𝐏𝐎𝐈𝐒𝐎𝐍 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 | Ala...

Від liminalastor

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Від liminalastor

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"Simpatico come sempre, assurdo." Vox fu il primo a rivolgere la parola al demone radio.

Io ero rimasta paralizzata con lo sguardo fisso su Alastor, ancora in preda allo shock di vederlo lì davanti ai miei occhi. Era vestito come quella mattina, con quel completo nero che gli donava perfettamente e quell'aria da stronzo che avrei voluto volentieri fargli ingoiare.

Con un agile gesto, il demone cervo si spostò di fronte a colui che lo aveva appena stuzzicato.
Vox fece un passo indietro, mostrando in volto un'espressione estremamente schifata, urlandogli addosso;

"Che cazzo fai!?"

Nel mentre, io e Valentino osservavamo la scena uno accanto all'altro, particolarmente confusi dall'intrusione del demone radio.

Che si trovasse già qui? O era una semplice copertura per introdursi nel nostro gruppetto?

"Che piacevole sorpresa trovarvi qui!" Alastor voltò il proprio sguardo su di noi, rimanendo immobile di fronte a Vox, "Non immaginavo di incontrarvi in un luogo del genere, solitamente bazzicate posticini leggermente diversi!", il demone ridacchiò al suo stesso commento, "O meglio, la piccola Y/N non si lascia trasportare così facilmente in queste situazioni..."

Assottigliai gli occhi, lanciandogli un'occhiataccia e cercando di capire nella mia testa dove stesse cercando di andare a parare.
Alastor si voltò nuovamente verso Vox, il quale realizzò ben presto che il demone radio si stava avvicinando pericolosamente.

Fece per spostarsi, ma il demone radio lo bloccò al muro.
"Vediamo un po' che cos'abbiamo qui..." sussurrò Alastor mentre le sue labbra chiudevano il suo sorriso a trentadue denti in una linea curva.

Vox aggrottò le sopracciglia, reprimendo il suo disgusto all'interno mentre notava lentamente le vere intenzioni di Alastor.
"Quale stecca mi consigliate? Non sono solito giocare a biliardo, ma immagino di poter migliorare!" chiese il demone mentre afferrava una delle aste attaccate al muro dietro la figura di Vox.

Ruotai gli occhi e sospirai alla scena imbarazzante che mi trovavo davanti. A quel tizio piaceva davvero tanto infastidire le persone; mi chiedevo se fosse stato così anche sulla vita terrena.

Valentino nel frattempo si era portato alle labbra un altro dei suoi disgustosi sigari; "Basta che passi del gesso sulla punta della stecca per renderla più gestibile durante i lanci, il resto è solo tecnica" affermò il demone violaceo mentre espirava fuori una nuvola di fumo.

"Ma stai scherzando!? Intendi davvero giocare con questo-..." Vox fece una pausa, dando una veloce occhiata al demone radio che nel mentre era rimasto immobile e sorridente davanti a noi, "...DEFICIENTE!?"

Alastor scoppiò in una risata, portando una mano sulla sua fronte e inclinando leggermente la testa, "Non ti ricordavo così fastidioso! Che peccato, sarà davvero divertente vederti fallire come una volta anche in questa semplice partita!"

Lo schermo di Vox si surriscaldò, dando uno spettacolo glitchato e facendo risuonare nella stanza delle piccole emissioni radio d'interferenze.
Alastor, esattamente nella posizione di poco prima, si godette la scena non proferendo parola.

Valentino si chinò poggiando i gomiti al tavolo da biliardo, non mostrando nessuna emozione in particolare e semplicemente aspettando di continuare la partita.

Sospirai, prendendo le redini della situazione e posando la stecca in verticale; "Se continuate così, l'unica cosa ad essere spaccata sarà la testa di ognuno di voi"

E così, sotto lo sguardo soddisfatto di Alastor e il disagio proliferante di Vox, iniziammo a giocare in coppie.
.
.

Alastor non se la cavava affatto male, come invece aveva affermato. Immaginai fosse solo per rimanere nel personaggio, ed effettivamente un po' potevo aspettarmelo.

Erano un paio di round che il demone si posizionava molto vicino a me, estremamente vicino.
Glielo feci notare, ma Alastor affermò che fosse solo per tracciare meglio una traiettoria del mio tiro nella sua mente e potermi dare dei consigli.

Anche i due demoni di fronte a me se n'erano accorti, perciò alcune volte mostravano degli sguardi compassionevoli per la mia situazione.

Come se la loro compagnia fosse migliore, ugh...

Fu allora che la situazione si fece più intensa; per la prima volta percepii un'atmosfera diversa da quella che c'era sempre stata nell'aria dell'Hazbin Hotel. La tensione era alle stelle, e l'essere l'unica ragazza fra i tre uomini intorno a me stava diventando leggermente imbarazzante.
Sembrava quasi che durante le posizioni che assumevo per prendere la mira del mio tiro, la tensione aumentasse, e i volti dei tre fossero fissi su di me.
Il che era effettivamente vero, ma il modo non lo era affatto.

L'improvviso cambiamento del genere musicale mi colse alla sprovvista. Suonava "La Isla Bonita", la canzone che quando ero in vita, mi accompagnava dolcemente durante le mie avventure particolari.

Persa fra i miei pensieri e la tattica che stavo cercando di mettere in pratica per colpire quella dannata palla n^ 5, sentii la mia schiena entrare in contatto col petto caldo di qualcuno.
Sussultai leggermente, per poi rendermi conto di chi avessi poco sopra di me.

"Alastor? Che stai-"

"Non devi mirare direttamente alla n^ 5, pensa più in grande. Ad esempio potresti colpire la 10 che potrebbe darle una bella spinta e farla finire in buca."

Alastor riposizionò la mia mira spostandomi le mani nel modo che mi aveva mostrato; in questo modo sentivo il suo calore avvolgermi completamente.
Il contatto estremo che stavamo avendo era più azzardato di quello avuto durante il ballo dell'inaugurazione pochi giorni prima.

Riuscivo a sentire la vicinanza con lui in modo invadente, era posizionato esattamente dietro di me, nessun centimetro di distacco.
E non solo, il demone si era posizionato esattamente vicino al mio orecchio sinistro, correggendomi fermamente mentre prendeva la mira al posto mio.

La mia temperatura corporea raggiunse un calore estremo, portandomi al dissociarmi completamente dalla partita e rimanere lì a godermi il contatto col demone, facendomi guidare dalle sue tattiche di gioco.

Tutto questo continuò per il resto della partita; io miravo, e Alastor si appropriava dei miei turni per "insegnarmi" a prendere meglio la mira per colpire le sfere colorate sul tavolo.

Quasi mi sembrò che Val stesse provando a fare lo stesso col suo compagno completamente in disaccordo con quella sua decisione.

Quando Alastor posò la sua mano sopra la mia per l'ennesima volta, direzionandola a suo piacimento, sentii una voce femminile presentarsi poco distante da noi.

"Alastor! Quanto tempo!" esclamò la bassa signora dai capelli dorati.

Un secondo! Ma io l'ho già vista...!?

Il demone radio interruppe il contatto con me, allontanandosi dal mio corpo e lasciandomi al freddo del locale per avvicinarsi a quella donna.

"Mimzy!" esclamò a braccia aperte mentre la bassa signora si portava un braccio sul fianco.

"Oh mio caro, è dai tempi in cui venivi al mio night club che non ci si vede!" rise la cosiddetta Mimzy mentre si godeva l'abbraccio del demone, il quale si staccò poco dopo.

Riposizionandomi in una posizione normale, diedi un'occhiata ai due demoni dall'altra parte del tavolo; le loro espressioni lasciavano intendere lo stesso disagio a cui stavo venendo sottoposta anch'io.

In tutti i momenti in cui poteva apparire, aveva scelto proprio quello.

"Vi presento Mimzy, è una ballerina particolarmente affiatata!" affermò Alastor fieramente mentre si portava le mani dietro la schiena.

"Ohoh! Così mi fai arrossire dolcezza!" ammise la donna ridacchiando, "E chi abbiamo qui?" chiese squadrando me e gli altri due.

"Piacere... Y/N" affermai alzando leggermente la mano in segno di saluto.

"Alastor! Ti fidanzi con una così bella ragazza e non mi dici nulla!? Ora capisco perchè ti trovavo nel mio club tutte quelle sere" disse la donna sottolineando nuovamente le serate passate in compagnia del demone sulla vita terrena.

