiare e lavorare. Sarebbe stato già abbastanza difficile avere una semplice relazione durante il settimo anno, figurarsi una segreta.

Quando raggiunse la stanza delle necessità, aprì la porta, trovando Draco già all'interno intento a leggere. Un sorriso si aprì sulle sue labbra non appena la vide sedersi al suo fianco. Hermione gli diede un veloce bacio e poi si accoccolò a lui, già liberatosi del libro all'interno della sua borsa.

"Com'è andata la tua pozione?" Gli chiese.

Frequentavano entrambi il corso avanzato di pozioni e sapeva che pure lei aveva faticato con l'ultimo compito che Lumacorno li aveva assegnato.

"Abbastanza bene, non che abbia tanta importanza comunque; Lumacorno sceglie i suoi studenti preferiti ancora prima di vedere cosa sanno fare." Disse infastidito.

"Noto con piacere che è tutto tornato normale allora." Ridacchiò lei.

"Zitta." Le pizzicò il fianco.

Hermione alzò la testa dal suo petto e con la mano gli accarezzò il volto, facendogli chiudere gli occhi. Adorava quando faceva in quel modo; era così tenera, così gentile.

"Non posso restare per molto." Le sussurrò dispiaciuto di aver interrotto quel momento tanto desiderato.

Lei sospirò e fece scivolare una mano sotto il colletto della sua camicia. Draco piegò leggermente la testa in basso, quanto bastava per far sfiorare le loro labbra. La piccola mano di lei raggiunse poi il suo collo, nel tentativo di tenerlo nel caso avesse deciso di allontanarsi; cosa che però non era intenzionato a fare. Quella era l'unica parte della giornata che gli faceva provare qualcosa, qualcosa di vero e puro.

La sua mente viaggiò al giorno in cui lei lo aveva toccato per la prima volta. Era stato nel bagno dei prefetti, quando l'aveva seguita con l'intenzione di togliersela dalla mente una volta per tutte.

"Che cosa pensi di fare?"

"Fare un'immersione. È un problema Granger?"

Un sorriso si fece largo sulle sue labbra mentre approfondirono il loro bacio.

"Sapevo che eri gelosa Granger. Non sopporti proprio l'idea di vedermi con qualcun altro, vero?"

"Non hai idea di che cosa stai parlando Malfoy."

"Draco..." Disse lei facendolo svegliare dal suo ricordo.

Rendendosi conto di quello che stava succedendo, si allontanò immediatamente, il più velocemente possibile cercando di nascondere il rigonfiamento nei suoi pantaloni ormai tremendamente ovvio. Tossì girandosi appena. "Mi dispiace."

Lei sorrise per poi spostare lo sguardo, le guance leggermente arrossate. Draco sospirò chiudendo gli occhi.

Sentì una mano; la sua, leggera ed esitante, appoggiarsi sul suo ginocchio. Fece passare le dita in alto lungo la coscia, per poi farle scendere. Gli occhi di lui rimasero chiusi mentre lei ripeteva i movimenti, ogni volta sempre più sicuri. Poteva sentire il calore emanato dal corpo accanto al suo e la comicità di quella situazione lo fece scoppiare a ridere.

"Non mi stai aiutando per niente." Le disse.

"Sarebbe una cosa così negativa se per una volta decidessi di non darti ascolto?" Si avvicinò lasciandogli un bacio appena sotto l'orecchio.

Draco respirò profondamente aprendo poi le labbra. Le mani di lei salirono ancora un po' facendogli trattenere il respiro. Aprì immediatamente gli occhi, incastrando lo guardo con il suo.

Hermione sbatté le palpebre con un'espressione che doveva essere tutt'altro che attraente. Poteva vedere nel volto di lui la vulnerabilità, ma non ebbe il tempo di trovare altro perché le labbra e il corpo di lei furono schiacciate contro il suo.

Draco si sentiva bruciare. Voleva di più, molto di più; sapeva che lei sarebbe stata in grado di estinguere le fiamme che aveva dentro, ma non poteva proprio. La allontanò da lui e chiuse di nuovo gli occhi, cercando di resistere alla tentazione.

Tentazione.

"Non ho voglia di giocare ai tuoi stupidi giochetti."

"Bhé penso tu non ne abbia bisogno."

E con un singolo ricordo, tutto quanto scomparve. Il fuoco all'interno di lui si spense, grazie alla cascata di sensi di colpa che lo stavano lavando. Come aveva potuto anche solo pensarci?

"Io...io ehm..." Cominciò a parlare ma lei gli mise due dita sulle labbra per poi baciargli la guancia; il sorriso sulle labbra.

Non voleva sentirsi in quel modo; tutto quello che voleva era poterla abbracciarla e baciarla, darle tutto quello che aveva. Semplicemente però non poteva, non in quella maniera.

Era perfetta, così pura e sicuramente non lo avrebbe mai perdonato se avesse saputo tutta la verità; non voleva proprio seccare qualcosa di così naturalmente rigoglioso. Non l'avrebbe mai esposta a tutta quella oscurità. In un certo senso desiderava ardentemente di poter restare in quel modo per sempre, ma sapeva che le cose dovevano cambiare. Per quanto felice potesse essere mentre stava con lei, non riusciva proprio a far scomparire l'oscurità dentro di lui.

