Remains to me || #wattys2017

By YanikaBieber

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Yanika è una ragazza come tante, circondata da buoni amici e una bella famiglia. Come tutte le adolescenti h... More

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Informazione
Remains to me 2
MIXED FEELINGS

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By YanikaBieber

"Si, lei sarà in pericolo di vita dal giorno in cui compierà diciassette anni"

Che senso ha crescermi per diciassette anni e poi farmi fuori?

Sconvolta è poco per descrivere il mio stato d'animo in questo momento.

"Non le succederà niente fiche sarà con me" batte i pugni sul tavolo il ragazzo moro seduto al mio fianco.

"Lo spero per il suo bene" dice con vece spezzata Enea.

"Io però non ho capito quale era il piano iniziale" sussurro.

"Era far innamorare i tuoi genitori dei suoi" comunica

"Ma cosa c'entra Cameron?"

"A dire il vero non lo so, sapevo tantissime cose, ma non tutto, i loro piani non me li svelavano fino in fondo, quando ho saputo quello che hanno fatto hai miei amici mi sono ribellato, volevo dire tutto alla polizia ma mi hanno minacciato che se avrei aperto la bocca sarei finito come loro così sono stato zitto, mi hanno dato tutte le prove che potessero portare a loro e mi hanno obbligato a trasferirmi in Europa senza tornare mai più in America" resto decisamente Basita.

I miei 'genitori' sono dei mostri.

Il silenzio cala fra di noi, sono sicura che stiamo utilizzando questo attimo di silenzio per riflettere.

La domanda che continua a trapassarmi il cervello è : Ora che devo fare?

Perché non ho una vita normale come tutti gli altri? Perché la mia vita fa così schifo?

"Ragazzi io vi lascio tutti questi fogli, poi dovete decidere voi cosa fare" spezza il silenzio che s'era creato.

"Grazie, vedremo poi che fare" dice distaccato cam.

Dentro di noi stiamo affrontando questa situazione in modo completamente differente. Lui è sconvolto per dei motivi e io per altri.

Abbiamo vissuto con dei mostri psicopatici.

"Credo sia meglio andare" mi alzo dalla sedia prendendo tutte le prove contro Clara e Yason.

I due annuiscono così si alzano in piedi pure loro e ci dirigiamo verso la porta.

"Grazie, davvero grazie di tutto" faccio un sorriso falso.

"Non preoccuparti, andrà tutto bene, prenderete la decisione giusta" ci conforta.

"Speriamo" sibilo

"Tornate ha trovarmi e fatemi sapere che decisione prendere" dice mente ci allontaniamo.

"Senz'altro" urlo per farmi sentire.

Camminiamo con lo sguardo basso fino ha raggiungere il nostro veicolo, ci posizioniamo hai nostri posti e ci dirigiamo verso il nostro Hotel.

Durante il breve tragitto inizia pure a piovere. Da una giornata calda e bellissima allo schifo un po' come i nostri umori.

Il silenzio domina su di noi, siamo entrambe sconvolto e nessuno dei due ha idea di che fare... Dobbiamo denunciarli?

Questa mattina eravamo così vicini e ora siamo così distanti.

Mettiamo l'auto nel parcheggio e iniziamo ha correre fino all'entrata dell'Hotel per bagnarci il meno possibile.

Cam va avanti senza di me, se ne va rubandomi le chiavi dalle mani. Io decido di restare nella Hall per riflettere e state un po' da sola, così mi siedo su una poltrona e inizio ha navigare col cervello.

Sento qualcosa vibrare nella mia borsa così la apro e vedo il mio cellulare illuminato che emette vibrazioni. Lo afferro e guardo sullo schermo di chi si tratta.

"Ciao" dico mogia

"Yanika che succedere perché questa voce?" Chiede preoccupata la mia migliore amica dall'altro lato del telefono.

"È successo di tutto" piagnucolo.

"Ti va di raccontare o vuoi dirmelo quando torni?" Chiede comprensiva nei miei confronti.

"No, parliamone, ho bisogno di sfogarmi"

"Dai allora parti, ti sto ha sentire"

Bene quindi m'ha dato il via libera.

"Sono successe troppe cose, sono fidanzata con Cam, ho scoperto che sono stati Yason e Clara a uccidere i miei veri genitori, ora sono confusa vorrei sparire dalla faccia della terra, tutto va male il mondo mi sta remando contro e io non c'è la faccio più voglio tornare alla mia vecchia vita" una lacrima scende sul mio volto.

"Frena..." Urla "sei andata così veloce che ho capito la metà! Tu e Cameron state assieme?" Sembra sorpresa "e i tuoi genitori addottivi hanno ucciso i tuoi naturali?" La ragazza usa un tono piuttosto confuso "sono confusa spiegami bene tutto"

"Incomincio dalla cosa bella... Ho rincominciato ha parlare con Cam visto che è venuto qui con me, una sera lo guardavo e non ho resistito, mi sono fiondata su di lui e abbiamo incominciato ha baciarci e ora stiamo insieme" sento un urlo di felicità provenire dall'altra parte del telefono.