"Veramente non siamo-"

"Mimzy, penso sia meglio che tu te ne vada per il momento" annunciò Alastor mantenendo il suo sorriso fastidioso.

Mimzy sembrò leggermente contrariata dall'interruzione, ma accettò con un sorriso solare; "Capito caro, ci vediamo in giro!" disse prima di girarsi sui tacchi e allontanarsi rapidamente.

Rimasi lì dov'ero, con un senso di disagio intricato nella mia testa, mentre Alastor tornava a prendere il suo posto accanto a me.

Valentino e Vox non sembravano affatto felici della situazione, ma optarono per non dire nulla, almeno per il momento.

"Mi dispiace per l'intrusione, dolcezza. Le vecchie amicizie spesso tornano a bussare alla porta senza preavviso." Il demone radio mi rivolse un sorriso compiaciuto.

"Curioso come ha menzionato il tuo passaggio al suo night club," risposi cercando di infastidirlo, "Sembra che il Demone della Radio fosse un individuo molto particolare in vita!"

Alastor sembrò in procinto di rispondere a tono, ma ad interrompere la tensione, fu Vox sputando parte del drink che stava bevendo scoppiando in una risata.

"VOX, PORCA TROIA!" esclamò Valentino dopo che il liquido gli si piazzò addosso.
Grugnì rumorosamente, prendendo per la giacca il suo compagno e dirigendosi frettolosamente al bagno; "Torniamo subito! Vero Vox?" affermò Val fingendo un sorriso.
Il suo compagno annuì ancora immerso nel suo stato divertito.

Come se non fosse successo nulla, io e Alastor tornammo a guardarci riprendendo la conversazione interrotta poco prima.

"Mia cara, non penso di poter essere giudicato solo per aver fatto visita ad una vecchia amica nella mia vita da mortale!"

Sorrisi ammiccando ad un ghigno, per la prima volta sentivo di averlo in pugno.

"Oh no tesoro, assolutamente! Ma sai..." mi avvicinai a lui, tracciandogli con un dito una linea sul suo mento, "... noi ragazze apprezziamo gli uomini che non hanno occhi per nessun'altra tranne che noi!"

Inclinai leggermente la testa, come se lo stessi compatendo falsamente; "Spero tu non avessi una signora al tuo fianco in vita, sarebbe stato molto scorretto da parte tua"

Alastor mi afferrò il polso, allontanando la mia mano dal suo volto.

"Sai Y/N, penso che dovresti imparare a rimanere al tuo posto certe volte" il suo sorriso divenne teso, era una situazione tremendamente allettante.

Al suo contrario, il mio sorriso si allargò, lasciandomi prendere il completo controllo di quel gioco malsano a cui stavamo partecipando.

"Peccato che tu non mi abbia insegnato a rimanerci..."

Alastor assottigliò leggermente gli occhi, guardandomi dall'alto in basso.

"Se solo lo avessi voluto, sta certa che ora starei leccando il sangue dalle tue orbite"

✦•·························✦•·······················•

Ottimo, la situazione con Alastor era diventata ancora più tesa di quanto non lo fosse già.

Dopo la nostra breve divertente discussione, vennimo interrotti dal ritorno dei due demoni che erano spariti per qualche secondo dal nostro gruppetto, e riuscimmo a finire la partita al biliardo che avevamo cominciato poco prima.

Purtroppo finì in pareggio, e Vox non lo accettò minimamente. Blaterò qualcosa inerente al fatto che Alastor non aveva alcun diritto di essere posizionato allo suo stesso livello... Intenso, immagino.

Ora ci trovavamo a un ristorante all'ultimo piano di uno dei palazzi più alti del girone della lussuria. C'era una vista estremamente dettagliata della città, e tutto ciò era particolareggiato da un lusso sfrenato echeggiante in ogni angolo di quel posto.
Almeno Valentino manteneva le sue promesse!

Vox si contorceva sulla sedia, sgranando gli occhi verso il nulla mentre mordicchiava i cubetti di ghiaccio del suo drink con una furia appena contenuta.

"Non è giusto," mormorava tra sé, lanciando sguardi freddi verso Alastor che osservava tranquillamente il panorama, "Non ha fatto nulla per meritarsi questo trattamento privilegiato." La sua voce era un sottile sibilo di rabbia repressa mentre cercava disperatamente di attirare l'attenzione su di sé, con gesti esagerati e commenti taglienti.
Era evidente che Vox stesse facendo di tutto per evitare di essere vicino ad Alastor, anche se la sua ostentata indifferenza stava diventando sempre più ridicola agli occhi degli altri presenti al ristorante.

"La vuoi smettere? Quanti anni hai?" lo ammonì Val.

Lo schermo di Vox glitchò, ma rimase in silenzio non appena si palesò uno dei camerieri al tavolo.

Ordinammo ciò che avremmo desiderato mangiare, e non appena sentimmo la richiesta di Alastor ci voltammo tutti un po' sorpresi nella sua direzione.

"Ho sentito bene signore? Una bistecca... cruda?" ripeté il cameriere alzando lo sguardo dal proprio notebook.

"Esattamente. C'è per caso qualche problema in cucina?" chiese il demone radio abbassando leggermente le orecchie.
Immaginai non si rendesse proprio conto della sua bizzarra richiesta, alla fine, per com'era fatto non mi sorpresi più di tanto.

"N-No assolutamente!" esclamò il cameriere annotando velocemente il suo ordine sul taccuino.
"V-Vi porto qualcosa da bere?"

Guardai gli altri per avere una vaga idea di cosa volessero ordinare come bevanda, e a parlare fu Val.
"Penso che dell'acqua andrà bene per tutti"

Io e Vox annuimmo senza esitazione, ma Alastor diede nuovamente prova della sua "unicità".
"Per me no, grazie. Mi farò bastare il sangue della carne"

Sbattei velocemente le palpebre per realizzare cos'avessi appena sentito, e mi resi conto che il demone era serio per davvero.

Il cameriere, annuì debolmente e scappò nuovamente in cucina.
Come dargli torto dopotutto.

Valentino posò la testa sul proprio polso, dando un'occhiata ad Alastor.
"Sei certamente un tipo strano, ma hai molto fascino. Ti uniresti ad uno dei porno che sto girand-"
"CHE CAZZO HAI DETTO!?" Vox interruppe bruscamente Val prendendolo per la pelliccia della giacca.

Alastor inclinò la testa, cercando di comprendere meglio la situazione.

"Ehy ehy non surriscaldarti Voxy. Stavo solo scherzando..." affermò Val mentre allontanava il suo compagno.
Quest'ultimo era in preda ad un calo di segnale, infatti il suo schermo era completamente andato.
Pensa che sbatti vivere così, menomale che non ho una Tv come faccia.

Il demone radio si girò verso di me, iniziando una conversazione che avrei gradevolmente evitato.
"Come mai hai ordinato solo un piatto, Y/N? Ti senti a disagio?"

Sentii un colpo al cuore. Era un argomento estremamente delicato quello dell'alimentazione nella mia vita.

"Niente che ti interessi, Alastor"

Il demone sorrise vivacemente, quel sorriso che mostrava solo quando sapeva di poter avere la meglio in una discussione.

"Capisco, sei una di quelle che crede che mangiare sia una condanna a morte. Ohh povera Y/N, così attraente eppure così insicura!" esclamò il demone radio portandosi alle labbra uno degli stuzzichini presenti sul tavolo.

Un altro colpo al cuore. Quando la finirà di prendermi per il culo su questioni del genere?
Deglutii, cercai di rimanere calma e di non dare la meglio alle emozioni. Non potevo mica dargliela vinta, tantomeno fargli credere che quel che avesse detto fosse vero.
"Ti hanno mai detto che certe volte sai essere un vero stronzo?"

"Oh eccome, sono stato uno dei primi" commentò Vox masticando l'ennesimo cubetto di ghiaccio.

Alastor rise, assottigliando gli occhi e guardandoci intensamente.
"Adorabili. Sapete sempre come portarmi il buon umore voi due!" esclamò il demone alzando il tono di voce. Era letteralmente estasiato dal nostro fastidio condiviso.
Cominciavo a credere che io e Vox fossimo più simili del previsto.

In quel momento arrivò un nuovo cameriere a portarci le bevande, sicuramente quello di prima si era rifiutato di incontrare nuovamente Alastor.

Val versò l'acqua nei bicchieri di ognuno di noi, compreso Alastor, il quale osservò il liquido scorrere all'interno del proprio bicchiere di vetro.

"Avete mai pensato a come certi veleni siano impercettibili? Alle volte è sconcertante la presenza di essi in bicchieri come questi!" commentò il demone evidentemente divertito.

Mi paralizzai nel mio tentativo di afferrare il bicchiere, spostando lo sguardo sul demone al mio fianco.
Fortunatamente, Vox parlò a nome di tutti.

"Sei serio? Ti sembra il caso!? O devo forse pensare che ti sei divertito ad organizzare una cosa del genere?"

Alastor rise, portando il bicchiere vicino a sè e osservando il liquido all'interno; scosse leggermente il bicchiere in cerchio, formando un piccolo mulinello.
Improvvisamente il colore dell'acqua cambiò, e prese un colorito rossastro.

"Val, devi dirmi qualcosa?" commentò il demone mostrando a Valentino il proprio bicchiere.

Il demone violaceo ruotò gli occhi sbuffando, "Oh insomma, non sono più gradite sorprese del genere?"
.
.

Dopo il breve disguido fra Alastor e Val, arrivarono finalmente i nostri piatti.
Mangiarono tutti senza accennare a conversazioni in particolare, gustandosi il proprio cibo e ignorando le taglienti osservazioni di Alastor di tanto in tanto.

Purtroppo, toccai a malapena il mio pasto, evitando come la peste di ingerire parti particolarmente ricche di grassi.
Evidentemente, non ero riuscita a sorpassare quel problema nemmeno nella mia "vita da morta".

I flashback di quando affrontavo il tutto nella mia vita terrena riaffioravano pian piano, e il mio disagio si rendeva sempre più evidente.

Non voglio mangiare, non voglio toccare mai più del cibo in vita mia.

Posai la forchetta vicino al piatto, alzandomi dalla sedia con fare scosso.
"Scusatemi, ho bisogno di andare al bagno"

✦•·························✦•·······················• ✦

"Y/N non puoi continuare così" mi disse l'infermiera guardando dritto sul modulo davanti a sè.
"Hai a malapena raggiunto il limite del sottopeso, se andrai incontro a questa strada ci sarà un percorso di riabilitazione obbligatorio per te"

Scossi la testa in preda al panico, la flebo attaccata al mio braccio barcollò.

"NO! Non puoi dirmi cosa devo fare!"

L'infermiera mi guardò dolcemente, fermandosi dal leggere tutte quelle cifre e descrizioni complicate sul modulo che teneva in mano.
"Y/N, non devi vederla in questo modo. Siamo qui per aiutarti perchè meriti di stare bene! Il tuo modo di affrontare tutto ciò danneggia solamente te, devi capirlo"

Mi chiusi ancora di più in me stessa, portandomi le mani sopra la testa e tirandomi i capelli mentre i miei occhi sgorgavano lacrime.
"No no no no tu non capisci, non si ferma solo a questo! Il mio sangue, la mia pelle-! ...LA MIA ANIMA-! È TUTTO COLLEGATO, NON POSSO SMETTERE!"

L'infermiera mi guardò amaramente, sedendosi al mio fianco.
"Ascoltami, so che non è facile, ma-"

"VOGLIO MORIRE CAZZO! LO CAPISCI!?"

✦•·························✦•·······················• ✦

Plick

Ero al bagno del locale, illuminato da piccole lucine posizionate al centro della stanza, seduta a terra vicino al water.

Era l'ennesima volta che mi ritrovavo in quella situazione, mi stavo stancando di quel gioco patatetico a cui venivo sottoposta dalla mia sadica mente.

Plick

Feci per portarmi nuovamente due dita in bocca per rigurgitare ciò che avevo mangiato, ma appena spalancai le labbra, mi accorsi di un sapore acido e ferreo nella mia bocca.
Mi leccai i denti, cercando di capire se fosse ciò che immaginavo.

Plick

Le mie dita toccarono il liquido rossastro scendere dal mio naso, ritraendosi da esso appena mi resi conto che la mia ipotesi era corretta.

Plick

Piccole gocce di sangue cadevano a terra dalla punta del mio mento.
Guardai giù, vedendo lo spettacolo orribile che avevo causato io stessa.

Non bastava il vomito versato nella tazza del cesso, ora stavo anche sanguinando.

