Hogwarts time

By CcassandraRiddle

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L'arrivo di due nuovi studenti dagli Stati Uniti nella scuola di magia di Hogwarts scombussola il delicato e... More

Prefazione
1. L'inizio di tutti i problemi
2. Un piano astuto
3. La verità
5. Un grande scandalo
6. Ammanettati
7. La dura convivenza
8. Imparare a convivere
9. Rivelazioni e voti infrangibili
10. Il Ballo dell'Agrifoglio
11. Vacanze movimentate
12. Un Natale sconvolgente
13. La morte e l'amore, due faccie della stessa medaglia
14. Funerale sotto il grigio cielo di Londra
15. Un passato turbolento
16. Più distanti che mai
17. Passione e gelosia
18. San Valentino
19. Amortentia
20. La verità viene sempre a galla

4. Serpeverde serpeggiante

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By CcassandraRiddle

Albus'POV

Dico tante bugie. Soprattutto per farmi accettare dagli altri. Faccio finita di avere le stesse passioni e le stesse idee degli altri, io non vorrei, perché alla fine è peggio anche per me, mi sento solo.
Sembra che sto bene con tutti e che vado d'accordo con tutti, ma io non sto mai veramente bene con nessuno, io non sono mai veramente me stesso.

Non sono come gli altri, cerco di emulare i miei coetanei, provo ad assomigliare a loro e questo mi allontana da me stesso. Non so più chi sono, cosa mi piace, cosa vorrei fare da grande, a volte penso che non ha senso la mia esistenza. Mi sento prosciugato dalla vita.

Non sono nessuno, se non lo specchio di chi mi circonda in quel momento e questo mi distrugge. È straziante non essere nessuno, ma è ancora più straziante essere consapevoli di non essere nessuno.

Spesso, forse per colpa della mia famiglia, mi sento fuori luogo, inappropriato, sbagliato. Son tutti dei brillanti Grifondoro e io un Serpeverde.

Mio padre è il salvatore del mondo magico e mia madre, anche lei, è una strega brillante. Papà è il capo degli Auror. Mamma è stata una formidabile giocatrice di quidditch e adesso allena la nazionale inglese di quidditch.

I miei zii, Ron ed Hermione, sono anche loro i salvatori del mondo magico. Zia Hermione è la presidente del Ministero Magico, e zio Ron è un Auror spettacolare. Per non parlare di zio George che ha portato il suo negozio di scherzi "I Tiri Vispi Weasley" da essere un negozio di Diagon Alley ad essere una catena diffusa in tutto il mondo magico. Zio Fred è morto durante la seconda guerra magica, un eroe. Zio Bill lavora per la Gringott, la banca dei maghi. Zio Charlie alleva draghi in Romania. Zio Percy lavora al ministero. Ovviamente anche questi ultimi tre zii hanno combattuto valorosamente nella seconda guerra magica.

Poi ci sono i miei nonni materni, nonna Molly e nonno Arthur, anche loro hanno combattuto con coraggio nella seconda guerra magica e hanno fatto da genitori anche a mio padre.

E infine ci sono i miei nonni paterni, nonna Lilly e nonno James, non li ho mai conosciuti, sono morti da eroi, uccisi da Lord Voldemort, ma non si sono mai arresi, hanno sempre combattuto con tutte le loro forze fino al loro ultimo respiro.

Per non parlare dei miei cugini e dei miei fratelli, sono tutti Grifondoro, tranne Molly e Louise che sono Corvonero (ma almeno non sono Serpeverde), e hanno tutti uno splendido futuro davanti a loro. Sono destinati a diventare grandi maghi e grandi streghe, sono destinati a grandi cose come i loro genitori e i loro nonni.

Io sono in Serpeverde, appartengo alla stessa casata di colui che ha cercato di uccidere la mia famiglia e che ha ucciso i miei nonni. Non mi vergogno della mia casata, ma vorrei essere anch'io un Grifondoro come loro, vorrei essere come loro. Forse ha ragione James, mio fratello, a dire che sono la pecora nera della famiglia. A volte penso di essere stato adottato, ma assomiglio troppo ai miei genitori per non essere davvero loro figlio. Una volta, quando avevo più o meno sette o sei anni, James mi fece credere che ero stato adottato, scoppiai a piangere, poi, però, mio padre e mia madre mi consolarono e smentirono quello che aveva detto mio fratello.

Ho sempre avuto paura di finire in Serpeverde, confidai questa mia paura a mio padre il giorno in cui partii per Hogwarts al primo anno.

***

La stazione di King Cross era, come sempre affollata, piena di gente che andava da qualche parte. Nel trambusto della stazione spiccavano in mezzo alla folla di babbani due grandi gabbie che sferragliavano in cima a due carrelli pieni di bagagli. I carrelli erano spinti da me e mio fratello, James. Nostra madre, Ginny, ci seguiva. Mio padre, Harry, portava mia sorella, Lilly, in spalla.

"Papà. Continua a dirlo" piagnucolai.

"James, lascialo stare" lo rimproverò mio padre.

"Ho detto solo che potrebbe finire in Serpeverde. Ed è possibi-" James si interruppe vedendo l'occhiataccia di nosto padre "va bene."

Guardai in direzione di mia madre "Mi scriverete, vero?" Domandai.

"Tutti i giorni, se vuoi" mi rassicurò lei.

"No. Non tutti i giorni. James dice che gli altri ricevono lettere da casa una volta al mese. Non voglio..."

"L'anno scorso scrivevamo a tuo fratello tre volte alla settimana" mio padre smentí le parole di James.

"Cosa? James!" Gli lanciai un'occhiataccia.

"Non devi credere a tutto quello che ti racconta di Hogwarts. A tuo fratello piace scherzare" mi disse mia madre.

"Possiamo andare, adesso?" Domandò James.

Guardai Harry, poi Ginny.

"Devi solo andare dritto contro il muro tra il binario nove e il binario dieci" mi ricordò mia madre.

"Non vedo l'ora" esclamò Lilly.

"Non ti fermare e non aver paura, altrimenti sbatterai contro il muro, è molto importante. Meglio farlo di corsa se non sei tranquillo" mi consigliò Harry.

"Sono pronto" dissi.

Mio padre e mia sorella posarono le mani sul mio carrello. Mia madre su quello di mio fratello . Insieme corremmo contro il muro.

***

"Papà" tirai il mantello di mio padre, lui si voltò e mi guardò.

"Pensi che... e se... e se mi mettono in Serpeverde?" Gli domandai.

"E che cosa ci sarebbe di male?" Mi chiese.

"Serpeverde è la Casa del serpente, della Magia Oscura... non è la Casa dei maghi valorosi" gli risposi.

"Albus Severus, porti il nome di due Presidi di Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde ed era probabilmente l'uomo più valoroso che abbia mai conosciuto."

"Ma se..." provai a replicare.

"Se è importante per te, il Cappello Parlante terrà conto dei tuoi sentimenti" provò a rassicurarmi.

"Davvero?"

"Con me l'ha fatto" mi rispose. È una cosa che non aveva mai raccontato prima mi confidò. "Hogwarts sarà un'esperienza decisiva per te, Albus. Te lo garantisco, non c'è niente di cui aver paura laggiù" mi garantì.

"Tranne i Thestral. Tieni d'occhio i Thestral" mi punzecchiò James.

"Ma non sono invisibili?" Domandai, ma non ebbi risposta.

"Ascolta i tuoi professori, non ascoltare James, e ricordati di divertirti. Ora, se non vuoi che il treno parta senza di te, ti conviene saltar su" mi raccomandò il Salvatore del mondo magico.

"Rose. Ricordati di salutarci Neville con tanto affetto" si raccomandò zia Hermione con mia cugina.

"Mamma, non posso salutare un professore con tanto affetto!" Le rispose Rose.

Rose salì sul treno, trepidante di partire per la scuola di magia. Abbracciai i miei genitori e poi seguii Rose.

"Va bene, allora. Ciao" li salutai e salii a bordo.

***

Quando ero fuori alla Sala Grande insieme agli altri primini sentii così tanti bisbigli su di me che mi faceva male la testa.

"Albus Potter."

"Un Potter. Nel nostro anno."

"Ha gli stessi capelli. Uguali precisi ai suoi."

Poi entrò Rose dietro di me e sentendo anche lei che gli altri studenti parlavano di me si intromise.

"Ed è mio cugino" tutti si girarono a guardarla "Rose Granger Weasley. Piacere di conoscervi."

Il Capello Parlante avanzava tra gli studenti portato dalla preside, la professoressa McGrannitt, tutti gli alunni corsero al tavolo della propria casata.

Mi diressi verso Rose e aspettammo il nostro verdetto con trepidazione.

Il Cappello Parlante cantò, come per tradizione, la canzone di inizio anno per darci il benvenuto.

"Faccio da sempre codesto mestiere, di teste di studenti ne ho viste tante.
Dei pensieri sono il tesoriere, sono il famoso Cappello Parlante.
Ho smistato generazioni intere, il buono, il gramo, il grosso, il medio e il fino.
Vi calchi in testa chi vuole sapere a quale Casa lo assegna il destino."

Chiamò per prima Rose. Mise il cappello in testa e dopo qualche secondo di indecisione la assegnò a Grifondoro. Rose raggiunse i Grifondoro, che esultavano.

"Sia ringraziato Silente" esclamò la rossa.

Il cappello chiamó Scorpius. Si mise il cappello in testa e ovviamente lo assegnò a Serpeverde. Infatti se l'aspettava, annuí e fece un mezzo sorriso. Raggiunse i Serpeverde, che esultavano.

"Bhe', mi pare normale" disse qualcuno.

Poi fù il mio turno. Mi misi il cappello parlante in testa e sembrò esitare, come se anche lui fosse perplesso.

"SERPEVERDE!" Urlò. Silenzio. Un silenzio perfetto, profondo. Un silenzio che vola basso, si attorciglia e contiene una minaccia. Mi si rivoltò lo stomaco, avevo un nodo in gola, non respiravo. La mia paura si era realizzata.

Ovviamente nessuno si risparmiò dal commentare.

"Serpeverde?"

"Wow! Un Potter? In Serpeverde."

Nessuno mi applaudì.

Mi guardai intorno, incerto. Scorpius sorrideva felice e mi chiamò da lontano.

"Puoi venire qui! Accanto a me!" Mi propose il biondino.

Ero completamente scombussolato.

"Certo. Sì" risposi.

"Forse non ha i capelli tanto simili" disse un ragazzo del primo anno.

Rose mi guardò e disse "Albus? Ma è sbagliato, Albus. Non è così che doveva andare."

Andai a sedermi accanto a Scorpius.

***

"Papà, ti chiedo solo di... di stare un po' lontano da me."

"Agli studenti del secondo anno non piace farsi vedere con i genitori?"

Un mago ficcanaso si mise a girare attorno a noi.

"No. È che... che tu sei tu... e io sono io e.." cercai di dargli una spiegazione.

"È solo gente che guarda. La gente guarda. E guardano me, non te" provò a rassicurarmi mio padre.

Il mago ficcanoso porse a papà qualcosa da firmare e lui lo firmò.

"Guardano Harry Potter e quella delusione di suo figlio" replicai.

"Come sarebbe a dire?"

"Harry Potter e il suo figlio Serpeverde."

Mio fratello passò di corsa accanto a noi, con la valigia.

"Serpeverde serpeggiante, non serpiversare, è ora di salire sul treno" mi prese in giro mio fratello.

"Potevi farne a meno, James" lo riprese mio padre.

"Ci vediamo a Natale, papà" lo salutò James.

Mio padre mi guardava preoccupato"Al..."

"Mi chiamo Albus, non Al" risposi freddo.

"C'è qualcosa che non va?" Mi chiese preoccupato.

