Hogwarts time

CcassandraRiddle

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L'arrivo di due nuovi studenti dagli Stati Uniti nella scuola di magia di Hogwarts scombussola il delicato e... Еще

Prefazione
1. L'inizio di tutti i problemi
2. Un piano astuto
3. La verità
4. Serpeverde serpeggiante
5. Un grande scandalo
6. Ammanettati
7. La dura convivenza
8. Imparare a convivere
9. Rivelazioni e voti infrangibili
10. Il Ballo dell'Agrifoglio
11. Vacanze movimentate
12. Un Natale sconvolgente
13. La morte e l'amore, due faccie della stessa medaglia
14. Funerale sotto il grigio cielo di Londra
15. Un passato turbolento
16. Più distanti che mai
17. Passione e gelosia
18. San Valentino
20. La verità viene sempre a galla

19. Amortentia

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CcassandraRiddle

Cassandra's POV

È l'unica cosa che vorrei fare questo momento è prendere a testate il muro. Binns è da ore e ore che spiega la sua interminabile lezione sulla prima guerra mondiale babbana e di come il mondo magico abbia influito su essa. È una tortura che non sembra avere intenzione di cessare. Le lancette dell'orologio appeso dietro la cattedra si muovono con estrema lentezza: ogni secondo durava un'minuto ogni minuto durava un'ora.

Già le lezioni di storia della magia sono noiose in sè per sè, in più se insegnate da un professore che è un fantasma diventano la cosa più noiosa al mondo, ma dico io non possono cambiare il professore: è più importante dar lavoro ai giovani che ai morti. Ma mi devo rassegnare, la cattedra di storia della magia ad Hogwarts non verrà mai sostituita, rimarrà sempre il professor Binns ad insegnare. Perché non fanno un ricambio generazionale in questa scuola?!

"Cassie" vengo scossa dai miei pensieri e riportata dalla realtà da Rose che mi chiama scuotendomi il braccio.

Mi volto verso di lei "che c'è?"

"Ti devo dire una cosa" mi spiega lei e io annuisco per farla continuare a parlare "io e Scorpius stiamo insieme" ammette la rossa.

"In che senso?" Domando scioccata e strabuzzo gli occhi.

"Siamo fidanzati" mi spiega e il suo viso diventa dello stesso colorito dei suoi folti capelli.

"Davvero? Sei seria? È uno scherzo? Da quando? Perché non me l'hai detto prima? Com'è successo? Come hai fatto a tenerlo nascosto? Per i denti di Dio, sono scioccata" sommergo la mia amica di un milione di domande.

"Con calma, Cassie" ridacchia.

"Silenzio, lì in fondo" la voce da oltretomba del professore ci azzittisce, noi facciamo qualche secondo di silenzio e poi riprendiamo a parlare.

"Comunque sì sono seria. No te l'ho detto prima perché mi vergognavo, come dici sempre tu scurna..."

"Scuorno" la coreggo "comunque continua" la incito.

"Sì vabbè, comunque mi sentivo in imbarazzo, perché per tutti questi anni l'ho disprezzato e bhe non eravamo proprio amici. Mi sentivo incoerente" mi spiega.

"Da nemici ad amanti" scherzo e le do una gomitata.

"Scema" ridacchia e mi da uno schiaffetto in modo scherzoso "comunque è da questa estate che ci siamo avvicinati, non so se te nei sei accorta, ma questa estate io e Scorpius spesso sparivamo per ore per stare insieme. Sai da quando è morto due anni fa Xenophilius, la casa Lovegood è rimasta disabitata e Lysander è stato così gentile a darci una copia della chiave della casa."

"Lys sapeva di voi due e io no? Lo prendo come un affronto" e metto il broncio per fare la finta offesa.

"Era l'unico, neanche Albus e Dominique lo sanno. Adesso a saperlo siete in due, poi appena finisce la lezione glielo dico a Dominique e poi sarete in quattro a saperlo, perché Scorpius vuole dirlo ad Albus" mi spiega.

"Sai non so nemmeno io bene com'è iniziata, ma da un giorno all'altro abbiamo capito di essere innamorati. Penso che è da anni che ci amiamo, da quando per la prima volta i nostri sguardi si sono incrociati, da allora suppongo, ma eravamo troppo concentrati sull'odiarci a morte. Sai a volte l'amore e l'odio si confondono, sono due faccie della stessa medaglia. Odio et amo. Non credo di non avere amato mai nessuno all'infuori di Scorpius.

E allo stesso modo l'amore e la morte si confondono, Orfeo ha attraversato i morti senza esitazione per Euridice, Giulietta avrebbe preferito la morte a una vita senza Romeo, Paolo e Francesca tutt'ora sono abbracciati nel regno
dei morti. Il fantasma di Eros-Thanathos continua ad apparire dietro le tende e spaventa i miei sogni. Forse non è veramente dell'amore che hanno paura i passanti, forse la cosa che spaventa davvero è l'odio e la morte, non l'amore.

Tu hai paura Cassie della morte e dell'odio, non dell'amore e allo stesso modo Albus, per questo non siete fidanzati."

"Io non ho paura di nessuno dei tre."

"È difficile imparare ad essere amati e ad amare se si è cresciuti senza amore, ma tu ci devi riuscire Cassie, è per il tuo bene."

"Io so amare. Amo te e la tua famiglia, che ormai è anche la mia famiglia."

"Sai che non intendo quel tipo di amore..." ma la nostra conversazione viene interrotta dalla voce soporifera di Binns.

"Riddle e Weasley avete finito di parlare? Basta così siete entrambe in punizione, sta sera riordinerete la nuova ala della biblioteca" ci rimprovera il professore.

***
Albus'POV

La professoressa Vane non fa altro che parlare da ore. Indossa una gonellina grigia e rossa, in stile college, una camicia bianca e i primi bottoni sono aperti. Ha i capelli ricci raccolti in una crocchia disordinata e gli occhiali neri e grandi le conferiscono un'aria da intellettuale.

Vincent non fa altro che sbavarle dietro, a lui piacciono le donne mature, ma a me fa solo ribrezzo. Quella donna ha cercato di somministrare un filtro d'amore a mio padre, come potrebbe anche solo attirarmi, poi a me piacciono quelle della mia età. Non che Romilda Vane si porti male la sua età, anzi, ma non è il mio tipo. Preferisco quelle del sesto e settimo anno, a volte anche quelle del quinto vanno bene. Ma le mie riflessioni profonde vengono interrotte dal mio migliore amico.

"Al" sussurra Scorpius per richiamarmi dai miei pensieri.

"Dimmi" sussurro a mia volta.

"Ti devo dire una cosa molto importante" annuncia il biondino. Lo guardo e annuisco per farlo continuare a parlare. "La misteriosa ragazza con cui mi frequento da quest'estate è Rose. Abbiamo deciso di rendere pubblico il nostro fidanzamento" annuncia.

"Chi? Rose Steward del sesto anno di Corvonero? Oppure Rose Trelawney del settimo anno di Tassorosso? Mamma mia ha due tette quella" visto che Scorpius non risponde continuo l'elenco "Oppure è Rose Cattermole, quella nata babbana del settimo anno di Grifondoro? Ha un culo enorme quella."

"Nessuna di queste" risponde secco il mio compagno di banco.

"Oddio, Scorp, non mi dire che sei andato con una più piccola" dico guardandolo schifato.

"No, è del nostro anno. È Rose Weasley di Grifondoro" mi dice guardandomi scioccato.

"Ah. Sì. Bella, ma è piatta" solo dopo realizzo che è mia cugina "che cazzo dici?!" Urlo scioccato.

"Ma sei rincoglionito?" Mi grida contro Scrorpius.

"Malfoy! Potter!" Ci richiama la Vane "vi sembra normale urlare certe parole durante le mie lezioni?" Ci domanda la professoressa adirata
"sta sera riordinerete la nuova ala della biblioteca. Avrete anche compagnia, un'ora fa sono state messe in punizione anche Rose Weasley e Cassandra Riddle" ci annuncia Romilda Vane, poi dice tra qualcosa tra sè e sè di incomprensibile.

"Cosa ha detto?" domando scioccato.

"Niente, niente" dice lei con noncuranza e muove la mano come per scacciare un insetto fastidioso e poi riprende a spiegare la lezione sugli incanti di evocazione.

***
Cassandra's POV

Non posso sopportare una tale tortura. Sono le undici di sera e, invece di stare nella mi Sala Comune a chiacchierare e scherzare con i miei amici, sono qui. In biblioteca a riordinare la nuova ala, sommersa da polverosi libri, con Scorpius e Rose che non fanno altro che ficcarsi la lingua in gola a vicenda, preferivo quando cercavano di uccidersi.

Io e Albus siamo tornati ad avere lo stesso rapporto di prima, non litighiamo più, ma è come se tutte le confidenze, le paure e le insicurezze che ci siamo detti, gli abbracci, le carezze e le dolci parole non fossero mai accaduti. Ha ripreso a stuzzicarmi e a provocarmi, pensavo che ci fossimo lasciati alle spalle ogni dissapore e le sciocchezze da bambini e avessino finalmente un bel rapporto e, invece, quest'ultimo ha perso quella profondità che aveva raggiunto. Dovevo aspettarmelo, va a finire sempre così.

Non abbiamo parlato più di tanto della lettera che mi ha scritto per San Valentino, ho provato ad accennare all'argomento, ma lui ha detto che l'ha scritta così da far ingelosire Peter, perché pensava che lui la trovasse, ma io non ci credo, è una bugia bella e buona.

"Al" lo chiamo.

"Dimmi Riddle" mi risponde in modo apatico lui.

"Hai ripreso a chiamarmi per cognome?" Domando scocciata dal suo comportamento.

"Perché ti crea qualche problema? Ci siamo sempre chiamati per cognome" mi risponde lui sempre con quel suo tono apatico.

"Ma avevamo smesso nell'ultimo periodo" ribatto  sempre più scocciata.

"Adesso siamo ritornati a chiamarci per cognome."

"Credevo che fossimo diventati amici, o almeno così avevamo stabilito dopo le due settimane che eravamo stati ammanettati insieme. Poi siamo andati al ballo dell'Agrifoglio insieme, tu hai addirittura picchiato Julian, perché mi aveva invitato al ballo; hai stretto un Voto Infrangibile per far si che io non andassi al ballo con lui. Poi durante le vacanze di Natale abbiamo trascorso molto tempo insieme e abbiamo anche fatto i biscotti e infine mi hai scritto quella lettera."

"E questo secondo te e basta ritornare ad essere amici?" Mi domanda, ma stavolta la sua voce non è priva di emozioni.

"Mi hai consolato dopo quello che è successo a Natale con mia madre e mi sei stato vicino quando lei è morta."

"L'avrei fatto con chiunque."

"Per non parlare di come la questione di Peter ci abbia unito. Ci siamo confidati le nostre insicurezze e di quanto ci sentiamo diversi e inadeguati rispetto alla nostra famiglia. Ma a me sembra che tu ti sia dimenticato di tutto questo, di come abbiamo condiviso i nostri sentimenti, le nostre emozioni, le nostre paure, le nostre insicurezze. È come se tutto quello che è successo da novembre fino ad ora non fosse mai accaduto, è come se fossimo ritornati ad odiarci" sento una lacrima rigarmi il volto, faccio una lunga pausa e poi riprendo a parlare.

"Ma alla fine tu fai sempre così: torniamo ad essere amici, a volerci bene o addirittura a fidanzarci e poi ti lontani da me, ti distacchi e prendi le distanze" non riesco più a trattenere le lacrime e mi abbandono al piano "perché Albus? Perché mi fai tutto questo?" Domando tra un singhiozzo e un altro.

"Riddle hai solamente interpretato male i miei gesti. Lo sai anche tu che noi non potremmo mai essere amici e non lo saremo mai. Ricordatelo. Noi siamo solamente soci. Tu stai svolgendo un lavoro per me e io ti sto pagando. Ogni lunedì ricevi i compiti per tutta la settimana, o sbaglio?"

"Hai ragione scusami" mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e tiro su con il naso "ho pensato che fossimo tornati ad essere amici, che avessimo superato ogni dissapore e, invece, mi sbagliavo. Sei rimasto il solito undicenne. Hai ancora paura che io possa farti star male e, per non soffrire a causa mia, mi ferisci prima tu. Complimenti, sei molto maturo" Albus non mi risponde e continua a riordinare silenziosamente la biblioteca.

***
Cassandra's POV

Entro nell'aula di pozioni, ma la segreta è, cosa alquanto insolita, già piena di fumi e strani odori. Rose e Dominique annusano interessate passando accanto ai grandi calderoni ribollenti.

Peter è seduto da solo ad un tavolo; mentre Albus Scorpius, Logan e Lucas si raggrupparono attorno a un'altro tavolo, come Lysander e il suo amico e la sua amica Tassorosso e stessa cosa fanno Lorcan e i suoi sei amici Corvonero.
Così io, Rose e Dominique dividiamo il tavolo con Colin e Charlie.

Scegliamo quello più vicino a un calderone dorato che esala un'aroma che mi sembra familiare, aspiro più forte per cercare di capire che cos'è. A un tratto mi accorgo che il mio respiro è diventato lento e profondo, e che i vapori della pozione sembrano saziarmi come una bibita. Un'enorme contentezza mi pervade. Le mie narici vengono invase dall'odore di sigaretta, muschio bianco e menta. Il profumo di Albus. Ah, non viene dal calderone, ma quanto profumo si mette e quante sigarette di fuma quel ragazzo?

"Lo sentite anche voi il profumo di Albus?" Chiedo alle mie due migliori amiche, loro scuotono la testa e mi rivolgono un grande sorriso.

"No, in realtà sento il profumo del legno di un manico di scopa, pioggia bagnata e della torta di melassa di Nonna Molly" mi rispondi Dominique.

"Io invece sento odore di bergamotto, sapone di marsiglia e tabacco" mi risponde Rose.

"Che strano... è proprio strano..." borbotto tra me e me.

"Cassie è ovvio che sentiamo tutte un'odore diverso: quella è amortentia" Rose mi indica il calderone accanto a noi. "Infatti io sento l'odore di Scorpius, perché..."

"Allora, iniziamo la lezione!" Ci interrompe Lumacomo. La sua sagoma enorme trema attraverso i densi vapori vibranti.

"E adesso" prosegue, gonfiando il petto già sporgente, tanto che i bottoni del panciotto minacciano di saltar via, "ho preparato un po' di pozioni da farvi vedere, così per curiosità. È un esempio di ciò che dovreste saper fare dopo aver completato il vostro M.A.G.O. Forse ne avete sentito parlare, anche se non le avete mai preparate. Qualcuno sa dirmi che cos'è questo?"
Indica il calderone più vicino al tavolo di Serpeverde. Mi si alzo a metà e vedo che contiene qualcosa di simile ad acqua pura che ribolle.

Rose e Albus alzano prontamente la mano prima di quella di chiunque altro, ma Rose è stata più veloce del cugino e Lumacorno le fa un cenno.

"È Veritaserum, una pozione incolore e inodore che costringe colui che la beve a dire la verità" risponde Rose.

"Molto bene, molto bene!" Esclama Lumacomo allegro.

"Ora" riprende, indicando il calderone più vicino al tavolo dei Corvonero, "questa è piuttosto famosa..." ancora una volta la mano di Rose e Albus sono le più veloci. Questa volta l'insegnante concede la parola al Serpeverde.

"È Pozione Polisucco, signore" risponde il corvino.

"Eccellente, eccellente! Ora, questa qui..." la mano sia di Rose sia di Albus si levano di nuovo in aria "sì, miei cari?" Chiede Lumacorno rassegnato alla stancante bravura e ampia conoscenza dei due suoi alievi.

"È Amortentia!" Urlano all'unisono.

"Lo è. Sembra quasi sciocco chiederlo," continua Lumacorno "ma immagino che voi sappiate che effetti ha..." il professore non riesce a terminare la frase che subito Rose e Albus interviengono prontamente.

"È il filtro d'amore più potente del mondo!" Strepita Albus e Rose lo guarda in cagnesco.

"Esatto! L'avete riconosciuta, immagino, dalla sua tipica luminosità madreperlacea..."

"E dal vapore che sale in caratteristiche spirali" prosegue la mia amica con entusiasmo.

"E dovrebbe avere un odore diverso per ciascuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae" interviene il Serpeverde "io sento aroma di vaniglia, caffè e cocco" conclude.

"È l'odore di Cassandra" sento sussurrare Elizabeth Clark di Corvonero alla sua compagna di stanza Sophie Chapman. Intuisco che anche Albus le ha sentite, perché lo vedo trasalire.

Arrossisco. Lui sente il mio odore e io il suo. No, no, è impossibile. Vedo Malfoy chinarsi verso Nott e Zabini e mormorare qualcosa; tutti e tre sogghignano e guardano nella mia direzione e poi in quella di Albus.

"Bene, bene, venti meritatissimi punti per Grifondoro e venti per Serpeverde"  flauta Lumacomo gioviale.

Rose lancia un'occhiata assassina a suo cugino per non averle concesso, neanche questa volta, di essere più brava di lui in pozioni.

"L'Amortentia non crea veramente l'amore, è ovvio. È impossibile confezionare o imitare l'amore. No, si limita a provocare una potente infatuazione o ossessione. Probabilmente è la pozione più pericolosa e potente in tutta questa stanza... oh, sì" ribadisce annuendo, visto che la maggior parte delle classe ostenta una smorfia scettica. "Quando avrete vissuto a lungo quanto me, non sottovaluterete la potenza di un amore ossessivo... e adesso è ora di metterci al lavoro".

"Signore, non ci ha ancora detto che cosa c'è qui dentro" interviene Richard Cooper di Corvonero, indicando un piccolo paiolo nero sulla scrivania di Lumacoro. La pozione all'intero sciaguatta allegra: è del colore dell'oro fuso, e grosse gocce balzavano in superficie come pesci, anche se non era traboccata nemmeno una stilla.

"Oh..." esclama Lumacomo in modo teatrale, sicuramente non si è affatto scordato della pozione, ma ha aspettato la domanda per fare un po' di teatro, com'è solito fare. "Si. Quella. Bhe', quella, signore e signori, è una pozioncina assai curiosa chiamata Felix Felicis. Suppongo" e si rivolse con un sorriso ad Albus, che sta rumorosamente trattenendo il fiato, "che lei sia a conoscienza degli effetti della Felix Felicis, signor Potter".

"È fortuna liquida" risponde Albus eccitato "rende fortunati!" Rose lancia un'altra occhiataccia al cugino che l'ha definitivamente battuta. Tutta quanta la classe si drizza sulle sedie.

"Esatto. Altri dieci punti per Serpeverde. Sì, è una pozioncina bizzarra, la Felix Felicis" ci spiega Lumacomo. "Assurdamente difficile da preparare, e disastrosa se si sbaglia. Tuttavia, se viene lavorata correttamente, come questa, scoprirete che tutti i vostri sforzi tendono ad avere successo... almeno finché l'effetto dura".

"Perché la gente non la beve di continuo, signore?" Chiede Arthur Boot, impaziente.

"Perché se presa in eccesso provoca stordimento, irrequietezza e un pericoloso eccesso di fiducia in se stessi" rispose Lumacorno. "Il troppo stroppia, sapete... in grandi quantità è altamente tossica. Ma presa con parsimonia, e molto di rado..."

"Lei l'ha mai presa, signore?" Chiede Lorcan con enorme interesse.

"Due volte nella vita" gli risponde Lumacomo "una volta quando avevo ventiquattro anni, un'altra quando ne avevo cinquantasette. Due cucchiai a colazione. Due giorni perfetti" scrutò sognante in lontananza. Teatro o no, l'effetto era riuscito. "E questa pozione" riprende Lumacomo, evidentemente tornato sulla terra, "è ciò che darò in premio alla fine di questa lezione".

Cala un silenzio in cui ogni bolla e gorgoglio delle pozioni nei paioli pare amplificato di dieci volte.

"Una piccola bottiglietta di Felix Felicis" disse Lumacorno, estraendo dalla tasca una minuscola bottiglia di vetro col tappo e mostrandola a tutti.

"Sufficiente per dodici ore di fortuna. Dall'alba al tramonto, sarete fortunati in qualunque cosa tenterete. Ora, devo avvertirvi che la Felix Felicis è una sostanza messa al bando nelle competizioni ufficiali... negli eventi sportivi, per esempio, negli esami e alle elezioni. Quindi il vincitore dovrà usarla solo in un giorno qualunque... e stare a vedere come quel giorno qualunque diventa straordinario!"

"Devo vincerla io" mi sussurra Rose.

"Allora" prosegue, improvvisamente vivace, "come farete a vincere il mio favoloso premio? Bhe', dovrete mettere insieme un dignitoso tentativo di fluido esplosivo.
So che è più complicata di qualunque cosa abbiate fatto prima, e non mi aspetto un risultato perfetto da nessuno. Chi farà meglio, tuttavia, vincerà questa piccola Felix. Forza!"

Nell'aula si sente un sonoro grattare mentre tutti avvicinano a sé i paioli, e alcuni tonfi sonori quando i ragazzi cominciano a deporre i pesi sulle bilance, ma nessuno proferisce parola. La concentrazione nella stanza è quasi palpabile.

***
Cassandra's POV

"Cassandra, Cassandra, fermati!" Mi chiama una voce che conosco ormai fin troppo bene, mi volto e c'è Albus.

"Sei ritornato a chiamarmi per nome, Potter?" Domando sarcastica e incrocio le braccia al petto.

"Ho sbagliato" sospira "scusami. Semplicemente... ecco... ho avuto paura" deglutisce e mi prende le mani tra le sue "paura che tu mi abbandonassi" mi molla le mani di scatto "certo smetterò di essere freddo con te, ma non siamo ancora amici" si passa una mano fra i capelli.

"Tutto qui?" Domando scocciata.

Albus estrae dalla tasca dei pantaloni una piccola fiala contenente un liquido oro "un piccolo regalo per te; non siamo amici, ma soci in affari, che è molto meglio" mi fa scivolare la fiala di Felix Felicis nella tasca del mantello, mi porge la mano e io gliela stingo.

"Soci in affari" gli sorrido e stringo più forte la sua mano. Lui mi rivolge il suo solito ghigno sarcastico.

"Fanne buon uso, del resto quello è il premio per il miglior della classe in porzioni, non per uno sciocco. Se io la sto dando a te la pozione che ho vinto è perché credo che tu ne possa fare un uso migliore di quello che ne posso fare io; ti sto regalando dodici ore di fortuna, non sprecarle, Riccioli d'oro. Io credo in te, crederò sempre in te, più di quanto creda in me stesso" mi sorride, si volta e se ne va.

***
Cassandra's POV

Peter sorseggia silenziosamente la sua burrobirra "che c'è? Oggi è il nostro mesiversario e mi sembri così scocciato e arrabbiato" domando notando che giù di morale.

"Ti ho sentito ieri a pozioni" dice guardando la sua burrobirra "mentre parlavi con Rose e Dominique" mi lancia un'occhiata "tu hai sentito l'odore di Albus provenire dall'Amortentia, non il mio, ma quello di Albus".

"No, no, hai capito male..." provo a giustificarmi.

"Ho capito benissimo, non provare a inventarti scuse, Cassandra. Tu vuoi lui, non me. Tu ami lui, non me. Altrimenti avresti sentito il mio odore non il suo. Hai mentito in quella lettera."

"Peter, io..." ma lui mi interrompe.

"Cassandra non voglio stare con qualcuno che ami qualcun altro. Tra noi è finita" smette di guardare la sua burrobirra e mi guarda dritto negli occhi, sono freddi, asettici. Nel mese in cui siamo stati insieme avevo visto un bralume di luce, ma adesso i suoi occhi erano ritornati privi di emozioni proprio come prima di fidanzarci.

"Ma, Peter..." provo ancora a scusarmi, ma lui mi interrompe di nuovo.

"No, Cassandra. Albus mi ha già portato via il mio migliore amico e adesso non gli darò anche la soddisfazione di portarmi via la fidanzata. No, non glielo lo posso permettere" si alza e se ne va.

E io rimango lì, da sola, davanti a due bicchieri di Burrobirra. Il nostro piano è appena fallito, è andato in frantumi.

***

-Cassie

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