Bluebird

By Mari_Blackstar

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[COMPLETA - IN REVISIONE] Trasferirsi nella moderna e multiculturale repubblica di Sayfa avrebbe dovuto segna... More

EXTRA - Premesse & Fanart
EXTRA - Moodboard [Parte 1]
EXTRA - Moodboard [Parte 2]
✿ Primo arco: Primavera ✿
Capitolo 1 - Curiosi occhi neri [Revisionato]
Capitolo 2 - Nessuno sospetta mai di una ragazza graziosa [Revisionato]
Capitolo 3 - Valeva la pena sperare [Revisionato]
Capitolo 4 - Accettabile compromesso [Revisionato]
Capitolo 5 - Un brindisi alle idee stupide [Revisionato]
Capitolo 6 - La linea del necessario [Revisionato]
Capitolo 7 - Pur di vederti sorridere [Revisionato]
Capitolo 8 - Qualcosa di vero [Revisionato]
Capitolo 9 - Bethelie [Revisionato]
Capitolo 10 - Senza più esitazione [Revisionato]
Capitolo 11 - Così ho trovato la mia fede [Revisionato]
Capitolo 12 - Se solo ti lasciassi andare [Revisionato]
☀ Secondo arco: Estate ☀
Capitolo 13 - Inno alla Vittoria [Revisionato]
Capitolo 14 - Quello di cui ho bisogno [Revisionato]
Capitolo 15 - Scorciatoie di pensiero [Revisionato]
Capitolo 16 - Vodka. Liscia. Doppia. [Revisionato]
Capitolo 17 - Altocumuli [Revisionato]
Capitolo 18 - Occhi velati di nebbia [Revisionato]
Capitolo 20 - Non è impossibile [Revisionato]
Capitolo 19 - Eredità [Revisionato]
Capitolo 21 - Cosa ti piacerebbe fare? [Revisionato]
Capitolo 22 - Essere uomo [Revisionato]
Capitolo 23 - Respira [Revisionato]
Capitolo 24 - La scelta migliore [Revisionato]
Capitolo 25 - Ti fidi di me? [Revisionato]
Capitolo 26 - Chloe [Revisionato]
Capitolo 27 - Sognare a occhi aperti [Revisionato]
Capitolo 28 - Giudizio (1/2) [Revisionato]
Capitolo 28 - Giudizio (2/2) [Revisionato]
Capitolo 29 - Ogni giorno della mia vita [Revisionato]
Capitolo 30 - Non preoccuparti [Revisionato]
Capitolo 31 - Quando si parte? [Revisionato]
Capitolo 32 - Semplice precauzione [Revisionato]
❦ Terzo arco: Autunno ❦
Capitolo 33 - Rimuovere il velo [Revisionato]
Capitolo 34 - Casa dolce casa (1/2) [Revisionato]
Capitolo 34 - Casa dolce casa (2/2) [Revisionato]
Capitolo 35 - Le radici delle orchidee [Revisionato]
Capitolo 36 - Così semplice [Revisionato]
Capitolo 37 - Chi sei davvero (1/2) [Revisionato]
Capitolo 37 - Chi sei davvero (2/2) [Revisionato]
Capitolo 38 - Deriva [Revisionato]
Capitolo 39 - Far suonare i tamburi [Revisionato]
Capitolo 40 - Un brindisi ai novelli sposi (1/2) [Revisionato]
Capitolo 40 - Un brindisi ai novelli sposi (2/2) [Revisionato]
Capitolo 41 - Mandare un messaggio [Revisionato]
Capitolo 42 - Qualunque cosa accada [Revisionato]
Capitolo 43 - Quello freddo e tagliente di Kiyoko [Revisionato]
Capitolo 44 - Come un vero uomo [Revisionato]
Capitolo 45 - Increspature nell'acqua (1/2) [Revisionato]
Capitolo 45 - Increspature nell'acqua (2/2) [Revisionato]
Capitolo 46 - Era più semplice fingere [Revisionato]
Capitolo 47 - Famiglia [Revisionato]
Capitolo 48 - Ti amo [Revisionato]
⚠️ [EXTRA] AVVISO⚠️
❆ Quarto arco: Inverno ❆
Capitolo 52 - La fortuna bacia gli audaci [Parte 1]
Capitolo 52 - La fortuna bacia gli audaci [Parte 2]
Capitolo 53 - Cortesia tra colleghi
Capitolo 54 - Una Tessitrice non è fatta per la vita comune
Capitolo 55 - Ciò che hai sempre desiderato
Capitolo 56 - Tempo, respiro, speranza
Capitolo 57 - Solo un essere umano
Capitolo 58 - Vocazione
Capitolo 59 - Inspirare ed espirare
Capitolo 60 - Mantenere l'equilibrio
Capitolo 61 - In principio fu il buio
Capitolo 62 - Quando, non se
Capitolo 63 - Chiudi gli occhi
Capitolo 64 - Quante volte
Capitolo 65 - Oscurità, silenzio, vuoto
Capitolo 66 - Non c'era Chloe
Capitolo 68 - Soltanto una bugia
Capitolo 69 - Chiudere il cerchio
Capitolo 70 - Caro Brycen
Capitolo 71 - Lo giuro
Capitolo 72 - Libertà e vita
Capitolo 73 - C'è sempre tempo per risanare la propria anima
Capitolo 74 - Costruire
[EXTRA] Ringraziamenti
Epilogo
[EXTRA] Funfacts

