Essere invitato nella casa di uno dei ragazzi più popolari della scuola non era ciò che immaginava Will, a inizio anno scolastico. Nicholas doveva ancora inquadrarlo, ma più quel tipo si chiudeva a riccio, più aumentava la sua voglia di conoscerlo.
Forse era dovuto al fatto che Will rappresentava quasi una novità nella via di Nicholas, una boccata d'aria fresca.
《Ciao mamma. Lui è Will, un compagno di scuola. 》
La signora Connor interrompe la preparazione del pranzo per rivolgersi al nuovo arrivato.
《Bene! Finalmente una faccia nuova.》
《Mamma!》
《Cosa ho detto? È solo che è bello non vedere ogni giorno le stesse faccie.》
A Will scappa una risata e il rumore che ne viene fuori fa voltare nella sua direzione Nicholas.
Stava sorridendo per sua madre?
Appena il pranzo è pronto, tutti e tre si mettono a tavola, e si gustano un piatto di pasta con pomodoro fresco.
《Allora, Will! Ti trovi bene a scuola?》
Iniziava l'interrogatorio.
《Si. 》
《E dimmi un pò...sai già cosa vorresti fare dopo il liceo? Ormai siete all'ultimo anno, quindi più o meno...》
《Mamma! Non puoi fare così.》
《Così come?》
《Non fare l'investigatrice come al tuo solito.》
《Io non faccio l'investigatrice!》
Will assiste al divertente battibecco tra Nicholas e sua madre, che nonostante i rimproveri del figlio, non distoglie l'attenzione da lui.
《Beh...non ho ancora le idee chiare dopo il liceo quindi...》
Nella sala cala il silenzio e una volta finito di mangiare, Nicholas invita Will a seguirlo in camera sua.
《Scusa mia madre! Alle volte esagera e non se ne accorge.》
《La trovo simpatica invece!》
《Non sei mica obbligato a dirlo. Lo so che può dare fastidio il suo modo di fare.》
《Mia madre avrebbe fatto di peggio.》
A quella battuta Nicholas si abbandona a una fragorosa risata, sotto lo sguardo sempre sorpreso di Will.
Tra loro non c'era ancora una mera confidenza, eppure sembravano capirsi al volo.
《Dai, studiamo.》
Mentre Will tira fuori il materiale di scuola, Nicholas mette via il suo materiale da disegno. Non permette a nessuno di vedere i suoi lavori.
Si siedono così davanti la scrivania e cominciano con letteratura italiana.
A differenza di Will, che sembra concentrato, Nicholas sbuffa, si annoia, e senza farsi notare prende una matita e un foglio di carta bianco. Finge di ascoltare Will, che intanto sta ripetendo alcune nozioni tratte dai suoi appunti, e comincia a tracciare delle linee.
La mano si muove, disegna e sfuma e ogni dettaglio viene fuori in maniera naturale.
Capelli scuri, labbra sottili, mascella quadrata, occhi verdi come rugiada.
Quando si rende conto di cosa sta venendo fuori si blocca e mette tutto via, nervoso.
《Che c'è?》
《Niente.》
《Vuoi che torni indietro o...》
《No no. Senti, mi sono un pò stancato.》
《Ma studiamo da nemmeno un'ora...》
《Che ci vuoi fare? Mi annoio facilmente. Finirò più tardi.》
Quella frase suonava come un invito a lasciare la stanza, e quando Will si alza in piedi viene bloccato subito.
《Che fai?》
《Se non dobbiamo studiare meglio che vada. 》
《Che cazzo, per te è tutto bianco o nero? Non puoi stare qui e basta?》
《Ma a fare che?》
Bella domanda. Cosa potevano mai fare? Si conoscevano a malapena.
《Boh..cosa ti piace fare quando non studi? 》
《Mmmh...non saprei.》
《Si che lo sai!》
È in quel momento che Nicholas nota un gesto fatto quasi impercettibilmente, Will che si morde il labbro inferiore.
《Ascolto musica. E...la scrivo...》
《Dai! Tu scrivi? 》
《A volte.》
Sembrava quasi imbarazzato nel dirlo.
《Mi fai leggere qualcosa?》
《Tu...mi fai vedere i tuoi disegni?》
Come faceva a saperlo? Aveva visto quando li aveva messi da parte?
《Non mostro a nessuno i miei lavori.》
《Bene. Nemmeno io.》
Sembrava un gioco di botta e risposta.
Non riuscivano a mettersi d'accordo.
Nicholas non amava mettere in mostra la sua passione per il disegno, nessuno aveva mai visto i suoi disegni, nemmeno sua madre. Ma Will....Sembrava diverso.
《Ok. Uno solo.》
Tira fuori dal cassetto un foglio e glielo porge tra le mani. L'immagine di una donna che porta a passeggio il suo cagnolino, fa restare entrambi in silenzio.
