Parte 6.

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Lasciare casa di Max come una ladra quella mattina era stato terribilmente imbarazzante.
Tornare a casa e trovare mio padre seduto comodamente sul divano, pronto a pormi tutte quelle domande da genitore iperprotettivo – quale era – e non potergli dire nulla, era stato frustrante.
Ma quei due sentimenti furono niente in confronto all'esasperazione e la rabbia che mi ritrovai a provare quando dopo sette settimane da quell'accaduto Max non si era ancora fatto sentire. E mentre sui giornali girava la nostra foto fuori dalla sala del Gala, di quando eravamo saliti sulla sua auto e di quando ci siamo ritrovati fuori casa sua, lui non aveva avuto il coraggio di chiamarmi.

«Ti avevo detto nessun pilota.» disse mio padre, allungando l'ennesimo quotidiano che mi raffigurava stretta al braccio di Max. Alzai le spalle imbarazzata mentre guardavo l'unica cosa che rimaneva di Max – oltre la tuta che gli avevo deliberatamente rubato dall'armadio –, l'ultimo momento in cui non avevo provato rabia per lui. L'ultimo, dato che dopo quella mattina trascorsa insieme mi aspettavo delle scuse, un chiarimento. Ma non arrivò nulla. Lui era impegnato tra interviste e vacanze con Martin Garrix, tra discoteche e belle ragazze non aveva tempo per afferrare il suo stupido cellulare e mandarmi anche un messaggio con scritto semplicemente 'scusa'. No, non valevo nemmeno il tempo di scrivere cinque lettere. «E poi Verstappen...»

«Dai papà, non iniziare con le tue ramanzine. Già è imbarazzante così.» commentai, recuperando la scatola di biscotti dal mobile. Lui annui, ma non sembrò convinto di aver chiuso quel il discorso. Da qualche parte, probabilmente, si aspettava di ricevere da parte mia qualche frase che gli lasciasse capire che io e Max ci stavamo frequentando, che Max non avesse fatto del male alla sua piccola bambina e che aveva deciso di intraprendere con me qualcosa che lo terrorizzava: una relazione. Per fortuna il rapporto che avevo con mio padre mi permetteva di non dover aver paura di possibili ripercussioni sul conto di Max, anche se da un lato avrei goduto a vedere una penalità di qualche secondo, per fargli sentire la stessa frustrazione che stavo provando io in quel momento. «Quando smetteranno di pubblicare le nostre foto?»

«Oh, non ho idea. Finché non farà qualche dichiarazione, forse. Ma conoscendolo non dirà nulla. È troppo impegnato a perdere peso.» rispose ironico, facendo sorridere anche me. L'ossessione di Max di perdere peso per trovarsi al meglio con la sua macchina era una notizia conosciuta ormai in tutto il paddock. «Ma dimmi la verità... devo fare qualcosa ad inizio nuova stagione?» domandò poi, facendomi alzare gli occhi al cielo. «Apro qualche investigazione... sono pur sempre tuo padre! Voglio difendere il tuo buon nome!»

«No papà, niente che puoi fare.» lo tranquillizzai, cercando di dare almeno a lui l'impressione che tutto era passato e che avrei sorvolato su quella questione. «E poi non c'è niente da difendere...»

«Hai ragione, niente da difendere. Si vede chiaramente dalle foto che sei perdutamente innamorata di lui.» commentò ironico, alzando il giornale che stava leggendo davanti al suo viso per proteggersi dall'occhiata che gli lanciai. «Ah, bei tempi quando da piccola potevo dirti, ed importi, chi frequentare o meno. Pensavo di averti insegnato che quei tipi come lui vanno evitati. Tu hai un carattere non compatibile con lui.» disse poi, versandosi dell'altro caffè.

«In realtà ho imparato, o meglio lo sapevo bene. Solo che è successo e tutto era fuori il mio effettivo controllo, ma giuro di non ricaderci.» lo rassicurai, spalmando la nutella sui miei biscotti preferiti. Almeno quella, di gioia, potevo concedermela. «E comunque, anche se fossi stata una ragazzina di diciassette anni non mi avresti obbligato niente!»

«Oh, come no... ti avrei vietato di salirci in macchina, prima di tutto.» ribattette lui.

«Perché?» domandai curiosa e lui abbassò il giornale quasi guardarmi con chi si aspettasse che ciò che aveva detto era una conseguenza logica.

Paradise; Max Verstappen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora