Come un Girasole

By _comewhatmay

59.4K 3K 761

Louis si trasferisce a Londra per cominciare una nuova vita, grazie all'appoggio del suo amico Zayn che ci vi... More

Manchi solo tu
Il mondo è piccolo
Ti aspetto a casa
Super papà
Il ragazzo del G-A-Y Late
Devi solo dirmi sì
Rimani
Ad occhi aperti
Ops, che sbadato
Giù il sipario
Già mi manchi
Camera 206
È quello che è
Fuori controllo
Confidenze
Buio
Lasciare andare
Next stop
Mi porti a casa?
Passi da gigante
Tu lo vuoi?
Epilogo
VERSIONE CARTACEA

Salvami

2.5K 127 34
By _comewhatmay

Louis entra in palestra a passo spedito, guardandosi intorno e cercando di mantenere la determinazione che ha avuto per tutto il tragitto fino a qui. Deve farlo, lo ha promesso a se stesso e sa che questo è il primo passo che deve compiere per cominciare a costruirsi una vita tutta sua, la vita che ha sempre desiderato, una vita tranquilla e con una persona accanto che sappia fargli del bene e lo sappia amare. E lo sa, lo sa che non deve necessariamente trovare l'uomo della sua vita in questo preciso momento, ma almeno il fatto che abbia intenzione di cominciare a provarci, a cercare, a guardarsi intorno... questo già è qualcosa.

Trova finalmente Zayn, mentre è intento ad aiutare un ragazzo (bellissimo, deve ammetterlo) con il bilanciere. Si avvicina a lui velocemente e, senza neanche salutarlo, inizia subito a parlare.

"Devi organizzarmi un'uscita con il tizio della biblioteca."

"Ciao anche a te, amico" lo saluta Zayn, divertito. "Sei caduto giù dal letto stamattina? Mi sembrava di ricordare che il sabato fosse il tuo giorno libero."

Louis sbuffa, guardando per un attimo il ragazzo steso sotto Zayn che lo guarda dal basso, curioso. "Zay, potremmo... parlare in privato? È importante."

"Lui è Ethan, un figo di ragazzo che ama farsi i cazzi suoi" risponde Zayn, indicando il tipo che sta allenando. "Dicevi? Vuoi uscire con Simon? E perché non glielo hai chiesto direttamente tu?"

"Forse perché non sapevo neanche che si chiamasse Simon fino a due secondi fa?" gli ricorda Louis, con aria isterica. "Senti, l'ho visto anche prima in facoltà ma... porca miseria, Zay. Lui non si avvicina, io sono peggio di lui, di questo passo mai nessuno prenderà l'iniziativa. Puoi semplicemente continuare a fare quello che hai iniziato?"

"Solo se mi dici che è successo con... Elliot" mormora Zayn, lanciando un'occhiata a Ehan che sta assistendo a tutta la loro conversazione. Meglio non rischiare. "Perché improvvisamente vuoi uscire con Simon? Che t'ha fatto?"

"È una storia lunga" mormora Louis, mettendosi prontamente sulla difensiva.

"Eh no, amore mio. Così non vale."

Louis sbuffa, un attimo prima di esplodere. Ma esplodere sul serio. "Ok, allora, vediamo... Elliot, nonché il mio capo, il padre della bambina con cui passo oramai tutto il mio tempo, si è strusciato addosso a me in una discoteca. Mi ha infilato la mano nei pantaloni il giorno dopo e avrei avuto l'orgasmo più intenso della mia vita se sua moglie non ci avesse interrotti. Ieri abbiamo fatto un bagno in piscina insieme a sua figlia e appena lei se n'è andata lui mi ha trascinato sotto la doccia, mi ha messo la mano nel costume con la scusa di lavarmi ma io sono diventato duro in un secondo. Ovviamente lui mi ha lasciato lì perché andiamo, sono solo il babysitter di sua figlia, mica siamo amanti? Poi è arrivata sua moglie poco prima che cenassimo ma alla fine non abbiamo cenato più perché ho assistito a quella che sarebbe potuta essere una vera e propria strage familiare, che poi alla fine per fortuna si è risolta. L'ho capito quando sono sceso giù per prendere un bicchiere d'acqua e ho trovato sua moglie in ginocchio mentre gli faceva un pompino. Adesso, Zayn, mi fai uscire con questo cazzo di Simon?"

"Ehi, se proprio vuoi vedere un cazzo il mio è liberissimo" si intromette Ethan, sollevandosi così in fretta che Louis si ritrova ad indietreggiare per lo spavento. Sgrana gli occhi, incredulo della proposta che il ragazzo gli ha appena fatto e poi guarda Zayn che sembra divertitissimo da questa situazione.

"Zay?"

"Ti chiamo più tardi. Adesso vai, prima che Ethan ti salti addosso. Con questo caratterino sei parecchio attraente, Louis Tomlinson. Vedi di darti una calmata" lo avverte Zayn, dandogli una pacca sul sedere e invitandolo ad andarsene dal suo posto di lavoro. Louis sorride, soddisfatto e divertito, prima di fare dietrofront e uscire dalla palestra del suo amico.

Non fa neanche in tempo ad arrivare a casa che gli arriva un messaggio proprio da parte di Zayn.

"Ho già organizzato tutto, stasera uscita tutti insieme. Ti passo a prendere alle otto. E comunque se ne vuoi parlare chiamami più tardi, sai che basta una parola e ad Harry Styles gli faccio il culo dove e quando vuoi. Devi solo dirmelo. A stasera"

Louis sorride, rimettendo il telefono in tasca e tirando fuori le chiavi della grande e immensa casa di Harry Styles.

In questo non ha bisogno di farsi aiutare da Zayn: a fare il culo ad Harry Styles ci pensa lui.

***

Quando Louis, in tardo pomeriggio, abbandona lo studio e scende giù per andare a vedere dov'è Micol si trova davanti una bellissima immagine familiare, che stasera dovrà ricordare ogni volta che guarderà Simon e penserà che non è Harry: il signor Styles, Rachel e Micol sono seduti sul divano, tutti e tre a guardare un film.

O meglio, Harry e Micol lo guardano mentre Rachel sembra essere molto più interessata al suo cellulare. "Oh, Louis, eccoti qua. Sei sparito tutto il giorno, neanche pensavamo che fossi in casa" gli dice Rachel, mentre Harry si volta nella sua direzione e gli dedica uno di quei sorrisi da ammaliatori che Louis gli strapperebbe volentieri a morsi.

"Ho passato quasi tutto il giorno a studiare, ma adesso ho finito. Devo prepararmi che più tardi devo uscire."

"Esci?" gli chiede Harry, improvvisamente interessato.

"Zayn mi ha invitato a una cena con i suoi amici..." la butta lì Louis, consapevole che basterà questa frase a far capire a Harry chi ci sarà a questa cena. Intanto Rachel ha già smesso di fingere di essere interessata al film, alla sua famiglia, alla conversazione con Louis e se n'è andata nell'altra stanza a fare una telefonata.

"Mi state disturbando la visione del film" si lamenta Micol, tenendo gli occhi puntati sullo schermo.

"Uh Mic, aspetta, ma io questo film lo conosco..." le dice Louis avvicinandosi al divano e, ovviamente, imbranato com'è, finisce per inciampare sul tappeto e con il gomito contro il posacenere di cristallo che c'è sul tavolino, che finisce per cadere sul tappeto e spezzarsi in due. "Oh mio dio" mormora, guardando immediatamente Harry e sentendo tutta quella sicurezza scivolargli via come niente. "Mi... mi dispiace tanto, signore. Io lo ripagherò, potete scalarlo dal mio stipendio, io..."

"Vieni sopra nel mio ufficio, Louis. Dobbiamo parlare" gli dice con un tono che non ammette repliche, e Micol è così impegnata a guardare il film che non si scompone un secondo. Neanche se ne accorge, probabilmente.

Louis segue Harry su per le scale, in silenzio, e intanto sentendosi un idiota totale. Non sta facendo altro che combinare casini da stamattina: si è svegliato con così tanta rabbia, che subito dopo essere passato in biblioteca a prendere dei libri l'unica cosa che ha sentito di dover fare è stata passare da Zayn in palestra per chiedere il suo aiuto.

E quando Zayn gli ha confermato con quel messaggio che stasera usciranno, passata l'adrenalina iniziale, Louis ha sentito una marea di paranoie assalirlo. Non ha avuto il coraggio di avvicinarsi a quel Simon e chiedergli di uscire personalmente, come farà a rivolgergli la parola? E se l'uscita invece dovesse andare bene? E se si aspettasse qualcosa, come ogni ragazzo della loro età? Ed è stato più o meno a questo pensiero che Louis è andato in tilt. Perché non fa sesso da così tanto tempo che a stento ricorda come si fa. Era un ragazzino e Zayn non era neanche il suo fidanzato, era solo un amico che voleva sperimentare insieme a lui e fu bello, fu carino, fu come dovrebbe essere tra due persone che si vogliono bene. E tra due perfetti sconosciuti, invece? Come dovrebbe essere? Se, tra l'altro, uno dei due lo ha fatto solo una volta in vita sua?

Ed è per questo che oggi si sente un po' più imbranato del solito. Non lo sa se è pronto, non sa se è una buona idea uscire con questo ragazzo e fingere di essere la persona più sicura di questo mondo. Non sa più niente. Sa soltanto che ha appena rotto un posacenere che costerà quanto la sua retta dell'università e che probabilmente Harry lo sta per licenziare.

Appena arrivano in ufficio Harry si chiude la porta alle spalle, e Louis si ferma in mezzo alla stanza, con lo sguardo basso e con l'aria di un condannato a morte. Ed eccolo lì, lo sente, sente lo sguardo severo di Harry su di lui, sente che sta per arrivare il rimprovero, quando all'improvviso gli arriva l'ultima domanda che aspettava di sentirsi fare.

"Esci con quello sfigato?" gli chiede, con un tono di voce così determinato che a Louis vengono i brividi.

"È un bravo ragazzo" risponde semplicemente Louis e non lo sa nemmeno lui perché lo ha fatto, perché ha risposto, lui non deve spiegazioni a nessuno. Eppure perché Harry riesce sempre a ridurlo in questo stato? Perché non riesce semplicemente a ribellarsi e a dirgli di farsi gli affari suoi?

"Sì, certo Louis. Ma lo vuoi capire che vogliono tutti la stessa cosa? Che ti aspetti, che ti tenga per mano e ti dica di volerti aspettare?"

"La smetta con questa storia!" esclama Louis, sentendosi profondamente umiliato e messo in ridicolo. Probabilmente è la prima volta che alza la voce con Harry ma oggi va così, ed è stanco di essere trattato come se fosse un bambino. "Io... io non sono vergine" sussurra, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe. Questa conversazione è... assurda. Non esiste. Non sta succedendo veramente. Non sta dicendo al suo capo di aver già fatto sesso.

"Davvero? Non lo sei?" gli chiede Harry, stupito. Louis annuisce appena e Harry lo sa che non sta mentendo, Louis non è il tipo, però continua ad esserci qualcosa che non gli è chiara di tutta questa storia. "E perché sei così imbranato, Louis? Da quanto tempo non lo fai? O forse... dovrei chiederti quante volte lo hai fatto" gli sussurra, piegando la testa di lato per guardarlo meglio.

"Lei non dovrebbe chiedermi proprio niente" risponde subito Louis, mettendosi sulla difensiva. "Io... l'ho fatto già, le ho detto. Una volta. Con un amico. Anni fa... quando ero al liceo. E se le sembro così imbranato è solo perché appunto, l'ho fatto una volta e nemmeno credo di ricordarmelo bene e stasera esco con questo ragazzo, con cui non ho mai parlato prima e potrebbe volermi portare a letto ma io non lo so se sono pronto, non so se sono pronto a fare sesso quando l'ho già fatto prima d'ora e questa situazione è assurda, surreale, ma io ricordo solo che la prima volta ha fatto male e non voglio che succeda ancora. E... cazzo. Sto parlando troppo. Finisco sempre per parlare troppo."

Louis vorrebbe seriamente ammazzarsi quando si rende conto di quello che ha appena detto ad Harry. Voleva sembrare forte, sicuro di sé, voleva dimostrargli di riuscire a vedere altri ragazzi e invece è finito per lamentarsi della sua vita sessuale e si sente un idiota, si sente uno stupido perché avrebbe dovuto capirlo. Era qui che Harry voleva andare a parare e lui come uno stupito è caduto nel suo tranello. "Non mi guardi così, non mi guardi come se le facessi pena. O tenerezza. La smetta."

