Confidenze

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Micol scende le scale in fretta come al solito, trascinandosi dietro la sua cartella e sorridendo entusiasta quando vede il suo papà. Gli da il buongiorno con un sonoro bacio sulla guancia ed Harry sorride, consapevole del fatto che sua figlia sia strana da un po' di giorni a questa parte. Improvvisamente sembra che le piaccia andare a scuola. "Cos'è tutto questo entusiasmo?" le chiede, scompigliandole i capelli prima di finire il suo caffè.

"Niente, papà. È soltanto una bellissima giornata" risponde Micol tranquillamente, prendendo posto sullo sgabello accanto al suo.

"Be' sì, certo. Louis dov'è? Tra poco deve accompagnarti a scuola" la butta lì Harry, desideroso di vedere Louis scendere quelle scale. Lo sa che è stupido, che oramai lo ha lasciato e non dovrebbe volerlo vedere così tanto, ma ne ha bisogno. Non riesce a rassegnarsi tanto facilmente.

"Sta finendo di prepararsi, ma tranquillo. Siamo in largo anticipo" gli dice Micol, aggrappandosi alla tazza di latte che suo padre le ha fatto trovare già sull'isola. "Papà, in realtà sono scesa prima per questo. Ti volevo parlare proprio di lui."

Harry scatta sull'attenti quando sente queste parole, alza subito lo sguardo e lo punta sulla sua bambina che sembra sinceramente provata da ciò che sta per dire. "Penso che Louis sia triste."

"Oh" sospira Harry, incredulo. O almeno così tanto. Semplicemente spesso tende a dimenticarsi che la sua bambina sta crescendo e che capisce più di quanto lui creda. "Cosa te lo fa pensare?"

Micol prende un altro sorso del suo latte e poi poggia la tazza sul bancone, guardando suo padre come se fosse un completo idiota per non essersene accorto insieme a lei. "Papà, Louis era... era felicissimo prima. Non quando è arrivato qui, quando è arrivato qui era triste quasi quanto lo è adesso, intendo dopo. C'è stato un periodo in cui lui era veramente felice. E lo so perché quando Louis è felice me ne accorgo subito, lui da me non si nasconde. Ride tanto, ha gli occhi che gli brillano e balla come uno scemo tutto il tempo, ora è già tanto che riesce a stare in piedi."

Harry sente davvero malissimo quando sua figlia gli dice tute queste cose, ma sa bene che deve stare attento a non essere troppo palese perché Micol è molto intelligente e sta facendo veramente del suo meglio per non farle accorgere che anche Louis non è l'unico ad essere triste. "Amore, può succedere. Soprattutto a Louis che è molto giovane ed è continuamente esposto alle delusioni e ai periodi bui. L'unica soluzione in certi casi è trovare qualcuno capace di alleviare il tuo dolore, e tu... tu dovresti davvero stargli vicino, sai? Se senti che è triste abbraccialo. Fagli sentire che ci sei. Sei importante per lui e sono sicuro che avrà piacere di sentire il tuo sostegno."

Micol sorride appena e annuisce, ringrazia suo padre del consiglio e poi torna a bere il suo latte. Dopo qualche minuto Louis scende le scale ed effettivamente Harry è costretto ad ammettere a se stesso che sua figlia non si sbaglia: questo Louis è soltanto il fantasma di quello che era quando stava insieme a lui.

"Oh, ecco il mio meraviglioso autista" sospira Micol, scivolando giù dallo sgabello e raggiungendo Louis. "Io sono prontissima per questo nuovo ed istruttivo giorno di scuola."

"Il tuo meraviglioso autista pensa che oggi sia una bella giornata ed è molto meglio fare una bella passeggiata" le dice Louis, dandole un bacio veloce tra i capelli e ignorando volutamente lo sguardo insistente di Harry su di lui. "Dai, prendi la tua cartella e andiamo."

"Papà, me la saluti tu mamma? Non capisco perché stia ancora dormendo. Dorme tantissimo in questo periodo" gli dice Micol, mentre si avvicina a lui per salutarlo con un bacio sulla guancia.

"Be' sì, è molto stanca ma non ti preoccupare, te la saluto io. Buona giornata e divertiti a scuola" le dice dolcemente, odiandosi tantissimo per doverle rifilare l'ennesima bugia. In realtà non sa perché Rachel non voglia dire a Micol che presto avrà un fratellino e se da una parte è d'accordo perché dirlo a Micol, dirlo alla persona più importante della sua vita, renderà questo incubo sempre più reale, d'altra parte è stanco di tutte queste bugie.

Come un GirasoleWhere stories live. Discover now