Never Say Never

By vale18082015

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«Tutti...tutti mi abbandonano. Cole non mi parla da un po e mi sta spezzando il cuore. Pezzo per pezzo. Non h... More

Prologo
Chapter One
Chapter Two
Chapter Four
Chapter Five
Chapter Six
Chapter Seven
Chapter Eight
Chapter Nine
Chapter Ten
Chapter Eleven
Chapter Twelve
Chapter Thirteen
Chapter Fourteen
Chapter Fifteen
Chapter Sixteen
Chapter Seventeen
Chapter Eighteen
Chapter Nineteen
Chapter Twenty
Chapter Twenty one
Chapter Twenty Two
Chapter Twenty Three
Chapter Twenty Four
Chapter Twenty Five
Chapter Twenty Six
Chapter Twenty Seven

Chapter Three

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By vale18082015

Justin's POV

Feci un lungo respiro quando arrivai davanti all'enorme villa degli Stone.

Già da oggi avrei iniziato a dare ripetizioni a Brooke.

Questa cosa é ancora abbastanza strana da credere.

Perché già dal secondo giorno, Brooke, ha bisogno di ripetizioni?

Non hanno nemmeno iniziato ad interrogare e lei ha bisogno del mio aiuto.

Stavo per suonare al campanello ma Brooke mi precedette urlando il mio nome dall'entrata di casa sua che ci divideva da una quindicina di metri di giardino.

Sorrisi ed entrai avviandomi da lei.

Aveva addosso degli short in jeans e una maglia larga bianca sopra.

Devo ammettere che vestita così le risaltava molto di più le sue forme sexy.

«Grazie ancora, Justin» disse lei sorridendo e aprendomi bene la porta per farmi entrare
«No problem» commentai io entrando in casa.

Era così grande e spaziosa. Quasi tutta bianca con solo poche sfumature di nero qua e la.

Profumava di gelsomino casa sua. La mia, di solito, sa di limone per colpa del sapone che mia mamma usa per lavare gli oggetti.

«Vuoi stare in giardino o qui in casa?» chiese girandosi dalla mia parte.
«É uguale» feci spallucce e lei annui.
«Allora qui andrà bene» prese i suoi libri e si sistemò sulla sedia accanto al tavolo gigante. Andai da lei e mi sedetti accanto a lei.

«Da cosa vuoi iniziare?» domandai notando la marea di cose che avremmo dovuto fare. Ci pensò un po su mordendosi il labbro.

É...troppo sexy. Non va bene.

«Geografia(?)» disse insicura
«Va bene» prendemmo il libro ed iniziammo la 'lezione'.

***

Brooke's POV

Siamo qui su questi schifosi libri da almeno due ore.

Ma stranamente con Justin é divertente studiare. Ti fa metafore che neanche il libro riuscirebbe a fare.

É divertente e quando dico qualcosa di sbagliato, invece di urlare contro di me come fanno tutte le persone che mi aiutano, lui fa una faccia dolce piegando leggermente la testa sorridendo.

É anche un bellissimo ragazzo. Perché gli altri dovrebbero prenderlo in giro?
Io, detto sinceramente, non l'ho mai insultato. Anzi, molte volte ci rimanevo male io per lui.

Ma non posso farmi vedere dispiaciuta per Justin 'lo sfigato'. Ho comunque la mia popolarità.

«Vuoi fare un momento di pausa?» domandò risvegliandomi dai miei pensieri.
Io annui e mi alzai dirigendomi in cucina
«Vuoi da bere, Justin?» urlai aprendo il frigorifero per cercare il succo di frutta.

«Si, grazie!» urlò a sua volta.

Ovviamente io e Justin siamo da soli in casa.
Mio fratello, Alan, é a fare un servizio fotografico dato che é un modello di intimo.

Ha 23 anni ma ha un fisico da urlo.

I miei, invece, sono al lavoro.

Mi capita spesso di stare a casa da sola.

Portai il succo a Justin e insieme lo bevemmo.

Guardai di nuovo il suo viso e notai, ancora, che i suoi occhiali erano piegati verso il basso.

Se c'é una cosa che odio é vedere che la gente si interessa poco al proprio aspetto.

Mi pulì la bocca e, quando Justin posò il bicchiere vuoto sul tavolo, sistemai i suoi occhiali.

«Justin, cazzo, questi occhiali. Sono stufa di ripetertelo» borbottai facendolo sorridere.

Ha un bellissimo sorriso.

«Va bene, va bene» alzò le mani in segno di resa e io sorrisi ricomponendomi sulla sedia in modo composto.

