Remains to me || #wattys2017

By YanikaBieber

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Yanika è una ragazza come tante, circondata da buoni amici e una bella famiglia. Come tutte le adolescenti h... More

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Informazione
Remains to me 2
MIXED FEELINGS

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By YanikaBieber

Questa notte ho fatto davvero fatica a dormire, nonostante avessi l'aria condizionata al massimo continuavo ad avere caldo. Mi giravo, rotolavo, scalciavo nel letto esaurita. Ho passato davvero una notte terribile. Mi sono perfino alzata per andare da Cam, ma lui dormiva beatamente coi suoi boxer e l'aria che circolava per la stanza così per non svegliarlo sono tornata nel mio letto ha rigirarmi.

Finita la doccia fredda mi trucco un po' e lego i capelli in una treccia colorata. Dovrei andare ha farmi rifare il colore perché si sta sbiadendo e ora sembro un salmone. Indosso l'intimo e un vestito estivo molto grazioso.

Entro in camera per prendere la borsa quando mi sento bagnata in mezzo alle gambe.

"Cazzo" sbraitò correndo in bagno.

Appena mi siedo sull'asse del gabinetto vedo il segue depositato sulle mutante.

"Questa non ci voleva" sbuffo irritata.

"Cameron" urlo con la speranza che mi senta. "Cameron" ci riprovo ma niente.

"Cazzo Cameron rispondimi" urlo ancora più forte e questa volta sembra avermi sentito visto che sento dei passi pesanti venire verso il bagno. La porta si apre velocemente e lui entra rimanendo un po spiazzati nel vedermi sul gabinetto.

"Mi andresti ha prendere delle mutande?" Chiedo con gentilezza.

"Ma non potevi prendertele da sola?" Sbuffa mentre stringe tra le mani un foglietto giallo.

"Se volevi pulire del sangue si, potevo andare io" dico seccata.

"Che mutande vuoi?" Chiede

"È uguale basta che ti sbrighi" lui annuisce ed esce dal bagno.

Fischietto come una demente mentre aspetto il suo ritorno.

"Eccomi" mi lancia delle mutande nere in testa.

"Grazie" le infilo per poi metterci sopra un assorbente.

"Che è quel foglio?" Chiedo riferendomi al foglietto che stringe fra le mani.

Mi alzo dal wc e tiro l'acqua spingendo Cam per poter uscire dal bagno.

"Tieni, leggi" afferro il pezzo di carta e mente ci dirigiamo al piano inferiore leggo il tutto.

Signorina e signorino Dallas, oggi alle 16.00 ci sarà il processo coi vostri genitori, speriamo nella vostra presenza e vi auguriamo buona giornata.

Il foglio è stato scritto ha mano, si vede che è passato qualcuno per dircelo a voce ma non c'ha trovato in casa o non voleva disturbare.

"Io non ci vengo" sputo fuori le parole con disprezzo mentre strappo il foglietto in tanti e minuscoli pezzettini per poi lanciarli in aria permettendogli di distribuirsi in tutto il soggiorno.

"Perché no?" Mi corre dietro mente vado verso la sua auto.

"Io quei bastardi non li voglio più vedere in vita mia, spero che gli diano l'ergastolo così possono marcire là dentro" sbatto con rabbia la portiera.

"Secondo me dovresti venire, così senti cosa dicono" sembra quasi che mi stia implorando.

"Col cazzo che ci vengo, non hai sentito le mie parole? Possono marcire là dentro, possono anche farsi stuprare e morire a me non me ne frega proprio un cazzo di niente" butto la testa in dietro dopo che mi è arrivato un crampo allo stomaco.

Prendo fuori una pastiglia e con la mia solita bottiglietta d'acqua che tengo per le emergenze ingurgito la pastiglia.

"Okay che sei mestruata, ma datti una calmata" butta gli occhi al celo.

"Ti conviene non rompere il cazzo o ti mangio per colazione" lo fulmino con gli occhi.

Non ribatte, se ne sta bravo e buono al suo posto finché non arriviamo a scuola. Parcheggia in un posteggio piuttosto grande e prima che tolga la chiave dal cruscotto io sono già fuori dalla macchina.

"Ci vediamo dopo" mi avvicino per dargli un bacio a stampo prima di allontanarmi lasciandolo un po' spiazzato vicino alla sua Auto.

Voglio stare un po' sola, non voglio parlare con nessuno o rischio di mangiarmelo. Odio da morire le mestruazioni, sono una cosa insopportabile. Mi fanno essere di pessimo umore, mi provocano mali assurdi alla schiena e alla pancia e io non riesco ha sopportarli senza l'aiuto del magnesio o di una pasticca.

Vado verso il mio armadietto e tiro fuori le ultime cose che mi porterò a casa dopo scuola.

"Amica" mi salta alle spalle qualcuno facendomi prendere uno spavento.

"Chi cazzo è" urlo spaventata. Sono più che sicura che non si tratta di Justin o di Naomi, però la voce mi è famigliare.

"Sono io polla" ora riconosco la voce, si tratta di Nash.

"Sei un deficente" gli tiro una sberla sul petto.

"Lo so" sghignazza.

I miei occhi si girano verso l'alto e lui ride ancora più forte di prima.

"Perché hai dovuto paventarmi in quella maniera?" Chiedo seccata.

Se c'è una cosa che odio sono proprio le persone che arrivano da nostro per farti spaventare, sono davvero insopportabili.

"Niente, ho visto che avevi il muso lungo e sono venuto per rallegrarti" sorride soddisfatto della sua opera.

"Mi hai fatto incavolare ancora di più!" Il mio tono è sempre duro, questa giornata è iniziata proprio male e chissà quante cose orrende mi potranno ancora capitare.

"Scusa non era mia intenzione, se vuoi restare col broncio d'accordo, io vado ha cercare Naomi" mi da una pacca sulla spalla e si allontana.

Che saluti di merda, io non sono mica una sua compagna di squadra.

Entro ha lezione sedendomi al solito posto, Nao e Hayes non sono ancora arrivati così ne approfitto per farmi un giro su Twitter e stolckerare qualche attore famoso.

"Ciao biondina" qualcuno mi picchietta la testa così alzo lo sguardo dal mio cellulare per incontrare gli occhi azzurri di Hayes.

"Io non sono bionda" lo guardò in cagnesco.

"Fuori no ma dentro si" ridacchia sedendosi al suo posto.

"Vaffanculo Grier" gli lancio una matita in testa.

"Come siamo antipatiche oggi" mi prende in giro.

"Non ti conviene metterti conto ad una ragazza mestruata" lo guardo con superficialità.

Lui alza le braccia in segno di arresa e io me la rido sotto i baffi.

"Hai vinto tu" gli faccio un segno con la testa per fargli capire che il suo gesto d'intesa è stato buono e in cambio ricevo un tenero sorriso alla Grier.

"Eccomi qua" balza al suo posto la mia migliore amica.

"Benvenuta signorina Strimbelli" ridacchio.

"Lo sai che odio il mio cognome quindi non usarlo mai più" mette un broncio finto.

"D'accordo signorina Strimbelli" mi fulmina con lo sguardo e io posso ridere solo più forte.

Dopo qualche minuto entra in classe la prof con un sacco enorme con dentro chissà che cosa. Inizia con lo spiegarci determinate cose, ma in fine apre il sacco e tira fuori dei muffi per ognuno di noi.

"Solo perché stanno per iniziare le vacante" dice prima di consegnarci il bottino molto buono che non vedo di divorare visto che sono fatti col cioccolato ed io ho assolutamente bisogno di cioccolato in questo momento.

Le lezioni passano davvero velocemente visto che non si fa più niente, le lezioni le passiamo ha parlare, giocare e ha fare scemenze.

Mi trovo in colonna per prendere il cibo, oggi sono arrivata velocemente e per mia fortuna c'era ancora poca colonna, d'avanti a me ci sono ancora due ragazzi mentre che dietro c'è ne sono migliaia.

Appena afferro la mia insalata vado verso il mio solito tavolo dove non c'è ancora nessuno. Ho troppa fame così decido di mangiare senza gli altri.

"Come sei maleducata, si aspettano gli amici prima di mangiare" brontola Aaron sedendosi poco lontano da me.

"Non rompere le palle Carpenter" abbaio.

"Oggi è la giornata chiamiamo tutti gli amicicoll cognome?" Ridacchia Hayes alle mie spalle.

"Già" sbuffo.

Pian piano ci raggiungono tutti e io ho già finito il mio pranzo.

"Allora vieni? Dimmi che hai cambiato idea" dice Cameron sedendosi al mio fianco per poi porgermi un bacio sulla guancia.

"Ho detto di no e sai che non cambio idea" puntualizzino.

Se dico No è No! Che nervi...

"D'accordo, ma non mi arrendo"

"Fa come vuoi, lo sai che sono testarda e che se mi metto in testa una cosa non cambia"

Cerca sempre di convincermi su parecchie cose, ma alla fine vinco sempre io.

"Si, certo!" Borbotta.

Lo sa anche lui che non ha speranze per farmi cambiare idea.

Finita la scuola decido d'andare verso casa a piedi, volevo infilare gli auricolari nelle orecchie e mettere la musica a palla.

Cammino in molti vincoli spensierata, sono davvero felice per quello che sta per succedere, i miei finti genitori verranno sicuramente arrestati, fra due giorni la scuola è finita ed io passerò l'estate più bella della mia vita con tutti i miei amici e il mio ragazzo.

C'è non proprio tutto i miei amici visto che Justin sarà in tour per l'estate.

Arrivata a casa cirri subito in bagno per cambiarmi l'ennesimo assorbente della giornata. Quanti soldi buttati via, se non ci venissero le mestruazioni potremmo tenere via i soldi degli assorbenti per comprare un biglietto per un concerto, o andare al cinema o fare tantissime altre cose carine.

Appena finisco di cambiarmi vado in cucina e mi preparo una fetta di pane con sopra tanta, tantissima Nutella.

"Io sono pronto, tu davvero non vuoi venire?" Chiede speranzoso Cam entrando in cucina.

"Che vadano all'inferno" rispondi dando un altro morso al mio pane con sopra la Nutella.

"Capito" risponde deluso "comunque la Nutella fa male e fa ingrassare" ridacchia guardando il barattolo mezzo vuoto.

Si Cam odia la Nutella e io mi chiedo se è umano o cosa.

"Chissene frega, tanto non devo fare colpo su nessun ragazzo ho già te" mi lavo le mani dopo aver succhiato la Nutella dalle dita.

"E chi ti dice che ti voglio se diventi una palla da bowling?" Scherza.

"Se non  mi accetteresti da grassa puoi anche andartene e non farti mai più vedere" faccio un sorisetto per istigarlo mentre esco dalla cucina con una bottiglietta di Sprite in mano.

"Io ti amerò da grassa a magra, in qualsiasi tuo stato anche se tu dovessi avere il ciclo 365 giorni all'hanno"

"Così mi piaci" mi avvicino per baciarlo delicatamente sulle labbra, ma lui ne approfitta e fa diventare il nostro bacio intenso pieno d'amore.

"Ti amo" sussurra mentre allontana le sue labbra dalle mie.

"Pure io ti amo" sorrido .

"Ora devo andare o farò tardi"

Annuisco e un secondo dopo mi ritrovo avvolta nelle sue braccia che mi stringono forte.

Mi sento così al sicuro, i suoi abbracci sono peggio della cocaina.

Starei fra le sue braccia per l'eternità. Io amo Cameron da morire e spero di poterlo avere sempre al mio fianco.

"A dopo" sussurro quando si slaccia dal nostro abbraccio.

La porta si chiude alle sue spalle ed io resto sola soletta in casa.

Mi stendo sul divano per poter guardare la TV quando il mio occhio cade sulle bende avvolte alle mie ginocchia, credo sia ora di levarle.

Con cautela levo le bende e con mia grande felicità vedo che sopra le ferite si sono create delle crosticine.

Getto le bende sul tavolino di vetro e torno con lo sguardo verso la TV dove stanno trasmettendo Violetta così decido di cambiare canale.

Faccio zapping fra tutto i canali quando finisco su un canale italiano dove stanno trasmettendo lol- pazza del mio migliore amico. Visto che io so abbastanza la lingua mi sistemo comoda e mi guardo la trasmissione in italiano.

Sento qualcosa vibrare sotto il mio sedere, così alzo la chiappa e afferrò il mio telefono, schiaccio il pulsantino in mezzo e vedo sulla schermata un messaggio da una persona sconosciuta.

Apro il tutto e mi metto ha leggere il messaggio appena ricevuto.

*Da sconosciuto:

Ciao, sono stato obbligato ha scriverti, io non sono arrabbiato con te, solo che preferisco starti alla larga. Comunque mi è stato chiesto di chiederti se quest'estate vieni ha trovarci.*

Che messaggio insolito, chi può avermi scritto.

*a sconosciuto:

Chi sei?"*

Mi sembra la cosa giusta da chiedere.

*da sconosciuto:

Sono Adam tuo fratello...*

Fisso per un attimo lo schermo incredula.

*a Adam;

Oh, ciao come stai?*

Sorrido appena mando il messaggio.

*da Adam:
Susan vuole sapere se vieni ha trovarla!*

*A Adam:
Si verrò ha trovarvi!*

Non ricevo altri messaggi così posò il cellulare e torno alla trasmissione.

Sento una folata di vento arrivarmi sul collo così mi giro per capire da dove proviene è noto che la porta di casa è spalancata.

Balzo in piedi e prendendo il cesto della frutta in ceramica e vado verso la porta.

La chiudo con la spinta del piede per poi guardarmi in torno terrorizzata.

"Chi c'è?" Urlo.

Forse dovevo stare zitta perché sento dei passi pesanti provenire dal piano superiore.

Vado verso le scale con cautela e passo per passo arrivo al piano superiori.

"Chi c'è?" Chiedo ancora.

I rumori provenienti vengono dal bagno di Cameron così mi avvicino alla porta e la spalanco pronta per spaccare il cesto di frutta in testa al malvivente.

"Ferma sono io" mi blocco appena vedo un corpo tutto nudo e famigliare.

"Ma che cazzo fai? Quando entri in casa dovresti dirlo mi hai fatto prendere paura" sbraito.

"Scusa, solo che stavo per entrare in casa quando un uccello ha pensato bene di cagarmi sulla maglietta così appena entrato in casa sono corso al piano superiore per farmi una doccia e cambiarmi"

Cerco di trattenere le risate all'immagine di un uccello che caga addosso a Cameron.

"Si ridi pure" sbuffa entrando in doccia.

Faccio come duce e scoppio in una risata.

"Tornando seri, che è successo in tribunale?" Alzo un po' la voce per farmi sentire visto che l'acqua fa piuttosto casino.

"Sono stati accusati colpevoli" urla.

Perfetto, speravo lo dicesse.

"Quanti hanni di carcere?" Continuo col mio interrogatorio.

"Ergastolo" urla ancora. "Sono stati accusati per omicidio di un qualche grado che non ricordo e per alte cose" finisce di spiegare quando esce dalla doccia.

"Come sei andato nei dettagli" sbuffo passandogli l'asciugamano bianco.

"Non sei venuta quindi ti arrangi" ridacchia passandomi accanto.

"Stronzo" sbuffo.

"Cosa?"

Due braccia mi avvolgono la vita e mi sollevano fino ad arrivare nella mia stanza.

Cado sul materasso e subito le mani tornano sui miei fianchi iniziando a muoversi velocemente facendomi il solletico.

Mi dimeno fra le sue braccia, ma niente non mi lascia stare gli piace farmi soffrire.

"Basta" scalciò prendendogli per sbaglio i suoi gioielli.

"Cazzo" si allontana per rannicchiarsi e tenersi il pacco fra le mani.

"Oddio scusa, non era mia intenzione" mi avvicino preoccupata.

"Tranquilla è colpa mia" cerca di ridere ma vedo le lacrime sui suoi occhi.

Mi avvicino al suo viso e gli lascio un bacio sulle labbra.

"Va meglio?" Sussurro al suo orecchio.

"Starei meglio se mi massaggiassi... Quel punto la sotto" mi guarda malizioso.

Io ricambio un sorriso malizioso e faccio scendere la mano fino al suo pacco.

Appena arrivo al punto giusto strizzo i suoi gioielli e lui sussulta.

"Ergastolo, perfetto non li vedremo più".

Mi metto a cavalcioni su di lui e lo bacio tutto.

Spazio autrice:

Ehilà spero vi sia piaciuto il capitolo💕

Vi volevo informare che mancano davvero pochi capitoli alla fine🙈

Secondo voi come finirà questa prima parte del libro?

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