Improvvisamente lo sguardo di Harry cambia, o forse no, forse Louis se ne sta accorgendo solo adesso. Si sta accorgendo solo adesso che nei suoi occhi c'è il fuoco, fuoco puro, fuoco che arde e che lo fa tremare da capo a piedi. "Louis... avrai modo e tempo stasera di farti guardare con tenerezza, ma non osare aspettarti questo da me" gli sussurra, prima di annullare quest'inutile distanza che li separa e sbatterlo contro il muro. E Louis cede, di nuovo.

Sente la sua lingua assalirgli il collo, le mani che gli accarezzano le cosce, la maglia, i fianchi sotto la maglia, tutto quanto. Sente la saliva sulla sua pelle, il respiro che gli batte addosso, sente tutto troppo insieme. Apre la bocca quasi alla ricerca disperata di ossigeno e una piccola parte di sé realizza che alla fine era questo che voleva e che si aspettava quando è entrato in questo ufficio, quando dopo avergli raccontato delle sue esperienze lo ha quasi supplicato di non trattarlo diversamente, forse perché a lui è così che piace essere trattato. Harry continua a leccarlo ovunque e intanto spinge i fianchi contro i suoi, ripetutamente, facendogli sentire la sua erezione già formata mentre si scontra contro la sua.

Gli abbassa i pantaloni della tuta e le mutande in un colpo solo, Louis scalcia via le scarpe e sussulta e si lascia scappare un gemito sorpreso quando Harry lo solleva da terra. Aggancia le gambe vicino al suo bacino e si lascia trasportare sulla scrivania, dove lo fa sedere con così poca grazia che Louis sente gli oggetti che cadono a terra e i fogli che volano via. Dovrebbe sentirsi in imbarazzo, addosso non ha altro che una felpa, per il resto è completamente nudo come non lo è mai stato davanti a nessuno fino ad ora, a parte Zayn.

Harry gli morde e gli succhia il collo con forza, accarezzandogli le cosce, il sedere e la schiena ripetutamente, prima di spingerlo sulla scrivania fino a farlo stendere.

Non ti guardo con tenerezza perché so che non è questo che vuoi" gli sussurra, mentre si sbottona i jeans e si infila una mano nelle mutande, tirando fuori il suo membro e permettendo a Louis di guardarlo appena per un attimo. "Tu vuoi questo" continua a sussurrargli, stendendosi su di lui e strusciando l'erezione contro la sua. Louis geme sentendo il tessuto dei jeans sfregare contro le cosce nude e vorrebbe trovare la forza di allungare le mani e spogliarlo, ma non riesce a muoversi. Letteralmente. Gli scappa un gemito più alto quando Harry lo afferra per i fianchi con un braccio, sollevandolo quel poco che basta per infilare una mano tra le sue cosce e andare ad accarezzargli l'apertura con la punta delle dita. "Tu vuoi essere preso con forza. Vuoi essere sbattuto al muro e avere qualcuno che ti faccia sentire veramente desiderato. E ti eccita... cazzo, Louis... ti eccita da morire sapere che la porta in questo momento non è chiusa a chiave e che mia moglie potrebbe entrare da un momento all'altro" gli sussurra, ancora, mentre continua a strusciare i loro membri assieme.

E Louis vorrebbe dire qualcosa, vorrebbe parlare, o forse no, forse vorrebbe soltanto morire quando sente il primo dito di Harry entrare dentro di lui e sfregarsi contro le pareti.

"Oh... oh mio dio" riesce soltanto a sussurrare, alzando gli occhi al cielo. Harry gli morde il lobo, lo bacia dietro l'orecchio, lo lecca ovunque, mentre continua a muovere i fianchi su di lui e a premere il secondo dito contro la sua entrata, prima di far scivolare dentro pure quello. Con più forza e più decisione.

"Credi di volere un tipo come quello lì" gli sussurra ancora, mentre gioca con il suo orecchio e Louis trema, trema sentendo il suo respiro, la sua voce, tutto quanto infrangersi sulla sua pelle. "Credi di volere uno sfigato come quello eppure adesso sei qui, con le gambe aperte, sulla mia scrivania e le mie dita nel tuo culo. Fatti due domande, Louis."

