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Oggi si torna a New York, devo ammettere che ho un po' di paura, Cameron ed io non abbiamo ancora deciso cosa fare e questo mi preoccupa davvero tanto. I giorni passano e noi ci stiamo avvicinando sempre di più al mese di giugno, il mese in cui compierò i miei diciassette anni, il mese in cui la mia vita inizierà ad essere in pericolo.

Nella stanza non abbiamo lasciato niente così andiamo ha consegnare le chiavi e con un po' di malinconia raggiungiamo la nostra auto che adesso dobbiamo riportare dove l'abbiamo presa.

Consegnata anche essa andiamo in stazione dove il treno sta per partire. posiamo le nostre valige e ci accomodiamo per bene.

"Si ritorna a casa" fa un respiro profondo.

"Già, si torna a New York" dico con un nodo alla gola.

"Hai nostri genitori non dobbiamo dire niente di noi" mi accenna.

"No, hai tuoi genitori non diremo niente" dico fredda.

"Hai pensato a quello che vuoi fare?" Chiede dolcemente prendendo la mia mano.

"No, non lo so... Dentro di me sento che dobbiamo consegnare il tutto alla polizia, ma sento anche che è sbagliato. Sono in uno stato di confusione" ammetto.

"Credo anch'io che dovremmo consegnare tutto alla polizia, solo che dobbiamo trovare il momento adatto" sorride lievemente per darmi coraggio.

"Si... Forse hai ragione, ma tu davvero andresti contro i tuoi creatori?"

"Sono solo dei mostri e si meritano tutto il male" i suoi occhi esprimono della furia.

Fino a Domodossola decidiamo di tacere e goderci il panorama fra le montagne.

Una volta arrivati abbiamo all'incirca cinque minuti per andare al binario uno che ci porta fino a Milano.

Paura per venire qua e paura per tornare a casa... Quando finirà tutta questa merda?

"Muovi quelle gambe o perdiamo il treno" urla Cameron prendendo anche la mia valigia.

Saltiamo sul nostro vagone appena in tempo, qualche secondo dopo saremmo restati a piedi.

Prendiamo posizione in prima classe e iniziamo a goderci il viaggio che fra qualche ora diventerà straziante visto che dobbiamo farci tantissime, troppe ore.

"Voglio un cane" se ne esce dal nulla Cam.

Io lo guardo con aria del tipo 'stai scherzando?'

"Un cane? E da quando ne vuoi uno?" Chiedo confusa.

Fino qualche mese fa lui odiava ogni tipo di animale e ora viene ha dirmi che vuole un cane?

"Da oggi" gli sarà salita la febbre.

"Okay... Ora ti piacciono gli animali?" Mi gratto la nuca.

Cameron è davvero un ragazzo strano.

"Si, mi piacciono da non so quando e adesso ho deciso che voglio un cane" sorride soddisfatto.

Io annuisco confusa.

"Prima di prendere animali dobbiamo sistemare tutti i nostri problemi e poi potremmo prenderci un cane e un gatto" faccio un occhiolino prima di stravaccarmi sul sedile.

"Gatto? Io ho parlato solo di un cane" alza le sopracciglia.

Io sorrido maliziosamente e mi metto nuovamente seduta in maniera composta.

"Tu vuoi il cane e io voglio il gatto"

Ho sempre desiderato avere un gatto, ma per colpa di Cameron e il suo odio verso gli animali non ho mai potuto prenderlo.

Remains to me || #wattys2017Where stories live. Discover now