"Finalmente sono così felice, proprio ieri io e Nash abbiamo parlato di voi e scommettevamo che stando via qualche giorno da soli sarebbe sbocciato qualcosa" dice entusiasta.

"Bene ora passiamo alle cose brutte" cambio argomento, ho bisogno di sfogarmi per le cose brutte non per quelle belle.

"Vai ti ascolto" torna con un tono tranquillo.

"Questo Enea ci ha fornito una mappetta piena di prove che possono incriminare i miei finti genitori per omicidio... Poi ho scoperto anche che vogliono uccidere pure me, vogliono farlo tra i miei diciassette, diciotto anni" non vado nei minimi dettagli perché non ne ho voglia.

"Mi stai prendendo in giro, I tuoi genitori non farebbero male ad una mosca figuriamoci uccidere delle persone e soprattutto ti hanno cresciuta ed è impossibile che ti vogliano morta"

La sento ridere nevroticamente.

"Naomi guarda che non sto scherzando, è tutto vero e ora non so che fare" tremo.

La sua risata si smorza e subito sento un aria pesante.

"Mio dio, ma allora questa cosa è davvero terribile, Cameron che dice? Magari lui sa darti un consiglio sulla decisione da prendere"

"Non lo so che dice, non ci siamo ancora parlati dopo la notizia, eravamo entrambi troppo sconvolto per rivolgerci parola" spiego

"Ti consiglio di parlargli, sono sicura che insieme affronterete la cosa, io l'unica cosa che posso dirti è quella che farei, io li denuncerei alla polizia, ma spetta ha voi decidere il da farsi" quante parole sagge che non mi aiutano ha trovare una decisione.

"Hai ragione" dico poco convinta "ora vado ha parlarne con Cameron e poi si vedrà"

"Brava, ti voglio bene" le sua voce è incoraggiante

"Anch'io"

Chiudo la telefonata e poso il cellulare nella borsa.

Mi alzo dalla mia postazione e mi dirigo verso la camera. Visto che non posseggo la chiave inizio a bussare con insistenza ma nessuno si degna ad aprimi. Busso, busso e busso, ma niente, ha deciso di lasciarmi chiusa fuori.

"Apri questa maledetta porta" batto un pugno.

Non ricevo risposta e questo mi fa incavolare, il suo comportamento mi fa girare le scatole non può fare così.

"Cameron perché non mi aprì? Siamo nella stessa situazione è possiamo risolvere la cosa assieme perché noi ci amiamo e sono più che certa che troveremo una soluzione a tutto questo casino"

Metto l'orecchio sulla porta per sentire qualcosa, un minimo rumore, ma l'unica cosa che udisco è il silenzio.

L'ansia prende il sopravvento, e se gli fosse successo qualcosa, se si è buttato dal balcone? O se si é impiccato?

Devo assolutamente entrare.

Corro velocemente nella Hall e raggiungo la reception.

"Posso aiutarla" chiede la signora sulla trentina che ha notato il volto disperato.

"Si, il mio ragazzo ha la chiave e io non posso entrare in stanza mi può aprire" chiedo tutto d'un fiato.

"Certo, numero della stanza?"

Do il numero alla signora che prende subito le chiavi e ci dirigiamo verso la stanza. Le chiavi girano nella serratura e io spero solo di non trovare il cadavere disperato del mio vero amore.

"Grazie mille" ringrazio mentre con foga entro nella stanza deserta.

Qui non c'è nessuno, che fine ha fatto?

Esco sul balcone ma non c'è, ispezioni il resto della stanza ma non lo trovo.

Mi faccio cadere contro una parete e scoppio in lacrime.

Sto morendo dentro, la vita mi sta distruggendo.

Tutte ste notizie e Cameron scomparso mi mettono soggezione, sto male da morire.

Ho bisogno di sfogarmi così il mio piando diventa isterico, le mani mi tremano e come se fossi posseduta inizio ha grattarmi il volto con violenza.

La porta della stanza si apre rivelando Cameron. Sta bene.

Le mie gambe crollano e io crollo con loro, non c'è la faccio più. Mi lascio cadere sul pavimento come se fossi morta e sbatto la testa sul pavimento, guardo il vuoto mentre le lacrime continuano a scendere con insistenza. Mi sento morta.

Vengo sollevata da Cameron che mi stringe forte fra le sue braccia, lo sento, sta piangendo pure lui.

"Andrà tutto bene, capiremo cosa fare" mi accarezza la nuca dolcemente.

"Io voglio morire" questa è la prima volta che dico questa breve frase ad alta voce.

Lo pensata spesso, ma questa volta è diverso mi sento talmente distrutta che con un semplice comando al cervello potrei lasciarmi andare e dire addio per sempre ha questa vita insignificante.

"Non dirlo neanche" mi cade una sua lacrima sul volto.