Sentii la pressione scendere, e le mie forze abbandonarmi mentre mi poggiavo al muro della piccola cabina in cui ero.
Alzai la testa al soffitto del bagno in cui mi trovavo, accecandomi per colpa delle lucine sul soffitto che erano posizionate in un armonico ordine verticale.

Feci per prendere un fazzoletto dal distributore alla mia sinistra, ma la mia abilità motoria stava diminuendo, e la mia testa girava come non mai.

Volevo dimenticare la mia vita, volevo dimenticare tutti gli abusi a cui ero stata sottoposta da mia madre, e avevo bisogno di eliminare totalmente il ricordo dei miei ricoveri involontari negli istituti psichiatrici della mia città.

Il dolore che provavo quando dei professionisti mi rifiutavano perchè il mio caso era troppo grave da trattare, lo sentivo cento volte in più di una persona normale.

Quanti dottori mi hanno categorizzata come caso incurabile...

Mia madre era talmente delusa da me, che era arrivata a minacciarmi di non pagarmi più le visite terapeutiche che effettuavo col mio psicologo.
Come si può essere così assenti emotivamente?

Il mio animo inquieto vagava per i gironi dell'inferno della mia testa alla ricerca di una cura. Una qualsiasi cura a quell'incessante bisogno di ritrovare me stessa.

"Disturbo di personalità Borderline" è ciò che mi ridondava in testa ogni fottuta volta che cercavo di riconoscere cosa stessi provando in quel momento.
La diagnosi arrivò dopo un tentato suicidio effettuato in seguito ad una lite con mia madre, la quale non prese molto bene la cosa.

Può una persona soffrire in quel modo in seguito a dei comportamenti immaturi da parte di un genitore irresponsabile?

Che spreco, tutto ciò a cui riuscivo a pensare era la fatidica frase che mi assillava ogni volta che stavo male.
"Sono io o è il disturbo?", e ogni volta finivo per cadere in un'altra eterna crisi d'identità.

Questo era l'ennesimo episodio dissociativo a cui stavo venendo sottoposta dalla mia insaziabile mente alla ricerca di risposte. Non mi accorsi che nel bagno era entrato qualcuno, e che ora si stava avvicinando pericolosamente alla porta della mia cabina.

Toc toc

"Che-?"

Ripresi conoscenza e mi resi conto dello stato imbarazzante in cui mi trovavo.
Afferrai velocemente il fazzoletto di carta e cercai di pulirmi il più possibile dal sangue che si stava lentamente avvicinando sempre di più ai miei vestiti.

"Sei ancora in preda alle tue crisi deliranti, milady?"

Tutti ma non lui! Perchè doveva sempre presentarsi durante certe situazioni...

"Chiamale come cazzo vuoi" risposi scaricando il disgustoso impasto di cibo che avevo vomitato poco prima nel wc.

Aprii la porta ancora un po' scombussolata, ma con la testa fortunatamente c'ero, e non avrei esitato a mettere alle strette Alastor se avessi dovuto.

"Immagino tu abbia avuto uno dei tuoi momenti, o sbaglio?" disse il demone osservando il sangue sbavato sul mio viso.

Sospirai pesantemente, sentendo il peso delle sue parole aggiungersi al mio già pesante fardello emotivo.
"Non ne hai idea," mormorai, cercando di mascherare la mia debolezza di fronte a lui, "Ma non è affar tuo, Alastor."
Lo fulminai con uno sguardo che speravo comunicasse tutto il mio disprezzo per la sua presenza in quel momento così vulnerabile della mia vita. Ma lui, come sempre, sembrava quasi godersi la mia sofferenza, con quel sorriso sardonico stampato sul volto che avrei voluto cancellare con ogni mezzo possibile.

Inaspettatamente, mi porse la sua mano.

Lo guardai con un sopracciglio alzato, alzando debolmente la mia cercando di trovare la forza di accettare il suo invito.
Allungò il braccio e mi afferrò per la timida mano che avevo proposto, e mi fece fare una giravolta.

"Cazzo, ho mal di testa! Come ti salta in mente!?" esclamai mentre Alastor mi avvolgeva a sè; quella giravolta gli servì per farmi finire dritto fra le sue braccia.

