Sectumsempra

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Rodolphus era seduto nella poltrona del suo studio a Lestrange Manor. Si lasciava avvolgere dalla pelle color tabacco ogni volta che che era in ansia, sigaro in bocca e bicchiere di whisky in mano, sguardo perso nel vuoto orecchio teso, bacchetta appoggiata sul tavolino di mogano li affianco, pronta ad essere utilizzata in caso di necessità.
Oggi era uno di quei giorni. O meglio una di quelle notti. Era lì seduto da almeno 4 ore, aveva finito due sigari e aveva perso il conto di quanti bicchieri di whisky aveva bevuto, ma sicuramente non abbastanza da mitigare l'ansia. Bellatrix era stata chiamata per una missione dell'ultimo minuto, totalmente improvvisata, a mezzanotte.
***
Stavano per andare a dormire quando il marchio aveva iniziato a bruciare. Rodolphus l'aveva capito prima che lei potesse dire qualcosa, la sua reazione era sempre la stessa. Il suo corpo si irrigidiva, i suoi occhi si spalancavano, le pupille si dilatavano e il respiro si faceva affannoso in preda all'eccitazione, come un segugio pronto alla caccia. Lei l'aveva guardato con sguardo inquisitorio 'ha chiamato anche te?', ma era bastato uno sguardo per capirsi. No, non l'aveva chiamato.
L'aveva osservata mentre stringeva il suo corsetto da battaglia e infilava i vari pugnali nelle fodere nascoste tra le sue gambe, la sua arma segreta. L'aveva aiutata a indossare il mantello, una scusa per baciarla prima che si smaterializzasse. In tutta risposta prima di scomparire lei gli aveva sussurrato un "à plus tard, chérie". Lui non aveva fatto in tempo a risponderle, a dirle di stare attenta, di non abbassare la guardia, o a dirle che l'amava. La verità è che ogni volta che Bella veniva chiamata e lui no, non poteva far altro che pensare al peggio. L'idea di non essere lì con lei, poterla proteggere, farle da scudo con il suo stesso corpo se necessario, lo mandava fuori di testa. Non sense, si ripeteva ogni volta. Dopo tutto Bellatrix era la strega più abile e temuta tra i Mangiamorte, poteva duellare con sei maghi allo stesso tempo e uscirne illesa. L'aveva visto con i suoi stessi occhi, più e più volte. Era il suo angelo della morte. Eppure, non era di certo immune a fatture, incantesimi e maledizioni. Era capitato in passato che tornasse a casa gravemente ferita. Più volte di quanto Rodolphus volesse ammettere.
***
Rodolphus scattò in piedi, ridestato dai suoi pensieri da un tonfo sordo proveniente dal piano terra. "Bella? Sei tu?". Nessuna risposta. Bacchetta alla mano si precipitò fuori dallo studio e giù per le scale di mogano, avvolte dall'oscurità della notte. Arrivato a metà della rampa si bloccò, il sangue gelato nelle vene, il cuore in gola. Poteva intravedere una figura stesa a terra sul pavimento di marmo nero dell'ingresso, lievemente illuminata dalle candele fluttuanti. "Bella?!" Ricominciò la sua corsa verso il corpo. In pochi secondi era al suo fianco, la scena davanti ai suoi occhi terrificante. Bella lo guardava con gli occhi iniettati di sangue spalancati, le labbra leggermente aperte, boccheggiante, il suo purissimo sangue rosso rubino sgorgava da un'infinità di profondi tagli cosparsi su tutto il corpo, formando una pozza sul pavimento che si allargava tutto in torno a lei ad una velocità innaturale. Rodolphus si lasciò cadere sulle ginocchia. Non sapeva cosa fare, questa era opera di qualche maledizione oscura, più tentava di richiudere le ferite più queste si aprivano. I suoi occhi terrorizzati cercarono quelli di Bella, il cui respiro stava diventando sempre più affannoso, come se l'ossigeno non raggiungesse i suoi polmoni, il corpo tremava convulsamente. Aveva perso troppo sangue, se non trovava un modo per guarirla subito sarebbe morta dissanguata. "Bella, mon amour, guardami! Stai con me! Cosa è successo?! Che maledizione è?!!" Ma dalla bocca di Bella non usciva nient'altro che rantoli, e ora una lacrima solitaria le solcava il viso. In preda al panico Rodolphus si alzò la manica sinistra e premette il marchio nero per poi chinarsi su Bella e sussurrare "andrà tutto bene, mon cœur. Tieni duro, lui saprà cosa fare. Je t'aime". In quel momento Voldemort apparì di fronte a loro con un'espressione contrariata, che tuttavia svanì non appena mise a fuoco la scena di fronte a lui. La sua più fedele serva era esanime per terra, sangue sgorgava da ogni parte del suo corpo andando ad allargare la pozza che si espandeva tutto intorno a lei. Rodolphus era in ginocchio affianco a lei, immerso nel sangue della moglie le stringeva una mano e le accarezzava il viso, gli occhi incollati a quelli dell'amata. Non gli ci volle molto per capire che se non avesse agito subito, Bella non ce l'avrebbe fatta. Rodolphus lo guardò per un secondo con sguardo supplicante, incapace di proferire parola, prima di tornare a concentrarsi sul viso di Bella e sussurrarle qualcosa all'orecchio.