Capitolo 67 - I frutti della negazione

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By Mari_Blackstar

Chloe lanciò un ultimo sguardo alla buca delle lettere prima di voltarsi, sollevando gli occhi al cielo. Il sole aveva quasi raggiunto lo zenit, perciò Brycen sarebbe rientrato di lì a breve. Se avesse atteso solo qualche minuto, magari...

"No" si disse, scuotendo il capo. "Non così."

Rivederlo era una tentazione così grande che dovette lottare con il suo corpo per allontanarsi, ma si forzò comunque a camminare. Non avrebbe ceduto all'ennesimo atto di egoismo, non quella volta: non poteva trascinarlo di nuovo nella sua vita mentre era ancora in bilico, oscillante tra i suoi problemi irrisolti.

Alzò una mano a fatica, come se i muscoli cercassero di ribellarsi a quel comando. Il Sihir fu invece collaborativo: i fili di energia sfibrarono docilmente l'aria di fronte a lei, e un portale oscuro fu subito pronto ad accogliere la sua figura.

Forse era dovuto al fatto che aveva passato parecchie ore al suo interno, ma raggiungere Oblivion era diventato più semplice: le bastò concentrarsi su quel nero assoluto per ritrovarsi ancora una volta circondata dalle tenebre più fitte. Non sapeva dire se Brycen sarebbe stato più orgoglioso o preoccupato di quel progresso, ma l'avrebbe rallegrato sapere che la sua teoria su spazio e distanza era corretta.

Furono sufficienti due passi per raggiungere Jiyu. Una volta dentro la dimensione oscura, Chloe non dovette far altro che squarciare quella notte eterna con Maelstrom per raggiungere la sua camera al Tempio di Hoshu; se ci avesse provato, forse sarebbe riuscita a raggiungere Verlate o persino qualunque cosa ci fosse dall'altro lato di Halka.

Chloe si spogliò delle vesti di Tessitrice per indossare un comodo samue blu, avendo cura di nascondere i bendaggi. Abbandonò presto l'idea di raccogliere i capelli in una crocchia alta: ora che i Rimedi avevano finito il loro effetto, le ferite lanciavano scosse di dolore a seguito dei movimenti più bruschi o complessi. Erano sopportabili, ma optò per legare le ciocche azzurre in una coda bassa che lasciò scivolare oltre le sue spalle, come faceva Brycen.

Avrebbe voluto averlo al suo fianco. Avrebbe voluto sentire le voci dei suoi amici che la spronavano, dandole abbracci e pacche sulla schiena per incoraggiarla. Avrebbe voluto almeno poter contare sulla presenza di Yu-Zhay o Seojun - ma avevano già fatto la loro parte, tutti quanti; ognuno di essi aveva smosso i tasselli che l'avevano condotta lì.

Adesso era il suo turno.

Chloe scese l'ampia scalinata a chiocciola che portava al piano terra, setacciando il Tempio alla ricerca del suo mentore. Non si aspettava di trovarlo nella Sala dell'Heiko: Chen-Yi preferiva offrire le sue preghiere in giardino o nel privato dei suoi alloggi, eppure se ne stava in ginocchio su un morbido cuscino rosso al centro della stanza ottagonale, le mani congiunte a vortice sul suo grembo.

Indossava un lungo changpao bianco dagli orli ricamati, non le vesti da Senza Volto. La maschera gli copriva il viso, ma il capo era libero dal cappuccio e mostrava i corti capelli rossicci dalle radici ingrigite per via dell'età. Di fronte a lui un bastoncino d'incenso bruciava in equilibrio su un piatto di ghisa chiara, rilasciando una lieve scia di fumo odoroso che si perdeva nell'immensità della sala.

Il trono di giada destinato alla Madre era vuoto. Era difficile incontrarla lontano dalle celebrazioni, la sua era una presenza evanescente persino all'interno del Tempio stesso. Eppure, il solo trovarsi al cospetto di quello scranno era sufficiente a opprimere il petto di Chloe, come se avvertisse il peso della pietra di cui era composto gravare sul cuore.

Non abbassò lo sguardo, però. Lo lasciò vagare sulle colonne di marmo bianco screziate da spirali di ossidiana che ne avvolgevano il tronco, lungo il legno rosso che sosteneva innumerevoli lanterne di rame, tra i tendaggi blu e gli affreschi che mostravano le forme più evidenti in cui l'equilibrio degli Dei si manifestava in natura: giorno e notte, terra e cielo, acqua e fuoco, vita e morte. Quel luogo era pregno di una sacralità soffocante, eppure Chloe non aveva mai sentito di appartenergli tanto come oggi.

Chen-Yi si sporse in avanti, raccogliendo da terra la campana di preghiera. In un leggero movimento del polso, l'estremità della bacchetta si scontrò contro la ciotola metallica, producendo un suono cristallino che riverberò fin dentro la sua anima.

«Parla» disse, senza ancora rivolgerle lo sguardo. Sfiorò il bordo della ciotola con la bacchetta e ne seguì il contorno più e più volte, fin quando non si udì una nota bassa e greve. «Ti ho sentito arrivare, le mie preghiere sono già interrotte.»

C'era qualcosa di sbagliato nel suo tono; era distante, atono in un modo diverso dal solito. La cura con cui posò la campana di preghiera le strinse il cuore; le vesti bianche erano segno di lutto, e quella preghiera solitaria sembrava così personale che Chloe non poteva fare a meno di chiedersi chi fosse morto. Qualcuno che apparteneva al Tempio? Un altro Senza Volto oppure uno dei suoi fratelli e sorelle?

«Maestro...»

Chen-Yi drizzò il busto, voltandosi verso di lei in un sussulto. «Kiyoko?» Scattò in piedi, con tale irruenza che per poco non rovesciò il piatto dell'incenso. «Questo non è... Com'è possibile che tu sia viva?»

Chloe aggrottò le sopracciglia. «In che senso?»

«Non riuscivo a contattarti. Ho tentato più volte, ma la tua anima era sparita. Ero certo che tu...» Le parole si persero in un mormorio indistinto. La sua voce tradiva uno stupore che Chloe non si sarebbe mai aspettata di riuscire a notare in lui. «Dove sei stata? Hai viaggiato oltre i confini di Agritt per nascondere la tua presenza?»

«No, io non...»

Chloe si fermò, spalancando gli occhi. Oblivion; ecco la sua risposta. Brycen sosteneva che la dimensione oscura non facesse neppure parte del mondo di Halka, era impossibile che Chen-Yi riuscisse a raggiungerla con Astralize.

«Non è stato volontario» mormorò Chloe. «Non sapevo neanche di poterlo fare.»

«Menzogne! Quel roumberghiano credeva che tu fossi scappata, ma non lo credevo possibile. Allontanarti in questo modo dall'Ordine, abbandonare persino la vita della tua amata Chloe... Qual è il senso di quest'assurdità?»

Chloe schiuse le labbra per correggerlo, ma esitò. «Hai parlato con Kolt?»

«Ti sorprende? Credevi che non ti avrei cercata con ogni mezzo, dopo settimane di silenzio?» Chen-Yi assottigliò gli occhi dietro la maschera, lanciandole un'occhiata gelida. «Te lo chiedo nuovamente: qual è il motivo della tua fuga? E qual è la ragione che ti ha ricondotta qui, oggi?»

«Non avevo intenzione di fuggire, è stato solo...»

Le parole si incagliarono in gola, e persino l'aria si trovò impossibilitata a proseguire, mozzandole il fiato.

Settimane? Aveva detto settimane?

