The Date

By martinalabignan

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Dove si nasconde la verità? Non ho mai capito cosa fosse il dolore fino a quando non è arrivato a me, passand... More

Prologo
1 Un incontro imprevedibile
2 Destinazione Los Angeles
3 Dleaty Care
4 Chiamaci per nome
5 La metropolitana
6 Un gala dal sindaco
7 Scomparsa da 12 ore
8 L'ultimo messaggio
9 Domande inaspettate
10 Un nuovo collega
11 La gabbia dorata
12 Nicolas Devinson
13 La chiavetta USB
14 23:14
15 Uno strano incidente
16 La chiamata
17 Opinioni distorte
18 Hollowain Prison
19 La cauzione
20 Errore di stampa
21 Nootropes
22 Errori del passato
23 L'ultima notizia
24 Urgenza
25 Solo notizie negative
26 Tra galera e libertà
27 Il caos
28 Presa di mira
29 Sempre peggio
30 Il biglietto
31 Il processo
32 Il verdetto
33 Possibile assassino
34 Fermare tutto
35 Manca qualcosa
36 Le lettere
37 Ritorno
38 Piano B
39 Tendere trappole
40 Ora è finita
41 Mai liberi
42 Inchiostro rosso
43 Qualcosa non torna
44 Pericolosità
45 Non è possibile
46 Discussioni importanti
47 Costrizione
49 Quiete pubblica
50 Omicidi e Matrimoni
51 Accuse
52 La fine dei giochi
Epilogo
ringraziamenti
Playlist

48 Incendio doloso

48 15 20
By martinalabignan

«La casa di mio padre è stata bruciata. Proprio quello che ci voleva!» Riesco a sentire di nuovo i muscoli del collo e le spalle che si stringe. Gli effetti positivi della nostra fuga ad Aspen stanno già svanendo. Logan mi sta lentamente accarezzando il collo.

<<Ti hanno detto se tuo padre è rimasto ferito nell'incendio?>>

<<Non ha niente. Non era dentro casa.>>

<<Beh, questa è la cosa più importante e sono sicuro che sia puramente accidentale.>>

<<No, purtroppo so che non è così. È un gesto per spaventarmi, non c'è dubbio. Inoltre, mio padre non esce quasi mai di casa. Non posso credere che il fatto che l'incendio sia avvenuto in sua assenza sia solo una coincidenza.>> Logan mi guarda con un'espressione dispiaciuta sul suo volto.

<<Appena tornati, e siamo già alle cattive notizie... Il detective Dank che ci sta aspettando. Questa sarà l'occasione per parlargliene.>> La limousine si ferma davanti alla Stazione di Polizia. Un'altra limousine parcheggiata nelle vicinanze. È quella di Ethan, che ci aspetta dentro con Noah. Entriamo insieme nella Stazione di Polizia. Nessun segno di Nicolas Devinson. Elsa ci riceve e ci porta in una stanza buia. Dall'altro lato di una vetrata, cinque persone sono allineate lungo il muro.

<<Dimmi se uno di questi uomini è quello che ti ha spinto in strada, Signorina Moore.>> Ma come mi aspettavo, non sono in grado di identificare il sospetto tra i cinque uomini.

<<Mi dispiace detective, non posso aiutarti.>>

<<È un peccato...>> Lei accende il microfono che comunica con la stanza accanto.

<<Va bene Signori, potete uscire.>> Noah poi emette un grido.

<<Quello al centro, guardate!>>

<<Cosa, Noah?>> Gli chiede Ethan.

<<Non l'avete notato? Zoppica!>>

<<E ha una cicatrice e una giacca nera. Corrisponde alla descrizione dell'uomo che è entrato nella proprietà dei Devinson.>> Aggiungo io, notando solo ora i dettagli.

<<E all'uomo che ti ha spinto in strada.>> Aggiunge ancora Logan.

<<E sembra anche l'uomo che appare nel video, la notte in cui Grace è stata uccisa!>> Conclude Noah. Il detective fa un sorriso trionfante.

