Remains to me || #wattys2017

By YanikaBieber

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Yanika è una ragazza come tante, circondata da buoni amici e una bella famiglia. Come tutte le adolescenti h... More

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Informazione
Remains to me 2
MIXED FEELINGS

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By YanikaBieber

Sono passati praticamente due mesi da quando Matt m'ha lasciata, e in questo periodo di tempo sono successe un paio di cose.

Parlo ha stento con Cameron, cerco d'evitare il più possibile Matthew e mi sono allontanata dal mio gruppo d'amici solo per stare il più lontano possibile da quei due individui.
Ormai vivo sotto lo stesso tetto di Cam, ma questo non m'impedisce di fare scena muta quando lo vedo.

In questi due mesi il legame con Justin e Naomi è ritornato davvero stretto, ma soprattutto con Justin perché molte volte restavamo solo io e lui visto che Nao passa anche molto del suo tempo con Nash.

Poi l'ultima novità, la Scuola da lunedì ha deciso di fare una settimana di scoperto così ogni studente è obbligato a restarsene a casa.

Io questa settimana di 'libertà' la passerò in Svizzera, fra tre ore parto insieme al mio migliore amico, saremo solo io e lui è come scusa ho usato che doveva vedere dei produttori in Svizzera e i miei hanno accettato.

"Ti accompagno a casa?" Chiede Justin arrivando alle mie spalle.

"No vado a piedi tranquillo, ho davvero bisogno di prepararmi psicologicamente per questo viaggio" il ragazzo annuisce e con un semplice bacio sulla guancia se ne va.

"Yanika aspetta" sento qualcuno urlare, ma ignoro.

So chi mi sta chiamando e onestamente non mi va proprio di parlargli.

"Ti prego aspetta, sono due mesi che non mi parli"

Mi blocco di scatto e mi giro verso il ragazzo dai capelli biondi.

"Matt se non ti parlo è perché sto ancora male" sputo le parole e me ne vado.

Non sento passi dietro di me, ciò vuol dire che ha smesso di seguirmi.

Inserisco le cuffie nelle orecchie e faccio partire il nuovo singolo di Justin 'sorry'.

Sono uscite solo due canzone ed è già diventato molto famoso in tutto il mondo.

Durante l'estate farà un tour in USA per inaugurare il suo prima album  poi da Gennaio partirà per fare un tour del mondo. I biglietti sono stati messa in vendita due giorni fa per il tour americano e nel giro di dieci minuti non c'era più un solo biglietto.

Come avrete capito Justin non potrà frequentare l'università, quindi gli toccherà studiare a casa come tutte le star.

Spalanco la porta di casa e la sbatto alle mie spalle facendo tremare tutto il soggiorno.

"Per caso sei un elefante?" Mi riprende mamma.

"Sì un elefante che vuole essere nutrito" butto lo zaino sul pavimento e vado ha prendermi qualcosa in cucina.

"Hai preparato tutto? Fra un ora ti accompagno"

"Si mamma ho tutto" sbuffo mentre taglio una fetta di torta al cioccolato e limone.

"Bene, te lo avevo tetto che pure Cameron parte?"

No, non me lo avevi detto... Ma dove  va?

"Poco importa" dico cercando d'essere il più disinteressata possibile.

Sei una testa dura

Finita la mia deliziosa fetta di torta mi precipito in camera mia per prendere la mia valigia enorme.

Starò via quasi tutta la settimana e voglio essere sicura d'avere tutto il necessario per sopravvivere.

Ho scaricato da Internet tutte le informazioni che mi servono su Enea e quindi ora sono pronta per trovare quest'uomo che secondo me ha ucciso i miei veri genitori.

Spero non uccide anche me, prima di morire vorrei ritrovare la felicità.

Carico il mio bagaglio nel baule della macchina e dopo mi siedo al posto del passeggero.

Prendo il telefono dalla mia borsa e scrivo un messaggio a Justin.

*justin:

Parto adesso ci vediamo li*

Il ragazzo non risponde così metto via il cellulare e mi godo il panorama.

"Perché non parli più con tuo fratello?" Se ne esce dal nulla mia Madre.

"Perché sono affari nostri"

Non voglio che sappia ogni minimo dettaglio del perché non gli parlo più.

"Tesoro sono vostra madre e vorrei aiutarvi" dice dolcemente.

"Non puoi" il tono della mia voce è freddo come il ghiaccio sull'Everest.

La donna resta in silenzio e non interviene più con domande scomode.

Con Cam non parlo più per diverse ragioni, ma la principale è perché... Dio non so nemmeno io quale sia il motivo principale! So solo che lo odio e che non voglio rivolgergli più la parola.

Non puoi odiarlo se lo ami.

Ecco forse questa è una ragione perché non gli parlo, ho riflettuto molto a lungo e la conclusione è stata che forse i miei amici avevano ragione, ma per non dargli ragione ho staccato il più possibile i contatti con Cameron.

Finalmente arriviamo, saluto mia madre e m'inoltro in aereo porto.

Nell'ultimo periodo continuo a viaggiare...

Mi guardo in giro per cercare Justin, ma proprio non lo vedo così prendo il telefono e mi trovò un suo messaggio.

*justin.

Scusa non odiarmi lo sai che ti voglio bene*

Che intende dire con questo?

Sto per mandargli una risposta quando alzo lo sguardo e resto impietrita.

Non è possibile, io appena vedo Justin lo uccido con le mie stesse mani.

"Che ci fai tu qui?" Ringhio.

"Ho obbligato Justin a darmi il suo biglietto perché io è te dobbiamo passare del tempo insieme e poi come ti ho detto molte volte io ti resto sempre accanto anche se non vuoi parlarmi e poi il viaggio per scoprire la verità lo abbiamo iniziato assieme e lo finiremo insieme" dice tremolante.

Lo scruto attentamente e alla fine dico le prime sue parole che mi saltano in testa.

"Cameron vaffanculo" il ragazzo ridacchia ma io lo faccio smettere con una fulminata di occhi.

Ormai è qua e non posso farci niente, l'unica cosa che posso fare è sopportarlo.

Saliamo sull'aereo e per fortuna i nostri posti non sono vicini.

Justin ed io ci siamo presi un po' tardi con la comanda dei biglietti e quindi non siamo riusciti ha prendere due posti vicini.

Io ho sempre culo e così mi tocca il posto al finestrino mentre che Cam si trova due file dietro la mia al posto sul corridoio.

L'aereo parte e io mi affaccio al finestrino per guardare la bella New York diventare sempre più piccola.

Sento lo sguardo pesante e dopo poco vedo tutto nero mentre cado in un sonno profondo.

Spalanco gli occhi appena sento qualcosa di strano che mi circonda.

Mi guardo intorno e noto che si tratta solo di una leggera turbolenza.

Mi piace la turbolenza sembra di stare sulle giostre.

L'attimo di 'divertimento' termina subito e noto con mio divertimento molte faccio pallide tornano al colore roseo.

Riderei, ma mi sembra un po' inopportuno, in fondo ognuno ha le proprie paure.

Io dico sempre di essere coraggiosa, ma una delle mie paure più grandi sogni gli insetti e soprattutto i ragni.

Dopo praticamente un giorno di viaggio e di cambi d'arredo arriviamo in una città italiana conosciuta per la moda, siamo nella bella Milano.

Prima di tornare a New York dovrò svaligiare parecchi di questi negozi.

Non è il momento di pensare allo shopping! Sei qua per una ragione ben precisa e io inizierei pure ha preoccuparmi.

Si ha ragione non sono venuta qui per lo shopping.

"Visto che ti sei ostinato ha venire con me guarda a che ora c'è la navetta che ci porta alla stazione di Milano" dico incattivita.

Questa storia che ha ricattato Justin per il biglietto mi fa andare su tutte le furie.

"Parte fra dieci minuti, dobbiamo sbrigarci"

Mi limito ad annuire e inizio a seguire il moro fino ad arrivare in un grande parcheggio dov'è situata la nostra navetta.

"Buonasera" dice il conducente.

"Salve" spiaccico giù un po' del mio italiano.

Le lingue mi hanno sempre affascinato, così  mi sono messa d'impegno per impararne il più possibile.

"Conosci la loro lingua?" Chiede stranito Cam.

Lo ignoro e resto concentrata sul signore coi capelli bianchi e i baffi.

"Mi dia i bagagli" dice nella nostra lingua dopo aver capito che siamo Americani.

"Grazie, non preoccupi, può parlare sua lingua così  mi esercito" sorrido come un ebete.

Spero d'aver detto la frase correttamente o almeno spero che abbia capito.

"Certo signorina" sorride gentilmente.

Prendiamo posto nella piccola navetta bianca che in poco tempo parte in direzione della stazione.

Guardo il paesaggio dal finestrino e devo dire che Milano sembra molto bella, chissà se anche dove stiamo andando è un bel posto.

Una volta arrivati alla stazione prendiamo le valigie ed entriamo.

Questa è la prima volta che prendo un treno.

La stazione è gigantesca e io non riesco proprio ha capire dove devo andare.

"Dobbiamo andare da questa parte" dice Cameron indicando una scala mobile.

"Andiamo" rispondo fredda.

Il ragazzo mi guarda con occhi tristi, tanto da farmi stringere il cuore. Ci dirigiamo verso il punto da lui indicato e guardiamo quale treno dobbiamo prendere.

"Bisogna andare fino a Domodossola e poi dobbiamo prendere un treno chiamato centovallina/ vigezzina che ci porta fino a Locarno" annuncio.

C'imbarchiamo nel nostro treno e prendiamo posto, il treno è abbastanza mal ridotto, ma la prima classe è ancora decente.

Sono le sette di sera e abbiamo ancora un bel viaggio da fare, non vedo l'ora d'arrivare in Hotel.
Alloggeremo in un Hotel chiamato Belvedere.

Questo treno è davvero lento, mi sto davvero annoiando.

Arrivati a Domodossola non abbiamo neanche il tempo di poter fare un piccolo commento che siamo già sul prossimo treno e devo dire che questo è tenuto molto meglio.

"Circa due ore e siamo a Locarno" m'informa Cameron guardando il cellulare

"Ancora così tanto?" Dico esausta.

Può non sembrare ma più di 24 ore di viaggio ti stremano.

Finalmente dopo altre due ore circa arriviamo alla stazione di Locarno dove un signore con sguardo assonnato ci sta aspettando con un cartello in mano.

"Benvenuti" ci saluta l'uomo.

"Grazie" rispondo mentre che Cam ci guarda come se stessimo parlano arabo.

"O scusate voi siete quelli che provengono dall'America" spiaccica giù un po' d'inglese.

"Si" risponde fiero Cam

"Venite con me" annuiamo e con i nostri bagagli seguiamo l'uomo vestiti di nero con una camicia bianca e una cravatta rossa.

Arriviamo in un parcheggio dov'è situata una macchina nera molto... Nera.

Entriamo e subito l'uomo parte verso il nostro Hotel.

Sono davvero curiosa di sapere com'è fatta la nostra camera.

L'uomo si ferma davanti all'entrata e ci aiuta ha tirare giù i nostri bagagli.
Dal fuori quest'hotel sembra davvero grandioso chissà l'interno.

Una volta entrati ritiriamo le chiavi della stanza. Visto che le valige erano abbastanza pesanti ci sta aiutando un fattorino ha portarle.

Giro le chiavi nella serratura e quando apro la porta rimango sbalordita. La camera è gigantesca e anche bellissima.

"Beh quindi dormiremo assieme" sento ridacchiare alle mie spalle.

Purtroppo dovrò dormire nello stesso letto di Cam... Il viaggio era stato programmato per me è Justin non per me è lui.

"Purtroppo" dico indifferente.

Come al mio solito mi lancio sul letto per vedere se è comodo e devo dire che il test è stato superato con successo.

"Quando potremmo avere una conversazione?" Chiede il moro mentre va ha vedere il panorama.

"Non lo so, quando ne avrò voglia"

Cameron annuisce deluso mentre che io lo guardo con menefreghismo.

Autrice:

Salve 💕

Forse questo capitolo è leggermente noioso e mi scuso, prometto che il prossimo sarà meglio 🙈

Spero comunque che vi sia piaciuto 😊

PS. Scusate eventuali errori

Al prossimo capitolo😉

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