KINGS MAN ~ Riren

By ondepasseggere_09_

30.9K 1.4K 1.6K

Questa è la storia di due ragazzi. Uno scorbutico e l'altro con mille segreti. Ma... Come ha inizio tutto? Co... More

Moccioso
HOSPITAL PARTE 1 (AMNESIA)
HOSPITAL parte 2
HOSPITAL Parte 3 (Segreti allo scoperto)
Double personality
Secret
Golden-eyes
Questions
School
Math
Cat
Rain
Proposal and Drink
Provocations
Training
Theatre club
Vengeance
Detention and more
Biscuit and Kidnapping
Friday
I can be pervy too!
Let's do it
I'm not fall for you.
Stupid friends
Bets & kiss.
Mr Gaze
Meal of love.
The key
What a sad story
Raccoon
it's complicated
What does this mean

The box

513 25 55
By ondepasseggere_09_


<Va bene, informarmi non appena avrai il video tra le tue mani.>

<Sì signore.>

Erwin sospirò e si voltò verso Levi ed Eren, impegnati a parlare con uno dei poliziotti.

Non appena li vide terminare si recò subito da loro.
Eren era completamente demoralizzato e Levi accanto a lui cercava di confortarlo con qualche lieve carezza sulla schiena.

<Pensate siano state le stesse persone che vi hanno attaccato da Levi tempo fa?> domandò il biondo non appena li ebbe raggiunti.

<C'è un'ampia possibilità che siano stati loro. Così come hanno trovato me non devono aver avuto problemi a trovare anche Eren.> sospirò il corvino mordendosi il labbro inferiore con frustrazione.
Non osava immaginare cosa sarebbe potuto succedere se Eren fosse stato solo e se queste persone lo avessero attaccato di soprassalto nel suo appartamento.

Erwin annuì ma Levi notò subito l'espressione corrucciata e pensierosa del suo amico.
<A che stai pensando?>
<La possibilità che siano stati loro non è certo da escludere ma... non lo so c'è qualcosa di strano. Qualcosa di diverso.> mormorò iniziando a tamburellare il tacchetto di una delle sue scarpe mentre analizzava la situazione.
<Le persone dell'altra volta hanno mostrato di essere dei pro in ciò che fanno, non solo erano a conoscenza del momento ideale in cui trovarvi soli e prendervi alla sprovvista ma sono stati anche in grado di non lasciare nessuna pista in grado di condurci ai burattinai dietro l'attacco. Se la loro intenzione fosse stata attaccarvi nuovamente non avrebbero di certo commesso un errore così stupido come il non sapere che foste in casa.>
Mormorò pensieroso lasciandosi completamente andare in quel suo rimuginio, continuando a blaterare pensieri ed altro.
Levi non poté non concordare che effettivamente c'era qualcosa di strano e che Erwin aveva ragione.

Il biondo si fermò per un po' continuando a pensare e spostò la sua attenzione sul castano.
<Eren tu->

<Signore.>

I tre si voltarono in contemporanea verso il poliziotto che aveva appena bloccato il discorso di Erwin.
Si trattava di uno dei pochi sottoposti fidati del capo della polizia Gerard, grande amico di Erwin, e pertanto era anche l'unico poliziotto lì presente a conoscenza del reale lavoro dei tre agenti di fronte a lui.
Gli era stato ordinato direttamente dal suo capo di occuparsi di questo caso, così da poter segretamente fare da intermediario con la polizia e la B.M.C.U. di cui Erwin era il capo.

<Credo ci sia qualcosa che potrebbe interessarvi.>

<Di cosa si tratta agente Lane?> domandò il biondo osservando il volto impassibile del poliziotto di fronte a lui.

<Seguitemi.>

I tre fecero quanto gli era stato detto e il poliziotto li portò nella camera da letto.
<L'agente Jaeger e l'agente Ackerman sono impegnati in una relazione?> domandò l'uomo con tono impassibile.

Eren arrossì violentemente, iniziando a balbettare vari "non proprio", "non ufficialmente", ma il suo blaterare fu interrotto dal corvino che confermò la loro relazione con tono deciso.
L'agente Lane annuì e continuò con quanto aveva da dire.
<Bene. Perché credo che il motivo di quest'attacco sia proprio questo.>
Erwin e Levi lo guardarono confusi mentre Eren sbiancò improvvisamente.

<La stanza è stata messa sottosopra ma se ci fate caso soltanto una parte del letto e un cuscino sono stati stracciati con un coltello mentre l'altra parte è disordinata ma completamente intatta. Aprendo l'armadio si può facilmente notare come dei vestiti siano stati lasciati intatti e al loro posto mentre altri siano stati completamente distrutti e buttati via, stessa cosa ho notato che è successa anche ad alcuni oggetti che si trovano in bagno e ciò che mi fa pensare che tutti questi oggetti appartengano all'agente Ackerman è questa fotografia.>
L'agente Lane si avvicinò ai piedi di un comodino e alzò dal pavimento una cornice dal vetro rotto, all'interno del quale vi era una fotografia di Eren e Levi.
<Per confermare la mia teoria ho ovviamente bisogno di sapere se questi oggetti appartenevano all'agente Ackerman.>

<Sì... sì erano tutte cose che appartenevano a me.> mormorò Levi avvicinandosi ai suoi vestiti distrutti sul pavimento.
<La mia camicia preferita di Armani.> piagniucolò afferrando i pezzi di quel che restava della sua camicia preferita.
Non riusciva a crederci che quei pezzenti avevano distrutto prima il suo divano e poi pure tutti i suoi vestiti firmati.
Non avevano il minimo rispetto per questi marchi e il loro valore.

<Agente Jaeger, ha qualche idea di chi potrebbe essere stato?> domandò l'agente Lane avvicinandosi al ragazzo.
<Un ex amante? Un familiare possessivo? Un amico ossessionato o invidioso della sua relazione?>
Eren indietreggiò mantenendo lo sguardo basso tremate mentre il poliziotto si avvicinava sempre di più.
<Uno stalker?> mormorò lentamente con sguardo inquisitore.
Eren sussultò a quella parola, ritrovandosi spalle al muro.
<Si tratta di uno stalker non è così? Perché non ha riportato la cosa al suo superiore? È il regolamento.>

Levi guardò Eren con sguardo preoccupato.
<Eren di che cosa sta parlando?>
Quest'ultimo non rispose e quando il corvino si rialzò in piedi scappò dalla stanza mormorando "ho bisogno di un po' d'aria".

Il corvino scambiò uno sguardo veloce con Erwin e subito dopo corse dietro al castano.
Chiese ad uno dei vari poliziotti se avesse visto dove si era diretto Eren e quest'ultimo gli indicò il balcone.
Levi aprì le ante venendo accolto da una fredda brezza autunnale e le richiuse subito dopo.
Guardò il castano raggomitolato in un angolo ad una delle estremità del balcone e gli si strinse il cuore.
Eren sussultò quando sentì una mano accarezzargli dolcemente i capelli.
Restarono in silenzio per svariati secondi che sembrarono minuti, e poco dopo, fu lo stesso Eren a rompere il silenzio.

<Non credevo sarebbe arrivato a tanto.> mormorò con voce spezzata continuando a tenere il capo basso.
<Non ho detto nulla perché non volevo farvi preoccupare, non l'ho mai visto come una potenziale minaccia. Se avesse provato a fare qualcosa ero più che sicuro che sarei stato in grado di difendermi... se ora penso a cosa sarebbe potuto succederti se si fosse introdotto di notte mentre dormivamo.> formulò Eren con voce tremante stringendo maggiormente i lembi di stoffa della sua maglia.

<Non preoccuparti di questo Eren, non mi sarebbe accaduto nulla.
Lo sai che sono l'agente più->
<Sì sì sei l'agente più forte! Ma non sei immortale Levi!> urlò il castano sollevando di scatto il capo rigato dalle lacrime.
<So che sei allenato per cose del genere, ma cosa credi che sarebbe potuto succedere se non ti fossi svegliato e ti avrebbe accoltellato mentre dormivi?! Cosa credi->
<Cosa cazzo credi che sarebbe potuto succedere a te invece?!> sbottò il corvino afferrandolo per il colletto.

<Levi di qua Levi di la, non prendermi per il culo! Se pensassi realmente a me penseresti anche alla tua salute! Come credi che sarei stato se ti fosse accaduto qualcosa?! Se vuoi pensare realmente a me Eren pensa prima a te stesso perché per me è il tuo bene che conta! Se accade qualcosa a te accade anche a me! Non riuscirei a sopportare l'idea di stare senza di te! Quindi per favore...> le parole gli morirono in bocca non appena le lacrime iniziarono a minacciare di uscire.
<Quindi per favore prenditi cura di te stesso.>
Eren lo guardò in silenzio per qualche secondo, mentre sgomento cercava di metabolizzare tutto quello che il corvino gli avesse detto.

Il castano lo afferrò improvvisamente per le guance e fissò i propri occhi nei suoi.
<Te lo prometto. Ti prometto che mi prenderò più cura di me stesso e che non affronterò con leggerezza queste situazioni, solo se tu mi prometti che farai altrettanto. Se la tua priorità sono io, tu sei la mia. Se per assicurarmi il tuo bene devo pensare anche al mio, allora la stessa cosa vale anche per te.> mormorò serissimo.
Levi lo osservò attonito per qualche secondo ma poco dopo sorrise lievemente e annuì, dandogli un lieve e casto bacio sulle labbra.
Si sedette accanto a lui e il castano posò la proprio testa sulla sua spalla, restando in silenzio per numerosi minuti.

Il loro momento di tranquillità fu tuttavia interrotto quando sentirono le ante del portafinestra aprirsi e videro l'agente Lane ed Erwin far capolino da esso.
<Agente Jaeger, mi scuso se le mie parole di poco fa le sono apparse troppo brusche.>
Eren gli sorrise e gli disse di non preoccuparsi mentre quest'ultimo riprese subito con il discorso precedente, stavolta con maggiore attenzione.

<Può dirmi quanto tempo fa questo stalker ha iniziato a disturbarla?>
<Ha iniziato orientativamente un mese dopo che mi sono trasferito in questo quartiere. Quando ho ricevuto la prima lettera credevo che si trattasse di uno stupido scherzo di poco gusto ma dopo ho iniziato a riceverne sempre di più e ho capito che fosse una cosa più seria, che si trattava veramente di uno stalker. Tuttavia si è sempre limitato ad inviarmi lettere o regali di poco gusto, quindi ho cercato d'ignorare la cosa. Non credevo sarebbe arrivato a tanto.>

<Purtroppo questa non è neanche una piccola parte di quello che uno stalker sarebbe in grado di fare.> mormorò con il solito tono, mostrando per la prima volta solo qualche lieve accenno di emozione con un breve e velocissimo sospiro.
<Immagino che sia la prima volta che si trova in una situazione del genere e ha sottovalutato la situazione. Lavoro in polizia da parecchi anni e posso assicurarle che ho dovuto far conto con numerosi casi di stalking. Fin'ora si era limitato semplicemente ad osservarla in lontanza ma il fattore scatenante dev'essere stato sicuramente la sua relazione con l'agente Ackerman. Pertanto ora non è più al sicuro. Né qui né nei luoghi che frequenta di solito o in cui è già stato.>
Lo sguardo del corvino s'incupì non appena sentì che Eren non fosse al sicuro. Se solo avesse potuto trovare quello stronzo e spaccargli tutti i denti lo avrebbe fatto.

<Se possibile sarebbe perfetto se si trasferisse da qualcuno, così da non restare solo, in un posto in cui non è mai stato in modo tale che il suo stalker non possa sapere dove cercarla eventualmente. Ad esempio potrebbe trasferirsi a casa del suo capo Erwin se non è mai stato lì.>
Levi saettò il proprio sguardo sul suo migliore amico il quale alzò le mani per dirgli che non ne sapeva nulla.

<Eren trasferisciti da me.> propose il corvino afferrandolo per una mano.
<Agente Ackerman->
<Mi sono trasferito in un nuovo appartamento due settimane fa ed Eren non c'è mai stato, quindi dovrebbe andare bene giusto? Inoltre ho portato già alcuni dei suoi vestiti da me quando mi sono trasferito e il livello di sicurezza da me è altissimo!
Starebbe al sicuro e sopratutto starebbe con me e mi sentirei più tranquillo.>
L'agente Lane sembrò rifletterci per un po' mostrandosi decisamente indeciso.

<Mhh se mi assicura che l'agente Jaeger non c'è mai stato prima allora potrebbe andare bene. Se si è trasferito da poco dubito anche che lo stalker possa aver pedinato anche lei quindi potrebbe andare, sì. Inoltre anche se volesse scoprire dove abita tramite ricerche gli risulterebbe quasi impossibile dato che queste informazione vengono nascoste dallo stato stesso quindi sarebbe ideale.>
L'agente Lane ci riflesse un altro po' iniziando ad analizzare tutte le eventuali possibilità come un robot e quando infine acconsentì Levi iniziò ad esultare per la gioia.

<Tuttavia dobbiamo muoverci, solitamente dopo un attacco così impulsivo gli stalker evitano la zona delle loro vittime durante un raggio di 24 ore quindi ci conviene andarcene prima che riprendi la sua routine di stalking, se non ci vede non ci segue, ma per andare sul sicuro evitiamo di farne passare 12 e iniziamo ad andare.>
<Mi dia una mezz'ora e sarò pronto.>
Gli assicurò il castano dirigendosi subito dopo verso la sua camera, seguito da un Levi felicissimo.

Eren iniziò a sistemare all'interno di una valigia tutti i vestiti che aveva, sotto lo sguardo penetrante del corvino.
<Che c'è?> mormorò poco dopo mentre sistemava uno degli ultimi indumenti nel bagaglio.
Levi fece una sorta di smorfia strana ed incrociò le braccia al petto.
<Non avevo mai realizzato quanti pochi vestiti avessi, e tesoro scusa se te lo dico, ma considerando quello che ho visto entrare in quella valigia sarebbe stato meglio che quella roba non fosse uscita dal negozio sin dal primo momento.>
Eren roteò gli occhi al cielo mentre chiudeva il bagaglio e ne prendeva un altro per sistemare scarpe e oggetti vari.

<Sono un agente speciale, non ho bisogno di tanti vestiti. In missione a scuola indosso l'uniforme e in agenzia o divise o tute. Quel che ho va più che bene.> lo informò sistemando le sue cose.
<Se hai intenzione di uscire con me ti assicuro che quei vestiti non vanno bene per nulla.> gli disse facendogli roteare di nuovo gli occhi al cielo.
<Mi sono lasciato ammaliare talmente tanto dalla tua bellezza naturale che non avevo mai notato il tuo pessimo stile.> sospirò il corvino aiutandolo a sistemare le cose facendo varie smorfie non appena vedeva qualcosa che non gli piaceva.

<Non ho bisogno di vestiti belli quando sto con te, perché in primis non avrò bisogno di vestiti.> gli sussurrò il castano nell'orecchio per poi tornare a sistemare le proprie cose.
Levi sorrise mentre lo continuava ad aiutare passandogli delle fotografie importanti non andate distrutte che il castano teneva esposte su alcune mensole.
<Tu mi tenti Eren Jaeger, e non so quanto questo ti convenga.>
<Se mi aiuta a tenermi lontano dalle tue critiche sul mio modo di vestirmi allora credo che mi conviene.> rise di cuore l'altro sistemando le ultime cose e chiudendo il bagaglio.
<Oh caro, non ci riuscirai credimi. Non puoi mica uscire di casa senza vestiti quindi ti serviranno prima o poi, non appena possibile il nostro prossimo appuntamento sarà un tour tra i negozi dei miei marchi preferiti.> lo informò il corvino dandogli una pacca sulle natiche facendolo sospirare, stanco già solo a pensarci.

<Se avete finito di fare la coppia sposata noi saremmo pronti ad andare.> li informò Erwin guardandoli divertito dallo stipite della parola.
<Yes capo, devo solo andare a prendere Margherita e Daki dalla mia vicina e siamo pronti ad andare.>
Quando Eren e Levi erano tornati a casa avevano trovato i suoi due cuccioli chiusi nel bagno completamente spaventati e la vicina di Eren, la signora Filzer, si era proposta di guardarglieli mentre la polizia ispezionava il suo appartamento.

<Non avrai mica intenzione di portare quei due mostri pelosi nel mio appartamento?> sbottò il corvino sbigottito afferrandolo per una spalla.
<Certo, non avrai mica pensato che li avrei lasciati dalla Signor Filzer?>
<Ehm sì?> gli rispose il corvino con tono ovvio.
<Levi, Margherita e Daki sono i miei bambini e non posso abbandonarli, se vuoi che stia da te allora devono esserci anche loro altrimenti vado da Erwin.>
Lo sguardo di Levi saettò di nuovo verso il biondo che in risposta alzò nuovamente le mani per fargli capire che non centrava nulla.

Levi sospirò sapendo che poi si sarebbe pentito di avergli permesso di portarsi dietro anche quei due mostri.
<Va bene, ma assicurati che non distruggano i miei mobili nuovi. Mi sono costati una fortuna.>
Eren roteò gli occhi al cielo ma sorrise, felice di sapere che il corvino era disposto a sopportare due animali nel suo appartamento pur di stare con lui.

<Va bene, se è tutto sistemato andiamoli a prendere così iniziamo ad avviarci.> gli disse il biondo prendendo la valigia con gli abiti del castano iniziando a portarla via.
Levi afferrò l'enorme borsone con dentro le scarpe e gli oggetti personali del castano mentre quest'ultimo afferrò il suo solito borsone dell'agenzia in cui infilò anche il suo computer.
Tuttavia, poco prima di uscire dalla stanza, si ricordò di dover prendere una gabbietta per trasportare Margherita e Daki, pertanto disse al corvino di iniziare ad avviarsi verso la porta dell'appartamento e che lo avrebbe raggiunto a breve.

Aprì le ante dell'armadio afferrando la gabbietta, ma poco prima di richiuderle notò una cosa sul fondo del mobile.
<Il pacco di Erwin! Mi ero completamente dimenticato della sua esistenza.> si ricordò improvvisamente il castano, afferrando anche la scatola in questione per poi avviarsi finalmente verso la porta.

Quindici minuti dopo, erano già tutti ben sistemati nella macchina dell'agente Lane che li stava scortando a casa del corvino.

<Allora, ho vari consigli da proporvi che per la vostra incolumità sarebbe meglio rispettare.> iniziò a dire l'agente Lane mantenendo gli occhi sulla strada.
<Almeno nel corso della prossima settima evitate di uscire dall'appartamento, se non c'è abbastanza cibo dopo avervi lasciato io ed Erwin andiamo a fare una spesa abbondante per voi che vi basterà per tutta la settimana.>
Erwin si voltò di scatto verso il poliziotto cercando di ricordarsi quando esattamente aveva accettato ma Lane continuò a tenere il suo sguardo impassibile sulla strada.

<Evitate di ordinare cibo ad asporto e di far entrare altre persone in casa, questo include anche gli amici che frequentate di solito e che sono stati spesso con voi e in particolare con Eren.>
Il castano face un lieve broncio a quella notizia sapendo che non avrebbe potuto vedere i suoi amici per un po'.

<Tutto ciò significa anche che dovete sospendere la missione alla Oscar school durante quella settimana.>
<Cosa?!> urlarono in contemporanea.
A nessuno dei due piaceva l'idea di dover rallentare maggiormente le indagini per il sottoposto di Clyss the red che già di per sé si stavano muovendo molto, anzi troppo, lentamente.
Erwin si tappò un orecchio a causa del loro urlo maledicendoli mentalmente per averlo fatto diventare sordo, mentre Lane non si scompose minimamente mantenendo la sua solita espressione.
<Mi dispiace dovervi porre in questa situazione ma è per la vostra sicurezza. Vi chiedo una settimana, farò del mio meglio per catturare questo stalker entro questi prossimi giorni.>

Eren e Levi sospirarono rassegnati e non dissero altro, non potendo fare altrimenti.
Il resto del viaggio proseguì tranquillo fino a quando Levi non iniziò a fissare di sottecchi la gabbietta dei mostri di Eren.

<Che cosa c'è?> domandò il castano facendogli spostare subito lo sguardo.
Improvvisamente ebbe un'idea.

<Ahhhh lo so io cosa c'è.>
Levi lo guardò sospetto con la coda dell'occhio.
<Lo so, lo so. Purtroppo non hai ancora avuto modo di fare amicizia con Daki da quando l'ho preso e ti fa sentire a disagio stare nei suoi paraggi.>
Sorrise mentre apriva la gabbietta facendolo rabbrividire.

Improvvisamente tirò fuori Daki ed iniziò a sbatterlo in faccia a Levi, il quale indietreggiò il più che poteva schiacciando il proprio corpo contro la portiera.
<Eren togli quel cazzo di demone dalla mia faccia!>
<Andiamo Levi è solo un procione guardalo non ti fa nulla!> rise di cuore l'altro avvicinandolo sempre di più al suo volto facendolo urlare.
<Togli quel cazzo di scoiattolo mal riuscito dalla mia faccia!>
<Che cosa sta succedendo?!> urlò il biondo girandosi.
<Eren toglimi quel coso puzzolente dalla faccia!>
<Vuole solo darti un po' di bacini. Non li vuoi i bacini?>
<Eren dannazione!>
<Voi due! Datevi una calmata o vi faccio fare il doppio del lavoro!>
<Signori vi prego calmatevi, devo guidare.>
<Oddio che cos'era?! Cosa stracazzo era?!>
<Levi datti una calmata!>
<Le sue palle!>
<Signori per favore.>
<Mi hai sbattuto le sue stracazzo di palle sulla guancia!!>
<Levi smettila di urlare! Subito!>
<Haha tesoro andiamo. Vuoi dirmi che non sei abituato ad avere un paio di palle sulla faccia?>
<Eren che cosa dici?! Datti un contegno pure tu!>
<Signori vi prego calmatevi.>
<Palle umane! Non ho intenzione di ficcarmi in gola le palle di un procione! Allontanalo subito!>
<Ora basta voi due! Vi faccio fare il triplo del lavoro!>
<Signori vi prego->
<Andiamo baby è solo un procione, di che hai paura?> rise Eren avvicinandolo ancora di più all'altro.
Levi iniziò ad urlare ancora più forte e all'improvviso prese e tirò all'aria Daki che volò sulla testa dell'agente Lane coprendogli gli occhi.
I tre sussultarono contemporaneamente fissando Lane, il quale iniziò a sbandare a destra e sinistra senza riuscire a vedere.
<Non vedo. Toglietelo per favore.> disse l'uomo con il solito tono impassibile.
I tre fecero del loro meglio per afferrarlo ma il procione spaventato scappava graffiando il Signor Lane e correndo su tutto il suo corpo.

<Spero vivamente che finita questa settimana non dovremo più vederci.> mormorò Lane con il solito tono impassibile.

Eren e Levi sorrisero a disagio osservando l'agente Lane graffiato dalla testa ai piedi con tutti i vestiti stracciati di fronte a loro.
Erano appena usciti dalla macchina e si trovavano nel parcheggio coperto del grattacielo in cui si era trasferito Levi.

<Mi dispiace per tutto quello che è successo... fortunatamente non è accaduto nessun incidente! Hahaha...> rise il castano cercando di sdrammatizzare la situazione.
L'uomo non rispose e continuò a fissarli con il solito sguardo che sembrava essersi fatto tuttavia più freddo.

<Saliamo?> propose Levi cercando di spostare l'atmosfera su qualcos altro.
Qualche minuto dopo e tutti e quattro più i due mostri si trovavano nell'appartamento di Levi.
La prima cosa che Lane andò a controllare una volta entrato fu la quantità di cibo presente nel frigorifero e a suo malcontento dovette constatare che due pacchi di cibo surgelato non sarebbero stati sufficienti e adatti ad una settima di cibo.
Tuttavia, pima di uscire con il biondo a fare la spesa, i due restarono qualche minuto in più per concordare cosa era meglio fare o non fare durante quella settimana.
Con grande gioia di Levi il sesso non rientrava nelle cose che non potevano fare.

Erwin d'un tratto notò la scatola che il castano si era portato dietro e gli domandò cosa fosse.
<Come che cos'è? Scherzi? Me l'hai fatto mandare proprio tu.> rise il castano senza riuscire a crederci che il biondo non se lo ricordasse.
<Eren sono più che sicuro di non averti inviato quel pacco.>
<Sì che l'hai fatto! Il primo giorno che sono venuto in agenzia ad incontrare Levi, la sera stessa mi è arrivato e mi hai pure chiesto tramite messaggio se avessi ricevuto il pacco che mi avevi inviato.>
<Sì ma si trattava di un pacco grande cinque volte tanto! Dentro c'era un cesto di frutta e vari regali di benvenuto! E posso assicurarti che in quel coso minuscolo non ci entra nulla di tutto questo.>

Improvissamente al tavolo cadde il silenzio, caratterizzato da veloci sguardi eloquenti che i presenti si scambiarono.
Pochi minuti dopo, il pacco si trovava al centro del tavolo, con quattro paia di occhi puntati su di lui a debita distanza mentre veniva analizzato.

<E se si trattasse di una bomba?> domandò incerto il castano iniziando a mangiucchiarsi un'unghia per lo stress.

<Non credo, con tutto quel casino che avete combinato in macchina se fosse stata una bomba sarebbe già esplosa.> fece notare Erwin pensieroso.

<Se fosse un regalo di questo tuo stalker? In base a ciò che mi hai detto aveva già iniziato a tormentarti nel periodo in cui l'hai ricevuto.> domandò l'agente Lane con la solita espressione mentre analizzava come un robot il regalo da lontano.

<Potrebbe essere, tuttavia dubito che si tratti di un suo regalo perché i suoi me li ha sempre inviati in scatole rosa con fiocco blu mentre questa è una semplice scatola nera.>

<Mhh allora è improbabile che sia un suo regalo, quando seguono uno schema su cose del genere gli stalker raramente lo cambiano.>

<Eren tu sei proprio sicuro che ti è stato consegnato a nome di Erwin?> domandò Levi incerto.

<Sì sono più che sicuro di questo.>

<Be', non ci rimane altro che aprirlo e scoprire cosa ci sia dentro.> disse Erwin già pronto ad aprirlo, tuttavia Lane lo bloccò in tempo.

<Non conviene comunque farlo analizzare dagli artificieri prima di aprirlo? Per sopprimere ogni dubbio.>

<Non preoccuparti Lane so riconoscere una scatola di esplosivi.> sorrise il biondo aprendola senza pensarci due volte.

I tre sussultarono ma fortunatamente non successe nulla.
<Visto? Che vi avevo detto?>
Levi lo guardò stizzato e gli lanciò uno sguardo fulmineo.
<Sta' zitto idiota, vedo il tuo sudore da qua, non fare mai più una cosa del genere.>

<Agente Jaeger per favore veda prima lei il contenuto.> disse Lane intimandogli di avvicinarsi alla scatola.

Eren vi si avvicinò lentamente.
Abbassò lo sguardò e aggrottò le sopracciglia confuso quando vide il contenuto, incuriosendo anche gli altri.

Tirò fuori la cornice contenuta al suo interno osservando attentamente la fotografia.

<Questo sono io da bambino... e questi due sono le persone del mio sogno, i miei genitori mi hanno detto che erano i miei zii. Non capisco, che cosa vuol dire?> mormorò confusissimo.

I tre lo guardarono in silenzio senza sapere cosa dire quando improvvisamente Lane notò qualcosa.

<Agente Jaeger, c'è scritto qualcosa dietro.>

Eren girò la cornice e notò delle scritte.
<Oh! Non ci avevo fatto caso, grazie.> sorrise iniziando a leggere.

Tuttavia mentre leggeva il suo sorrise si spense velocemente e Eren impallidì d'improvviso.

<Eren cosa c'è?> chiese Levi con tono preoccupato guardando il castano accanto a lui, che non rispose continuando a fissare la scritta quasi come se avesse visto un fantasma.

<Cosa c'è scritto?> domandò senza ricevere nuovamente risposta.

Si avvicinò dunque al castano e spostò il suo sguardo su quello che c'era scritto.

Leggendo sgranò gli occhi e rimase completamente scosso da quello che aveva appena letto.


La famiglia Yeager prima della loro morte.
Ne è passato di tempo, vero Eren?
Credevo ti avrebbe fatto piacere rivedere una foto dei tuoi genitori quando ancora avevano un corpo integro!
Sono molto dolce non è così?

Mio piccolo Ren, sono passati già vari anni... è divertente vederti scappare ma non stare via troppo a lungo.

Ci rivedremo presto.

-Il tuo padrone.





Spazio autrice:
Hello! Scusatemi il ritardo ma come al solito non ho modo di avere un po' di tempo libero🧍🏻‍♀️
Ho dovuto lavorare tutto il mese di luglio e mi so preparando per i test d'ingresso all'università, scusate T-T

Finalmente sappiamo cosa c'è in quella scatola!
Cosa ne pensate?

I segreti inizieranno ben presto a svelarsi, finalmente ci siamo!😎

Cercherò di scrivere il prossimo capitolo nel più breve tempo possibile, ma purtroppo ho la tendenza a scrivere capitoli lunghi T-T

Spero che vi sia piaciuto e che non sia stato troppo noioso, al prossimo capitolo! Bye byee🥺💗

Continue Reading