Never Say Never

By vale18082015

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«Tutti...tutti mi abbandonano. Cole non mi parla da un po e mi sta spezzando il cuore. Pezzo per pezzo. Non h... More

Prologo
Chapter One
Chapter Two
Chapter Three
Chapter Four
Chapter Five
Chapter Six
Chapter Seven
Chapter Eight
Chapter Nine
Chapter Ten
Chapter Eleven
Chapter Twelve
Chapter Thirteen
Chapter Fourteen
Chapter Fifteen
Chapter Sixteen
Chapter Seventeen
Chapter Eighteen
Chapter Nineteen
Chapter Twenty
Chapter Twenty one
Chapter Twenty Two
Chapter Twenty Three
Chapter Twenty Four
Chapter Twenty Five
Chapter Twenty Six

Chapter Twenty Seven

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By vale18082015

Brooke's POV

Sono passati almeno tre mesi dal mio momento depressivo.

Certo, lei mi manca ancora, ma sono passati i momenti in cui piangevo ogni giorno.

Pensavo che la mia cotta per Justin fosse acqua passata, a quanto pare mi sbagliavo.

Io e lui abbiamo legato ancora di più e ora posso considerarlo veramente mio amico. Oltre che alla mia cotta segreta.

Con Cole...beh, non ho ancora avuto il coraggio di lasciarlo. Non ci riesco. Ho paura.

Ero a scuola nel momento di pausa. Di Justin, nel cortile, nessuna traccia. 

Justin non si é ancora ripreso e continua a rifiutare tutte le frecciatine provocatorie che gli arrivano.

Ogni volta io provo a dirgli che ci sono. Ma a quanto pare tutta la scuola non vuole che io stia con Justin. Appena mi avvicino a lui, arrivano Emma e Faith che mi portano via dicendo: "hai un ragazzo meraviglioso. Lascia a noi la merce nuova".

Loro dicono così solo per il nuovo Justin. Se sapessero che il vecchio Justin era più bello di quello nuovo cambierebbero idea.

É sorprendente il fatto che lui non sia ritornato al vecchio abbigliamento. Forse, ci tiene? Non credo. Ma allora perché?

«Ehi, piccola, a cosa pensi?» oh già...Cole. Non é cambiato per un cazzo. Ma il lato positivo é che non mi ha ancora messo le mani addosso.

«Uh...a niente» affermai risvegliandomi dai miei pensieri. Notai che tutta la squadra di Football ci aveva accerchiati. Ogni cheerleader stava sulle ginocchia del suo rispettivo "ragazzo" o per lo meglio "scopamico".

Cole guardò i suoi compagni di squadra e scoppiarono tutti in una fragorosa risata. Okay, cosa c'é di così divertente? Voglio ridere anche io.

Sbuffai e misi il gomito sul tavolo, tenendo la mia testa con la mano. Loro continuavano a ridere e io stavo per urlare.

«Cha cazzo avete da ridere?» sbottai e tutti si fermarono. Cole mise una mano sulla mia coscia scoperta e strinse talmente forte da farmi quasi urlare.

Ma che cazz...?!

«Perché ridete?!» sbottai di nuovo cercando di non urlare per il dolore.

«Perché tu di solito non pensi mai a niente» affermò Cole facendomi spalancare la bocca. Come, prego?!

«Mi state dando della stupida senza cervello?» tolsi bruscamente la mano di Cole sentendo che la coscia mi pulsava.

«Beh...lo lasci intendere» continuò Jackson facendomi stringere i pugni.

«Ma fanculo, voi e il vostro gruppo di merda» mi alzai facendo un rumore assordante con la sedia, attirando gli occhi di tutti.

Sarei andata a farmi un giro nell'ala Ovest, per poi uscire e prendere una boccata d'aria.

«Brooke? Ti sei offesa?» chiese sarcastico Cole alle mie spalle.   

