Incomprehensible [Italian Tra...

simo0609

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"Perché sei così spaventata da me, Laura?" "Perché tu sei il male, Zayn. Hai ucciso delle persone e hai fatto... Еще

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17 (1 Pt. )
Capitolo 17 (2° Pt.)
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Trailer
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Q&A(Questions)
Q&A(Answers)
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32

Capitolo 9

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simo0609

Dedicato al gruppo whatzappy della storia *-* (C'è ancora posto se volete)Ringrazio MeraPyaar per l'immagine del capitolo, ti vi bi!                                            

Pretendo un commentino vampiresco *faccina pervy*


Mi circondai con le braccia, cercando di riscaldarmi. Ero già congelata, anche se erano passati solo dieci minuti da quando io e Zayn avevamo iniziato a camminare per andare a casa, attraversando le strade deserte di Bradford. Avrei dovuto sapere che una sottile maglietta bianca non mi avrebbe protetto abbastanza dal vento, ma non ci avevo pensato, quella mattina. Avevo solo scelto i vestiti, li avevo indossati e poi ero uscita di casa.

Restammo in silenzio per la maggior parte del tempo, sorridendoci qualche volta e poi guardando di nuovo altrove. I battiti del mio cuore aumentavano quando sentivo gli occhi di Zayn su di me e finalmente capii cosa provavano le persone quando qualcuno le fissava.

C'erano poche persone che camminavano, per la maggior parte uomini che stavano tornando dal lavoro. La zona doveva viveva Kate era molto tranquilla, come quella dove abitavamo io e Zayn. Sotto un albero, vidi una donna che parlava con qualcuno al telefono, guardandosi le unghie.

"Sai che ci metteremo un bel po' per tornare a casa, vero?" Chiesi, guardando Zayn. I nostri sguardi si incontrarono e lui annuì, prima di guardare di nuovo avanti e i suoi occhi color ambra si illuminarono vedendo qualcosa in lontananza.

"Magari possiamo prendere un taxi o farci dare un passaggio da qualcuno?" Suggerì, guardando la strada. Non c'era nessun auto in vista ad accezione di quelle parcheggiate ai lati della carreggiata. Mi morsi le labbra e sospirai, sfregandomi lentamente le braccia dato che l'aria fredda mi pizzicava la pelle.

"Hai freddo?" Domandò, con la fronte aggrottata, fermandosi e aspettando una mia riposta. Annuii e mi fermai, così da poterlo vedere in viso, ma, prima che potessi fare o dire qualcosa, si tolse la giacca e fece un passo verso di me, poggiandomela sulle spalle in modo da riscaldarmi. Gli sorrisi, prima di infilare le braccia e chiudere la cerniera, proteggendomi dall'aria fresca.

"Grazie. Ma tu non hai freddo?" Chiesi, preoccupata che avrebbe potuto sentire freddo senza qualcosa a proteggerlo.

"Proprio ieri nel bosco ti ho detto che non sento il freddo." Spiegò con un sorriso. Oh, sì. Me l'aveva detto. Non riuscivo capire come faceva a non sentire il freddo quando la temperatura non era per niente alta.

"Perché?" Domandai, la curiosità aveva avuto la meglio su di me. Tutti sentivano il freddo, che volessero ammetterlo o no. Zayn stava solo scherzando? Pensava che l'avrei considerato un tipo forte se era capace di non sentirlo?

"Non ne ho idea. Non sento semplicemente il freddo, ecco tutto." Rispose, mentre continuavamo a camminare fianco a fianco. Ad un angolo girammo a a sinistra e ci ritrovammo in un vicolo oscuro, dove l'unica fonte di luce proveniva dai lampioni. Sussultai, quando iniziammo a camminare con i nervi tesi. Avevo fatto la stessa strada molte volte con Kate, Marielle e Sophie quando andavamo al piccolo parco dall'altro lato, ma mai di sera.

"Stai bene?" Mi domandò quando rallentai un po', in modo da essere proprio dietro di lui. Si fermò e mi guardò con un'espressione preoccupata, ma io gli feci un piccolo cenno col capo prima di continuare a camminare, cercando il più possibile di rilassarmi. I miei respiri irregolari, però, erano la prova che ero ancora nervosa.