<<Ecco perché ho voluto che venisse tutti qui. Penso, come voi, che si tratti della stessa persona. Abbiamo trovato il nostro uomo.>>

<<E ora? Cosa succederà?>>

<<Ora? Potremo interrogarlo e farlo confessare. Ma in questo momento qualcun altro da presentarvi. Così potrete ringraziare la persona che ci ha permesso di arrestare questo individuo.>> Elsa spinge la porta del suo ufficio. C'è un uomo seduto di spalle. Una volta che siamo tutti dentro, Elsa chiude la porta e tira le tende. Siamo un po stretti nella piccola stanza improvvisamente buia. A quel punto l'uomo si gira. E tutti noi esclamiamo in coro.

<<Nic!>>

<<Nicolas! Figlio di puttana e traditore!>> Noah e Logan si precipitano a tenere Ethan, che ha già i pugni stretti. Tutto quello che vorrebbe fare è dare una bella bastonata a Nicolas Devinson.

<<Ethan, Ethan, calmati!>>

<<Ancora una volta, Logan, "calmati", è totalmente controproducente!>> Logan mi dà un'occhiata, divertito.

<<Nic è qui per aiutarci.>> Cerca di spiegare Logan al fratello.

<<E per farmi perdonare. Ho un'enorme debito di gratitudine nei vostri confronti. Soprattutto nei tuoi, Loggy.>>

<<Certo, chiamalo Loggy come se fosse tuo amico...>>

<<Ethan, basta così! Per favore, lascia parlare Nic.>> La tensione palpabile, il detective Dank decide di intervenire.

<<Se posso, lasciatemi spiegare cosa è successo.>>

<<Per favore, detective. Ascolteranno con più calma, se non sono già parlare.>>

<<Penso che tutti voi sappiate che quando la Signorina Moore è stata spinta in strada, è stato l'investigatore privato assunto dal Signor Devinson a salvarle la vita. A seguito di quell'incidente, il Signor Devinson e il suo detective hanno accettato di collaborare con noi. Ed è grazie al nostro lavoro investigativo congiunto che siamo riusciti a identificare quest'uomo.>> Spiega Elsa.

<<Si tratta del vero Christofer Drinnol?>> Chiedo io.

<<Controlleremo, Signorina Moore. È possibile, ma tutt'altro che certo. Ma su questo argomento, il Signor Devinson ha altre informazioni preziose.>>

<<Grazie, detective. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, abbiamo capito una cosa. Eravamo entrambi molto incuriositi dall'atteggiamento di Cassandra Dencrin. Perché all'improvviso se l'è presa con me dopo essersela presa con Madison e Logan? Non abbiamo ancora la risposta. Ma durante l'indagine è emerso che Cassandra Dencrin aveva assunto questo famoso Christofer Drinnol.>>

<<O meglio, l'uomo che si fa chiamare Christofer Drinnol. Non andare troppo veloce, Signor Devinson! Vedete, la Signorina Dencrin ha fatto un errore nelle sue dichiarazioni. È stata categorica sul fatto che fosse stato il detective assunto dal Signor Devinson a spingere Madison.>>

<<Il che è ridicolo, dato che era lì per proteggerti, Madison.>> Aggiunge Nicolas.

<<Tuttavia, ha ripetuto di avere dalla sua un testimone presente sulla scena. Ma non mi ha voluto dare l'identità di questo testimone. IL che significa che anche lei ti stava tenendo sotto sorveglianza, Madison. E che la persona che ti seguiva era molto vicina a lei al momento dell'incidente. A che scopo ti seguiva? E perché? Questo era il mio più grande dubbio prima che il Signor Devinson ci venisse in aiuto. Ho condiviso con lui le mie ipotesi e, con l'aiuto del suo investigatore, siamo giunti alle seguenti conclusioni: L'uomo che ti ha spinto quel giorno era agli ordini del tuo stalker.>>

<<Sì, il tipo zoppicante con la cicatrice che abbiamo appena identificato...>>

<<Ed era presente anche lo scagnozzo di Cassandra Dencrin. Il detective del Signor Devinson ha messo insieme i pezzi de puzzle. È lui che ha preso il tuo aggressore, Madison. Ed è anche riuscito a rintracciare il testimone citato da Cassandra Dencrin. Si tratta di uno straniero che si fa chiamare Cristofer Drinnol. Non siamo ancora riusciti a scoprire la sua vera identità. Ma ora sappiamo due cose: non solo lavora per Cassandra Dencrin, che probabilmente voleva farti del male, Signorina Moore. Ma è anche coinvolto nel caso di corruzione al municipio.>>

<<E Cassandra Dencrin è la figlia dell'ex sindaco di New York... che è attualmente incarcerato in relazione all'omicidio di Grace. Tutto ha un senso, detective!>> Dico io.

