The Date

By martinalabignan

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Dove si nasconde la verità? Non ho mai capito cosa fosse il dolore fino a quando non è arrivato a me, passand... More

Prologo
1 Un incontro imprevedibile
2 Destinazione Los Angeles
3 Dleaty Care
4 Chiamaci per nome
5 La metropolitana
6 Un gala dal sindaco
7 Scomparsa da 12 ore
8 L'ultimo messaggio
9 Domande inaspettate
10 Un nuovo collega
11 La gabbia dorata
12 Nicolas Devinson
13 La chiavetta USB
14 23:14
15 Uno strano incidente
16 La chiamata
18 Hollowain Prison
19 La cauzione
20 Errore di stampa
21 Nootropes
22 Errori del passato
23 L'ultima notizia
24 Urgenza
25 Solo notizie negative
26 Tra galera e libertà
27 Il caos
28 Presa di mira
29 Sempre peggio
30 Il biglietto
31 Il processo
32 Il verdetto
33 Possibile assassino
34 Fermare tutto
35 Manca qualcosa
36 Le lettere
37 Ritorno
38 Piano B
39 Tendere trappole
40 Ora è finita
41 Mai liberi
42 Inchiostro rosso
43 Qualcosa non torna
44 Pericolosità
45 Non è possibile
46 Discussioni importanti
47 Costrizione
48 Incendio doloso
49 Quiete pubblica
50 Omicidi e Matrimoni
51 Accuse
52 La fine dei giochi
Epilogo
ringraziamenti
Playlist

17 Opinioni distorte

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By martinalabignan

Per un po' forse continuerò a urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.

Guardo Ambar Devinson con occhi spalancati, per il momento incapace di reagire. Non voglio fare un putiferio in mezzo alla strada, per non attirare l'attenzione su di me. Ma ho ancora voglia di chiacchierare con questa donna? Sembra innocua, si... Ma suo fratello continua a mettersi in mezzo tra Logan ed Ethan. Ambar ha cercato per giorni di seminare il dubbio nella mia mente. La fisso, accigliata e prendo una decisione.

«Mi dispiace signorina Devinson. Ma preferirei non parlare con te. Non è affatto contro di te, penso solo che sia meglio per tutti.»

«Ma ti sbagli! Voglio solo avvertirti!»

«La tua esperienza personale ti dà un'opinione distorta dei Date.» Ambar ride un po' ironica.

«Naturalmente. Dare la colpa di tuto alla mia presunta gelosia. Almeno ci ho provato... Nessuno può dire che non l'ho fatto. Beh, ci vediamo più tardi magari, Madison. Spero che non ti pentirai delle tue decisioni in futuro.» La donna davanti a me gira i tacchi e si allontana tanto velocemente quanto è apparsa, verso una bella macchina che l'aspetta un po' più lontana. È meglio così... Mi fido di Logan. Spero di non sbagliarmi. Nonostante sia un po' scossa da questo incontro inaspettato, torno in azienda.

Intanto nell'altro lato della città...

Nicolas ripone il telefono con un rapido gesto quando la sorella entra nel suo ufficio.

«Dove sei stata Ambar? Dovevamo pranzare insieme.»

«Ero occupata, mi dispiace.» La giovane donna si lascia cadere su una comoda sedia in un angolo dell'ufficio.

«Occupata a fare cosa?»

«Cose mie. Non devo mica farti il rapporto!» Nicolas tira un sospiro e si passa una mano distrattamente tra i capelli.

«Scusa. Non ti voglio fare la ramanzina, ma io sono preoccupato per te.»

«Non devi Nick.» Nicolas si alza e si avvicina alla sorella.

«Che ne dici di prenderti qualche giorno di vacanza in un posto caldo? Le Maldive, per esempio.»

«Da sola? No, grazie. Sto bene. Sto bene a New York.» Dalla morte dei genitori, Nicolas si è sempre reso cura della sorella. Ancora di più dopo la tragedia che ha vissuto con Logan. Nicolas teme ancora che Ambar cada in profonda tristezza, lei che era già stata così segnata dalla morte dei suoi genitori.

«Okay, allora, in questo caso, possiamo fare un viaggio insieme?»