Voldemort riconobbe la maledizione, glie ne aveva parlato Severus anni fa. Sectumsempra. D'istinto si inginocchiò affianco a Bella, la bacchetta puntata sopra al suo corpo, e iniziò a muoverla tra le numerose ferite recitando la contro maledizione ripetutamente. Il flusso di sangue iniziò a rallentare, e dopo qualche minuto le ferite iniziarono a richiudersi. Non appena Rodolphus percepì che il respiro della moglie, seppur sempre affannoso, diveniva lievemente più regolare, le prese il viso tra le mani insanguinate e le sussurrò "Bella, mon chérie, c'est bon, c'est fini. Comment te sens-tu?" Con lo sguardo perso nel vuoto Bella riuscì a rispondere con un flebile "...stanca". In quel momento Voldemort, ripetè per l'ultima volta la contro maledizione e le rispose "tieni duro, ho chiamato Severus, hai bisogno di una pozione corroborante e dittamo....". Bella annuì lievemente, senza forze per riuscire a parlare, mentre Rodolphus chinando il capo sussurrò un "Mio Signore, le sarò sempre debitore". Severus apparì in quel momento, e dopo essersi inchinato a Voldemort, esaminò la scena di fronte a se ed estrasse dal mantello una fiala di pozione corroborante e la porse a Rodolphus, il quale senza bisogno di spiegazioni sollevò lievemente la testa di Bella e le somministrò la pozione. Nel frattempo Severus aveva estratto una seconda fiala dal mantello e stava esaminando le ferite sul corpo tremante di Bella. Dopo aver controllato il polso della mangiamorte che stava combattendo per rimanere vigile, aveva rotto il silenzio dicendo "tenetela ferma." I due uomini ubbidirono, sapendo cosa sarebbe successo di li a pochi secondi. Severus versò tre gocce di essenza di dittamo sulla ferita più grave, un taglio che le attraversava l'addome diagonalmente dal fianco destro al costato. Non appena il liquido marrone toccò la pelle della strega, dalle sue labbra si levò un lamento straziante, il suo corpo si irrigidì per poi rilassarsi mentre gli occhi si rovesciarono all'indietro. "Svenuta" constatò Voldemort, lasciando la presa sul corpo e alzandosi in piedi "credo non abbiate più bisogno di me qua. Avvertitemi quando si sveglia. Voglio capire cosa è successo." Rodolphus non fece in tempo a rispondere che Voldemort era già sparito. Severus nel mentre aveva finito di applicare l'essenza di dittamo su tutte le ferite e stava nuovamente controllando il polso di Bellatrix "il battito è molto debole, ma con tutto il sangue che ha perso mi stupisce sia viva. Lasciala riposare ora, più tardi tornerò con altra pozione corroborante." Rodolphus lo guardò annuendo "grazie, Severus". Piton fece un cenno con la testa, per poi girarsi e disapparire.
Rodolphus tornò a guardare Bella. Aveva gli occhi socchiusi, solo due sottili strisce bianche visibili tra le palpebre, il viso grigio e imperlato di sudore, madido di sangue. Rodolphus la sollevò delicatamente dal pavimento e la trasportò fino in bagno, dove l'appoggiò dentro alla vasca da bagno argentata. Con estrema attenzione, come fosse una bambola di porcellana pronta a frantumarsi al minimo tocco, le tolse i vestiti di dosso e iniziò a lavare via il sangue. L'acqua trasparente diventava rossa mentre scorreva sul suo corpo. Quando non c'era più traccia di sangue nell'acqua Rodolphus la avvolse in un asciugamano  e la trasportò fino al letto, la vestì con una camicia da notte di cachemire per poi infilarla sotto alle coperte. In quel momento Bella gemette e aprì leggermente gli occhi, ma quando socchiuse le labbra per dire qualcosa Rodolphus la blocco "sssh, non parlare amore mio. C'est bon, sei al sicuro, je suis là pour te protéger. Devi riposare. Ferme les yeux." Troppo stanca per ribattere Bella chiuse gli occhi e gracchiò un "je t'aime" prima di addormentarsi. Rodolphus sorrise, le diede un bacio sulla fronte, per poi stendersi affianco a lei, una lacrima solitaria gli rigava il volto.

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