Sbuffai e me ne andai sentendo le risate di tutti quelli che considero miei 'amici'.

Fanculo. F A N C U L O.

Continuavo a torturarmi il braccio mentre andavo via, lontano da quei coglioni.

Justin's POV

Ne sto facendo veramente cattivo uso di questi antidepressivi. 

Continuo ad avere pensieri suicidi. Per non parlare dell'insonnia che ho in questo periodo. Dovrei smettere con questi farmaci...ma veramente, non ci riesco.

Ho bisogno di sollievo. Sono peggiorato. La mia depressione sta peggiorando. E se prima avevo pochi contatti con le persone che mi circondavano ora evito qualunque contatto.

Raramente parlo con Brooke. Lei non sa degli antidepressivi. Nessuno lo sa. E nessuno lo deve sapere.

Non mangio più niente da un pò di tempo. Sono dimagrito veramente tanto. Mi sto distruggendo da solo.

Non avrei mai pensato che dopo tre mesi la mia depressione sarebbe peggiorata.

Con la mia famiglia non ho più quel rapporto stretto che avevo prima della morte di Riley.

Stavo girovagando, da solo come sempre, nel cortile dell'ala Ovest.

C'erano pochi studenti che girovagavano.

Diciamo che questo cortile non é il massimo del confort. Ma a me piace. Puoi rimanere da solo e sentire quel senso di freschezza e tranquillità che manca nell'altro cortile.

Tirai fuori, ancora, gli antidepressivi e ne presi uno sentendo che non avevo abbastanza.

Mentre li rimettevo apposto, qualcuno li prese bruscamente dalla mia mano ed iniziò ad imprecare qualcosa con dentro il mio nome e la parola "stupido".

Alzai lo sguardo e abbassai il cappuccio della felpa che copriva il mio viso oramai andato a puttane per colpa di lacrime, occhiaie e labbra screpolate. 

«MI PRENDI IN GIRO?!» mi urlò contro Brooke facendomi sospirare. Ora sa il mio "segreto". Fantastico. Meglio di così non potrebbe andare.

«Justi-» la bloccai prendendole subito dalle mani i miei antidepressivi.

«Lasciami in pace» borbottai andandomene via, sbattendo la mia spalla contro la sua.

Tirai di nuovo su il cappuccio e misi le mani nelle mie tasche.

Sono cambiato. E anche tanto. Sono ancora il secchione della classe. Ma solo perché é l'unica cosa che mi rimane del vecchio Justin che Riley amava. Lo faccio solo per lei. Se no avrei mandato a fanculo anche la scuola.

Sono più menefreghista di prima su certi aspetti e, rispetto a prima, durante il giorno spiaccico solo due o tre parole.  

Mi sedetti sotto un albero qualunque che faceva un ombra enorme. Meno mi vedevano. Meno avrei rischiato di picchiare qualcuno.

«Justin!» urlò di nuovo Brooke a qualche metro di distanza da me.

Corse da questa parte e io sbuffai. Ma non lo capisce che voglio stare solo?!

Una volta arrivata da me, io la guarda male mentre lei riprendeva fiato.

Avrei tanto voluto andarmene e non darle nessuna spiegazione. Ma prima lo facevo, prima mi toglievo un peso.

Si sedette accanto a me e io alzai gli occhi cielo, mentre lei mi toglieva il cappuccio.

«Avresti potuto dirm-» la bloccai già da subito, iniziando a sentire il fastidio della sua compagnia.
«Sarebbe cambiato qualcosa?!»  sbottai beccandomi uno sguardo fulminante da parte sua.

«Con il mio aiuto avresti potuto-»
«No. Non sarebbe cambiato un cazzo!» urlai.

«MI FAI FINIRE UNA FOTTUTA FRASE O COSA?!» sbaritò a sua volta, facendomi piegare la testa dalla parte opposta la sua.

«Forza» mi limitai a dire, mantenendo la calma.

«Sei andato dal dottore? Te li ha prescritti lui? O li hai presi così? Alla cazzo?» sbuffai alzando gli occhi al cielo. 

«Si, sono andato dal dottore, da solo. Mia mamma quel giorno pensava che fossi da te, poi...» lasciai incompleta la frase, non volendo dirle da quando non ci andavo.

Troppo tardi: «Da quanto non ci vai?» domandò lei e io deglutì.
«Sono andato solo una volta. Poi basta. Sapendo che dovevo prenderli non ci sono più andato. Pensavo di riuscire a controllarmi...» la frase la continuò lei, con tono monotono «ma alla fine ne hai fatto un cattivo uso.»

Annuì e lei sospirò lasciando arrivare un silenzio tombale.

Per un momento pensai anche di andarmene, dato che non avevamo più niente da dirci. Ma la voglia di sapere se mi avrebbe detto qualcos'altro era tanta.

Difatti, dopo un pò, iniziò a parlare.
«Senti...» la vidi torturarsi le mani dall'agitazione.
«Si?» domandai cercando di portare avanti questo discorso, che ora iniziava a sembrarmi veramente inutile.

«Justin...tu devi andare avanti...sono passati tre fottutissimi mesi. Credimi, manca anche a me. Ma non sto a deprimermi tutto il giorno! Sono andata avanti e lo devi fare anche tu. Chiaro?» disse tutto d'un fiato. Sospiarai facendo un verso di disapprovazione.

«Chi vorrebbe uno come me? L'unica ragazza che amavo é morta e ora nessuno mi parla, dato che mi sto trascurando. Faccio schifo. Chi mi vorrebbe? Dai, Brooke, sii realista» la guardai e lei strinse le labbra quasi come se quelle parole l'avessero ferita.

«Facciamo così: tu oggi, e non voglio sentire scuse, ti farai trovare davanti al parco vicino a casa tua. Alle 3.30, okay? Li ci sarà una persona che ti aiuterà ad andare avanti. Nel senso, piaci ad una ragazza. E magari lei ti aiuterà...non credi?» disse spiazzandomi.

Davvero piaccio a qualcuno? Ma soprattutto...chi é questa ragazza?

Di certo mi dispiacerebbe dire che non voglio andarci. Voglio dire, questa ragazza potrebbe rimanerci male. Perciò e meglio dirle che io non voglio avanti. Per lo meno, non adesso.

Oggi andò li e dirò queste testuali parole:"non sono ancora pronto ad andare avanti". Poi, io, questa ragazza non la conosco neanche. Come può aiutarmi ad andare avanti uno sconosciuto?

Amo ancora Riley. Non posso dimenticarla come un non nulla con una persona che non conosco.

«Allora, ci verrai?» chiese ed io annui titubante
«Bane, allora ci...volevo dire troverai la ragazza davanti al parco alle 3.30...ora ti lascio solo, ciao Justin» mi baciò la guancia e andò via a testa bassa.

Sospirai quasi deluso. Volevo sapere quel nome. E sono anche stato stupido a non chiederglielo. Ma meglio non insistere, giusto? Oggi la vedrò questa ragazza. 

Poco dopo, Brooke ritornò. Perché?

«Dammeli» disse allungando la mano.
La guardai male non sapendo dove volesse arrivare.

«Gli antidepressivi. Dammeli» agitò la mano e io sbuffai negando con la testa.

«Dammeli o giuro che faccio venire qui Fatih» al solo pronunciare quel nome, tirai fuori gli antidepressivi e glieli porsi.

Odio quella ragazza. Appena mi vede inizia a fare la gatta morta. É veramente insopportabile.

«Ora, e dico veramente, me ne vado. Ciao di nuovo Justin» si girò e andò via con i miei antidepressivi tra le mani.

Sciocca di una Brooke...a casa ne ho altri, ovviamente ben nascosti. 

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