Sospirò per poi guardarla. "Come ho detto prima, non posso restare per molto." Le disse.

"Perché mi fermi sempre?" Gli sorrise mentre lui spostò lo sguardo.

"Ti prego, no." Non voleva proprio pensarci.

Si sentiva terribile tanto quanto sapeva di esserlo; i suoi ricordi lo stavano tradendo. Quante volte gli capitava? Non sarebbe mai stato in grado di dimenticare.

Hermione si morse il labbro e guardò verso il fuoco. Perché si comportava in quel modo? Normalmente sarebbe stato al gioco per un po'prima di chiudersi in se stesso, ma dalle vacanze, non sembrava più lui. Voleva disperatamente chiedergli che cosa avesse ma era consapevole del fatto che non le avrebbe mai risposto.

Non che volesse con tutta se stessa di passare a qualcosa di più fisico; era perfettamente felice di come le cose stessero in quel momento. Non aveva fretta, ma qualche volta, quando sentiva le sue mani su di lei, desiderava di più. Nessuno l'aveva mai fatta sentire in quel modo, come nessuno le aveva mai fatto desiderare di volere qualcosa di più di un'intimità emotiva.

"Ha a che fare con Pansy Parkinson?" Chiese di getto senza guardarlo.

La testa di lui si girò di scatto verso di lei; la parola orrore scritta molto bene su tutto il suo volto. Nascose bene il tutto sotto lo shock di una domanda così improvvisa. "Perché mi chiedi una cosa del genere?"

Hermione si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro di fronte a lui. "Non lo so! Mi dispiace, non riesco a pensare a nessun'altra ragione per cui tu non voglia...per cui tu non voglia questo." Le sue guance si tinsero di rosso. "È perché non sono più come...come lei?"

Draco si alzò e le prese le braccia. "Ehi!" Sbottò. "Perché mai dovrei volerti più come lei? Lei è...patetica. Tutto ciò che cerca di fare è entrarmi in testa e manipolarmi per fare tutto quello che vuole."

"Ma sei sempre tornato da lei."

"Non lo avresti fatto anche lui? Se quella è l'unica cosa..." Spostò lo sguardo mentre quello di lei invece era sempre fisso su di lui. "È quello che devo fare per sopravvivere, che ho dovuto fare per sopravvivere." Strinse i denti.

"D'avvero non mi vuoi più come lei?"

"Ovviamente no." Scosse la testa sbuffando.

Hermione sorrise, un po' troppo velocemente.

"Tu...tu lo sapevi." Le disse.

"Io...no, io non-"

Si allontanò da lei e la guardò. "Sapevi benissimo che non la sopporto proprio. Perché allora me l'hai chiesto?" L'espressione sul suo volto era un misto tra il confuso e il tradito.

Era vero che sapeva che non l'avrebbe mai voluta più simile a Pansy; voleva semplicemente che dicesse qualcosa, per una volta. Si rese contro solo in quel momento che mettendo su una semplice scenetta, era riuscita a manipolarlo, proprio come faceva lei.

"Draco io-"

"Vuoi essere come lei?" Sputò.

"Ovvio che no, non intendevo...volevo solamente che mi dicessi che cosa ti sta passando per la testa! Puoi parlare con Luna ma non con me. Io-"

"Quindi è per questo? Vuoi farmi parlare perché sei gelosa di lunatica Lovegood?" Scosse la testa e la superò per andare a prendere la sua borsa.

"Dove stai andando?" Lo implorò.

Non le rispose, semplicemente uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Hermione sospirò e si mise le mani tra i capelli. Perché lo aveva fatto? Sapeva che Pansy lo manipolava, e veramente aveva creduto che fare lo stesso sarebbe stata una buona idea? Si sedette sul divano e si morse il labbro. Perché era stata così stupida?

Proprio mentre lei si stava spingendo a farlo, la porta si spalancò di nuovo e Draco rientrò, le mani in tasca e la borsa sulla spalla.

"Draco! Mi dispiace tanto, non intendevo-"

"No." Le disse. "Non scusarti."

Camminò verso di lei e si sedette al suo fianco. "Non ho mai voluto-"

"No ti prego." Le disse dolcemente. "So che tutto quello che vuoi, è che io ti parli. Ma non è facile." Sospirò. "Ti voglio, ti voglio veramente." Le rivolse un piccolo sorriso. "Se solo la volessi, potrei averla anche subito." Il senso di colpa lo stava annientando. "Ma non la voglio più. Non voglio avere più niente a che fare con lei. Non desidero che tu sia come lei, e neanche che tu pensi che fare quello possa rendermi felice perché...cioè, potrebbe ma non migliorerebbe di certo le cose." Spostò lo sguardo, chiaramente incapace di esprimere se stesso. "Posso fermarmi adesso?" Le chiese imbarazzato.

Hermione rise e poi gli diede un bacio. "Mi dispiace."

Draco fece spallucce e poi le baciò la guancia. "Devo proprio andare adesso." Mormorò.

"Okay."

Una volta uscito dalla stanza, Hermione sorrise tra sé e sé. Non lo avrebbe mai fatto un mese prima.

Quello era un progresso.


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