《L'hai fatto tu?》
《Si. Ogni tanto mi affaccio alla finestra e...osservo i passanti. Memorizzo dettagli e poi...li disegno.》
Si siedono tutti e due sul letto e Will non stacca gli occhi da quel pezzo di carta.
《Non...avevo mai visto una roba così.》
《Così come? Schifosa? Storta? Non sono un'artista ma...》
《Perfetta. Non avevo mai visto una cosa così perfetta. Sei bravo.》
Nicholas resta pietrificato a quelle parole. Nessuno gliele aveva mai dette.
《Beh, bravo è un parolone!》
《Io credo...tu abbia talento. 》
Quanto avrebbe voluto che anche sua madre pronunciasse quelle parole.
《Tocca a te. Fammi leggere un tuo pezzo.》
Will scava dentro il suo zaino e gli porge un foglio con una serie di parole scritte.
《Tu sei il sole. È il titolo?》
《S-si.》
Nicholas legge il breve brano e ne resta totalmente ammaliato. Era una canzone che parlava di quanto ognuno brilli di luce propria, e che non si doveva permettere a nessuno di spegnerla.
《Sembra quasi una poesia. È bella. Molto. A chi ti riferisci quando dici: tu sei il sole?》
《Ehm..non ho una soggetto specifico. E comunque scrivo tanto per. Non penso potrei mai farne un lavoro. Nessuno darebbe una chance a uno come me...》
《Uno come te? Che hai che non va?》
Ad un certo punto si guardano fisso negli occhi, e sembrano quasi comunicare senza dirsi una parola.
《Io..non sono come te.》
《Come me? Intendi popolare? Perché non serve essere un leader al liceo per sfondare nella musica.》
《Nemmeno nel disegno.》
Touche.
《Per me il disegno è un hobby. Mi fa stare bene e basta. Mi permette di non pensare...》
《A cosa?》
《A tante cose.》
《Scommetto che tua madre ti motiva sempre.》
Non era esattamente come se la immaginava lui.
《Mia madre è...intransigente. Mi vuole bene e vuole il meglio per me ma...ma quello che lei vuole non è uguale a ciò che voglio io.》
《Perché non glielo dici?》
《È complicato.》
Will non gli aveva chiesto dove fosse suo padre. Forse aveva intuito qualcosa ma in ogni caso non ne aveva fatto parola. Era questo che intrigava tanto Nicholas: quel suo esser moderato e taciturno, ma anche osservatore.
Chissà perché se ne stava sempre per i fatti suoi? In quel pomeriggio a casa sua, sembrava un'altra persona.
Dopo qualche ora Will si prepara ad andare via. Era stato un pomeriggio particolare, fuori dagli schemi.
《Dovremmo farlo più spesso sai?》
《Cosa?》
《Tu, che vieni a casa mia. Non è stato poi così male no?》
《No.》
《Magari la prossima volta c'è anche Molly, così la conosci.》
《V-va bene.》
Chissà se gli andava davvero bene. Con Will non sapeva mai che pensare. Era così timido, che aver parlato con lui l'intero pomeriggio è stata come una corsa a ostacoli. Con una riuscita decisamente grandiosa.
Prima di uscire dalla stanza, Will si ferma davanti la cornice che tiene una fotografia: è ritratto Nicholas insieme ad una ragazza bruna, in un bosco.
《È mia sorella!》
《Non sapevo avessi una sorella.》
《Non vive qua. Studia a Oxford. Ogni tanto viene, ma è da un bel pò che non la vedo. Magari appena torna te la presento. È un tipo stravagante. Come te!》
《Sono stravagante?》
《Decisamente!》
Ridono entrambi e quando Will lascia la stanza, la prima cosa che fa Nicholas è gettarsi sul letto con tutto il peso, mettendosi le mani sul viso.
Era stata la giornata più assurda della sua vita. Per la prima volta aveva mostrato i suoi disegni a qualcuno, senza temerne il giudizio. Ed era stato bello. Anzi fantastico!
Dopo un pò si alza in piedi e si dirige verso la scrivania. Apre il cassetto in cui aveva riposto i suoi disegni ed estrae quello che stava facendo mentre Will parlava di letteratura.
Lo fissa per un minuto buono prima di rendersi conto cosa ritrae. Anzi chi.
Aveva fatto uno schizzo del viso di Will. Un ritratto incompleto.
Sta per strappare il foglio ma ci ripensa. Lo guarda ancora, prima di rimetterlo nel cassetto. Perché diamine lo aveva disegnato? Aveva dei bei lineamenti certo, ma con Molly non gli era mai venuta la voglia di farlo.
Quel ragazzo era il più strambo che avesse mai conosciuto. E forse era proprio questo a renderlo così...particolare.
SPAZIO AUTRICE: Il titolo di quella canzone potrebbe non essere tanto casuale..🌝🌞
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💙🦋💕💗