<<Ci siamo! Il sindaco sapeva che rischiava grosso se i veri video della notte dell'omicidio di Grace fossero stati trovati. Così ha chiamato questo Drinnol per corrompere il capo della sorveglianza. E ora lui lavora per la figlia di Dencrin. Tutto ha senso.>> Continua Noah.

<<Non entusiasmatevi, per favore! Questa è la nostra teoria, ma... non abbiamo ancora nessuna prova. E senza prove non possiamo andare avanti. E non abbiamo ancora trovato traccia di Cassandra Dencrin. Pertanto, la nostra priorità è quella di mettere le mani su Cristofer Drinnol. E anche in questo caso, il detective del Signor Devinson sarà di grande aiuto.>> Finisce Elsa.

Intanto alla The Date...

<<Mio caro Owen, grazie per essere venuto così rapidamente.>>

<<Sempre al tuo servizio, Conrald.>>

<<Owen, non voglio menare il can per l'aia: la morsa si sta stringendo. Le indagini della polizia si stanno muovendo più veloce del previsto. Sarebbe meglio se lasciassi il consiglio di amministrazione di The Date.>> Owen Harrow, che non è stato invitato a sedersi, fa un cenno con la testa.

<<Capisco Conrald, capisco.>>

<<È anche colpa tua! Non avresti mai dovuto scambiare quelle e-mail con Nicolas Devinson. Queste cose possono essere discusse di persona. Lo avresti dovuto sapere Owen!>>

<<Sì, me l'hai insegnato tu. Ma da quando te ne sei andato... Logan non ha mai fatto furtivamente delle subdole bravate: sono fuori esercizio. Ecco perché sono stato disattento con queste e-mail, mancanza di pratica.>>

<<Non importa, Owen. Quel che è fatto è fatto. Ora, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che questa storia diventi pubblica. E per cominciare, devi toglierti dalla circolazione, mio caro Owen. Mi dispiace, ma devi assumerti la responsabilità delle conseguenze delle tue azioni. Mio figlio Ethan ha menzionato la possibilità di una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione. Vorrebbe informare gli altri membri di quello che chiama il tuo "tradimento". Lo dissuaderò dal convocare un tale incontro. Ma per fare questo, devi decidere di andartene da solo. Fai finta di avere una malattia grave, e tutto andrà bene.>>

<<Ai tuoi ordini, Conrald. Invierò una missiva ai membri del consiglio di amministrazione oggi stesso.>>

<<Grzie, Owen.>>

<<Grazie a te, Conrald.>>

Nel mentre al Distretto di Polizia...

Dopo le spiegazioni di Elsa e Nic, cala un breve silenzio. I neuroni di ognuno di noi sono impegnati ad analizzare ciò che abbiamo appena sentito.

<<È incredibile che il detective di Nic abbia fatto così tanto. La polizia di New York sembra meno efficace. Strano...>> Elsa Dank sorride.

<<Credo che dovresti ringraziare il tuo amico per tutto quello che ha fatto per te, Signorina Moore.>> Non ho tempo di rispondere, Ethan sta letteralmente ruggendo.

<<Ah, è questo che vuoi dire? Tutta questa messa in scena per restituire il blasone a quel traditore di Devinson?>>

<<Ethan, smettila! Non hai sentito tutta la storia? È grazie a lui se Madison è stata salvata, ed è sempre grazie al suo aiuto che il suo aggressore è stato arrestato.>> Ethan stringe pugni e denti. Rimugina nella sua rabbia ma riesce a calmarsi. Logan si rivolge a Nic, esita per un secondo, poi gli tende la mano. Nic la stringe con calore ed entusiasmo.

<<Va tutto bene, vecchio mio. Hai dimostrato la tua lealtà nei nostri confronti.>>

<<Loggy, grazie! Mi perdonerai?>>

<<Non ti ho ancora perdonato del tutto, dammi ancora un po' di tempo. Ma lo farò.>> Non ce, la faccio più e mi butto tra le braccia di Nic.

<<Grazie, Nic. Ero molto arrabbiata e delusa l'altro giorno, ma non dimenticherò mai quello che hai fatto per me.>> A sua volta, Noah stringe la mano a Nic, gratificandolo con una pacca sulla spalla.

<<Scusami, amico. Ero molto arrabbiato con te, ma hai fatto ammenda.>>

<<Amici, Noah?>>

<<Amici!>> Risponde l'altro sorridendo.

<<Ethan?>> Il fratello di Logan è rimasto indietro, con le braccia conserte.

<<Va bene, va bene... Ma non ti perdonerò così su due piedi, Nic... Comunque non sento più il bisogno di colpirti. Prendila come vuoi.>>

<<Mi accontenterò di questo, Ethan. È un buon inizio.>> Appoggiata al muro, Elsa Dank osserva questi scambi con un piccolo sorriso.

<<Signorina Moore, Signori, dovrò cacciarvi adesso se volete che l'indagine vada avanti.>>

<<Beh, visto che è così, vi invito tutti al ristorante per festeggiare. Compresa lei, detective!>> Dice Ethan.

<<Gentile, da parte sua, ma non posso accettare.>>

<<Quando l'indagine sarà terminata ti inviterò in un ristorante molto lussuoso. E non ti sarà permesso di dire di no!>>

Poco dopo, mentre lasciamo il Distretto di Polizia e ci dirigiamo verso la limousine, Noah mi afferra per un braccio.

<<Madison, hai un minuto?>>

<<Sì, Noah, cosa sta succedendo?>>

<<La scorsa notte non riuscivo a dormire e mi sono ricordato qualcosa. Non ho ancora avuto modo di dirtelo, e non so se questo è il momento giusto...>>

<<Perché? Che cosa succede?>>

<<È meglio sedersi e parlarne con calma. Temo che questo ti sconvolgerà.>>

<<Va bene, ne parleremo più tardi.>>

Ethan, come al solito, ha fatto le cose in grande per la cena. Ha usato i suoi contatti per far privatizzare un'intera stana solo per noi. E in uno dei ristoranti più popolari di Manhattan. Oltretutto!

<<Dai, champagne! Champagne in onore della riconciliazione!>> Come spesso accade, l'umore di Ethan è cambiato rapidamente da tempestoso ad estremamente allegro. Siamo tutti già seduti al tavolo quando notiamo la sedia vuota accanto a lui.

<<Ethan, Linda non viene stasera?>> Domando io curiosa.

<<Linda? No, il posto non è per Linda, è per Aera. La mia nuova ragazza.>> Ci fissiamo tutti l'un l'altro, interdetti.

<<Ma... Non stai più con Linda?>> Domanda Noah.

<<Linda e io siamo una coppia di facciata. Si tratta di un'alleanza d'affari tra le nostre due famiglie, niente di più. Ognuno di noi ha la sua vita privata.>>

<<Ma... vivete nello stesso appartamento...>>

<<L'attico di Ethan è grande quanto il nostro, Madison. Puoi immaginare che abbiano entrambi spazio a sufficienza perché ognuno di loro abbia la propria vita.>> Dice Logan.

<<Precisamente. Inoltre, Linda viaggia molto tutto l'anno. Alla fine, siamo una specie di coinquilini di lusso. Il nostro unico impegno è quello di apparire insieme periodicamente in pubblico. Rassicurando i nostri rispettivi genitori e investitori.>>

<<Logan... Ma è esattamente quello che tuo padre voleva che facessi con Ambar Devinson!>> Logan mi guarda con occhi di ghiaccio. Dato il contesto attuale, non è stato molto intelligente da parte mia parlare di questi argomenti. E infatti, all'altro capo del tavolo, Nic si è incupito.

<<Sì, è quello che è successo a mia sorella. Ethan, spero tu sappia cosa stai facendo. Non vorrei che tutto questo finisse in tragedia.>>

<<Nessun pericolo, Nic. Ambar, pace all'anima sua, era follemente innamorata di Logan che invece non provava nulla per lei. Linda non ha nessuna attrazione nei miei confronti: è lesbica.>>

<<Lesbica, l'ereditiera degli Older? Cavolo, non me l'aspettavo>> Interrompe Noah stupito.

<<Perché pensi che i suoi genitori abbiano insistito tanto per questa unione?>>

<<perché sapevano che sarebbe stata la loro unica possibilità di garantire il futuro del loro impero finanziario. Unendo le forze con una delle poche famiglie che possono competere con la loro.>>

<<Esattamente, Madison! Logan, la tua donna è brillante. Dovrebbe fare il detective. O la psicoanalista.>> Logan risponde al suo intervento con una bella sorsata di champagne dannata.

<<Esattamente, a proposito di unione...>> la voce di Evans è esitante, timida. Non ha detto nulla per tutta la serata.

<<Io... Um... Nic ed io contiamo ancora su di voi per venire al nostro matrimonio.>>

<<È vero, è tra dieci giorni! Con tutto questo, quasi mi dimenticavo.>>

<<E ci chiedevamo se Logan e te, Madison, foste ancora disposti ad essere i nostri testimoni...>> Logan, il mio ci scambiamo sguardi furtivi. Lo conosco così bene che capisco subito la sua posizione. È uguale alla mia.

<<Non preoccupatevi, siamo ancora i vostri testimoni. Tuttavia, non so se avrei detto la stessa cosa prima della riunione di questo pomeriggio. Ne abbiamo parlato prima ed eravamo indecisi, ad essere onesti con voi. Quindi la risposta è sì, saremo lì per voi, seppelliremo l'ascia di guerra per sempre!>>

<<Facciamo un brindisi a questo! Alla salute degli sposi! Ah, Aera, eccoti qui!>> Dice Logan. Andando incontro alla giovane donna. Non sembra abituata a vedere Ethan comportarsi in modo così esuberante. E la presenza di tutti i suoi cari deve intimidirla un po'. Ma non ho l'opportunità di conoscerla meglio: La polizia di salina ha scelto di chiamarmi in questo preciso momento.

"Signorina Moore, mi dispiace disturbarla. per dirle che la nostra ipotesi è stata confermata dai vigili del fuoco: Si è trattato di un incendio doloso. Date le circostanze, abbiamo messo suo padre sotto la protezione della polizia 24 ore su 24."

"Grazie agente. Posso parlargli?"

"Non sono con lui. Lo abbiamo portato in un motel a Kansas City, dove sarebbe stato al sicuro. Rimarrà lì per qualche giorno, fino a quando non troveremo qualche pista seria. Gli è stato chiesto di non chiamarla, poiché il suo telefono potrebbe essere intercettato."

"Grazie, agente. Prendetevi cura di lui." Logan, ascoltato parte della conversazione. Mi guarda preoccupato. Ancora una volta, bastano un battito di palpebre e un leggero movimento della testa, per capirci. Non siamo più in vena di festeggiare, quindi salutiamo i nostri amici. Ethan, è dispiaciuto di vederci andare via, e cerca di trattenerci. Vuole farci sapere tutto della sua nuova conquista virgola che copre con parole brillanti.

<<Sarà per un'altra volta, Ethan. Buonanotte a tutti.>>

Dopo un po' nell'appartamento di Logan Date...

<<Un'altra giornata impegnativa, amore mio!>>

<<Non mi dire!>> Mentre dico queste parole, mi lascio cadere sul divano.

<<Madison, penso che dovremmo offrire a tuo padre un posto dove stare per un po'.>> Come un burattino a molla, improvvisamente salto di nuovo in piedi.

<<Mio padre!? Qui!? Mi prendi in giro!>> Logan fa un movimento all'indietro. Non si aspettava una reazione così forte da me.

<<Calmati, tesoro...>>

<<Smettila con il tuo "calmati"! Fa l'opposto dell'effetto desiderato! Ma in ogni caso, mi sto calmando, mi sto calmando.>>

<<Scusa, cercherò di smetterla. Ma spiegami cosa ti fa arrabbiare così tanto.>>

<<Finora non abbiamo mai parlato di mio padre.... O di mia madre, se è per questo. Tantomeno della mia infanzia e della mia adolescenza. Come probabilmente, perché l'opportunità non si è mai presentata. O forse perché non ne voglio parlare affatto. Ma penso che questa sera sarà un'occasione per farlo.>>

<<Cosa c'è? Puoi dirmi tutto, lo sai...>>

<<Ho avuto un rapporto difficile con mio padre sin da quando ero bambina. Ha abbandonato me e mia madre, quando riuscivo a malapena camminare. Fino a quando sono stata adolescente, tutto quello che sapevo di lui era questo ritornello che mia madre era solita a ripetere: "Tuo padre è un buono a nulla. Non è nemmeno in grado di pagarmi gli alimenti." Sono cresciuta senza di lui, non sapendo nulla. Mia madre non aveva conservato nulla di lui. Non una foto, niente. Lei faceva il meglio che poteva per sostenerci, ma vivevamo in relativa povertà. Solo all'età di quattordici anni ho voluto sapere un po' di più su mio padre. Mi ero arrabbiata con mia madre per il mio ragazzo, che a lei non piaceva affatto. Così ho fatto le valigie, ho preso dei soldi dal portafoglio di mia madre e sono scappata. non ero mai uscita da Indianapolis e non sapevo dove andare. A caso, ho preso un autobus per il Kansas, dove viveva lui. Poi ho fatto l'autostop. Quando finalmente sono arrivato a casa sua due giorni dopo, mi ha accolto con un agente di polizia. Mia madre aveva denunciato subito la mia scomparsa, e l polizia era pronta a casa di mio padre.

<<Non male come primo incontro...>>

<<Già! Mio padre è stato molto burbero, si è rifiutato persino di farmi passare la notte a casa sua. Mi ha lasciato dei soldi, e ha chiesto alla polizia di portarmi in un motel. Dopodiché non l'ho più visto per tre anni. Ha chiamato una volta per Natale e poi per il mio compleanno. Per il mio sedicesimo compleanno, mi ha mandato un assegno affinché mia madre potesse pagarmi le lezioni di guida. Era il suo modo di mostrare una parvenza di affetto. E poi tutto è cambiato quando mia madre è morta.>> Non posso evitare un singhiozzo., Logan mi stringe a sé.

<<Tesoro, mi dispiace... Non sapevo...>>

<<Non potevi saperlo. Ho sempre evitato di parlare della mia giovinezza. Dal giorno alla notte mi sono ritrovata nella sua casa di Salina, un buco sperduto nel mezzo del Kansas. Ho pianto per settimane a causa della morte di mia madre virgola e lui non aveva idea di come affrontare la cosa. Ha un temperamento da orso, e ben presto ha cominciato a lasciarmi in pace, passando le serate al bar del posto. Non è mai stato violento, ma non ha mai avuto alcun segno emotivo nei miei confronti. Mi ospitava perché non aveva scelta, tutto qui. Il giorno in cui ho compiuto diciott'anni, me ne sono andata e non sono più tornata. Grazie alla piccola eredità di mia madre, ho potuto frequentare l'università del Kansas. E avevo una sola idea in mente: andare via tutti i costi. Ho studiato duramente fino ad ottenere una borsa di studio per andare ad Harvard per un master. Ed è così che sono entrata a The Date.>> Logan è senza parole.

<<Non posso credere che tu abbia avuto una gioventù così dura, amore. Perché non me ne hai mai parlato?>>

<<Perché ti porta alla mente brutti ricordi. È tutto alle mie spalle. È molto, molto lontano.>>

<<Ora capisco perché non vuoi che tuo padre venga qui. Rispetto la tua decisione. Spero solo che la polizia possa proteggerlo.>>

<<Lo spero anch'io.>>

Qualche ora dopo, Logan dorme profondamente. Io non riesco a dormire e decido di alzarmi per farmi una tisana. Al buio, noto il tremolio dello schermo del mio telefono.

Ethan? Perché mi chiama a quest'ora della notte? Decido di silenziare il telefono, non lo prenderò fino a domani. Nel corso del tempo, però, la chiamata di Ethan continua a preoccuparmi. Finisco per addormentarmi sul divano proprio mentre i primi uccelli iniziano a cantare. Quando mi sveglio, cammino lentamente verso l'ufficio di Logan, di cui sento la voce provenire da lontano. Logan mi sente arrivare, mi dà un breve bacio sulla fronte e mi mette lo schermo del suo tablet davanti al naso.

<<Madison, guarda!>> Mi strofino gli occhi assonnati e leggo il titolo sullo schermo. "Amministratore delegato di The Date, arrestato per disturbo alla quiete pubblica." 

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