E Louis non potrebbe riuscire a pensare neanche volendo, quando Harry infila il terzo dito e va a toccare quel punto sensibile che lo fa uscire fuori di testa.

"Oddio, oddio, io sto-"

Harry sfila improvvisamente tutte e tre le dita, Louis lo sente scomparire dal suo corpo e apre gli occhi giusto in tempo per vederlo mentre si posizione in ginocchio sulla scrivania, con le gambe ai lati e lo sguardo fisso su di lui. Inizia a toccarsi insistentemente, senza mai interrompere il loro contatto visivo e Louis deglutisce, non capendo dove voglia arrivare. Anzi, capendolo benissimo, ma... non capendo perché non sta coinvolgendo pure lui.

Harry muove la mano sul proprio membro con fare più deciso, si masturba con forza andando e nel farlo si scontra continuamente con la cinghia della cintura, provocando un rumore che fa sussultare Louis ad ogni movimento. Improvvisamente inizia a sudare, a lasciarsi andare a qualche gemito e poi alla fine viene, riversandosi sul petto di Louis, sul suo collo e anche sul suo viso. Appena ha finito, si infila di nuovo il membro nelle mutande, si abbottona i pantaloni e scivola giù dalla scrivania mentre lui se ne sta lì, inerme, schifosamente nudo ed eccitato.

"Che c'è? Perché mi guardi così?" gli chiede, mentre raccoglie da terra le mutande e i pantaloni della tuta, prima di lanciarglieli addosso. "Io già ti ho fatto un favore a prepararti. A farti venire dovrà pensarci lui" gli dice, prima di uscire dal suo stesso studio e lasciarlo lì da solo.

Ed è in questo preciso momento che Louis si rende conto che, se proprio vuole giocare con Harry, deve capire che non ha alcuna speranza di riuscire a vincere.

***

Louis non fa altro che muoversi sulla sedia e cercare di sorridere, sorridere e sorridere e non sembrare un completo scostumato solo perché sente un vuoto su per il culo che vorrebbe poter riempire in qualche modo. Maledice per l'ennesima volta Harry Styles nell'arco di dieci minuti per averlo messo in questa spiacevole situazione.

Simon accanto a lui lo guarda, gli regala un sorriso e Louis cerca di ricambiare. Per fortuna non è un'uscita a quattro, o a sei, o di coppia in generale, ma è una tavolata di quindici ragazzi (che Louis non ha mai visto prima d'ora), il che rende perlomeno tutto meno imbarazzante e strano. Lui e Simon si sono semplicemente trovati ad una cena tra amici e si stanno conoscendo.

E lui vorrebbe sembrare un tantino interessato a conoscerlo, ma non ci riesce. E questa cosa lo sta mandando in crisi. Perché Simon è carinissimo, è davvero un bravo ragazzo, sembra un tipo a posto, è proprio il prototipo di ragazzo che Louis ha sempre sognato di poter avere accanto, eppure in questo momento si rende conto di voler essere ovunque tranne che qui.

La verità è che si sta annoiando a morte e che ha già bevuto una caraffa d'acqua tutta da solo perché di tanto in tanto pensa ad Harry e a arrossisce come un ragazzino. Ed è assurdo che gli basti il suo pensiero per sentire di nuovo quel brivido, quell'adrenalina, mentre non riesce a provare niente di niente nell'avere accanto un ragazzo che è palesemente interessato a lui.

Zayn di tanto in tanto lo guarda, cercando di capire come sta andando la serata. Louis lo rassicura prontamente con un sorriso ma Zayn non se la beve, lo conosce e sa perfettamente che cosa gli sta passando per la testa.

Sono solo al secondo piatto quando improvvisamente il cellulare gli vibra sulla tavola e deglutisce quando legge il nome di Harry Styles sullo schermo.

"Come va con il simpaticone?"

Louis si ritrova inevitabilmente a sorridere per questo messaggio, perché Harry è così. Prima lo lascia a secco nel suo studio e poi gli manda un messaggio per chiedergli come sta andando la serata. E lui decide di stare al gioco, di fargli capire che forse sì, ha ragione, che forse è come dice lui, così afferra il cellulare e risponde al messaggio con una semplice parola, eliminando ogni convenevole e prendendosi una confidenza che mai si è preso prima d'ora:

"Salvami!"

