Genderschim

By Chris_Trein

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La storia narra le avventure di una terra oltre il tempo e di un giovane di nome Lour, un guerriero che si t... More

TRAMA
-Il castello dei Lord-
-La Donna Dai Capelli Rossi-
-L'inganno Rosso-
-L'accademia Larian Himmel-
-La villa-
-Linea di sangue-
-Il marchio dell'immortalità-
-Heme-
-L'alba del nuovo ordine temporale-
-Una corona per tre-
-Guerre e desideri-
-Bello e dannato-
-il gioco degli scacchi-
-Tribal Mortas Pahlen-
-venera la Dea madre-
-L'avvento: il segreto svelato-
-Il rintocco della città eterna-
(Extra) Il disegno prima della scrittura.
-L'unione di corpo e spirito-
-La giusta scelta-

-L'ascesa tra vita e morte-

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By Chris_Trein


-Padre, perdonami perché ho peccato. So di averlo fatto, so di non avere nulla della santità come la intendi tu, di quella purezza che apre le porte del paradiso fin da qui-






Sulle rive del fiume, Lour si trovava immerso nella quiete del crepuscolo, mentre il sole si tingeva di tonalità rosate e dorate, gettando un manto incantato sul paesaggio circostante. L'aria era impregnata del dolce profumo della terra bagnata e dei fiori selvatici, mentre il canto degli uccelli danzava nell'aria come una sinfonia celestiale.

Con lo sguardo perso nell'infinito, contemplava il riflesso dell'orizzonte sulle acque calme del fiume, che sembravano cullare i suoi pensieri in un abbraccio di serenità. Le foglie degli alberi danzavano leggere al vento, come ballerine in una danza senza fine, mentre i raggi del sole filtravano tra i rami, creando giochi di luce e ombra sul terreno.

Tuttavia, nonostante la bellezza disarmante del paesaggio, Lour sentiva un brivido di inquietudine corrergli lungo la schiena. Le parole di Gaia risuonavano nella sua mente come un eco, riportandolo bruscamente alla realtà dei suoi dubbi e delle sue incertezze. In quel momento di silenzio, la natura stessa sembrava aspettare con ansia la sua decisione, come se il destino stesso fosse sospeso nell'aria.

Con passo fermo, si avventurò lungo il sentiero che si snodava tra gli alberi, lasciandosi alle spalle la villa e il fiume che continuava il suo eterno fluire verso l'ignoto. Ogni passo che compiva era un'invocazione alla sua determinazione, un segno tangibile della sua veemenza, di trovare risposte in un mondo avvolto nell'ombra.

Mentre il bosco lo avvolgeva con la sua quiete ancestrale, Lour sentiva il richiamo del sapere, il desiderio irrefrenabile di scoprire ciò che si celava una volta confrontato con Gaia. Con gli occhi rivolti al cielo, si incamminò verso l'accademia.

Mentre  procedeva  lungo il sentiero, un improvviso frastuono squarciò il silenzio circostante. UN BOATO cupo risuonò nell'aria, facendo tremare il terreno sotto i suoi piedi. Poi, di colpo, il cielo si oscurò, come se un'ombra gigantesca si fosse abbattuta sul mondo.

Con il cuore che gli martellava nel petto, Lour si voltò di scatto, scrutando l'orizzonte con occhi allarmati. Ciò che vide lo lasciò senza fiato: una fitta coltre di nubi nere si stava radunando sopra di lui, avvolgendo il paesaggio in un'oscurità minacciosa.

Prima che potesse rendersene conto, un vento gelido gli sferzò il volto, portando con sé un odore acre di bruciato. Poi, nel buio avvolgente, distinse una figura sinistra emergere dalle tenebre, con occhi che brillavano tra il mescolarsi delle ombre.

Era il drago antico Auragard, la creatura temuta e rispettata da generazioni, che ora si stagliava imponente contro il cielo tempestoso. Il suo ruggito echeggiò tra le montagne, annunciando la sua presenza con una potenza spaventosa.