"No, papà, non c'è niente che non va. Ci vediamo a Natale" lo salutai e salii sul treno.

***

Io e Rose eravamo in una carrozza del treno a parlare e scherzare, nell'attesa che il treno partisse, ma d'un tratto Rose diventò seria.

"Dovresti trattare meglio Zio Harry, è tuo padre, ti vuole bene e anche tu gliene vuoi, ma non lo dimostri e lui soffre per questo" mi rimproverò mia cugina.

"Non iniziare con una delle tue prediche, Rose, non ho voglia di sentirti."

"Ieri ho origliato una coversazione tra Zia Ginny e Zio Harry, Albus, stava piangendo perché tu lo tratti male."

Per fortuna a salvarmi arrivò il mio migliore amico, Scorpius.

"Ciao, Rose" la salutò Malfoy con un grande sorriso. Appena aveva conosciuto mia cugina, Scorpius aveva perso la testa per lei e cercava in tutti i modi di conquistarla.

"Addio, Scorpius" Rose gli lanciò un'occhiata sprezzante, si alzò e se ne andò.

Scorpius ripose il suo baule e si sedette di fronte a me, proprio dove qualche minuto fa era seduta Rose "sta cedendo" disse speranzoso il mio migliore amico.

***
Era il primo settembre, il primo giorno di Hogwarts, il Cappello Parlante era al centro del Sala Grande.

"Ti spaventa quello che sto per dire?
C'è forse un nome che non vuoi sentire?
Non Serpeverde? O non Grifondoro?
Non Tassorosso? O non Corvonero?
Non ti preoccupare, sei in buone mani, se oggi piangi, riderai domani.
Lily Potter. Grifondoro!" Escalamò il cappello.

"Sì!" Esultò Lilly.

"Grande" sospirai sconsolato.

"Pensavi davvero che venisse da noi? I Potter non sono destinati a Serpeverde" mi ricordò Scorpius.

"Uno sì", cercai di non farmi notare, ma gli altri studenti ridevano. Alzai la testa e li guardai tutti.

"Non l'ho scelto io! Non ho scelto di essere suo figlio!" Urlai.

***

Ho provato con tutto me stesso ad essere come mio padre, sono diventato cercatore come lui, peccato che io lo sono di Serpeverde e lui, invece, lo era di Grifondoro. Ho cercato di eccellere in Difesa Contro le Arti Oscure, ma sono nettamente più bravo in pozioni, materia certamente non amata dal famoso Harry Potter.

Ci ho provato ad essere come lui, ma non lo sono, non credo che riuscirò mai ad essere come lui, vorrei abbracciarlo e chiedergli scusa per non essere come lui, vorrei tornare ad avere il rapporto che avevamo prima che io fossi assegnato a Serpeverde, ma il mio orgoglio me lo impedisce.

***
Sorseggio annoiatamente il mio latte e caffè, prima di conoscere Cassandra non lo avevo mai assaggiato, lei quando scoprì che non facevo colazione con latte e caffè rimase scioccata e subito me ne preparò una tazza, da allora faccio colazione con Latte e caffè e qualcosa di dolce come: biscotti, torte, cornetti. La stessa colazione che fa Cassandra, come dice lei "In mezzo a tanti inglesi che mangiano per colazione saliccia e uova strapazzate ci vuole un italiano con il caffè rigorosamente espresso (non diluito come facciamo noi) e la colazione italiana, tipicamente dolce.

Dalle porte della Sala Grande entra Cassandra, ha i capelli scompigliati, la cimicia fuori dalla gonna, la cravatta slacciata, il matello stropicciato e i lacci delle Dr Martens slacciati. Si dirige al suo tavolo e si siede in mezzo alla mia famiglia.

Ci ho pensato tutta la notte e sono giunto alla conclusione che le devo dire la verità.

***

Alcuni dialoghi li ho presi da "Harry Potter e la maledizione dell'erede", ma la mia fanfiction non segue lo svolgimento dell'ottava libro della saga.

-Cassie

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