Si guardò attorno e sorrise notando qualcosa alle mie spalle
«Suoni il pianoforte?» chiese ed io feci segno con la mano dicendo 'così e così'
«Uhmm. Io lo suono» disse facendomi sorridere.

Un altro punto in più, Bieber.

Si sedette sul seggiolino del piano e io mi sedetti accanto a lui.

Forse sta succedendo troppo velocemente?

E Cole a chi lo lasci?
Cole? Chi é Cole?
Scherzi? É il tuo "orsacchiotto"
Oh già. E comunque l'ho chiamato 'orsacchiotto' solo una volta.

Iniziò a suonare una melodia a me conosciuta e le parole mi vennero fuori normalmente.

"This is the end
Hold your breath and count to ten
Feel the earth move and then
Hear my heart burst again

For this is the end
I've drowned and dreamed this moment
So overdue, I owe them
Swept away, I'm stolen

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall

Skyfall is where we start
A thousand miles and poles apart
When worlds collide, and days are dark
You may have my number, you can take my name
But you'll never have my heart

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall

Where you go I go,
What you see I see
I know I'll never be me, without the security
Are your loving arms
Keeping me from harm
Put your hand in my hand
And we'll stand

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Face it all together
At skyfall

Let the sky fall
We will stand tall
At skyfall"

Sorrise e mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal mio.

Avvicinai il mio viso al suo titubante e quando lo stavo per baciare il rumore del mio campanello ci interruppe facendomi imprecare mentalmente.

Justin's POV

Il campanello suonò ed io imprecai maledicendo tutto e tutti.

Ero a tanto così dal baciare la ragazza più sexy di tutta la scuola e il campanello ci interrompe.

Fanculo.

Andò ad a vedere chi era e quando capì chi era si girò dalla mia parte. «Nasconditi» bisbigliò ed io annui andando dietro il divano.

«Cole!» urlò e il mio cuore si fermò.

Misi subito il telefono silenzioso e sperai solo che Cole non si accorgesse della mia presenza.

«Stavi studiando, piccola?» le chiese e lei rispose con un "si".

Si sedettero sul divano e si sentì un bacio.

Sto per vomitare.

«Perché sei qui?» chiese Brooke staccandosi dal bacio
«Non posso?» rispose a sua volta
«Ero impegnata e ora ti sarei grata se tu te ne andassi» disse in modo gentile
«Ma...»
«Cole, ci vediamo dopo te lo prometto» disse e Cole sospirò
«Okay» si alzarono e io stavo a tutti i posti in cui potevo essere in quel momento. Ma solo una cosa, o meglio, un nome mi veniva in mente: Riley.

Vorrei stare con lei. Non qui, dietro il divano, sentendo questi due farsi.

Cole uscì di casa e io mi alzai.

Mi sistemai gli occhiali e andai da Brooke che sorrideva soddisfatta.

«Forse...é meglio che io vada» dissi e lei negò con la testa
«Puoi...puoi rimanere ancora cinque minuti?» cosa sta succedendo?

Ero preso in giro da tutti e ora la ragazza più bella, sexy e simpatica della scuola mi chiede di rimanere con lei?

«Per le ripetizioni?» domandai e lei si morse il labbro inferiore negando con la testa.

Mi vuole proprio provocare.

«Okay, cosa vuoi fare?» chiesi e lei sorrise.
Mi sistemai gli occhiali
«Parlare» fece spallucce. Io annui e ci sedemmo sul divano.

«Perciò...ti piace la ragazza nuova?» chiese ed io sentì il mio corpo sudare mentre il mio stomaco si contorceva
«Perché me lo chiedi?» domandai
«Così» fece spallucce, stavo per risponderle ma il mio telefono squillò facendomi distrarre dai suoi bellissimi occhi.

Vidi un messaggio da parte di mia sorella, che ha 14 anni.

From Janette
Muovi il culo e ritorna a casa.

Mia sorella é la cordialità fatta a persona...

«Scusa, ma ora devo proprio andare» dissi alzandomi seguito da lei. Presi il mio zaino sentendo il telefono squillare per colpa di Janette. Se non le rispondevo iniziava a rompere il cazzo.

«É per la mia domanda? Scusa. Ma rimani» sorrisi dandole le spalle mentre raccattavo la mia roba.
«Nono tranquilla. Ma devo ritornare a casa» dissi e mi girai vedendola mordersi il labbro.

É illegale, porca puttana.

«Okay...» andai alla porta e prima di andarmene lei sorrise
«Ricordati degli occhiali, Justin» risi e annuendo me ne ritornai a casa.

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