Alzai lo sguardo verso lo specchio di fronte a noi, osservando la scena a cui mi stava sottoponendo.

sempre così eccitante vederti così vulnerabile di fronte a me"

La sua voce mi distrasse. Lo guardai dal suo riflesso, chiedendomi cosa avesse in mente. Era effettivamente molto attraente mentre mi teneva stretta a sè, ma il modo e il momento in cui lo stava facendo era abbastanza disagiante.

"Lasciami stare, Alastor"

Il demone radio sorrise maliziosamente, avvicinandosi al mio orecchio.

"E perchè dovrei, Y/N? Ho la mia preda in pugno, perlopiù in uno stato debole come questo. Potrei mai farmela scappare?"

Un brivido mi percorse la schiena. La sua voce, ora così sensuale, mi stava portando alla follia.

Alastor sembrò notarlo, perciò sfruttò la situazione, abbassando leggermente il volto verso il mio collo.
Ebbi un piccolo spasmo al contatto col suo respiro su un punto così sensibile del mio corpo, e ciò lo fece ridacchiare.

Il sangue che si stava lentamente solidificando intorno alle mie narici, scorreva ancora giovane sul mio pallido collo, e il demone, con un lento gesto della lingua, leccò via parte del sangue presente sul di esso, facendomi gemere sofficemente al tocco inaspettato del suo caldo muscolo.

Mi tenne con più forza, portandomi più vicino a sè e leccando un'altra delle gocce rossastre che scendevano incessantemente sulla mia gola.

"Al-..." sussurrai.

"Hai un sangue tremendamente dolce. Mi viene quasi voglia di ucciderti"

Sgranai leggermente gli occhi alle sue parole, solo per vederlo nel suo riflesso guardarmi con uno sguardo estremamente sensuale.
Caddi quasi in tentazione, ma fortunatamente ripresi possesso della mia volontà.

Con un sobbalzo, mi liberai dalla sua stretta, sentendo il mio cuore battere furiosamente contro il petto.

"Basta, Alastor," mormorai, cercando di riprendere il controllo della situazione. La sua presenza mi opprimeva, come se fosse un peso che non riuscivo a sopportare più a lungo. Con un passo incerto, mi allontanai da lui, cercando di mettere più distanza possibile tra noi due.

"Oh tesoro, non so cosa mi sia preso! Sono terribilmente desolato del mio comportamento inadeguato" esclamò Alastor porgendo le mani dietro la schiena.
Il suo sguardo però, tradiva le sue parole.

Restai ad osservarlo per qualche secondo, per poi avvicinarmi nuovamente a lui e affrontarlo personalmente.
"Le persone come te sono estremamente spregevoli, Alastor"

"Sono all'inferno per un motivo mia cara. E tu non sei da meno."

✦•·························✦•·······················• ✦

Dopo l'interazione con Alastor nel bagno del ristorante, e una mia sistemata al piccolo problema che mi sgorgava dal naso; trovammo un modo per tornare dagli altri e finire quella maledetta cena.
O almeno, gli altri la finirono.

Pagato il conto e rimessi in viaggio, Val ci diede un passaggio, accompagnandoci al palazzo di Asmodeus.

Poco prima di scendere dalla sua limousine, lo sentii mormorare qualcosa.

Mi girai verso di lui, il quale era in mezzo alle due ragazze che gli avevano fatto le moine per tutto il tempo.

"Y/N, sta attenta a quel tizio"

Ridacchiai, guardando la scena di fronte a me, "Me lo dice Valentino in persona. Non so da chi dovrei stare più alla larga!" risposi sorridendo.

Val scosse la testa, ignorando completamente il povero Vox che stava cercando in ogni modo di attirare la sua attenzione.

"Ci si becca in giro" esclamò il demone violaceo mentre espirava per l'ennesima volta da uno dei suoi sigari.

Gli sorrisi, e chiusi la portiera dell'auto, la quale si rimise in corsa subito dopo.

Eravamo rimasti solo io e Alastor, e davanti a noi si trovava la grande entrata del palazzo a cui eravamo ormai familiari.

"Non vedo l'ora di conoscerti meglio, Y/N. Sei piena di sorprese"

La voce del demone mi riportò al momento stesso che stavo vivendo, come se fosse stata l'ultima freccia al cuore della serata.

"È sempre un piacere risultarti imprevedibile, Alastor."

✦•·························✦•·······················• ✦

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