Per un attimo, tutto sembrò sospeso nel tempo, mentre Lour si chiedeva del perché Auragard fosse tornato a cercarlo. E in quel momento, il destino stesso sembrò trattenere il fiato, nell'attesa di ciò che sarebbe accaduto.

Nel momento in cui Auragard scese dal cielo con un battito possente delle sue ali, la terra sotto di lui tremò, sollevando una nube di polvere dorata che danzava nell'aria come stelle sfavillanti. Lour, immerso in questa coreografia di potere e mistero, sentì l'energia primordiale del drago antico permeare l'atmosfera intorno a lui. Il suo cuore, carico di adrenalina, pulsava al ritmo imponente delle sue ali, mentre la mano ansiosa si avvicinava alla possente lama donata da Gaia, pronta a rispondere alla presenza maestosa del drago.
Con uno sguardo fiero e penetrante dalla sua magnifica altezza, Auragard si rivolse a Lour con voce possente: "Non puoi uccidermi, umano. Non perdere tempo a sguainare la tua lama." La sua presenza sovrastante trasmetteva un senso di potere e controllo assoluto su ogni cosa.
Con un'arroganza palpabile, Lour replicò senza esitazione: "Sono stanco di queste tue interruzioni. Dimmi perché sei tornato e cosa vuoi da me, Drago!" La sua voce risuonava con determinazione, nonostante la tensione nell'aria.
Auragard distolse lo sguardo per un istante, fissando un punto nell'infinito. Poi, tornando a concentrarsi sul giovane guerriero, pronunciò con voce profonda, il tono permeato da una sottile vena di rabbia: "Tu non vuoi liberare Genderschim, né aiutare i pochi sopravvissuti. Cerchi soltanto di sopravvivere."
Lour rimase colto di sorpresa, rendendosi conto che forse aveva mantenuto nascosto persino a se stesso il vero motivo del suo viaggio. Auragard continuò con voce possente: "Sei nato a Genderschim, ma hai vissuto a Woodsea, lontano dagli orrori che hanno flagellato queste terre! Tuttavia, ora sei tornato per tuo padre e per ciò che ti ha fatto." Lour rimase sbalordito, incapace di trovare parole di replica.
 Con voce incerta, iniziò a parlare, cercando di trovare le parole giuste per spiegare la sua situazione a Auragard. "Auragard, mio padre Heme... mi ha maledetto," iniziò, sentendo il peso delle parole sulla sua lingua. "Qualcosa alberga dentro di me, una forza oscura che cerca di liberarsi." La sua voce si spezzò leggermente, mentre cercava di trasmettere la gravità della situazione. "Non so cosa sia, ma sento che è sempre più forte, sempre più vicina alla superficie. Devo fermarla prima che sia troppo tardi."
Auragard chiuse gli occhi prendendosi del tempo, poi rispose: "Lour Trein di Woodsea, la tua storia non avrà mai fine! Tu morirai e ritornerai dimenticando il tuo vissuto, finché l'unione con la rosa rossa non avverrà."
Le parole del drago Auragard erano avvolte in un mistero impenetrabile, lasciando Lour confuso e privo di comprensione.
Nell'atmosfera carica di tensione, un silenzio pesante si abbatté sull'ambiente circostante, interrotto solo dal sussurro del vento tra gli alberi spogli e dai suoni lontani delle creature selvatiche.
"Lasciami capire," disse Lour con voce tesa, "cosa intendi con 'unione con la rosa rossa'? E cosa significa per me?"

Auragard sollevò uno sguardo penetrante verso Lour. "La rosa rossa è il simbolo della tua ascesa a quello che sei oggi, del tuo destino intrecciato con una donna che sei destinato a cercare in eterno. È il legame che ti unisce a una profezia antica, una profezia che ora sta prendendo forma."

Lour si strinse nelle spalle, sentendo il peso delle parole del drago. "Assurdità, quindi sarei immortale? Dove o quando sarebbe nata questa profezia di cui mi parli?"

"Oltre le montagne all'interno di una grotta si narrano le storie di un tempo passato," rispose Auragard con fermezza. "Solo così potrai trovare la tua via e porre fine al ciclo di rinascita e oblio che ti affligge."

Lour annuì, sentendo il peso delle responsabilità che gravavano su di lui.
"enigmatica certo, cosa dovevo aspettarmi... Troppo semplice sarebbe stato per me." Disse Lour infastidito e irritato.
Auragard inclinò la testa con un leggero sorriso. "Il destino non è mai semplice, Lour Trein. È un intricato labirinto di scelte e conseguenze, di misteri e rivelazioni. Ma è nelle tue mani decifrare questi enigmi e forgiare il tuo cammino."

Lour sospirò, riconoscendo la saggezza nelle parole del drago. "Forse hai ragione, Auragard. Ma vorrei sapere di più su questa profezia e su come posso porre fine al mio destino di rinascita e oblio."

"È una strada difficile e pericolosa," avvertì Auragard, "ma posso guidarti fin dove posso. Il resto spetta a te, Lour Trein.
Lour si trovò di fronte a una scelta cruciale, una biforcazione nel suo destino. Seguire Auragard e scoprire il mistero dietro la sua maledizione o recarsi all'accademia con Gaia per cercare suo padre Heme e liberarsi da quel fardello che lo opprimeva.

In quel momento, Lour si sentì sopraffatto dall'intreccio di destini che lo circondava. All'inizio del suo viaggio, non avrebbe mai immaginato di trovarsi al centro di una così intricata trama di segreti e profezie.

Mentre Lour e Auragard stavano lì, immersi nelle parole, in lontananza un fragore accompagnato da un bagliore sconvolse il cielo sopra l'Accademia di Larian Himmel. All'improvviso, come un'enorme colonna di luce balenò dalla sommità dell'antica struttura, tagliando l'orizzonte con una maestria divina.

La luce, radiosa e potente, fendeva il cielo al crepuscolo, incendiando le nuvole con tonalità dorate e rosse. La sua brillantezza trasformava il paesaggio circostante in un'opera d'arte celestiale, dipingendo il mondo con pennellate di luce incandescente.

Il suono di un tuono lontano accompagnava lo spettacolo, amplificando la sensazione di grandezza e potenza che emanava dalla colonna di luce. Lour e Auragard rimasero senza fiato, consapevoli che qualcosa di epico stava accadendo sotto i loro occhi.

Auragard, il possente drago antico, fu colto di sorpresa. Il tempo degli eventi sembrava accelerarsi con le rivelazioni fatte a Lour.
Auragard fissò Lour con occhi intensi, trasmettendo un senso di urgenza nella sua voce maestosa. "Il tempo sta scadendo! Un nuovo inizio è in atto, e non era compito mio rivelarti il ciclo del tuo destino. Ora l'arrivo del Cristallo distruggerà tutto."

Il vento ululava selvaggiamente attraverso i rami degli alberi, le foglie danzavano in un vortice impetuoso, mentre il cielo si dipingeva di nuvole oscure cariche di minaccia. I tuoni riecheggiavano nel firmamento come grida di un dio offeso, scuotendo la terra con la loro potenza, mentre lampi tagliavano l'oscurità con la loro luce accecante.

Le figure scure delle nubi si intrecciavano come fili di un immenso drappo, avvolgendo il castello dei Lord in un abbraccio sinistro. Le torri si stagliavano contro il cielo cupo come guardiani spettrali di un regno in rovina, mentre le mura di pietra, consumate dal tempo e dalla tempesta imminente, cedevano sotto il peso dell'oscurità che incombeva.

I fulmini squarciavano il firmamento, illuminando per istanti fugaci le rovine del castello, rivelando frammenti di un passato glorioso ormai perduto. Il suono assordante del crollo delle mura risuonava nell'aria, mescolandosi al fragore della tempesta in un sinistro coro di distruzione.

