XXI

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<<È stata una follia>> borbottò il principe irlandese trattenendo l'ennesimo conato di vomito.

Louis gli diede una pacca sulla schiena per incoraggiarlo.

<<Dai, riprenditi,  fra un po' ci toccherà scaricare le botti, siamo quasi arrivati>>

Niall si passò un fazzoletto di stoffa sulla fronte imperlata di sudore.
La sua ultima esperienza a bordo di una nave non poteva certo dirsi delle migliori. Conservava ancora lo spiacevole ricordo e trauma del rapimento prima che Zayn e Liam si schierassero dalla loro parte.

<<Non c'è mai fine alla sofferenza>>
Si lamentò ruotando gli occhi al cielo.

Erano passate circa tre settimane da quando avevano intrapreso il viaggio verso le Americhe.
La nave sulla quale si erano imbarcati era gestita da una compagnia mercantile inglese che si occupava del trasporto e della vendita di vini pregiati.

Louis e Niall erano stati ingaggiati sotto false identità in qualità di marinai.
Il giovane re, avvezzo sin dalla nascita alle fatiche del lavoro, non aveva avuto problemi ad abituarsi ai ritmi e alla fatica che comportava il prezzo della navigazione in segreto, ma di certo non si poteva dire lo stesso del principe irlandese, che al contrario,  non solo si era ricordato di soffrire terribilmente il mal di mare, ma per dire la verità non aveva mai sudato se non per via del caldo afoso dell'estate.

Toccava dunque al maggiore occuparsi delle faccende più pesanti e persuadere i suoi superiori del valore del suo compagno di viaggio.

Ma era la determinazione a guidarlo in tutto e per tutto.
Tra un incarico e l'altro, non passava giorno senza tenersi aggiornato, senza cogliere anche il più banale indizio sulle voci che giravano attorno al principe inglese.
Certune erano ingegnosamente costruite, c'era chi parlava di naufragio, chi di esplosioni e chi sosteneva che la nave inglese fosse arrivata a destinazione e fosse rimasta vittima delle aggressioni di un gruppo di militari spagnoli rivoltosi.

Le notizie erano così tante e confuse, che Louis non sapeva cosa fosse meglio credere. Aveva intrapreso un cammino decisamente incerto, la cui unica luce era quella della speranza.
Una volta ottenute le informazioni che potevano essere le più veritiere aveva preso la rotta verso le Americhe, in una spedizione di fortuna.

Di quei tempi, il clima era teso a bordo delle navi, i porti non erano dei posti sicuri dove sostare. Si respirava aria di dissenso e terrore nella società.
Il capitano della fregata in cui viaggiavano lo sapeva bene, infatti, le soste erano meticolosamente studiate e per evitare contrattempi si procedeva spediti verso la meta.

Era un giorno come tanti altri, il tempo scorreva nella monotonia e Louis si dava da fare per tenere i pensieri occupati, quando d'improvviso, nel cielo si levò una fitta nebbia e senza nemmeno preannunciarsi si scatenò un tempesta furibonda.

<<Qualcuno agganci le vele!>> urlò uno dei marinai.
Louis ebbe a stento il tempo di vedere il suo amico allungarsi verso le funi e legarle velocemente sull'asse di legno. Poi  fu tutto scandito da urla, vento e pioggia. La tempesta si dissolse così come era comparsa quando cominciarono a vedersi all'orizzonte le prime luci dell'alba.

Louis si avvicinò sfinito verso il biondino tutto inzuppato d'acqua.

<<Per essere un dilettante con una profonda avversione verso il mare, devo dire che te la sei cavata piuttosto bene>> scherzò offrendogli una mano per tirarlo su.
Sul volto di Niall si accennò un piccolo sorriso che fu subito oppresso da una forte tosse.

<<Niall!>> lo chiamò il maggiore prima che quest'ultimo gli cadesse tra le braccia.
<<Ho bisogno di aiuto!>> urlò a quel punto senza nascondere la disperazione nella voce.

Masquerade || Larry Stylinson AuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora