•Capitolo 13•

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È passata un'ora da quando Lele è andato via da casa mia, non ho ancora nessuna notizia. Deve incontrarsi con Marco, gli darà i soldi e spero che questa storia sia chiusa per sempre. Fin quando non tornerà avrò paura per lui. Non mi fido di Marco è imprevedibile, Lele saprà come agire, come difendersi ma non riesco a starmene tranquilla. Ci tengo a lui e vorrei proteggerlo dal male per quanto mi sia possibile.
Sento qualcuno bussare alla porta, mi alzo di scatto dal divano e mentre mi avvicino il cuore batte sempre più forte.
Apro ed è lui, bello come non mai. Appena mi vede un sorriso smagliante appare sul suo volto, i suoi denti sembrano brillare.
Senza pensarci troppo mi butto tra le sue braccia e lo trascino dentro.
"Allora come è andata?" domando curiosa ancora attaccata a lui.
"Benissimo, per il momento non avrai più problemi con lui" risponde prontamente mentre ci accomodiamo sul divano.
"Sei sicuro?"
"Sicurissimo Relù" prende la mia mano e l'accarezza dolcemente "non avrai sue notizie per un po'".
"Non potevi darmi notizia migliore. Cercherò di sdebitarmi con te appena potrò" dico appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
"Non farti problemi Relù, io non voglio soldi da te" esclama convinto.
"Allora cosa vuoi da me?" domando maliziosa.
"Qualcosa di diverso, tipo questo" gira il suo volto e lo avvicina dandomi un bacio sulla guancia.
"Ti accontenti di poco, meglio così" dico ridacchiando.
Improvvisamente piomba sulle mia labbra dando vita ad vero bacio. Le nostre bocche si muovono lentamente consentendoci di assaporarci, di assaggiarci.
Con le sue mani stringe il mio volto, poi scorre fino alla nuca facendo passare i miei capelli tra le sue dita.
"Non provocarmi più cara Relù, potrebbe finire male per te" dice staccandosi per un attimo da me. Sorride ed è una meraviglia poterlo avere qui davanti a me, mi avvento sulle sue labbra e mi godo il momento senza pensare a niente altro.

"Restando così potrei scordarmi del resto" sussurra Lele al mio orecchio, siamo ancora accovacciati stretti l'uno nell' altro.
"Penso che alcune volte dovremmo farlo" suggerisco mentre bacio il suo braccio che mi avvolge calorosamente.
"Hai ragione Relù, dobbiamo impegnarci per non combinare altri casini perché così stiamo proprio bene vero?".
"Mi sento così leggera quando sono al tuo fianco Lele" bacio la sua mano e la poggio sul mio collo. "Ho vissuto un' infanzia complicata, con una famiglia piena di problemi. Ho conosciuto la solitudine ma soprattutto ho vissuto costantemente con l'ansia di non essere mai amata. Fidarmi delle persone è una delle cose più difficili da fare per me, ma con te ci sto provando Lele". Parlo con grande schiettezza e sincerità, aprendo parte del mio cuore perché avermi aiutata con Marco mi ha dimostrato che forse posso avvicinarmi un poco di più a lui.
"Lo apprezzo molto Relù, davvero. Sento che dentro di te hai ancora un mondo da farmi esplorare ed io vorrei poterlo scoprire un giorno ma solo quando tu sarai pronta".
"Grazie Lele" bacio delicatamente le sue labbra.
"Per cosa?" risponde ricambiando il bacio.
"Per ogni sensazione positiva che provo quando sono con te".
"Sei tu a farmi sembrare migliore di come sono".
"Non dire scemenze Lele, tu hai il cuore buono. Sembri così duro, hai la faccia da vero stronzo ma poi con i gesti dimostri la persona che sei" dico sussurrando.
"Vorrei avere i tuoi occhi per vedermi come fai tu, riesci sempre a cogliere il meglio di me. Sono così felice di averti incontrata Relù" si avvicina lentamente e mi bacia con passione, mi abbandono a lui togliendo ogni mia barriera.

"Sai che penso? Oggi è la giornata delle riflessioni" dico ridacchiando mentre sono avvolta tra le sue braccia.
"Dimmi mia cara Relù" pronuncia mostrando interesse.
"Dobbiamo prendere un impegno io e te. Almeno una volta a settimana dobbiamo confessarci un qualcosa del passato in modo da togliere fuori i mostri che non ci consentono di vivere serenamente.  Credo faccia del bene ad entrambi" affermo con estrema convinzione.
"Non sarà facile, lo ammetto. Ma se è quello che vuoi io sono disposto ad iniziare subito".
"Ok però devo guardarti negli occhi mentre mi parli" mi divincolo dalla sua presa e mi metto seduta sul divano.
Lui esegue i miei stessi movimenti e ci ritroviamo l'uno difronte all'altro, ci guardiamo per alcuni secondi e vedo in lui un poco di timore.
"Lasciati andare Lele" lo incito dolcemente.
"Sai Relù io ho un sogno, che è quello di diventare padre . È stato il mio desiderio sin da quando ero bambino, forse perché voglio dimostrare a me stesso che non tutti i papà sono come il mio" si ferma un attimo e prende fiato, l'emozione sta per prendere il sopravvento.
"Tre anni fa stavo insieme ad una ragazza, Erica. Ci amavamo molto, eravamo felici. Un giorno mi dà la notizia più bella che io potessi ricevere. Mi confessa di essere incita" i suoi occhi si illuminano per l'arrivo delle lacrime che a fatica riesce a trattenere.
"Ero al settimo cielo, contento come non mai. Decidemmo insieme di tenere il bambino ma poi... poi". Un singhiozzo interrompe il suo racconto, è distrutto dal dolore.
Il suo viso diventa improvvisamente rosso e viene bagnato dalle sue lacrime.
Istintivamente mi avvicino e lo abbraccio "non devi continuare Lele, tranquillo. Un segreto alla volta".
"Mi fa troppo male Relù" sussurra in preda al pianto.
"Non serve che tu continui" lo bacio teneramente  sulla labbra "ci sarà tempo Lele, dobbiamo confessare solo ciò che sentiamo non voglio forzarti a fare nulla".
"Ti prego stringimi tra le tue braccia Relù, è l'unica cosa che voglio".

°Salve a tutti, ebbene sì dopo tre anni sono tornata a scrivere questa storia. Mi è tornata l'ispirazione e voglio continuare a raccontare la storia di Lele e Relù.
Spero a voi faccia piacere, scatenatevi con i commenti. Come sempre sono disposta ad accettare consigli e pareri.
Cosa ne pensate del passato di Lele? Cosa sarà successo al bambino?
Kiss°

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