42. Un piccolo tête à tête

Start from the beginning
                                    

Con le punte delle dita, Hawk Storm premette contro la scrivania. Cherry guardò le sue mani: erano lunghe, affusolate, da pianista, ma sulle nocche avevano graffi e calli, come quelle di un pugile. La giovane era sicura di poter capire molto di una persona dalle sue mani, ma adesso era confusa.

«Quindi cosa devo fare?» Domandò, diretta.

Hawk si ritirò lentamente, appoggiandosi allo schienale della poltroncina.

«Ti sto per chiedere qualcosa in modo strettamente confidenziale» Disse «Le mie parole non dovranno uscire da questa stanza. Sarai libera di accettare o di non accettare, non ci sarà alcuna... alcuna...»

«Ripercussione?» suggerì Anya

«Ripercussione» ripeté Hawk «Non ci sarà alcuna ripercussione».

Cherry annuì. Finalmente tutti quei giri di parole sarebbero finiti e lei avrebbe compreso che cosa doveva fare davvero.

Hawk Storm si guardò le mani intrecciate, i pollici che spingevano l'uno contro l'altro, e sembrò più nervoso di quanto Cherry stessa non lo fosse, poi rialzò la testa.

«Cherry Bedstone» Disse «Per approvare la riforma dei giovani ho bisogno delle firme degli occupanti degli uffici più alti. Ho ottenuto tutte quelle che mi necessitano... tranne quella di tuo padre, Sam Bedstone. Lui mi si oppone, con mentalità retrograda, con caparbietà» c'era rabbia nelle sue parole adesso, che stonava in qualche modo con i suoi lineamenti «Ma io ho bisogno di lui, della sua approvazione. E tu puoi darmela»

«Io posso dartela?» Cherry si indicò

«Puoi ipnotizzarlo».

Un silenzio gelido scese sulla stanza. Cherry sorrise, incredula: con quale tremenda faccia tosta quell'uomo le chiedeva di ipnotizzare suo padre per dargli un vantaggio sleale, farlo firmare una riforma pericolosa e per giunta di non dire niente riguardo a quella richiesta?

«Mi chiedi molto» Disse la ragazza, sollevando le sopracciglia

«Non è molto per te» Hawk inclinò la testa «Ma capisco il sentimento. Quello è tuo padre...»
«Non è mio padre» rivelò Cherry «Non lo considero mio padre»

«E allora perché ti chiedo molto?» il sorriso di Hawk si allargò fino ai piccoli canini bianchi.

Cherry inspirò, stando attenta a non sembrare nervosa.

«Voglio qualcosa in cambio» Disse «Se convinco mio padre a darti il suo appoggio, io cosa ci guadagno?»
«Ci guadagni la gloria, Cherry. Diventerai l'eroina più famosa del tuo tempo, con il tuo potere unico nel suo genere, con la tua intelligenza...» Hawk Storm la indicò «Tu mi hai dimostrato grandi capacità e il professor Amaurobius mi ha raccontato cosa hai fatto nelle altre esercitazioni. Ti ha messo i bastoni fra le ruote in tutti i modi possibili, per metterti alla prova, e tu hai reagito, hai reagito bene, signorina Bedstone. Prenderai il mio posto come collaboratrice maggiore, avrai le mie squadre di subordinati... tranne Anya e Valder, si intende, loro sono miei...»

«E tu? Che posto prenderai, se io prenderò il tuo?»

«Oh, ma è ovvio: quello di tuo padre. Voglio la sezione omicidi».

Cherry incrociò le dita e sentì le proprie mani al contempo fredde e viscide di sudore. Hawk Storm poteva anche essere un rivoluzionario, ma non mancava certo di sete di potere! E lei, lei sola, poteva fare avverare il suo sogno, a discapito fra l'altro dell'unico uomo che l'avesse mai presa sul serio. "No, non l'unico", si corresse lei, guardando la faccia amichevole del supereroe di fronte a lei.

Sembrava che quel tizio credesse in lei molto più di Sam. Ma se fosse stato solo un inganno? Una pantomima per sfruttarla, diventare capo della sezione omicidi dell'FBI e poi gettarla nella spazzatura come se niente fosse?

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now