Mine [IN REVISIONE]

By Black_Queen__

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Ma, quando lo guardava, lei sapeva che quegli occhi color cioccolato nascondevano molto più di quello che pot... More

~Prologo
~Cap.1
~Cap.2
~Cap.3
~Cap.4
~Cap.5
~Cap.6
~Cap.7
~Cap.8
~Cap.9
~Cap. 10
~Cap.11
~Cap.12
~Cap.13
~Cap.14
~Cap.15
~Cap.16
~Cap.17
~Cap.18
~Cap.19
~Cap.20
~Cap.21
~Cap.22
Scusate...
~Cap.23
~Cap.24
Pagina Facebook♥
~Cap.25
~Cap.26
~Cap.27
~Cap.28
~Cap.29
~Cap.30
~Cap.31
~Cap.32
~Cap.33
~Cap.34
~Cap.35
~Cap.36
~Cap.37
~Cap.38
~Cap.39
~Cap.40
~Opinioni~
~Cap.41
~Cap.42
~Cap.43
~Cap.44
~Cap.45
~Cap.46
~Cap.47
~Cap.48
~Instagram
~Cap.49
▶Ringraziamenti▶
Sequel♡

~Cap.50 • Ultimo capitolo •

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By Black_Queen__

~Cap.50 • Ultimo capitolo •

Già, siamo arrivate all'ultimo capitolo. Vorrei che lo commentaste e lo votaste tutte, dicendomi cosa ne pensate e cosa vi ha trasmesso la storia. Vorrei dirvi anche che tra poco pubblicherò anche i ringraziamenti, non ci sarà epilogo. Poi, non eliminate la storia dalla biblioteca, perché la storia non è finita, CI SARÀ UN SEQUEL e, quando lo pubblicherò, vi avvertirò qui♡ Buona lettura, spero vi piaccia. Sara.

◆Canzone consigliata per il capitolo ~All of me - John Legend.

" Even when you crying you're beautiful too."

P.O.V ZAYN

Ero nervoso, ansioso, davvero molto. Stringevo forte le mani intorno al volante dell'auto, rivestito di pelle nera, mentre stavo per raggiungere casa sua. Non poteva finire così, senza una parola, senza vederla un'ultima volta, non ce l'avrei fatta, sarebbe stata l'ennesima cosa che non avrei sopportato, anche se un lato di me non avrebbe mai voluto affrontarla. Sapevo che le avrei spezzato il cuore, che avrebbe pianto, un'altra volta, a causa mia, e non volevo; volevo evitare questo, volevo evitare di vederla in quello stato, non sarei riuscito ad allontanarmi da lei dopo averla vista, ne ero piuttosto sicuro. Il cuore avrebbe prevalso sulla mente, come sempre, come capita a tutti, era una cosa naturale, che non sarebbe mai cambiata.

Fermai l'auto davanti la sua piccola casa dipinta di bianco, era graziosa, sembrava una casa delle bambole. Lorelay era in giardino, stava parlando con una ragazza, mora, un po' più alta di lei, la sua vicina di casa probabilmente, ricordavo di averla vista altre volte. Mi sorrise quando il suo sguardo incrociò il mio, mentre mi trovavo ancora seduto in macchina; uscii per raggiungerla, mentre anche lei si avvicinava a me. Indossava dei semplici jeans chiari ed una leggera maglia rosa con un nodo sul fianco sinistro, che lasciava intravedere una parte della sua pancia, mentre i suoi lunghi capelli biondi le ricadevano ordinatamente sulle spalle.

-"Ciao." mormorai, non sapendo bene cosa dire. Il giorno prima le cose non erano andate bene, ero nervoso, molto più di adesso, e arrabbiato con me stesso, l'avevo trattata male; non avrei potuto giudicarla se si fosse mostrata ostile nei miei confronti. Rimasi sorpreso quando le sue braccia si avvolsero al mio corpo, coinvolgendomi in un abbraccio, che avrei voluto evitare. Non avrei avuto ne' la forza ne' il coraggio di fare la cosa giusta se lei avesse continuato a comportarsi in quel modo con me. Non potei resistere all'instinto di ricambiare quel gesto, le mie braccia si legarono intorno ai suoi fianchi mentre l'avvicinavo a me, permettendomi di sentire ancora il suo dolce dolce profumo, una fragranza che sapevo mi sarebbe mancata.

-"Mi sei mancato ieri, davvero tanto." sussurrò, senza allontanasi da me. Mi era mancata anche lei, così tanto. La strinsi più forte tra le mie braccia mentre pronunciava quelle parole, lei sorrise contro la mia maglietta al mio gesto. "Mi spiace di averti fatto arrabbiare." disse, piano, facendomi aggrottare le sopracciglia, non capendo perché avesse pensato una cosa del genere. Non era lei il problema, Dio, non lo era; ero io, solamente io, non poteva continuare a dare la colpa a se' stessa.

-"Non ero arrabbiato con te, piccola. Tu non...tu sei fantastica, Lorelay." ammisi, sinceramente. Era davvero la ragazza più straordinaria che avessi mai conosciuto, per questo non meritava un ragazzo come me, non ero abbastanza per lei. Gli occhi di Lorelay incontrarono i miei per qualche istante, guardandomi interrogativa.

-"Allora perché sei andato via?" chiese, il suo corpo si allontanò leggermente dal mio mentre le mie braccia rimasero intorno ai suoi fianchi, i nostri sguardi non si separarono neanche un attimo.

-"Dovevo riflettere, pensare ad alcune cose." mormorai, come avrei fatto a dirle tutto? Sarebbe stato difficile, molto difficile, ma era necessario. "Devo parlarti di questo, Lorelay." sospirai, lei mi guardò ancora stranita, non capendo ciò che era successo in un solo giorno. Non avrebbe potuto capirlo comunque.

-"Dobbiamo parlare adesso?" chiese, con una smorfia. Il suo naso sfiorò il mio, prima che lei lo strofinasse contro di esso, lasciandomi un bacio all'eschimese e ridacchiando. "Non voglio parlare, voglio solo stare con te." sussurrò, le sue labbra incontrarono le mie, lasciandomi un bacio casto e allontanandosi lentamente, prima che io la spingessi nuovamente verso di me, baciandola più intensamente della volta precedente. Non dovevo farlo, lo sapevo bene, questo avrebbe solo reso le cose più difficili e dolorose, ma ne avevo bisogno, avevo così bisogno di lei.

-"Mmh, cosa facciamo oggi?" mormorò, dopo che ci fummo allontanati, disegnando dei piccoli cerchi sulla mia maglietta nera con le dita. Avrei voluto trascorrere l'intera giornata con lei, ma non potevo e non l'avrei fatto.

-"Dobbiamo parlare." dissi, sicuro di ciò che volevo fare. In realtà, non ero affatto sicuro. Stavo per fare il più grande errore della mia vita? O con questo sarei stato io a salvare lei?

-"Parliamo, allora." scrollò le spalle, guardandomi. I suoi occhi azzurri mi fecero sorridere, erano quasi luminosi, lo erano sempre in quest'ultimo periodo. Diamine, era talmente bella, più bella di qualsiasi altra persona o cosa al mondo; perfino il Sole sembrava meno spendente in suo confronto.

-"Non qui, Lorelay. Andiamo in albergo, da me." quasi la pregai, lei annuì velocemente, accettando la mia scelta e le fui grato per non avermi fatto insistere, non ci sarei riuscito.

-"Dopo andiamo al parco? La giornata sembra bellissima." sorrise, ed io annuii falsamente. Non sapevo se, dopo la nostra conversazione, ci sarebbe stato un 'dopo'. Anzi, ci sarebbe stato, ma noi non saremmo più stati insieme allora.

-"Dopo ci andremo." mentii. Perché non le dicevo semplicemente la verità adesso? Non ne avevo il coraggio, avrebbe capito da sola appena giunti nella mia stanza. Salimmo in auto, Lorelay si sedette sul sedile del passeggero, accanto a me, mentre io accesi il motore, per raggiungere il luogo da me scelto che distava solo pochi chilometri.

-"Di cosa vuoi parlarmi?" chiese, Lorelay, giocando con una ciocca di capelli, mentre mi guardava. Sospirai ancora, cercando di concentrarmi solo sulla strada davanti a me.

-"Di noi." parlai velocemente, non volendole dare altre spiegazioni, non in macchina.

-"Noi? Io sto bene con te." ammise, scrollando le spalle, poggiate sul sedile.

-"Anch'io sto bene con te." confessai, sospirando. L'amavo così tanto, credevo non fosse possibile provare un tale sentimento per una persona. "Ma abbiamo alcune cose di cui parlare, piccola." cercai di essere vago sull'argomento. Mi stavo comportando da egoista, ancora una volta. Avevo mollato, lasciato la presa, mi ero arreso ad una guerra che avevamo già vinto.

-"Okay." si arrese, capendo che non avremmo affrontato l'argomento adesso. Il suo sguardo si spostò sul finestrino, osservando il panorama a lei sicuramente familiare. "Siamo arrivati." affermò, vedendo il grande hotel davanti i suoi occhi. Io annuii, scendendo dall'auto, per poi aprire anche la sua portiera, gesto che facevo spesso negli ultimi giorni. Lorelay afferrò la sua piccola borsa, finita sotto il suo sedile, prima di scendere dall'auto. Camminammo verso l'ascensore, dentro l'edificio, dove entrammo quando le porte di aprirono, scoprendo che fosse vuoto. Poggiai le spalle al muro mentre aspettavo di raggiungere il piano giusto.

-"Io, umh, devo darti una cosa." disse, Lorelay, la sua voce era quasi inudibile, la sentii a stento. Mi voltai verso di lei, che stava aprendo la sua borsa, frugando all'interno,  tirandone fuori una piccola scatola azzurra. Sperai con tutto il cuore che non fosse per me, non sarebbe stato leale darmi qualcosa in quel momento. "Ieri pomeriggio sono uscita con Alessandra, abbiamo passeggiato vicino casa mia e ho visto questo in un negozio." continuò, porgendomi la piccola scatola, che presi tra le mani. Dentro c'era un bracciale, sembrava di pelle nera, intrecciata, con la chiusura in metallo. Chiusi gli occhi per qualche secondo, prima di riaprirli e sospirare.

-"Non lo voglio." affermai, ridandole il piccolo oggetto; il mio tono era più freddo e duro di quanto avrebbe dovuto essere, me ne resi conto solamente dopo.

-"Non ti piace?" chiese, era dispiaciuta. Il mio sguardo si addolcì velocemente, mentre le mie mani si poggiarono nuovamente sui suoi fianchi, attirandola più vicino a me.

-"È bellissimo, principessa, solo non ce n'era bisogno." cercai di giustificare il mio atteggiamento di pochi minuti prima. Trovavo davvero che fosse bello, ma, se l'avessi preso, sarebbe stata l'ennesima cosa che mi avrebbe impedito di dimenticarla.

-"Ma tu mi hai fatto molti regali, volevo fartene uno anch'io. Indossalo." disse, dolcemente, mentre lo tirava fuori dalla sua scatola. Io annuii, ancora, prendendolo e legandolo al mio polso.

-"Mi piace." confessai, guardandolo, mentre lei ridacchiò, posando la confezione nella sua borsa prima di accoccolarsi tra le mie braccia. Le mie dita passarono tra i suoi capelli, essendo consapevole di ciò che sarebbe avvenuto solo pochi minuti dopo. Le porte dell'ascensore si aprirono, mostrandoci la porta della mia stanza. Cercai le chiavi nella tasca dei miei jeans, trovandole subito, prendendole per aprire la grande porta. Le mie mani tremavano mentre giravo la giusta chiave nella serratura, aprendo lentamente la porta. La borsa di Lorelay cadde dalle sue piccole mani, raggiungendo il pavimento, i suoi occhi vagarono per la stanza, completamente vuota. Non c'era più nulla di mio, né di Harry, le lenzuola del letto erano state tolte dato che la stanza sarebbe stata abbandonata da lì a poco. L'unica cosa di mio che ancora vi si trovava era la valigia nera, posta accanto al letto.

-"C-Che significa?" balbettò appena, riprendendo la borsa tra le mani, prima di posarla su un mobile vicino a lei. Non le risposi, chiusi la porta alle mie spalle, sospirando per le millesima volta in quella giornata. "Non mi avevi detto che saremmo partiti." mormorò, assottigliando lo sguardo, guardando verso la mia direzione. Ero sicuro che lei sapesse cosa stava accadendo, ma non voleva ammetterlo a se' stessa.

-"Infatti, non partiamo." mi passai una mano tra i capelli, sedendomi sul letto mentre lei restava in piedi davanti a me. Non volevo spezzarle il cuore, non volevo.

-"Zayn, che sta succedendo? Di cosa volevi parlarmi?" i miei occhi incontrarono i suoi, la sua voce tremava mentre parlava.

-"Vieni qui." sussurrai, afferrando i suoi fianchi per spingerla verso di me, facendola sedere sulle mie ginocchia, le sue erano ai lati dei miei fianchi. Portai una ciocca dei suoi capelli ribelli dietro il suo orecchio, stringendola a me.

-"Stai andando via?" chiese, piano, il suo sguardo tornò sulla mia valigia, alla nostra destra. Io annuii lentamente, confermando ciò che aveva detto. Era molto più difficile di quanto mi aspettassi, davvero molto di più.

-"Sto per tornare a Londra." risposi; lei portò istantaneamente una mano sulla bocca, i suoi occhi divennero presto lucidi. "Da solo. Senza di te." mormorai, non riuscii a sostenere il suo sguardo mentre lei scuoteva la testa, non volendo più ascoltare le mie parole.

-"Non capisco, Zayn." ammise, la voce bassa. Le sue braccia si legarono intorno al mio collo, io poggiai la mia fronte sulla sua.

-"Lorelay noi...non possiamo più stare insieme, non è giusto." confessai, le sue braccia si strinsero intorno al mio corpo, mentre parlavo. Vederla piangere era l'ultima cosa che volevo.

-"Perché? Andava tutto bene, Zayn." cercò di alzarsi, cosa che le impedii.

-"Non andava tutto bene, piccola. Sono stato un egoista, ti ho tenuta con me e non dovevo farlo, non meriti un ragazzo come me, meriti di più." dissi, accarezzandole i capelli. Lorelay scosse ancora la testa, allontanandosi da me, prima di alzarsi.

-"Non è vero." affermò, facendo un passo indietro mentre mi guardava negli occhi, osservando il mio sguardo malinconico.

-"Ti ho fatto del male." deglutii, giocando con il bracciale che mi aveva appena regalato. Lorelay perse presto la battaglia contro le lacrime, che scesero velocemente sul suo viso.

-"Tu sei cambiato, l'hai fatto per me." mi alzai anch'io dal letto, avvicinandomi a lei. "Tu non volevi farmi male, Zayn. Avevi affrontato delle brutte situazioni, non è colpa tua." mi giustificò, come aveva sempre fatto, da quando c'eravamo conosciuti. Aveva sempre cercato di motivare il mio comportamento, anche al costo di dare la colpa di tutto a sé stessa.

-"Smettila di giustificarmi, Lorelay, la colpa è mia. Ti ho stuprata, cazzo! L'ho fatto perché volevo farlo!" quasi urlai, era vero, era la verità. Lei non disse nulla, non c'era nulla da dire. Pianse più forte mentre si voltava dal lato opposto al mio, cercando di nascondersi, come se avesse potuto nascondersi dalla realtà, da quello che stava accadendo. "Non posso stare con te." affermai, più calmo.

-"No!" urlò. "Non è giusto, noi siamo felici, Zayn. Non può succedere, non ora." i suoi singhiozzi echeggiavano nella stanza, mentre parlava.

-"Lo so, è tardi. Ma non posso più continuare, Lorelay, non in questo modo." una delle mie mani afferrò il suo polso, attirandola vicino a me. "Non piangere, ti prego." raccolsi le sue lacrime con un dito, carcando di consolarla.

-"Ma io ti amo." mormorò, singhiozzando silenziosamente contro la mia maglietta. Ero sicuro che il mio cuore di fosse spezzato proprio in quel momento, a quelle parole.

-"Ti amo anch'io, ma devo lasciarti andare." la strinsi a me, contrariamente alle parole che avevo appena detto.

-"Avevi detto che volevi sposarmi. Era una bugia?" sussurrò, guardandomi. I suoi occhi non erano più come prima, erano più scuri, non brillavano più, erano solo lucidi a causa delle lacrime.

-"Dio, no, non lo era. Ti porterei all'altare oggi stesso, principessa. Ma non sarebbe giusto, non per te." sorrisi tristemente, trattenendo le lacrime. Non potevo piangere anch'io, almeno non ora.

-"Non voglio che tu vada via, mi lasceresti sola, avevi promesso che non l'avresti fatto." disse, il mascara le colava sulle guance mentre lei cercava di asciugarlo. 

-"Non sei sola, piccola, hai intorno tante persone che ti vogliono bene. Avevo promesso che ti avrei protetto e lo sto facendo, ti sto proteggendo da me." presi il suo viso tra le mani, poggiando ancora una volta la fronte sulla sua. Avrei voluto baciarla.

-"Tu cosa farai?" chiese, non sapevo cosa sarebbe successo da quel momento in poi.

-"Vivrò con la consapevolezza di essere stata amato, Lorelay. Non da una persona qualsiasi, ma da Lorelay Blake, la migliore di tutte." sussurrai, lei rise leggermente, sorriso che sparì solo pochi istanti dopo.

-"Il nostro tatuaggio non avrà più valore?" mi guardò per qualche secondo, io scossi la testa. Non avrebbe avuto nessun valore, sarebbero solo servito a far riaffiorare alla mente dolorosi ricordi.

-"Mi dispiace, non dovevamo farlo." mi scusai, anche questa era colpa, se la sua pelle sarebbe rimasta marchiata da qualcosa che voleva sicuramente dimenticare. "Ma noi siamo ancora il Sole e la Luna, no? Avevi ragione, s'inseguono sempre, ma non sono destinati ad incontrarsi, Lorelay. Abbiamo forzato il nostro destino, ci siamo incontrati, vedi com'è finita?" sorrisi amaramente, dicendo quelle parole. Ma non me ne pentivo e sapevo che non lo faceva neanche lei, che avrebbe rivissuto ogni momento della nostra storia.

-"Q-Quindi, finisce così?" singhiozzò, distogliendomi dai miei pensieri per tornare alla dolorosa realtà. Annuii tristemente; era finita. Era finita così.

-"Troverai un'altra persona, Lorelay." dissi, non sapevo dove avevo trovato il coraggio di pronunciare quelle parole. Ne restò sorpresa, chiuse gli occhi per qualche secondo.

-"Non puoi dire davvero, Zayn. Io sono tua." sussurrò le ultime parole, quelle parole che, in un altro momento, mi avrebbero reso estremamente felice.

-"No, non sei più mia, Lorelay." scossi tristemente la testa, non lasciando che i nostri sguardi si separassero. "Ascoltami, adesso andrai al college, qui, in Italia. Troverai un ragazzo che ti farà dimenticare di me, di cui t'innamorerai, che ti tratterà come una principessa. Sarà quella la persona giusta, la persona con cui trascorrerai la tua vita, con cui creerai una famiglia. Tutto questo succederà senza di me, piccola." i grandi occhi blu di Lorelay si aprirono di più alle mie parole, che neanche io avrei pensato di dire. Ma era così. Lei avrebbe sicuramente rappresentato una parte della mia vita, la più importante, la più bella. Sarebbe rimasta per sempre l'amore della mia vita, l'unica che mi avesse mai amato davvero. Dopo di lei, non ci sarebbe più stato l'amore, non ci sarebbe più stata nessuna, non ci sarebbe stato più niente. Era la cosa migliore che potesse succedermi, per questo dovevo lasciarla libera.

Perché non importa il finale, l'importante è la storia, è la nostra era stata...bella. Ma non era una favola e lei meritava quella.

-"Dov'è Harry?" chiese appena, la sua voce era quasi inudibile. Si morse il labbro inferiore, spostando una ciocca di capelli dalla sua guancia umida. Il respiro mi si bloccò in gola quando sentii il nome di mio cugino.

-"Lui non c'è." parlai, pensando a lui, che aveva fatto, sorprendente, ciò che gli avevo chiesto di fare. "Gli ho chiesto di andare via, Lorelay, è a Londra, per adesso. Gli ho chiesto di non chiamarti più." ammisi, sentendomi in colpa per mio cugino.

-"Cosa?" chiese, i suoi spalancati mentre altre lacrime le bagnavano il viso. "Lui è andato via?" continuò, il suo corpo tremava a causa del pianto. Annuii solamente, non volendo dire altro. Harry sapeva che non sarebbe riuscito a lasciarla, non lui che non ne aveva motivo. L'abbracciai mentre piangeva, sapendo che sarebbero stati gli ultimi minuti che avrei trascorso con lei.

-"Non mi lasciare, non andare, ti prego." sussurrò, vicino al mio orecchio, singhiozzando subito dopo.

-"Devo farlo." ammisi, sarebbe stata meglio senza di me. Avrebbe ripreso la sua normale vita, senza di me. Le sue mani strinsero istintivamente la mia giacca di pelle, cercando di non lasciarmi andare.

-"Non mi dimenticare." pronunciò quelle parole con la testa nascosta nell'incavo del mio collo. Dimenticarla? Non ci sarei riuscito neanche se avessi voluto.

-"Non ti dimenticherò mai, principessa." confessai, ed era l'unica cosa della quale fossi sicuro in quel momento. "Non ti ho ancora detto quanto sei bella oggi." sorrisi, facendo sorridere anche lei.

-"Anche adesso?" rise, pulendo con la manica della giacca di jeans il suo viso dal mascara nero.

-"Sei perfetta." il mio pollice accarezzò le sue labbra, non potrei restere alla voglia di farle combaciare con le mie. La spinsi delicatamente contro il muro della stanza mentre continuavo a baciarla dolcemente, prima di sollevarla da terra. Ci scambiammo delle parole d'amore, nessuno dei due aveva il coraggio di lasciar andare l'altro, ed io non avevo la forza di allontanarmi dalle sue labbra dal sapore di ciliegia. Le lasciai un ultimo bacio casto, costringendomi a lasciarla. La sua piccola mano strinse il tessuto della mia maglietta, impedendomi di allontanarmi.

-"Fammi un'ultima promessa." chiese, dolcemente, non potei dirle di no.

-"Dimmi." avrei fatto qualunque cosa per lei. Tutto, eccetto restare.

-"Promettimi che chiamerai le tue sorelle." sorrise falsamente, sapevo che sarebbe scoppiata a piangere una volta che avrei varcato la soglia della porta. Le sue parole mi sorpresero, ma annuii.

-"Promesso." affermai, sinceramente. Rimase ferma, le sue spalle contro il muro mentre io mi avvicinavo al letto, prendendo in mano la mia valigia.

-"Addio, Zayn." sussurrò, osservandomi mentre aprivo la porta. Era un addio. Non ci saremmo mai più rivisti, mai più, neanche una volta. Cercai di imprimere la sua immagine nella mia mente, per paura di dimenticarla.

-"Addio, principessa."

Mi mancherai per tutta la vita.

                                        
                                          ~FINE
                                     (Primo libro)

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