Rimani

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È uno di quei giorni così tremendamente uguale a tutti gli altri che Louis vorrebbe essere ovunque tranne che qui, nella sua camera nella casa degli Styles, a ripetere la stessa pagina su cui è fermo da almeno mezz'ora. Oggi sta facendo davvero fatica a concentrarsi e non lo sa nemmeno lui il perché.

Non è successo niente, è stata una giornata identica a tutte le altre: si è svegliato presto, ha portato Micol a scuola, è andato in un'università, è passato a prendere Micol, sono tornati a casa insieme, ha cucinato, hanno pranzato, l'ha aiutata a fare i compiti, l'ha coperta con un plaid quando si è addormentata e poi si è rintanato nella sua stanza per studiare. Le solite cose di tutti i giorni. Si ritiene fortunato ad aver trovato un lavoro del genere, eppure ha sempre mille pensieri per la testa che in tutta onestà preferirebbe non avere.

Si sistema gli occhiali sul naso, cerca di mettere da parte i suddetti pensieri e concentrarsi su quello che ha da studiare, quando all'improvviso sente qualcuno schiarirsi la voce.

Si gira e si maledice immediatamente per non aver chiuso la porta, quando trova Harry Styles poggiato allo stipite che lo guarda. Con addosso ancora i pantaloni del lavoro e una delle sue decine e decine di camice bianche che gli stanno da Dio. Sembra così pacato e rilassato nelle sue vesti da uomo d'affari, non come lui che se ne sta qui su questa sedia di plastica a studiare, con una felpa leggera addosso e gli occhiali che che continuano a scivolargli sul naso. Si sente un completo sfigato in confronto. Anzi, a prescindere.

"Stress pre-esame?" gli chiede Harry, lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi ed entrando nella stanza.

Louis lo invidia profondamente perché sono le cinque passate e lui è già tornato da lavoro, ha già finito la giornata mentre lui... be'. Lui non finisce e basta.

"È così evidente?" gli chiede, leggermente imbarazzato.

"Dovresti rilassarti ogni tanto, Louis. Sei sempre troppo teso... tu lo sai vero che questa adesso è anche casa tua?" gli ricorda Harry, mentre vaga per la stanza guardandosi intorno, prima di farsi più vicino alla scrivania. "Abbiamo un sacco di comfort che potrebbero aiutarti a liberare un po' la mente... che ne dici di un bagno in piscina?"

"Un bagno in piscina?" gli domanda Louis stupidamente. Sì, certo, il primo giorno che è arrivato qui Harry e Micol avevano accennato ad una certa piscina all'ultimo piano, ma non ha mai avuto modo di indagare a fondo. "No, ma si figuri... è appena tornato da lavoro. Magari vuole uscire un po'. Micol si è svegliata?"

"Sì, Micol si è svegliata e sarà felicissima di unirsi a noi" risponde Harry, guardandolo negli occhi e ignorando volutamente il suo invito ad uscire e fare qualcos'altro.

"Io... non ho nemmeno il costume."

"Non vorrei peccare di modestia, Louis, ma pensi davvero che in questa casa manchi qualcosa? Ti presterò uno dei miei, non è un problema" lo rassicura, lasciando scivolare lo sguardo su di lui e... Louis vorrebbe morire per l'imbarazzo. Già di solito non si sente un granché presentabile, ma non moriva proprio dalla voglia di farsi vedere da Harry nelle vesti di studente sotto esame. "Dai, chiudi questi libri e andiamo. A studiare ci pensi domani" e senza aggiungere altro, si gira e se ne va così com'è arrivato.

Appena scompare dalla sua visuale, Louis sprofonda con la testa nel libro e comincia letteralmente a parlare da solo. Finirà per diventare pazzo e sarà tutta colpa di Harry Styles e le sue dannatissime doti da seduttore.

Si prende qualche istante prima di alzarsi e uscire anche lui dalla stanza, passa davanti a quella di Micol e sorride quando vede Harry sporgersi verso il letto di sua figlia e solleticarle i fianchi. "Dai pigrona, alzati. Andiamo a fare un bagno in piscina insieme a Louis."

Come un GirasoleWhere stories live. Discover now