Chloe spostò lo sguardo oltre le spalle del suo mentore, risalendo lungo i drappi colorati che ricadevano dai soffitti. La stoffa aveva il blu intenso del Ciclo dell'Acqua, a simboleggiare l'inizio dell'inverno. La sua mente aveva registrato quell'informazione in modo superficiale, ma adesso quella discrepanza la colpì come uno schiaffo.

Era ancora autunno; i tendaggi avrebbero dovuto sfoggiare il grigio chiaro del Ciclo del Metallo per altri diciassette giorni, fino al solstizio d'inverno.

Chloe barcollò, le gambe percorse da un brivido che risalì lungo il petto, drenandola di ogni energia. Come aveva fatto a non pensarci? Era quasi mezzanotte quand'era tornata a casa di Brycen dopo essere entrata in Oblivion la prima volta; aveva trascorso pochi istanti nel buio prima di trovare il Convento ed essere scacciata dall'Adepto, ma nel mondo reale erano passate cinque ore. Credeva fosse solo un gioco della sua mente, che le sue percezioni nella dimensione oscura fossero così ambigue e distorte che non era stata in grado di comprendere quanto tempo fosse realmente passato, ma si sbagliava.

"Tempo e spazio non esistono nella dimensione degli Dei", ricordò.

Oblivion non era il luogo in cui esistevano Edoi e Hun, ma forse quelle parole erano ugualmente valide. Lo spazio era distorto al suo interno, come se si trovasse ovunque e in nessun luogo; il tempo, invece...

Settimane. Una sola notte nella dimensione oscura le era costata settimane.

«Mi dispiace, io... Non lo sapevo» farfugliò Chloe. Le parole stentavano a lasciare le sue labbra. «Non mi aspettavo che il tempo scorresse in modo diverso, non volevo sparire così a lungo. Sono rimasta lì solo per qualche ora, io...»

«Di che stai parlando? Dove sei stata?»

Chloe deglutì. Aveva la bocca secca, tanto che la lingua non voleva saperne di staccarsi dal palato, e le dita erano così fredde che dovette aprirle e chiuderle più volte per assicurarsi di sentirle ancora.

«Ci sono entrata, Maestro. Ho aperto un portale per la dimensione degli Dei e l'ho attraversato.»

«Hai fatto cosa?» Chen-Yi avanzò furente verso di lei, ringhiando dietro la maschera inespressiva. «Ti avevo ordinato di abbandonare l'argomento! Non è qualcosa con cui noi mortali abbiamo diritto di immischiarci!»

«Non è realmente la dimensione degli Dei, Maestro. Non ci sono le essenze di Edoi e Hun, c'è solo oscurità. Quel luogo si chiama Oblivion ed è frutto del Sihir, è stato un Naru a crearlo: non c'è niente di anomalo o divino, e la prova è che ne sono uscita indenne.»

«Stai mentendo!»

«Sei stato tu a mentire. Perché non mi hai detto di averla vista?» Chloe sollevò il capo, incrociando i suoi occhi. Non avrebbe distolto lo sguardo, non questa volta. «Ci sei entrato anche tu, vero? La tua non era una semplice supposizione: hai attraversato uno dei miei portali quand'ero piccola e hai tratto le tue conclusioni, tenendomi all'oscuro di tutto. Perché?»

«La verità va plasmata in base alle necessità, e la mia era quella di proteggerti» Chen-Yi marcò quella parola con inaspettata premura, come se quell'incomprensione fosse causa di profonda sofferenza. Era abile, questo non poteva negarlo: Chloe non era in grado di definire se fosse la verità o solo l'ennesima bugia per manipolarla. «I Naru piegano il Sihir alla nostra volontà, e allo stesso tempo trascendono da essa. Meno consapevolezza possiedi di quel luogo, meno probabilità ci sono che tu possa raggiungerlo. E se ti fossi fidata di me, come avresti dovuto, quest'eventualità non si sarebbe mai concretizzata. Hai una vaga idea del rischio che hai corso? Non devi mai più riprovarci, Kiyoko.»

«Non vuoi proprio capire?» Chloe liberò un sospiro amareggiato, umettandosi le labbra. No, Chen-Yi capiva perfettamente, ma si rifiutava di crederle. «L'ho visto con i miei occhi, Maestro. Ho vissuto quelle tenebre sulla mia pelle, ho conosciuto il Dotai che ha creato quel luogo e ho compreso il motivo per cui Maelstrom non funziona come dovrebbe. Gli Dei non hanno nulla a che fare con questo, è solo un'interferenza tra i nostri Naru. Brycen ha...»

«Non osare pronunciare il suo nome!» tuonò Chen-Yi, ma si affrettò a recuperare il controllo con un lungo respiro. «Che gli Dei possano perdonarmi, ma rimpiango di non averti allontanata da lui quando potevo: quell'uomo è stata la tua rovina.»

«Credi davvero che il problema sia lui? E imporre la tua volontà sulla mia sarebbe la tua soluzione?»

«È sua la colpa di tutto: i tuoi sentimenti nei suoi confronti hanno deteriorato la tua anima. Ti avevo avvertito, Kiyoko, ero certo che non saresti stata in grado di gestirlo e avevo ragione. Hai ignorato i miei consigli tanto quanto le mie disposizioni, e cos'hai ottenuto? Un cocente fallimento.» La voce rauca del Senza Volto grattò lungo la sua gola, gli occhi rossi ridotti a due linee severe. Erano le mani, però, a tradirlo: le teneva chiuse in pugni serrati, rigide lungo i suoi fianchi. «So cos'è successo quella notte con Arturo Soleni. Il tuo roumberghiano ha raccontato ogni cosa, perciò risparmia qualunque giustificazione tu abbia preparato in merito. Hai perso di vista i tuoi doveri, hai preferito dare priorità a quell'uomo piuttosto che alla missione. E ora, a causa della tua debolezza, tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi è rovinato.»

«La missione era compromessa dal principio» protestò Chloe, arricciando il naso. «Soleni è a conoscenza dei ruoli all'interno dell'Ordine, o quantomeno del mio. Mi ha chiamata Tessitrice, lo ha persino tradotto in sayfano. Non so se la presenza di Shiori abbia insospettito lui e Tertius, ma di certo lo ha fatto quella di Hanako e l'interesse di Kallum ha confermato i loro timori. Non stavano cercando di nascondere il progetto agli occhi di Sayfa, ma a quelli di Jiyu: Soleni deve aver previsto che un Tessitore avrebbe tenuto d'occhio Tertius dopo la sua elezione a Rappresentante, perciò si sono mossi con cautela eliminando ogni possibile collegamento.»

«E questo ti solleverebbe da ogni colpa?» Chen-Yi avanzò ancora, fermandosi a un passo da lei. Il suo sguardo penetrante era sufficiente a farle immaginare l'espressione inasprita che aveva sotto la maschera. «Sei una Tessitrice, Kiyoko: dovresti essere tu a giocare d'anticipo, prevedendo le loro mosse e scoprendo i loro segreti. Per questo la tua missione si è protratta fino ad oggi, affinché tu fossi in grado di scovare la verità oltre ogni possibile sotterfugio. Pensi realmente che io possa credere alla narrativa che vede un giovane politico e un finanziatore più furbi di una spia addestrata?»

Chloe abbassò il capo, mordendosi il labbro inferiore. Il rancore si agitava nel suo stomaco come un cane rabbioso, ma non poteva negare che Chen-Yi avesse ragione: era stata superficiale e distratta, e ogni sua mancanza le si era rivoltata contro.

La colpa non era di Brycen, però; era sua. Non era stato l'amore per lui ad offuscare la sua mente, quelle crepe nella sua anima erano presenti prima ancora di conoscerlo. Chloe aveva preferito fingere di non vederle e trascinare quella situazione, ignorando tutti i problemi fin quando non erano diventati ingestibili.

Quelli non erano che i frutti della negazione e della sua vigliaccheria, e adesso non poteva far altro che raccoglierli.

«Non voglio negare i miei errori, Maestro: so di aver sbagliato» ammise Chloe, rialzando lo sguardo dal pavimento di legno rosso. «L'ho compreso troppo tardi per porre rimedio, ma l'ho compreso. Tertius e Soleni sono stati abili, ma se fossi stata più concentrata forse le cose sarebbero andate diversamente. Non avrei voluto essere d'intralcio alla missione, avrei dovuto essere sincera sin da subito e non trattare il mio compito in modo sbrigativo. Di tutto questo, mi dispiace profondamente.»

Il Senza Volto liberò un lungo mugolio pensoso, rilassando la muscolatura di mani e braccia. Restò a fissare Chloe per un istante abbastanza lungo che la tensione cominciò a rosicchiarle lo stomaco, poi cominciò a girarle attorno.

«Spero che tu abbia davvero aperto gli occhi, Kiyoko» decretò nel tornare di fronte a lei, di nuovo calmo. «Poiché è reso evidente che la vita di Chloe interferisce con il tuo ruolo, la tua esperienza a Sayfa è da considerarsi conclusa, e con essa qualunque relazione tu abbia intrapreso. Quanto al resto, ne discuteremo con la Madre: sarà qui a breve, pertanto sarà lei a decretare la tua punizione.»

Chen-Yi si voltò, tornando al cuscino su cui era seduto. Afferrò il tanto che aveva adagiato accanto al piatto per l'incenso e lo assicurò dietro la schiena prima di raccogliere anche la campana di preghiera.

«Puoi andare nella tua stanza» disse, senza neppure guardarla. «Verrai richiamata quando la Madre sarà presente.»

«Ho un'altra cosa da dirti, Maestro» Chloe si schiarì la voce, faticando a continuare quando si ritrovò quegli occhi rossi nuovamente puntati addosso. Il capo del suo mentore si piegò appena, e dai fori della maschera si riusciva a intravedere che aveva aggrottato le sopracciglia.

Allora Chloe prese fiato, sforzandosi di superare quell'istintiva paura che le serrava lo stomaco. Sollevò le mani ad accarezzare la lunga coda azzurra, lisciando le ciocche con le dita; avrebbe preferito stringere la mano di Brycen, ma si sarebbe accontentata del suo ricordo. Alzò lo sguardo, spostando gli occhi dalla maschera bianca allo scranno vuoto della Madre, percorrendo le spire del vortice inciso sullo schienale.

Gli Dei non ti odieranno per questo, le aveva detto Yu-Zhay, e alla sua anima non serviva altro.

«Non è la vita di Chloe il problema. Non lo è Brycen e non lo è neppure la mia fede» Chloe si umettò le labbra e abbassò lo sguardo, incrociando quello del suo mentore. «Sono io. Sono sempre stata io. Fino ad oggi non ho fatto che voltarmi dall'altra parte e cercare qualsiasi scusante pur di non ammetterlo, ma adesso basta: questa non è la vita che voglio. Mi hai addestrata bene, e forse hai ragione a dire che fossi portata per questo, ma essere una Tessitrice di Segreti non è la mia vocazione.»

«Attenta a ciò che dici, Kiyoko» Chen-Yi sibilò dietro la maschera, le dita premute rigidamente contro la ciotola. «Non puoi permetterti di pronunciare parole simili con leggerezza. Se non fossi io stesso il tuo mentore, ti avrei già accusata di tradimento.»

«E per cosa, aver espresso la mia volontà? Gli Dei ce l'hanno donata insieme al libero arbitrio, soffocarla non è nei loro insegnamenti. Desiderano che seguirli sia una decisione spontanea, hanno lasciato a noi la scelta.»

«Hai già fatto la tua scelta undici anni fa, quando hai prestato Giuramento. Eri consapevole di cosa-»

«Consapevole?» Chloe liberò uno sbuffo ilare, nervoso. «Non ero consapevole di nulla! Non ero in grado di definire se fossi felice o triste, cosa ti faceva credere che fossi pronta per un Giuramento simile? Sono entrata a far parte dell'Ordine perché era l'unica strada che conoscevo. L'ho imboccata solo perché era proprio di fronte ai miei occhi e credevo che non ne esistessero altre, perché tu hai fatto in modo che fosse così!»

«Ti ho mostrato una via che molti altri scorgono solo dopo aver sopportato atroci sofferenze, dovresti essere grata per questo! Né io né la Madre ti abbiamo costretto a fare alcunché: quando hai giurato lo hai fatto senza costrizioni, per tua stessa decisione. Se ora sei incapace di tener fede a quei voti, la colpa è soltanto tua

«Le parole che ho pronunciato quel giorno non hanno alcun valore, e tu lo sai bene. Lo sanno anche gli Dei, ne sono certa: per tutto questo tempo ho avuto timore di loro, della loro reazione, ma è di te che avevo davvero paura. E se vuoi accusare Brycen di qualcosa, fallo perché grazie a lui ho compreso che non devo più averne.» Chloe drizzò le spalle, inspirando a fondo. Non c'era più alcun ostacolo nel suo petto: l'aria fluiva come un placido ruscello, e una tiepida sensazione di pace avvolse le sue membra. «Ho preso la mia decisione, Maestro, e non intendo cambiarla. Voglio lasciare l'Ordine e servire gli Dei in modo diverso: sarà di questo che parlerò con la Madre, con o senza la tua approvazione.»