"Perché non dovrei? Tanto anche i tuoi genitori vogliono uccidermi"

"Finché ci sarò io non ti faranno niente, io ti proteggerò sempre ha costo della mia stessa vita"

Mi levo dalle sue braccia per potermi sedere e guardarlo nei occhi.

"Io ti amo e ti resterò sempre accanto, affronteremo tutti gli ostacoli insieme" dice serio.

Io lo avvolgo tra le braccia e scoppiamo a piangere entrambi ancora più forte di prima.

"Ti amo" dico singhiozzando.

Con lui dire quelle sue parole è davvero facile, lui è la persona giusta a cui dire 'ti amo'

"Ti amo anch'io" mi bacia la guancia.

Torniamo a guardarci nei occhi e lui col pollice mi asciuga le lacrime.

"Ora rilassiamoci e poi penseremo a cosa fare con ste prove" si alza in piedi porgendomi la mano per far alzare anche me.

"Si sono d'accordo, non c'è la faccio ha pensare ancora ha queste cose, ho bisogno di rilassarmi un po'"

Mi sdraio sul letto compendino il viso col braccio sinistro

"Vado ha prendere qualcosa da bere di sotto, arrivo subito tu aspettami e non fare cavolate" mi comunica prima di sbattere la porta alle sue spalle.

Mi stiracchio e con tanta, troppa fatica riesco ad alzarmi dal letto. Strisciando i piedi sul pavimento ed entro in bagno per poter guardare il mio stato.

Mi posizioni davanti allo specchio posizionato sopra il lavandino e quando mi vedo scoppio a ridere.

Sembro un panda, i miei occhi  sono tutti neri, con tutte le lacrime che ho versato la matita e il mascara si sono sciolti completamente decorando il mio viso e non più le ciglia e l'interno occhio.

Prendo dello struccante e con un panno mi lavo la faccia tornando alla normalità come ci ha creato madre natura.

Torno sul letto e prendo il telefono da collegare alle casse per far partire la canzone 'Love Yourself' del mio migliore amico.

La canticchio fin quando non viene mezza interrotta dall'arrivo di un messaggio.

*da Justin.

Yanika che è successo?*

Credo che abbia parlato con Naomi

*a Justin.

Fatti spiegare da Nao, non mi va di raccontare nuovamente l'accaduto in questo momento sto cercando di non pensarci.

Baci*

Invio e ritorno sulle parole della canzone.

"Eccomi"  la porta si apre e subito vedo Cam con due bottiglioni, uno di vino bianco e l'altro di Vodka alla fragola.

"Dove le hai prese?" Chiedo sorridendo.

"Le ho comprate, qui si è già maggiorenni alla mie età, non bisogna aspettare i 21"

Stappa la bottiglia di vino bianco e lo versa in due bicchieri per poi porgermene uno.

"Brindiamo a questa vita di merda" dico schioccando i bicchieri fra loro.

"Salute" ci sorridiamo e mandiamo gli il liquido.

"Davvero buono, versamene ancora" gli porgo il bicchiere vuoto.

"Si mia Gnoma" ridacchia versandomi il vino.

"Grazie grande puffo" scoppiamo a ridere entrambi.

Ci scoliamo tutta la bottiglia nel giro di trenta minuti, sento la mia testa che gira e continuo a ridere senza motivo.

"La mie bella ubriacona" lo sento ridere.

"Dammi la vodka... Forza" rido spingendogli addosso il bicchiere vuoto da ormai troppo tempo..

"Sicura? Non voglio portarti in ospedale" si fa serio.

"Cameron sono solo un po' brilla, voglio ubriacarmi per dimenticare almeno per un secondo questa merda" insisto col bicchiere.

Lui si arrende e mi versa la sostanza rossa.

Anche la bottiglia di vodka alla fragola si esaurisce in breve tempo e questa volta l'effetto è molto forte. Mi sento libera di fare qualsiasi cosa.

Cameron ed io ci baciamo, ridiamo e scherziamo come dei mongoli.

"Voglio fare sesso" mi salta sopra.

"Niente preservativo uguale niente sesso" lo rispiego a botte di baci.

"Fanculo il preservativo... Ora vado a chiedere se ne hanno uno in reception" si alza andando verso la porta.

"Fermo" urlo ridendo come una scema.

"Perché?" Chiede confuso.

"Non voglio farlo da ubriaca, lo faremo quando sarò sobria" gli lanciò un cuscino.

"Che palle che sei" sbuffa tornando sul letto.

"Però se vuoi possiamo fare dei giochetti" lo guardo con malizia.

"Ci sto" mi guarda con lo stesso sguardo malizioso.

"Che i giochi abbiano inizio"

Mi lecco le labbra provocandolo.

Spazio autrice.

Vi ringrazio tutti per il sostegno che mi date, grazie per ogni stellina e commento e spero che continueranno ad aumentare.
😊

Ci vediamo al prossimo capitolo

Ps. Scusate gli errori

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