***

E Louis potrebbe giurare su qualsiasi cosa che quando ha scritto quel messaggio a Harry, non era serio. Stava scherzando. Non pretendeva che Harry lo salvasse e nemmeno che si presentasse al ristorante.

Eppure è proprio quello che succede.

Sta ascoltando Simon parlare di un professore bastardo che una volta voleva mettergli 29 ad un esame e non 30, quando all'improvviso sente una voce familiare alle sue spalle.

"Buonasera ragazzi, scusate l'intrusione ma sono venuto a rapirvi un ospite stasera" saluta Harry, avvicinandosi alla tavolata e posizionandosi proprio di fronte a Louis, che rimane senza fiato quando finalmente trova il coraggio per guardarlo.

Ha addosso dei jeans neri, una delle sue camicie bianche e sopra un giacchetto di pelle nero che non gli ha mai visto prima. Louis pensa che potrebbe venire solo per la sua giacca. Louis pensa seriamente che potrebbe venire per ogni cosa, frustato e disperato com'è in questo momento.

"Harry Styles... non ti aspettavamo" lo saluta Zayn, mentre poggia un braccio sulle spalle di Liam. "Che ci fai da queste parti?"

"Zayn... il tuo amico Louis, che lavora per me, si è dimenticato che oggi mi ha rotto un posacenere di mille sterline e che dovrà lavorare ogni sabato per i prossimi sei mesi se non vuole che gli scali questi soldi dallo stipendio."

Louis trattiene a stento un sorriso, mentre poggia il fazzoletto sul tavolo e ricambia il suo sguardo. "Oh, che sbadato... ha ragione, signore. Mi ero completamente dimenticato di dover essere al suo servizio, questa sera."

"Prima mi segui prima avrai saldato il tuo debito" gli fa notare Harry, compiaciuto, mentre lo vede alzarsi e cominciare a salutare tutti. Zayn invece lo tiene d'occhio tutto il tempo ed Harry lo sa, lo sente che vorrebbe dire qualcosa e che si sta imponendo di stare zitto. Louis si avvicina al suo amico e lo abbraccia velocemente, e Zayn può sentirlo mentre gli promette di chiamarlo domani.

Escono fuori dal ristorante velocemente e si infilano subito in macchina. "Mi hai dato del tu" gli fa notare Harry riferendosi al messaggio, mentre mette in moto e sfreccia via. "Il simpaticone non era simpatico come pensavi?"

"Hai intenzione di prendermi in giro fino a che non arriviamo a casa?" gli chiede Louis, volendosi preparare psicologicamente a quello che lo aspetta.

"Peggio... ti porto al lago. E quello è più lontano" lo informa Harry, mentre comincia a correre tra le stradine deserte di Londra, pronto ad uscire dalla città. Louis lo guarda stupito ma non dice neanche una parola: stranamente quando è insieme a lui, le paure e le paranoie svaniscono in un lampo.

***

Ci mettono meno di un'ora ad arrivare al lago e Louis si rende conto di non aver mai visto un posto così magico prima d'ora. O forse non lo è, forse gli sembra magico semplicemente perché è insieme ad Harry, ma comunque non gli importa: ha il prato sotto i suoi piedi, il cielo sopra la sua testa, Harry che cammina affianco a lui mentre di tanto in tanto guarda il lago che costeggia accanto a loro. È una serata bellissima e Louis capisce che sarebbe stato davvero un peccato sprecarla in quel locale.

"Allora? Non mi vuoi dire proprio niente?" insiste Harry, interrompendo quello strano ma piacevole silenzio che stava aleggiando tra di loro.

Louis scrolla le spalle, mentre continuano a passeggiare avvicinandosi sempre di più alla macchina di Harry. "Cosa vuoi? Sentirti dire che hai ragione tu? Hai ragione tu, Harry. Io... non sto capendo niente. Ho sognato qualcuno come Simon per tutta la vita, poi mi ritrovo ad uscire con uno così e... non provo niente. Non provo assolutamente niente. Mi è crollata ogni certezza, perché io sono sempre stato determinato, sicuro, e adesso... mi rendo conto che quello che voglio potrebbe non essere davvero quello che voglio. E questa cosa mi spaventa. Se fosse così anche per l'università? Se non volessi davvero passare tutta la mia vita a cercare di aiutare dei bambini? Mi sento confuso, e spaesato, non so niente, so soltanto che fino a qualche mese fa uno come te lo avrei evitato come la peste. Che da uno come te sarei scappato via, non ci sarei scappato insieme. Forse non sono la persona che ho sempre pensato di essere, forse per questo la mia vita mi ha sempre fatto così schifo..."