"Sono solo un po' preoccupata per Kate." Ammisi, ricordandomi che mi aveva dato della puttana. Perché me l'aveva detto? Voglio dire, non mi aveva mai detto qualcosa del genere, quando aveva avuto mal di testa. In verità, mi aveva ferita. Molto. Essere chiamata così dalla tua migliore amica può significare niente se è un gioco, ma quando è detto per ferire, ferisce davvero.

"Sì, mi chiedo cosa le sia successo. Pensavo foste migliori amiche."  Aggiunse Zayn, guardandomi.

"Lo siamo. Tutt'ora siamo migliore amiche." Chiarii, ferita un po' da quello che aveva detto. Certamente io e Kate avremmo parlato lunedì a scuola. Eravamo sempre insieme, quindi si sarebbe risolto tutto in un paio di giorni.

"Forse si sente solo poco bene." Mi rassicurò.

"Sì, può essere. Ma quando Kate non si sente bene o ha mal di testa, oppure è di pessimo umore, non mi chiama così. Non le piacciono quelle parole." Spiegai, difendendo la mia amica. Conoscevo Kate: non avrebbe mai fatto quel genere di cose, mai.

"Forse è quel periodo del mese?" Suggerì Zayn e io lo guardai con gli occhi spalancati.

"Zayn! – sbottai - Non ti sto parlando del ciclo mestruale della mia migliore amica!" Esclamai, infastidita dall'argomento. Rise solamente mentre giravamo di nuovo a sinistra.

"Sophie sembra davvero carina." Ammise, cambiando argomento. Alzai lo sguardo verso di lui, notando che sorrideva sfrontatamente.

"Ti piace, eh?" Ipotizzai, toccandogli il braccio col gomito. Roteò gli occhi, sorridendo ancora. Forse avevo appena assistito all'inizio di una cotta?

"Sì, mi piace, ma non in quel senso. Ho già messo gli occhi su un'altra." Chiarì, guardandomi. Rabbrividii alle sue parole, sperando che non si riferisse a me. Certamente non si riferiva a me. Perché qualcuno dovrebbe essere interessato a un'idiota che legge i propri appunti per divertimento? Ma decisi di stare al gioco.

"Oh, Dio! Non è Megan, vero?" Chiesi, con gli occhi spalancati. "O Hayley?"

Rise, piegando la testa all'indietro. "Credimi, quelle ragazze sono poco attraenti, sia dentro che fuori. Perché hanno bisogno di così tanto trucco?" Domandò, più a se stesso che a me, ma comunque risposi.

"Pensano che il trucco le renda perfette." Spiegai con una scrollata di spalle. Era ridicola la quantità che si mettevano. Se avessero prestato meno a attenzione alle celebrità, ora si sarebbero potute considerare persone normali.

"Beh, sono abbastanza stupide." Aggiunse Zayn, ridacchiando.

"Sì." Confermai, annuendo. Era fantastico che stessimmo parlando normalmente, come facevamo io e Marielle. Già dopo una settimana che era arrivato alla Tong High, Zayn stava sparlando alle spalle di Hayley e Megan. A essere onesta, mi stavo divertendo a parlare di loro, ma poi ricordai la nostra conversazione nel bosco e di come non mi aveva risposto alla domanda su Megan.

"Non mi hai più detto cos'è successo tra te e Megan mercoledì." Confessai, guardandolo. L'ultima volta che glielo avevo chiesto, aveva sviato la domanda e chiesto se ero gelosa di loro, che quel giorno si stavano quasi per baciare.

"Il professore mi aveva chiesto di prendere qualche attrezzo dallo stanzino, sono andato a prenderli e, quando mi sono girato, lei era lì. Mi ha chiesto come mi stessi trovando a scuola e poi mi è saltata addosso." Spiegò, con una scrollata di spalle. Annuii, credendogli, anche se trovai strano il fatto che non avesse provato ad allontanarla o a scappare da lei.

"Non sembrava la stessi respingendo." Aggiunsi e lui rise di nuovo.

"Sei gelosa."

Eccoci di nuovo, pensai, socchiudendo gli occhi. Perché avrei dovuto essere gelosa? Era serio?