«Non lo so. È ancora troppo lontano per me, tutto questo. Ne parleremo pi tardi. Ora vado a casa. Sono stanca e ho bisogno di riposare.» Ambar si alza e si dirige verso la porta dell'ufficio.

«A proposito... Noah sta meglio. Alla fine, probabilmente è fuori pericolo.»

«Bene.» Un vero sorriso si fa spazio sulle labbra di Ambar, prima che la tristezza torni.

«Sperando che non rischi nulla.» Sbatte la porta alle sue spalle e lascia Nicolas solo nel suo ufficio. Nicolas Chiude gli occhi, si strofina la fronte con una mano e torna alla scrivania. Anche lui ha una terribile sensazione legata al suo corpo.

Intanto, alla The Date Company...

Ho ancora un po' di tempo libero prima di dover tornare al lavoro e mi rifugio da occhi indiscreti nella sala ristoro. Mi siedo in poltrona di fronte alla porta per poter tenere d'occhio l'andare e venire nella stanza, poi prendo il telefono dalla borsa. Vado tra i contatti, decido di chiamare Logan. Dopo pochi secondi il numero di Logan appare sullo schermo.

"Cosa è successo?"

"Ambar è venuta da me prima, quando sono andata a prendere un caffè."

"Cosa voleva da te?" La voce di Logan è piena di apprensione.

"Beh, il solito, in realtà. Raccontarmi di te. Ma non ho voluto approfondire. Sono tornata in ufficio, poi ti ho chiamato."

"Beh, grazie di avermi chiamato subito."

"Cosa pensi che voleva da me?"

"Farti perdere l'equilibrio, probabilmente."

"Non ha funzionato allora. Torno al lavoro."

"E io al mio pranzo... Anche se preferirei continuare a parlare con te punto ci vediamo stasera."

"A più tardi!" Riaggancio il telefono è finalmente esco dalla sala relax con un piccolo sorriso. La sera Logan è venuto a prendermi proprio come mi ha detto e ora stiamo andando al suo appartamento. Mi tiene la mano, senza dare l'impressione di voler lasciare la presa. Partiremo Per la Corea del Sud dopodomani e sento l'eccitazione e l'ansia salire dentro di me allo stesso tempo.

«Non sono mai stata in Asia. Anche se so che si tratta di un viaggio di lavoro, non vedo l'ora.»

«Quali paesi vorresti visitare, Madison?»

«Oh, ce nessuno un sacco!»

«Se mi dessi una sola risposta, ora, subito.»

«Australia, per esempio. Mi piacerebbe molto, o L'Europa!» Logan sorride e stringe un po di più le dita intorno alle mie.

«A proposito... Hai fretta di dormire o no stanotte?»

«No, non proprio. Perché?»

«Ho Una piccola sorpresa per te, se per te va bene.»

«Dimmi. Ti ascolto.»

«Ti va di fare un piccolo viaggio in aereo? È solo un'ora e mezza forse due.»

«Aereo? Ma... Hai già prenotato i biglietti? Come hai fatto?» Logan sorride

«Non ho bisogno di biglietti, Madison. Se voglio fare un piccolo viaggio, lo faccio.» Che stupida, certo... Ha il suo jet privato.

«Ho una casa a Loyast Bridge, non ho mai invitato nessuno. È il mio piccolo angolo di paradiso, il luogo dove posso respirare senza che qualcuno mi stia col fiato sul collo per tutto il giorno. E volevo portarti lì con me per staccare prima del viaggio in Corea.» In realtà, non ho molta voglia di fare un viaggio, anche se piccolo.

«Sarebbe molto bello, ma magari dopo il ritorno dalla Corea. In Questo momento sono un po' nei guai, temo di non essere pronta per il viaggio punto e dopo quello che è successo con Dleaty Care, preferirei essere al 100% delle mie capacità» Mi sento un po in colpa a dirglielo così, ma preferisco essere onesta con lui. Logan non sembra affatto offeso e mi lascia un leggero bacio sulla guancia.

«In fondo, hai ragione, è molto più ragionevole. Torniamo a casa e passiamo una serata tranquilla.» Annuisco sorridendo. Non sono mai stata più felice di adesso. Ambar Devinson si sbaglia... Logan non può fingere i suoi sentimenti, sto imparando a conoscerlo. E nulla può fermare la nostra felicità. Due giorni dopo, ho ancora i ricordi della serata passata a casa con Logan. Tuttavia, mi sforzo di mantenere un atteggiamento più professionale possibile. Non voglio ripetere il fiasco di Dleaty Care. Stiamo aspettando il che il jet privato che ci porterà a Incheon sia pronto. Un membro dello staff, ci viene a prendere nel posto speciale che l'aeroporto sia riservato, finalmente ci dirigiamo verso l'aereo. Nell'aereo mi metto seduta davanti a Logan.

«Non vedo l'ora di arrivare Amo la Corea del Sud e la sua cultura. Una volta terminato il lavoro ti porterò nei miei posti preferiti»

«Non vedo l'ora!» Mi preparo al decollo quando all'improvviso sento un po' di movimento nel retro del jet privato. Frank si precipita verso Logan, è nel panico più totale, ha gli occhi spalancati come se avesse visto un fantasma, o l'ombra di qualcosa che lo avrebbe fatto apparire successivamente.

«Signore!»

«Cosa sta succedendo?» Logan sta per alzarsi quando alcuni ufficiali in uniforme entrano nell'aereo. Tra questi, riconosco immediatamente il detective Dank, si avvicina a noi, mi dà un piccolo sguardo, poi tira fuori dalla tasca un paio di manette.

«Logan Date, lei è in arresto. Ha Il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lei in tribunale.»

«Che diavolo sta succedendo? Non potete arrestarlo»

«Salve, ignora Moore. Non arrestiamo il suo capo senza motivo, e accusato di corruzione e riciclaggio di denaro. È anche il primo nella lista dei sospettati, per aver avuto un ruolo nell'omicidio di Grace Langover.» Faccio un passo indietro, come se Elsa mi avesse appena schiaffeggiata.

«No, è impossibile, non le credo!»

«Madison, non dire nulla, non preoccuparti, è solo un malinteso. Sono Innocente e lo proverò.» Logan non protesta contro il suo arresto e si lascia ammanettare prima che la polizia lo porti via. Cerco di stargli dietro, ma mi viene impedito, così mi lascio cadere stordita su uno dei sedili del jet. Dopo un momento che sembra un'eternità, Frank mi mette gentilmente una mano sulla spalla.

«Signorina, non stia lì impalata la riporto indietro.» Come un automa mi lascio prendere per il braccio, poi cammino con Frank fino all'uscita dell'aereo. Logan è già scomparso, insieme ai poliziotti.

«Dove lo porteranno? Dobbiamo avvertire qualcuno. I suoi genitori? Suo fratello? Il signor Harrow?»

«Il signor Date sarà molto probabilmente portato al penitenziario Hollowain Prison. Ma prima dovrà essere interrogato molto probabilmente alla stazione di polizia centrale della città. Per il resto, me ne occupo io, non si preoccupi.»

Mi sento totalmente impotente, pietrificata successo pochi minuti prima. Tutto è cambiato nell'arco di pochi secondi. Afferro Frank per non cadere, e lo seguo fino alla limousine dove ci aspetta Steve. È così strano essere nell'ufficio di Logan senza di lui, mi sento come se stessi camminando in un posto dove non mi è permesso farlo. Deglutisco per scacciare la palla emotiva che si era formata nella mia gola. Frank, molto premuroso, mi ha portato un bicchiere d'acqua e qualcosa da mangiare. Non sono ancora stata su Internet, ma posso già immaginare che tutti sappiano dell'arresto. Entro domani, il volto di Logan e le immagini del suo arresto saranno in prima pagina. Stringo il bicchiere tra le dita. La porta si apre improvvisamente in un colpo solo ed Ethan entra nella stanza.

«Madison! Che diavolo è successo? Dov'è mio fratello?» Mi viene da piangere, ma cerco il più possibile di trattenere le lacrime.

«Non lo so ancora, ma Frank mi dice che sarà sicuramente alla stazione centrale di polizia di New York prima di essere trasferito alla Hollowain Prison. Lo Hanno arrestato virgola non gli hanno nemmeno fatto domande virgola e questo è tutto.»

«Dannazione.» Ethan si passa nervosamente una mano tra i capelli.

«Probabilmente Presto farà la sua telefonata normativa. Anche i nostri genitori si metteranno in contatto con la polizia per cercare di saperne di più. Ma non la vedo bene, Madison non si parla più di altro. Logan Date, tirato fuori dal suo jet, dalla polizia, manette al polso. Accusato di essere complice di un omicidio, puoi immaginare? Questo è un disastro per l'azienda...»

«È tutto quello che ti interessa? A me no, voglio vedere Logan.» Ethan sospira un attimo.

«Ti fidi di lui? Pensi che sia innocente?»

«Certo che sì. Non avrebbe mai fatto ciò di cui è accusato.» Ethan si morde il labbro, riflettendo lentamente su quello che ho detto.

«Okay, vedrò cosa posso fare se è confermato che si trova nel penitenziario... Penso di poter fare in modo che tu possa vederlo.»

«Hai davvero contatti ovunque tu eh?!»

«È così che si va avanti nella vita, mi aspetti qua?»

«Sì, in ogni caso non vedo dove potrei andare.» Ethan alza la mano in segno di approvazione, poi esce dall'ufficio. Niente di tutto questo ha senso, niente... E la cosa più ironica è che Ambar Devinson aveva previsto una simile caduta. Avrà a che fare con qualcosa del genere? Avrebbe potuto incastrare Logan per vendetta? Ma dove sono le prove? I poliziotti non l'hanno arrestato per nulla... Mi perdo nei miei pensieri nelle mie riflessioni, ed è la voce di Ethan che mi riporta sulla terraferma.

«È già al penitenziario. Ti ci porto io. Andiamo.» Ethan mi prende per il polso, mi lascio andare scollegata da tutto. Arrivati dentro il penitenziario, mentre attraversiamo le porte, il mio cuore batte all'impazzata. Finalmente riesco a rivedere Logan, ma mentre ci avviciniamo alla sala visite, due sagome ostacolano. Conrald e Corinette Date... Naturalmente, lo sanno anche loro.

«Vedo che ci avete preceduto.» Conrald fissa Ethan con uno sguardo così intenso che il figlio è costretto a girarsi leggermente.

«Avevo grazie bisogno di parlare con Logan. Data la situazione, potete immaginare quanto sia stato urgente.»

«Ma è un bene che tu sia qui, Ethan. Perché tuo padre voleva parlarti.» Corinette Mi dà uno sguardo sprezzante, e capisco che aspetta solo una cosa, che io sparisca dalla scena immediatamente. Buon per lei, perché anch'io voglio solo poter parlare con Logan.

«Madison, ti lascio a mio fratello, andrò a trovarlo dopo di te.»

«Va bene, grazie.» Un poliziotto in uniforme si avvicina a noi e saluta Ethan, poi mi chiede di seguirlo. Il cuore quasi mi si frantuma a ogni passo.

«Logan!» Logan alza la testa e cerca di alzarsi, ma le sue mani sono legate al tavolo da una catena. Si risiede sospirando, mentre il poliziotto mi ricorda che non posso toccarlo. Che tortura...

«Sono così felice di vederti, Madison.» La sua voce è un po spezzata...

«Anch'io, va tutto bene? Ti trattano bene?»

«Sì, non preoccuparti, sono ancora un Date. Non vogliono correre rischi con me.»

«Questo non gli ha impedito di arrestarti... Non capisco, come? Perché? Hanno qualche prova?»

«Mi dicono di sì, che il file è caricato... Ma ti assicuro, Madison, sono innocente.»

«Lo so, ti credo Logan. Hai contattato il tuo avvocato?»

«Certo, ma credo che passerò comunque qualche giorno dietro le sbarre. Fino al momento dell'udienza per la cauzione.»

«Anche i tuoi genitori sono presenti, credo che tra poco uscirai»

«Non credo proprio. Mio padre ha appena annunciato che Ethan prenderà il mio posto nell'azienda. Con questo scandalo ho perso ogni valore agli occhi di mio padre.»

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