L'ombra nera della disperazione sembrava avvolgere tutto, divorando la luce e la speranza con la sua fame insaziabile. Gli alberi, ormai spogli e piegati dal vento, sembravano lamentarsi nel loro ultimo respiro, mentre il castello dei Lord si sgretolava sotto lo sguardo impassibile del cielo tempestoso.
Le figlie di Irileth, la Dea madre, gli alberi minori che costellavano le lande erano loro impotenti agli eventi. Il loro splendore stava svanendo, risucchiato dall'oscurità che li avvolgeva.

I loro rami contorti si spezzavano come ossa fragili sotto la furia del vento, mentre le foglie dorate cadevano come lacrime dall'alto, segnando il triste destino di queste figure millenarie. L'ombra nera avvolgeva i loro tronchi robusti, inghiottendoli lentamente e divorandone la vita con avidità implacabile.

Il terreno intorno a loro si squarciava, come se la stessa terra gemesse di dolore per la perdita delle sue figlie più care. Il cielo si oscurava sempre più, offuscato dalle nuvole nere che si addensavano, mentre tuoni e fulmini squarciavano l'aria, annunciando l'arrivo di un'oscurità senza fine.
Lour rivolse lo sguardo preoccupato a Auragard, il Drago antico che sembrava essere l'unico a conoscenza della tempesta che si scatenava attorno a loro.

"Cosa diavolo sta succedendo?" chiese Lour, la sua voce carica di ansia e confusione. "Sembra la fine del mondo."

Auragard sollevò lo sguardo che rifletteva la sua preoccupazione.
"Il tempo degli eventi si è accelerato", rispose con voce profonda, il suo respiro simile al ruggito del tuono. "Le forze oscure si stanno radunando, e il destino di Genderschim è segnato, Gaia fa parte dei cavalieri d'inverno come tutta la sua famiglia, il Dio che custodiscono è il sesto antico. Il Lord Cristallo Cremisi! Ti ha ingannato, lei sapeva del potere dell'amuleto e del pugnale che servono nel rito per liberarlo."

Lour annuì, cercando di metabolizzare le parole del Drago. La sua mente era in tumulto, mentre cercava di comprendere il significato di tutto ciò.
"COSA?!" urlò Lour con rabbia. "Per quale motivo? Non poteva prendere lei personalmente il pugnale e l'amuleto? Non capisco."
Auragard si rivolse a Lour con un tono carico di frustrazione. "Idiota!" tuonò, il suo sguardo fisso su di lui con ferocia. "Lord Pairon, Sirius e la Dea Irileth sono alleati, impossibilitati ad accedere alle mura protette della Dea. Ti hanno usato, e sono giunti a te grazie a tuo padre Heme."

Le parole del Drago colpirono Lour come un pugno nello stomaco. Una miscela di incredulità e rabbia si accese dentro di lui. "Come ho fatto a non pensarci prima? Ero così preso dagli eventi circostanti che non ho riflettuto su quello che realmente mi stava accadendo."

Auragard scrollò le spalle con disinteresse. "Gli uomini fanno cose impensabili quando sono guidati dal desiderio di potere e vendetta", disse con freddezza. "Il tuo destino è stato manipolato fin dall'inizio."

Lour digrignò i denti, il suo cuore colmo di un misto di dolore e rabbia. "PADRE!" Urlò Lour verso la direzione dell'accademia. " Tuo figlio sta arrivando per ucciderti." dichiarò con fermezza.
La rabbia di Lour incendiava le sue vene, le fiamme dell'ira danzavano nei suoi occhi come stelle avvolte dall'oscurità. I suoi pugni serrati erano testimoni muti del tormento interiore, il sangue scorreva come un fiume scarlatto, trasformando il suolo in un tappeto di dolore. La sua figura, avvolta nell'ombra della vendetta, si ergeva contro il cielo tempestoso, pronta a sfidare il destino con ogni respiro.
Lour salì sul dorso di Auragard, volando tra le nuvole come un demone vendicatore. Il vento accecante si abbatté sul suo volto, mentre il Drago scivolava attraverso il cielo tempestoso, illuminato dai lampi che squarciavano l'oscurità. Il giovane guerriero strinse con forza la sua colossale spada, urlando a pieni polmoni.

"PADRE TU PAGHERAI."

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