bubblegum // 5sos

By everypieceof

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Al suo terzo anno delle superiori Isabelle, un'ex fumatrice, vuole far ingelosire il ragazzo che l'ha appena... More

1. call me
ccast
2. sorry mate, i like boobs
3. it isn't little!
4. still beautiful
5. heartbreak girl
6. i heard everything
7. jealous
8. the plan
9. gentleman
11. what I asked for
12. not in love
13. Whore
14. Drunk
I'm back

10. where have you been?

652 93 21
By everypieceof

No matter how far we go
No matter what the people say
I know it won't ever break.

Premo le mani sul petto di Calum spingendolo e allontanandolo da me a malincuore.
Sento come un vuoto sulle mie labbra, mancano le sue.

- Ragazzi! Eccovi finalmente, sono ore che io e la suora vi cerchiamo!! - esclama Michael correndoci incontro.

Io faccio un passo indietro sorridendogli imbarazzata, e noto con la coda dell'occhio che Cal si gratta la testa anche lui a disagio.

- Mike, ti ho già detto che non sono una s... Oh mio dio!! Sembrate due che sono appena stati investiti! - esclama Elizabeth e abbassando lo sguardo su di me mi accorgo che non ha tutti i torti.

Il mio vestito è sgualcito e sollevato sulle coscie, ho la spallina del reggiseno grigio spostata e immagino che i miei capelli non siano in gran belle condizioni, vedendo come sono messi quelli di Calum.

Li raccolgo in una coda di cavallo, rabbrividendo.
È una serata davvero fredda.

- Evidentemente ci hanno dato dentro. - il ragazzo gay ci strizza l'occhio facendo ridacchiare Calum, mentre io mi strofino le braccia cercando di scaldarmi.

- Ma che dite?? -
Non so perché ma mi ritrovo a negare, anche se quello che ha detto Michael è la verità.
Vorrei che fosse una cosa soltanto nostra.

Eli mi si avvicina rivolgendomi uno sguardo interrogativo e io scuoto la testa in una muta risposta.
Le spiegherò tutto più tardi.

- Hai freddo? - il ragazzo moro si avvicina a me guardandomi negli occhi per la prima volta da dopo il nostro ultimo bacio.

Io annuisco e lui mi porge la sua felpa nera, che infilo senza fare storie, grata.
- Grazie Cal. - alzo il mento per poterlo guardare in viso.

- Avanti piccioncini, muovetevi o vi lascio qui!! - ci chiama Michael, facendo rombare il motore della sua macchina.

- Ti stacco la lingua e la uso per pulirti il culo, Clifford! - lo minaccio infastidita dalle sue minaccie.

- Uh, hai ripreso il dono della parola. - osserva il ragazzo, per nulla colpito mentre Calum sale accanto a lui e io dietro con Eli.

Sonnecchio per gran parte del viaggio, sono esausta per questa giornata piuttosto intensa, guardo fuori dal finestrino le luci delle auto farsi sfocate mentre sfrecciano accanto a quella di Mike.

Quando ci fermiamo davanti a casa mia la mia amica è già scesa perché abita due isolati prima di me, e io saluto i due ragazzi per poi scendere a mia volta.

Quando realizzo che ho ancora addosso la felpa di Calum mi volto per ridargliela, ma è troppo tardi, l'auto è ormai lontana, ha superato la rotonda e il semaforo alla fine della via.
Mi appunto mentalmente di restituirgliela più tardi mentre giro la chiave nella toppa della porta.

Me la chiudo alle spalle, e i miei occhi ci mettono un attimo ad abituarsi al buio completo dell'ingresso, in contrasto con il portico esterno illuminato da una vecchia lampadina che fa una luce gialla soffusa.

Salgo le scale lentamente cercando di non svegliare i miei genitori che credo stiano dormendo nella loro camera.

Mi sfilo i tacchi relativamente bassi e li porto in mano per non fare troppo rumore quando, proprio sull' ultimo gradino prima di raggiungere la mia stanza, il suono di qualcuno che si schiarisce la voce mi ferma.

- Isabelle Cassandra Carter, dove cappero sei stata fino ad adesso? - mi giro lentamente facendo una smorfia quando incontro gli occhi grigio antracite di mia madre.

- Mamma io.. -
- Dimmi dove sei stata, Isabelle. Subito. - il suo tono di voce è alto, senza curarsi del fatto che i vicini probabilmente stanno dormendo. Fa sempre così, quando si arrabbia, non ammette repliche.

Penso freneticamente ad una bugia da rifilarle, ma la mia testa è completamente vuota.
O meglio, riesco solo a pensare ad un certo ragazzo con gli occhi a mandorla e i capelli scuri e alle sue labbra tremendamente morbide.

Così le dico la verità, ma nella versione che spero la farà imbestialire meno.

- Sono andata ad una festa a casa di Michael, mamma. C'eravamo io, lui, Eli e altri due suoi amici. Gay. - puntualizzo, chiarendo l'assenza di eventuali rapporti sessuali, possibilità che si era formata di certo nella sua testa, e non così lontana dalla realtà.

Avrei potuto dirle di essere andata a casa di Eli e basta, ma non mi sarei certo vestita così bene mi sarei messa solo una tuta, e lei conoscendomi bene avrebbe scoperto subito la mia bugia.

È dura avere una madre sveglia.

- Per questa volta te la lascio passare, ma sappi che ti tengo d'occhio, signorina! E voglio che mi avvisi quando esci, finché sei minorenne e vivi sotto il mio tetto, vivi sotto le mie regole! - mi guarda male, ripetendo il suo motto, per poi sparire nel suo bagno a mettere la sua amata crema antirughe.

Mi lascio andare ad un sospiro di sollievo chiudendomi alle spalle la porta di camera mia, il mio rifugio sicuro.

Mi infilo nel letto coperto da una trapunta verde dopo essermi messa il pigiama e scivolo rapidamente fra le braccia di Morfeo.

***

La domenica passa lentamente, tra la pioggia che batte costantemente contro la mia finestra, come per ricordarmi che ormai siamo a fine ottobre e che l'estate è ormai finita da un bel pezzo, e noiosi impegni e commissioni con mia madre.

Quando arriva il lunedì mattina ovviamente ricordo solo una volta che sono seduta sul pullman che avrei dovuto restituire la felpa a Calum.
Dannazione.
Averla in camera mia è una costante tentazione soprattutto con il brutto tempo: è sorprendentemente calda e morbida ed è impregnata del profumo del suo profumo cosa che non dovrebbe piacermi così tanto. Insomma, siamo amici, no?

Elizabeth dice che questa mia ultima decisione, questa nostra ultima decisione, rovinerà la nostra amicizia, ma io so che non importa cosa succederà, non importa cosa dice e pensa la gente di noi, noi non finiremo mai, la nostra amicizia non finirà mai.
A legarci non c'è solo un filo, c'è una corda spessa e impossibile da tagliare anche con delle cesoie.

Lo zaino viola sulle spalle, supero l'entrata dell' edificio che ho imparato a riconoscere e chiamare "Inferno", quando una massa di capelli rossi, lunghi e mossi davanti a me cattura la mia attenzione.

- Ehi Izzy! -
- Eli! Non ci siamo più sentite, da sabato sera! Ci sono novità ?? - la abbraccio calorosamente e lei arrossisce.

- In realtà sì. Ecco, vedi... lui mi ha scritto! Lucas Robert Hemmings mi ha scritto!! -

- Merda! - esclamo disperata, ma poi, vedendo la sua faccia confusa mi spiego meglio.

- Cioè sì, sono contenta per te, ma avevo scommesso con Calum che lui avrebbe scelto Michael. - mi giustifico, congratulandomi comunque con lei.

- Scusami? Quindi tu hai scommesso contro la tua migliore amica? - sembra un tantino offesa.
- Beh io... - provo a giustificarmi, ma qualcuno mi spintona dolcemente di lato.
- Io infatti ho puntato su di te, Eli, sono un vero amico. E Izzy ora mi deve venti dollari! - esclama Calum, ridendo.
- Fottiti. - sbotto mettendoglieli in mano.
Non mi è mai andato giù di perdere le scommesse.

- Siete due bastardi. - borbotta Eli - Non potreste semplicemente essere contenti per me? -

- Contenti per cosa?? - si intromette Michael, che sembra appena arrivato, tutto trafelato e spettinato.

- Luke ha scritto a Eli. - spiega il moro al nuovo arrivato ridacchiando, mentre io lo guardo in cagnesco.

Sento già la mancanza dei miei soldi. Avrei potuto comprarmi un sacco di pizze e vestiti con quei quaranta dollari.

- Avresti dovuto impegnarti di più, Mike! Mi hai deluso, sei un amico di merda!! E comunque sappi che mi devi venti dollari. -

😈THIS IS A SI CHORD!😈
1. Capitolo un po' noioso e di passaggio, i know.
2. Sto deviando la mia amica che ha due anni meno di me, e ora anche lei ha una mente perversa (quasi) come la mia. Muahahah.
3. Colore preferito?
(Black is my happy color)

-E

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