La reazione furente che Chloe si aspettava non arrivò. Il Senza Volto rimase immobile e tacque, senza staccare gli occhi da lei. Era... confuso? Irritato? Addolorato? Lo scorcio di viso concesso dai fori per gli occhi era troppo sottile per capirlo. Chloe non aveva mai imparato a leggere la sua eterna stoicità, così quando il suo mentore abbassò il capo, liberando un sospiro, non sapeva se avrebbe dovuto esserne sollevata o preoccupata.

«Ho pregato affinché questo giorno non arrivasse, sebbene consapevole che fosse una vana speranza. Già da tempo ho compreso che questo era l'unico modo in cui poteva finire, ma ho finto di non vederlo.» Chen-Yi si inginocchiò, adagiando al suolo la campana di preghiera. «Che gli Dei mi perdonino, ma avrei preferito che tu non facessi ritorno. Avrei preferito non dover essere io. Forse, però, dovrei ringraziare il caso per avermi concesso quest'occasione: ho fallito nel guidarti verso gli Dei, ma posso ancora salvare la tua anima.»

Chen-Yi si rialzò in un sospiro greve, doloroso. Chloe spalancò gli occhi in un sussulto quando lo vide sfiorare con le dita il laccio della maschera bianca: Chen-Yi lo fece scivolare sopra la testa come se il gesto gli costasse immensa fatica, fino a quando non si liberò del tutto da quella copertura.

Il viso di Chen-Yi era ordinario, eppure diverso dai mille volti che Chloe aveva immaginato per lui. Aveva una forma squadrata dai lineamenti dolci, un naso schiacciato e labbra sottili, sovrastate da lunghi baffi che sfioravano il mento. La pelle chiara era raggrinzita da rughe marcate, più evidenti ai lati degli occhi a mandorla. Teneva le folte sopracciglia aggrottate in un'espressione costernata, eppure la pelle di Chloe fu attraversata da un brivido freddo.

C'era una sola ragione per cui un Senza Volto decidesse di togliere la maschera.

«Maestro, ti prego» supplicò Chloe, scuotendo il capo tremante. «Stai commettendo un errore.»

«Hai infranto il tuo Giuramento da Tessitrice, Kiyoko da Hoshu, tradendo la fiducia dell'Ordine e mancando di rispetto agli Dei: un simile peccato non può essere ignorato. Accetta la punizione con onore, pagando il prezzo del tuo crimine con la vita.» Chen-Yi sfilò il pugnale dal fodero, offrendo a Chloe l'elsa. «O muori per mano mia.»



Meglio ricordare Chloe allegra e felice mentre prepara cocktail :')

So che speravate di avere un nuovo confronto tra i nostri piccioncini, ma Chloe deve rimettere un po' in ordine la sua vita prima di ogni altra cosa u_u E poi c'è un ultimatum che pende sulla sua testa...

...se non fosse che, grazie ad Oblivion, Chloe ha tardato giusto un pochetto :') Ci siete andati vicini pensando a Oblivion, ma non del tutto: Chloe ha davvero passato solo una notte lì dentro, ma il tempo non scorre allo stesso modo nella dimensione oscura ed ecco il risultato di qualche oretta passata a riflettere, letteralmente le hanno preparato il funerale! 

Chen-Yi è incapace di vedere oltre il suo punto di vista, non approva né comprende la decisione di Chloe, ma il momento delle parole è finito: la crede ormai senza speranza, tanto da ricorrere al Giudizio per "salvare la sua anima", che crede altrimenti perduta. 

Che il caro Senza Volto sarebbe stato difficile da convincere ce lo aspettavamo tutti, ma Chloe sperava che non fosse cieco fino a questo punto. E adesso... Beh, vediamo che succederà! 👀

Ma intanto accontentiamoci del suo reveal: vediamo finalmente la sua faccia! Sfido chiunque a dirmi che si aspettava i baffetti. E voi, come ve lo aspettavate?

Ho aggiornato la moodboard con il suo prestavolto, ma la terrò soltanto qui sotto per un po', per evitare di fare spoiler :3 Purtroppo non sono riuscita a fare capelli/occhi/ecc. rossi come si deve, accontentiamoci :')

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