Parte 1.

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Il circuito di Bahrain quasi mi accecava la vista con le sue mille luci.
La gara che si svolge ogni anno su questo circuito mi riporta sempre due emozioni contrastanti. Da un lato non riesco a non adorare le luci che portano uno spirito natalizio, dall'altro non riesco a non ricordarmi che da qui ad altre due gare finirà tutto. Finiranno le gare, questo significa che non sarò più sul paddock a scherzare con i miei piloti preferiti e soprattutto, che non vedrò Max Verstappen per il resto delle vacanze.

Al mio fianco, come al solito, c'era Daniel. In una mano teneva il suo nuovo iPhone, mentre nell'altra mano stringeva un frullato verde che non avrei mai provato. «Che pensi?»

«Quando iniziate?» domandai, indicando i lampioni del circuito ormai accesi. Daniel portò lo sguardo sull'orologio al suo polso, poi alzò lo sguardo verso il tramonto.

«Ancora mezz'ora.» rispose, tornando con l'attenzione sul suo cellulare. Annuii, anche se lui non poteva vedermi, e recuperai anche io il mio cellulare.
Ogni mia speranza di rivedere Max, anche per gli ultimi giorni, iniziavano a sfumare. Ormai, era da quando ci eravamo baciati una sera di due mesi fa in discoteca che mi evitava come la peste. E di certo non potevo nemmeno dargli la colpa dato che – nella sua cattiveria e freddezza – mi aveva avvisata che niente poteva nascere tra noi due. L'urlo di Daniel mi riportò sul pianeta terra. «Lando!»

«Team mate!» urlò il ragazzo in risposta, raggiungendoci al nostro tavolo. «Anche io voglio quella felpa!» lo accusò, puntando alla felpa che indossavo targata Ric3. Lasciai perdere la conversazione dei due ragazzi e concentrai tutta la mia attenzione al mio cellulare, rispondendo ai messaggi dei miei colleghi universitari.

«Max! Vieni, vieni. Stavamo parlando proprio di te.» urlò di nuovo Daniel, richiamando anche il suo ex compagno. Cercai di resistere alla tentazione di alzare lo sguardo su di lui, cercando di dargli l'impressione che nemmeno io pensavo più al bacio che ci eravamo scambiati, ma quando vidi un'ombra avvicinarsi e sedersi difronte a me, non riuscii a non portare lo sguardo su di lui. A differenza di Lando e Daniel, lui non indossava ancora la sua tuta o la maglia del team, ma vestiva ancora la sua maglia nera ed i suoi soliti jeans scuri. «Chi hai ricevuto per i regali di natale?» domandò Daniel.

Per un solo istante gli occhi gelidi di Max si posarono su di me, uno sguardo veloce, poi si posarono sul suo amico. «Regalami altri calzini e giuro ti mando fuori pista.» rispose direttamente, con il suo solito tono intimidatorio. Mi trattenni dal fargli il verso. Che stronzo. «Anche tu, Norris. Ti rendo la macchina una carta da buttare, quindi siate intelligenti... anche se vi è difficile.» continuò poi, pronto per alzarsi dalla sua sedia, ma Daniel – quasi come se leggesse il mio pensiero – lo scimmiottò. Risi portando lo sguardo su Max, sapevo quanto odiasse essere imitato e preso in giro, infatti diede un pugno sulla spalla di Daniel e – anche se sembrò abbastanza forte – lo portò a ridere ancora di più. Intanto Lando stava già piangendo dal ridere, dovendosi coprire il viso.

«Comunque, mettendo da parte gli scherzi, tu vieni domenica alla mia festa?» domandò Daniel, con un tono estremamente lento. Alzai lo sguardo sul ragazzo vestito in giallo e nero, i suoi occhi guizzavano tra me e Max. L'ultima volta che Daniel aveva organizzato una festa, io e Max eravamo stati trovati a baciarci. Abbassai di nuovo lo sguardo sul mio cellulare e cercai di nascondermi tra le ciocche di capelli sciolti. «Sarà una bella festa, ho pensato a tutto e-»

«Ho da fare domenica, Daniel.» tagliò corto Max, mettendo fine al discorso che Daniel stava per fare per cercare di convincerlo.

«Penultima gara, Max! vuoi per caso trascorrere la domenica sera da solo?» domandò allora Daniel.

«Non sarò da solo, ecco perché ho da fare.» rispose lui, lasciando intendere la natura della sua compagnia. Il mio sorriso sparì, così come ogni piccola illusione che mi ero fatta in precedenza. Io la ragazzina imbarazzata, lui lo stronzo.

Paradise; Max Verstappen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora