"Ma che diavolo significa?" ho praticamente urlato, frustrata. Divento completamente rossa, mentre tutta la classe si volta verso di me senza capire.
"Helen, cosa non hai capito della vita di Mortimos?" mi chiede la mia professoressa di 'storia e generazioni dei lupi', aggiustandosi gli occhiali sul naso e guardandomi infastidita.
Beh, in realtà non ho capito proprio niente della vita di quel vecchio tiranno del settecento, ma evito di dirlo. "Niente. Mi scusi" borbotto, abbassando lo sguardo, ma prima di guardare il banco incrocio lo sguardo stranito di Liam. Che non sta fissando me, ma il foglio con la profezia che tengo ancora in mano. Lo giro di colpo, nonostante da quella distanza lui non veda comunque.
La campanella suona e io mi fiondo fuori dall'aula. Non mi accorgo di Liam dietro di me che allunga il braccio oltre la mia spalla e prende il foglio che sporge fuori dal mio quaderno. "Che cos'è?".
"No, Li. Ridammelo!" protesto, ma lui lo tiene fuori portata, leggendo ciò che c'è scritto. Torna a guardarmi una volta finito e io glielo tolgo dalle mani con uno sbuffo.
"Che stai facendo con questa?" mi chiede.
"Con cosa?" faccio finta di niente.
"Quella è una profezia del libro proibito, Hel" dice quasi timoroso.
"Ah, davvero?" chiedo, prima di scrollare le spalle e camminare via, ma Liam mi affianca comunque.
"Che stai facendo con quella?" mi chiede di nuovo.
"Niente. Liam, non immischiarti".
"Ti stai mettendo nei guai, vero?" suona davvero preoccupato.
"No" sollevo gli occhi al cielo. "Sto solo... studiando cose interessanti".
Lui sospira. "Posso aiutarti". Non è una domanda.
"No, non puoi" dico decisa, entrando nel bagno delle ragazze e lasciandolo lì. Mi guardo allo specchio e sbuffo. Spero che Liam sia andato via, ma quando esco dal bagno lui è ancora lì, poggiato con la schiena sul muro.
"Posso aiutarti davvero" ripete. "Se vuoi sapere cosa significa..." dice con tono da sapientino e io mi blocco di colpo.
"Sai qualcosa?" gli chiedo, osservando il suo sorrisino. Mi infastidisce.
"Forse".
"Liam!" esclamò, ma lui mi punta il dito contro.
"Ad una condizione".
"Quale?" non mi piacciono affatto le condizioni.
"Lascia che ti protegga".
Io mi metto a ridere, perché non ha senso. "So proteggermi da sola" dico, sollevando gli occhi al cielo.
"Ho parlato con tuo padre e mi ha detto che è intenzionato ad offrirmi il lavoro quando finiremo la scuola".
"Che lavoro?" lo guardo di sottecchi.
"Occuparmi della tua protezione" dice fiero e io sospiro. "Lascia che inizi a farlo da subito".
Afferro Liam per la maglia e lo spingo contro il muro. Lui mi guardo con la bocca dischiusa per lo stupore. "Senti, Li. Io sto facendo delle cose..." sospiro. "Non posso immischiarti, va bene? Quando finirò questa sorta di missione ti lascerò fare il tuo lavoro, d'accordo? Ma adesso non ho intenzione di avere qualcuno che mi segua ovunque. Ti prego, Li. Se vuoi aiutarmi te ne sarei grata, ma senza fare ulteriori domande".
Lui sembra pensarci. "Va bene" dice alla fine, prima di attirarmi più vicino a sé e abbracciarmi.
Ricambio l'abbraccio con l'unico braccio libero che ho. Mi dispiace, gli vorrei dire, ma se lo facessi dovrei dargli delle spiegazioni, quindi preferisco tacere.
-
"Niall non sta bene". La voce di Louis mi arriva dritta nelle orecchie distraendomi dalle mie ricerche. I miei due amici sono nella mia stanza, mentre io sono chiuso nella piccola biblioteca privata di mio padre. Si è rivelato davvero entusiasta quando gli ho chiesto la chiave solo per studiare. Pensa davvero che sto iniziando a interessarmi della mia carica. Ah, illuso.
"Un vampiro non può stare male" ribatte Harry. 'Grazie, amico' penso, sollevando gli occhi al cielo per l'affermazione di Louis. Io sto benissimo.
"Sì, ma lui sta tutto il giorno sui libri".
"Avrà capito che deve recuperare".
"E passa un sacco di tempo nei boschi. Penso che ci stia nascondendo qualcosa" continua a dire il maggiore dei due ragazzi.
E a quel punto il mio cervello si scollega dalla loro conversazione. Perché dopo un pomeriggio pieno di ricerche ho finalmente trovato qualcosa di utile in quei libri. Qualcosa che mi lascia con il fiato sospeso.
Afferro il libro ed esco dal palazzo. Inizio a correre. Devo muovermi.
Quando arrivo a metà strada nel bosco, inizio a sentire il battito accelerato di qualcuno che è ancora troppo distante da me. È Helen. Posso sentire il suo fiato corto e mi sento come attratto dalla sua direzione. Una sensazione davvero strana, che non ho mai provato prima. Accelero.
E mi fermo di botto quando arrivo al confine. Per pochissimo non mi sono scontrato con la ragazza lupo e abbiamo intrecciato le nostre mani insieme come se non potessimo più aspettare.
"Che strano" sussurro. "Lo senti anche tu?".
"Mi stavi cercando?" mi chiede e io annuisco.
"E tu stavi cercando me. Lo sentivo. È come se fossimo legati, Helen".
Lei non riesce a trattenere un piccolo sorriso. Ormai nessuno dei due dubita più dell'altro: è palese.
"Ho delle novità sulla profezia" le dico in fretta, accennando al libro che ho ficcato nel tascone della mia giacca.
"Anche io. Liam ha parlato con Zayn poco tempo fa e hanno discusso giusto di quella profezia. Mi ha dato altre informazioni".
"Gli hai detto di noi?" chiedo spaventato.
"No" mi risponde subito e io sospiro di sollievo.
"Cosa ti ha detto?" chiedo.
"Che bere fino all'ultima goccia significa che un vampiro deve bere da un lupo. È mai successo?" dice, mentre i suoi occhi continuano a spostarsi sul mio viso velocemente analizzando le mie espressioni.
Abbiamo fatto bingo. "Sì" tiro fuori il libro e lo apro alla pagina giusta. "Chloe e Mason. Una vampira e un lupo. Non erano come noi, però. Loro non si fidavano l'uno dell'altro. Stavano lottando, lui si è distratto e lei lo ha morso. Chloe ha iniziato ad urlare dicendo di star andando a fuoco e così Mason. Sono morti entrambi".
Posso sentire la sua paura e posso guardare la sua espressione titubante. Ma dura solo per un attimo.
"Ma loro non erano come noi" afferma decisa.
Le sorrido dolcemente e le accarezzo la guancia, prima di sporgermi a baciarla.
"Fino all'ultima goccia?" mi chiede passandomi un braccio intorno al collo e poggiando la sua fronte alla mia guancia.
"Vuoi farlo davvero?" le chiedo e lei annuisce.
"Niall, io...". Sento il cuore battermi velocemente nel petto.
"Niall". La voce di Harry mi fa voltare di colpo, costringendomi ad allontanarmi dalla lupa.
Louis è accanto a lui ed entrambi ci guardano sconvolti.
"Sapevo che ti saresti messa nei guai, Helen".
È Liam, dall'altra parte del confine.
Abbiamo i nostri amici intorno che ci guardano come se fossimo alieni.
'Non dovreste immischiarvi' vorrei dire, ma è ormai troppo tardi.
Sento la mano di Helen stringere forte la mia.
"Che diavolo sta succedendo tra voi due?". È Louis a rompere quel silenzio che si sta prolugando.
Sia io che la ragazza sospiriamo.
"Lasciateci spiegare" sussurra Helen, ma tutti la sentiamo comunque.
E forse dovremmo farlo. O forse no. Avrebbero capito? Quanto in là ci saremmo potuti spingere? E nonostante ci conoscessimo dalla nascita, si sarebbero fidati di noi?
Temo realmente le cosenguenze. L'unica certezza che ho in questo momento è la mano di Helen stretta nella mia. Non lo avrei mai detto, ma in quel momento mi fidavo soltanto di una lupa, che era sempre stata la mia nemica per tutta la vita.