"In realtà non lo sono, Zayn. Non mi importa se lasci che Megan ti baci, ma delle conseguenze che possono esserci." Lui mi guardò, confuso.

"Quali conseguenze?"

"Il ragazzo di Megan, Nathan, ti picchierebbe, insieme al suo gruppo di idioti, fino a farti uscire il sangue. Poi ti guarderebbero tutti e, credimi, non sarebbe una bella cosa." Spiegai e lui alzò un sopracciglio, ma non potei fare a meno di chiedermi perché stesse sorridendo.

"Stai cercando di dirmi che sei preoccupata per me?" Sospirai.

"Stai cercando di cambiare di nuovo quello che ho detto?" Risposi e lui mi sorrise, per poi alzare lo sguardo verso il cielo buio.

"Forse." Confermò e io roteai gli occhi, fermandomi sulla strada da cui si vedeva il parco dall'altro lato. Io e le ragazze da bambine passavamo lì il tempo, giocando a nascondino e cercando le fosse. Ad essere onesta, mi mancavano quei giorni dove qualsiasi cosa era semplice.



"Non mi hai mai detto perché le odi così tanto." Esclamò Zayn all'improvviso, facendo incontrare di nuovo i nostri occhi. Avevo detto solo ai miei amici perché odiavo così tanto Hayley e Megan. Non mi avevano mai fatto niente di serio, ma mi era stato detto di stare loro lontano dato che portavano solo guai.

"Non è di niente di così terribile, mi hanno semplicemente messo in imbarazzo molte volte. – iniziai - Ho bisogno degli occhiali per leggere o per studiare e questa cosa è stata sempre usata da loro per prendermi in giro, fin da quando abbiamo iniziato le superiori. Penso che si siano comportate in modo  inappropriato e terribile, dato che, ovviamente, non posso fare a meno degli occhiali. Mi hanno poi dato dei nomignoli e cose del genere, come i classici bulli. E' per questo che ho deciso di stare alla larga da loro, che non sembrano ancora essere cresciute e ogni volta cercano di farmi sentire insicura di me stessa." Finii, con una scrollata di spalle. Anche se notai di aver dimenticato la parte in cui mi avevano messo la gomma nei capelli.

"Davvero? Perché lo hanno detto? E' terribile." Aggiunse, con un'espressione confusa.

"Perché pensano di essere perfette. Hanno dei capelli perfettamente lisci, un trucco perfetto, dei  vestiti inesistenti e l'attenzione dei ragazzi. Pensano di essere tutto." Spiegai e Zayn rise.

"Dove andiamo ora?" Chiese, mentre attraversavamo la strada. Mi guardai intorno e notai un cartello ad un angolo. Gli diedi un'occhiata e imboccai la strada a destra. Zayn mi sorrise, prima di iniziare a camminare di nuovo. Questa strada era molto più trafficata di quella dove viveva Kate e c'erano anche molte più persone.

Il vento non era più forte come prima, così decisi di aprire la giacca di Zayn e mettere le mani nelle tasche. Sentii con le dita qualcosa di freddo e duro e capii che si trattava di un telefono. Lo diedi a Zayn prima di mettere di nuovo le dita al caldo.

Una giovane coppia stava camminando verso di noi, parlando di una storia che avevano sentito al telegiornale. Spostai Zayn da un lato per farli passare e lui rise, ma non potei fare a meno di sentire di cosa stavano parlando i due quando ci passarono a fianco.

"La famiglia è stata uccisa da qualcuno."

"Sì, a quanto pare un assassino. Chiunque l'abbia fatto, è una bastardo malato. "

Li guardai, mentre giravano l'angolo e scomparivano dalla vista. Sembrava che l'intera città sapesse dell'accaduto.

"Cosa intendevi dire quando hai detto che il killer aveva una ragione per uccidere la famiglia?" Chiesi a Zayn, mentre camminavamo nella strada buia. I suoi occhi incontrarono i miei e lui scrollò le spalle, per poi guardare di nuovo altrove. Scossi la testa e gli afferrai il braccio, determinata ad avere una risposta.

"Zayn." Lo chiamai per farlo girare, cosa che fece subito, per poi guardare dove avevo appoggiato la mano. La tolsi immediatamente, arrossendo.

"Intendevo dire che nessuno uccide per divertimento. Ci sono sempre delle ragioni." Spiegò semplicemente.

"Per esempio?"

"Beh, forse si sono suicidati. O forse avevano minacciato qualcuno."

"Suppongo sia così. Ma c'è qualcuno che lo fa come... passatempo." Chiarì, abbassando lo sguardo. Mi accigliai, dato che le sue parole mi avevano fatto rabbrividire e per varie ragioni non potei fare a meno di pensare che Zayn si sentisse molto diffidente riguardo l'intera faccenda, quasi come se non volesse averci nulla a che fare.

"Lo so che è orribile e tutto, ma puoi parlarne." Dissi e lui si girò di nuovo verso di me, passandosi una mano tra i capelli.

"Lo so, Laura. E' solo che è un argomento di cui non voglio parlare." Spiegò, duramente. Annuii, accettando la sua riposta, prima di sospirare: la nostra conversazione stava per concludersi.

"Perché non hai mangiato niente?" Chiesi, ricordandomi cosa aveva detto Kate. Sapevo che c'erano delle persone che erano sempre a dieta o che non mangiavano niente, ma Zayn non sembrava uno di loro.

"Non avevo molta fame." Spiegò, abbassando la voce. "Non mangio molto durante il giorno."

"Stai facendo una dieta o qualcosa del genere? Perché non hai bisogno di dimagrire." Domandai, facendolo ridere.

"Stai ammirando il mio corpo?" Chiese, vanitoso e io sbuffai. Il modo in cui giocava con quello che dicevo era irritante e in realtà era questo che mi fermava dal parlargli. Ma, appena le parole gli uscirono dalla bocca, mi venne in mente quando lo avevo visto dietro le tende e arrossii.

"No." Mormorai tra i denti. "Penso solo che tu sia già abbastanza magro."

"Giusto per tua curiosità, non sono a dieta." Scherzò, con gli occhi che luccicavano grazie alle luci della strada.

Annuii, facendogli capire che lo stavo ascoltando, per poi indicare una tettoia dalla'altro lato della strada. C'era una piccola strada dietro di essa che portava al cinema, la stessa dove c'era la mia scuola elementare. Mia mamma portava me e Ian lì ogni giorno, dato che era lontana da casa. Continuammo a camminare, attraversando di nuovo la strada."Perché sei così curiosa riguardo quest'omicidio?" Mi chiese all'improvviso, facendomi pensare per un momento. Perché ero così interessata? Forse perché non c'era stato nessun grande caso da un paio d'anni e questo certamente aveva attirato improvvisamente la mia attenzione?

"In realtà non lo so. Penso di trovarlo interessante. Niente sospettati, niente telecamere. Sembra proprio il delitto perfetto. O forse è perché non capisco il motivo per il quale una normale famiglia sia stata uccisa?"

"Perché l'assassino è un bastardo malato." Aggiunse lui, con un sorriso sornione. Alzai un sopracciglia, con un sorriso a fior di labbra.

"Ovvio che lo è." Confermai e giurai di averlo visto con la coda dell'occhio sorridere, ma non ci diedi molta importanza.

"Non sai mai quando un killer può attaccare." Esclamò con voce così profonda e rauca che non lo riconobbi fin quando non realizzai che era l'unica persona accanto a me.

"Lo so. – confermai – Che pensiero spaventoso..."

"Molto peggio se fosse qualcuno che conosci. Ci pensi? Sarebbe come vivere in un film dell'orrore." Feci un passo indietro,  spaventata al pensiero che qualcuno che conoscevo fosse un killer.

"Credimi, Zayn, se il killer fosse qualcuno che conosco, non passerei molto tempo con lui. Sarebbe come cercare di farsi uccidere." Lo sentii ridacchiare.

"Sì, sarebbe così." Confermò, guardandomi con i suoi occhi scuri. Allora mi sentii così piccola e fragile in confronto a lui, come se stesse cercando di spaventarmi in qualche modo. Mi schiarii la gola e guardai altrove, sentendo ancora il suo sguardo su di me.


***


Dieci minuti dopo la nostra breve e imbarazzante chiacchierata, entrambi stavamo camminando verso la panetteria dove io e Liam avevamo comprato i muffin. Tirai fuori un sospiro di sollievo, notando che non eravamo molto lontani da casa.

"Siamo vicini." Annunciai e Zayn mi sorrise. Non aveva detto niente per i dieci minuti che avevamo camminato, lasciando che si creasse un imbarazzante silenzio fra noi. Guardai il mio telefono e spalancai gli occhi quando vidi l'ora: eravamo usciti da casa di Kate alle sette e mezza e ora erano le nove meno un quarto. I miei genitori mi avrebbero ucciso, dato che avevo scritto loro sul foglietto che sarei tornata prima delle otto.

Improvvisamente, spuntò una macchina dall'angolo, abbagliandomi momentaneamente. Mi lamentai a causa del suono e delle luci improvvise che mi diedero fastidio. Quando scomparve dietro l'angolo, sentii Zayn ridacchiare e un momento dopo, lui mi poggiò un braccio sulle spalle, avvicinandomi a sé.

"Zayn, cosa stai facendo?" I nostri occhi si incontrarono e lui mi fece un sorriso quasi timido, accarezzandomi gentilmente il braccio.

"Beh, hai freddo e hai quasi avuto un colpo al cuore quando è passata quella macchina. Ti sto solo proteggendo. " Spiegò e io roteai gli occhi.

"Penso che tu sia troppo protettivo." Ammisi e lui alzò un sopracciglio.

"Preferiresti che ti lasciassi da sola in una strada dove il killer potrebbe prenderti facilmente?" Spalancai gli occhi.

"No, grazie, sto ben.." Iniziai, ma fui bloccata prima.

"Laura?" Sentii una voce chiamarmi da dietro. Mi girai, stando sempre tra le braccia di Zayn e notai la stessa macchina che era passata solo pochi attimi prima. Spalancai la bocca quando vidi mia madre guardarci dal finestrino. Velocemente, mi spostai dalle braccia di Zayn e corsi verso di lei.

"Mamma, scusami. Non c'erano bus o qualcosa del genere, ma sto bene." Spiegai, prima che potesse lamentarsi del mio ritardo.

"Hai idea di quanto io e tuo padre siamo stati preoccupati?" Sussurrò sommessamente, notando Zayn dietro di noi, molto imbarazzato. L'aveva squadrato dalla testa ai piedi mentre mi parlava. Guardò la giacca di pelle che indossavo e alzò un sopracciglio.

"Lo so, mi dispiace. Non succederà più."

"Sarò meglio per te." Aggiunse, prima di sporgersi da un lato. "E tu chi sei?" Guardò Zayn, che fece un passo verso di me e si piegò in modo da parlare direttamente a mia madre.

"Zayn Malik." Rispose lentamente e io gli sorrisi.

"Mamma, lui è Zayn. Viene nella mia scuola." Chiarii e la postura di mia madre sembrò improvvisamente rilassarsi.

"Il nome mi sembra familiare. Il padre di Laura mi ha raccontato di te proprio stamattina." Spiegò, sorridendogli, ma io spalancai gli occhi: quindi mio padre le aveva detto quello che gli avevo raccontato di Zayn? Fantastico! Ovviamente quell'uomo non riusciva a tenere la bocca chiusa.

"Davvero?" Chiese lui, guardandomi. "Non sapevo che Laura avesse parlato di me a qualcuno." Mi fece arrossire. Perché i genitori erano sempre così imbarazzanti? In questo momento non potevo assolutamente biasimare Liam, che si era imbarazzato quando Karen l'aveva baciato nel bel mezzo della strada.

"Sì, suo padre mi ha detto che pensa tu sia misterioso." Aggiunse, ridendo.

"E' abbastanza, mamma. Ci puoi dare un passaggio?" Chiesi, prima che potesse mettermi ancora di più in imbarazzo. Lei rise, come fece anche Zayn, per poi annuire e aprire dietro per farci entrare. Fui un po' sorpresa quando lui invece salì davanti, vicino a mia madre. Chiusi gli occhi, pregando che stessero zitti.

"Oh, ricordo di aver sentito che vivi al numero ventiquattro...?" Gli chiese, ricevendo conferma.

"Sì, mi sono trasferito lunedì." Aggiunse, annuendo con la testa.

"Davvero? Quindi hai già saputo che viviamo nella casa di fronte alla tua?" Domandò mia madre e io mi spostai, in modo da essere tra loro.

"Sì, mamma. Stasera siamo andati insieme alla festa di Kate. Il taxi era per entrambi." Spiegai e mia mamma annuì. Sapevo che non avrebbe lasciato la conversazione in sospeso, ma valeva la pena provarci.

"Allora, come vi siete incontrati?" Chiese, dopo un paio di minuti di silenzio. Socchiusi gli occhi, cercando di ignorarla: quello era il tipo di cose che si chiedevano a una coppia. Pensava che io e Zayn stessimo insieme? Arrossii al solo pensiero.

Fortunatamente, rispose lui al posto mio. "Hanno chiesto a Laura di mostrarmi la scuola per le prime settimane, così abbiamo iniziato a parlare." Spiegò e lei annuì, con un grande sorriso in volto.

"E' fantastico. Spero sia stata gentile con te." Aggiunse, incontrando il mio sguardo attraverso lo specchietto. Da quando non ero gentile con qualcuno? Ero una brava ragazza che stava a casa a fare i compiti invece di andare alle feste. Ero gentile e ben educata, non scortese, quindi come poteva mia mamma chiedermi una cosa del genere?

"Mamma, lo sai che sono sempre brava con le persone." Mormorai tra i denti e lei rise, luminosa.

"Lo so, Laura, ti sto solo prendendo in giro!" Sospirai: non pensavo di poter sopportare sia Kate che mia madre nello stesso giorno.

Il resto del viaggio fu silenzioso. Mia mamma parcheggiò la macchina e tolse le chiavi.

"Grazie per il passaggio, signora Mitchell." La ringraziò Zayn, togliendosi la cintura.

"Perbacco, sei un ragazzo così educato! Chiamami Kelly."  Roteai gli occhi: mia madre, la prima volta che aveva incontrato Kate, Marielle e persino Liam, non li aveva lasciati chiamarla per nome. Forse con lui era diverso perché sembrava essere a suo agio e le parlava come se si conoscessero da anni? Mi tolsi la cintura e uscii, mentre Zayn chiudeva la portiera. Mia madre fu l'ultima ad uscire, chiudendo la macchina quando fummo tutti fuori.

"Zayn, grazie per aver accompagnato Laura a casa. " Disse mia mamma, sorridendo al ragazzo, con un ampio sorriso in volto. Lui rispose con uno dei suoi, prima di puntare gli occhi su di me.

"Nessun problema. Non volevo che si perdesse." Arrossii. Odiavo quando le persone parlavano di me mentre ero proprio di fronte a loro.

"Dio, no! Soprattutto sapendo quello che è successo a Manchester. Dopotutto, non è molto lontano da qui."

Zayn annuì lentamente. "Sì. Non vogliamo che Laura sia la prossima."

"Per piacere, possiamo smetterla di parlare dell'omicidio?" Domandai, sentendomi un po' in imbarazzo di fronte a loro che discutevano su se avessi potuto essere la prossima vittima se Zayn non mi avesse protetto. Chi diavolo parla di queste cose di fronte alla propria figlia?

"Sì, hai ragione. E' orribile, non è vero?" Esclamò mia madre e io annuii, con le sopracciglia alzate. Ora tutto quello che volevo fare era entrare, farmi una doccia, prendermi una tazza di tè e poi andare a dormire. Era stata una giornata piuttosto lunga e strana.

"Zayn, ti piacerebbe venire sabato prossimo a casa per un tè?" Gli chiese, facendomi spalancare gli occhi. Sapevo che le mamme potevano essere imbarazzanti, ma Dio... Zayn si prese un momento per riflettere, con gli occhi che andavano da me a mia madre, ma alla fine gli si formò sorriso sulle labbra.

"Grazie mille, sarebbe fantastico." Annuì e io gemetti silenziosamente. Non potevo lamentarmi, a essere onesta: mi piaceva come ragazzo ed era anche gentile, ma mia madre l'aveva incontrato solo quella sera! Non sapeva niente di lui, ad eccezione delle cose che mio padre le aveva detto, che, dopotutto, non erano molte.

"Grandioso! Ti farò sapere l'orario il più presto possibile." Spiegò, prima di iniziare a salire le scale, ridendo ancora. Mi voltai verso di Zayn e stava sorridendo ampiamente, chiaramente divertito da come mia madre aveva reagito alla situazione.

"Oh, sta zitto!" Mormorai e tutto quello che fece fu ridere. Roteai gli occhi e mi diressi anch'io verso la porta, seguendo mia madre. Non realizzai che lui mi stesse seguendo fin quando non sentii una mano sulla spalla. Mi girai, rimanendo sul porticato.

"Buonanotte, Laura." Mi disse, con gli occhi puntati sul mio viso.

"Grazie mille." Aggiunsi, ma lui mi guardò confuso. "Per tutto quello che è successo stasera. Per essere venuto da Kate, aver incontrato tutti e avermi poi riaccompagnato a casa. E grazie anche per la giacca." Finii, togliendola e dandogliela.  Ridacchiò e la prese, facendo incontrare le nostre mani per un secondo.

"Prego, Laura. Spero che tu e Kate risolviate tutto." Rispose, prima di prendermi gentilmente la mano. Mi aspettavo che l'afferrasse per salutarmi o per far apparire un'altra farfalla, ma non lo fece. Al contrario delle mie aspettative, si portò la mano alla bocca e mi baciò le nocche. Aveva le labbra fredde, cosa che mi fece rabbrividire. Appena mi lasciò la mano, gli sorrisi timidamente.

"Ehm, grazie?" Domandai, perchè non sapevo esattamente come reagire al suo gesto. Scrollò le spalle e si schiarì la gola, prima di iniziare ad andarsene.

"Buonanotte, Laura."

" 'Notte, Zayn." Risposi, sorridendo ancora mentre chiudevo la porta. Prima che mia madre, mio padre o mio fratello potessero farmi domande o Jet potesse salutarmi, corsi su nella mia stanza. Sentii mia madre chiamarmi, ma la ignorai e continuai a salire le scale fino ad arrivare davanti alla camera.

Spalancai la porta e corsi verso la finestra. Aprii lentamente le tende -cosa che mi ero dimenticata di fare quella mattina- e sbirciai fuori per vedere Zayn davanti alla porta di casa sua. Aprii completamente la tenda e rabbrividii, quando lo vidi lentamente girarsi e guardarmi.

Gli feci un cenno, a cui rispose con un sorriso, prima di aprire la porta ed entrare in casa. Sorrisi a me stessa, sentendo un formicolio sulle mani, nel punto in cui la sue labbra avevano toccato la mia pelle.

Sospirai e chiusi di nuovo le tende, respirando affannosamente quando capii cos'era successo sulla mia mano: nel punto stesso su cui Zayn mi aveva baciato, infatti, c'era una piccola farfalla nera.


*brava ragazza\goody-two-shoes: giusto a titolo informativo, vi volevo dire che questo termine non può essere tradotto, quindi ho scelto una parola che andasse a braccetto con la definizione. L'aggettivo "goody-two-shoes" si usa quando si parla di una persona (quasi sempre una ragazza) che cerca di essere, più "pulita"possibile. La maggior parte delle volte è una conservatrice convinta ed è orgogliosa della sua verginità e della sua pratica di astinenza. E' sicuramente una ragazza devota a Dio che va ogni domenica in chiesa e, in effetti, in base al suo modo di vestire, sembra che stia andando ogni giorno a pregare. Non sopporta quando la gente bestemmia di fronte a lei e, naturalmente, non ha mai considerato cose come il fumare, bere, drogarsi o avere qualsiasi contatto fisico con un ragazzo al di là del tenersi per mano o un bacio sulla guancia.

Eh, si, sono qui, neanche dopo una settimana! Sorprese? Beh, sì, dovreste esserlo AHAHAH. Nelle vacanze pasquali ho avuto il tempo di tradurlo, quindi eccolo qui. Il mese prossimo sarò piena d'impegni tra l'esame di terza media, quello del corso d'inglese, tesina (*piange*) etc, mi scuso in anticipo per questo, spero di aggiornare lo stesso. Ma, venendo a noi, questo è il mio capitolo preferito dei primi dieci! Voi che ne pensate, LASCIATE UN COMMENTINO SE MI VOLETE FARE HAPPY :)

Baci, la vostra Simo RompiBellsForevah

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