"Forse dovresti semplicemente smetterla di farti tutti questi problemi, viverti la vita come te la vuoi vivere davvero e agire d'impulso" gli consiglia Harry, fermandosi appena sono arrivati di nuovo alla sua macchina. Louis si poggia contro la portiera e solleva la testa guardandolo negli occhi, appena Harry si ferma davanti a lui e poggia una mano sopra il tettuccio. "Louis... il tuo problema è che vuoi volere sempre e soltanto le cose che ti sembrano giuste. Puoi concederti di sbagliare una volta ogni tanto, lo sai? Potresti fare lo sbaglio più giusto che tu abbia mai fatto in vita tua" gli sussurra, senza mai interrompere il contatto tra i loro occhi.

E chi lo avrebbe mai detto che a farlo sarebbe stato Louis?

Chi lo avrebbe mai detto che sarebbe stato Louis a chiudere gli occhi per prima, a sporgersi verso Harry e poggiare le labbra sulle sue?

E sono subito fuochi d'artificio ed è la calma dopo la tempesta.

Sono brividi, è fuoco e freddo insieme, è come scalare una montagna e poi vedere la vista dalla cima. È come quando mangi il tuo piatto preferito o passa la tua canzone preferita alla radio, è come ballare e cantare a squarciagola sapendo che sei solo in casa. È come la pioggia d'estate e il mare d'inverno. È l'erba fresca che hanno sotto i piedi, ed è il cielo e le stelle che stanno assistendo a tutto questo, è il lago e il cinguettio degli uccellini, è tutto ciò che in questo momento ad occhi chiusi non possono vedere ma che possono sentire nel tempo di un semplice bacio.

Louis poggia la mano contro il suo collo e bacia Harry, che appena un attimo di esitazione si lascia andare a questo contatto così dolce facendosi più vicino a lui e premendo i loro corpi insieme perché Harry è così, Harry è il freddo fuori e il fuoco dentro, Harry vuole sentire sempre tutto e tutto insieme e Louis mentre lo sente così vicino, mentre se lo sente addosso, si rende conto di essere esattamente come lui.

Harry si prende la responsabilità di essere più audace e approfondisce il bacio, mentre gioca con i suoi capelli tirandoli e arricciandoli tra le dita. Le loro lingue si cercano e si rincorrono e si trovano in una danza tutta loro ed improvvisamente il mondo scompare, tutto diventa sbiadito ai bordi e non sono più Louis Tomlinson, lo studente di psicologia che lavora come tato ed Harry Styles, l'imprenditore di successo che la sera torna a casa da sua moglie e da sua figlia ma sono solo Harry e Louis, che agiscono d'impulso e che si baciano semplicemente per il gusto di volerlo fare.

E forse è vero, forse questo potrebbe davvero essere lo sbaglio più grande che abbiano mai fatto entrambi nelle loro vite, ma per qualche strano motivo Louis sente che Harry ha ragione: per quanto possa essere sbagliato, rimarrà comunque lo sbaglio più giusto che abbia mai fatto in vita sua. L'errore più bello che rifarebbe altre mille volte.

Continue Reading

You'll Also Like

57.5K 1.8K 7
Louis ed Harry, calciatore e modello famosissimi, si sono lasciati. Nessuno deve saperlo, né la famiglia, né gli amici ma soprattutto i fan della cop...
9.6K 298 7
«Me ne sono andato semplicemente perché non mi hai mai chiesto di restare» Dove Harry è troppo innamorato e Louis è troppo insicuro per crederci.
1.1K 239 21
Il bracciale della Stella è un tesoro inestimabile che molto uomini stanno cercando. Esso ha il grande potere di esaudire il più grande desiderio di...
28.3K 1.5K 14
Entra senza bussare nella stanza del padre e immediatamente viene fulminato da un paio di occhi che sono la fotocopia dei suoi, perfino quello sguard...