Visto? Ovunque.

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Harry sorrise alla risposta di Louis. Lo avrebbe portato ovunque, quindi. In paradiso? All'inferno? Tra le stelle?

La sua mano era ben salda in quella di Louis, non riusciva a smettere di fissarla. Dove lo avrebbe realmente portato? Cosa gli avrebbe fatto?

Immerso nei suoi pensieri neanche guardò dove Louis lo stesse portando, ad un certo punto lo spinse all'interno di una porta e lo appoggiò poco delicatamente contro le pareti fredde di pietra, poté vedere alla sua destra una rampa di scale a chiocciola. Non riuscì molto a guardarsi attorno perché il maggiore sbatté la porta per chiuderla, facendolo spaventare, e successivamente..

Lo baciò.

La miglior sensazione del mondo è baciare qualcuno quando hai desiderato baciarlo per molto tempo.

Quel bacio colpì violentemente Harry al petto, il suo cuore minacciava di uscire dalla gabbia toracica e le sue gambe diventarono molli. Dovette stringersi a Louis per non cadere a terra. Il maggiore sentì la sua stretta, e come una piuma lo sollevò da terra. Si spinse contro di lui per farsi sentire, ed Harry lo sentì eccome.

Gli strinse le mani sulle spalle e si gustò a pieno quel bacio, il suo sapore era dolce mischiato a qualcosa che sapeva di alcol, gli piaceva da impazzire, chissà poi quando avrebbe potuto risentirlo in quel modo. Le labbra si muovevano perfettamente, come se fossero state fatte appositamente l'uno per l'altro.
Era un bacio diverso se lo metteva a confronto con quelli che si erano dati precedentemente, c'era qualcosa di più. Era forse il modo in cui lo baciava, forse non stava baciando le sue labbra, ma la sua anima.

Lo baciò così meravigliosamente bene e in modo così dannatamente intenso che i vestiti caddero da soli, ed Harry dovette staccarsi un secondo per riprendere fiato, gli girava così forte la testa che quasi svenne. Aveva il cuore che gli batteva nelle orecchie e le mani che gli tremavano, e Louis lo notò. Gliele strinse, gliele accarezzò e lo portò sopra per quelle scale, aprì una porta e lo fece entrare.

«Ehy, stai tremando. Va tutto bene?» Gli domandò il maggiore preoccupato tenendo il minore contro il suo petto. Harry annuì non volendoci pensare e provò ad avvicinarsi di nuovo alle sue labbra per assaporarlo e perdersi ancora nel suo sapore, ma Louis lo allontanò piano.-«Voglio solo che tu stia bene.»

Sentire quelle parole uscire dalla sua bocca in modo così genuino e naturale lo fece solamente uscire pazzo innamorato. Louis voleva che lui stesse bene. Nel suo stomaco vi era un mare in tempesta. Le sue labbra si aprirono in un magnifico sorriso e d'istinto lo baciò a stampo, di colpo e dolorosamente.

Harry lo afferrò per la mano e lo guidò fino al letto che si trovava al centro della stanza. Conosceva eccome quel posto, era una delle stanze da notte della taverna di Liam.
Fece sedere Louis sul letto, entrambi avevano solamente i pantaloni addosso, e cominciavano a stare veramente stretti. Il ricciolo si spogliò davanti agli occhi lucidi carichi di desidero del maggiore, si slacciò la cinta in cuoio e la gettò a terra da qualche parte, la stessa cosa fece con i pantaloni. La cosa bella di quel posto era che l'intimo non sapevano minimamente cosa fosse, quindi si ritrovò direttamente nudo e crudo davanti all'altro.

Louis si leccò le labbra e allungò le mani per toccare il ricciolino, ma questo glielo negò, facendo così mutare l'espressione del maggiore in una più seria.
«Pazienza, Lou.» Mormorò.

«Ne ho avuta fin troppa Harry, credimi.» Si toccò da solo le parti basse, sentendo il suo sesso premere contro i suoi pantaloni in pelle. Harry si leccò le labbra e lo aiutò a spogliarsi da quell'indumento. Louis lo guardò ammaliato, e spalancò le labbra quando il riccio glielo prese in bocca.

Harry glielo succhiò fino in fondo, gustandosi tutto quel ben di Dio. Non riuscì a distogliere i suoi occhi da quelli di Louis, e l'altro ci stava provando con tutto se stesso a non interrompere il contatto visivo con il minore, ma il modo in cui glielo stava toccando e leccando lo mandava completamente in estasi, costringendolo a buttare la testa all'indietro.

Quando i movimenti del riccio si fecero sempre più forti e intensi, Louis si sentì costretto ad interromperlo, ed Harry capì, quindi si fermò sorridendo.

Salì a gattoni sul maggiore e lo baciò a fior di labbra, delicatamente. Il suo cuore galoppava violentemente, mai si sarebbe immaginato di finire a letto con lui, che dal primo giorno in cui era arrivato lì lo aveva trattato male, strattonato, obbligato a nascondersi e aveva anche cercato di ucciderlo un paio di volte. Un sorriso gli venne spontaneo ricordando quegli avvenimenti. Ora erano lì in quel letto troppo piccolo per i loro cuori troppo grandi, le loro mani combaciavano perfettamente, questo confermò che era stati fatti l'uno per l'altro.

Louis ribaltò la situazione mettendolo sotto di sé, lo baciò dappertutto, sul collo, sul petto, le anche, le cosce, tutti quei punti lo facevano impazzire, ed Harry era invaso da una montagna di brividi.

Gli infilò due dita tra le labbra, ed Harry le accolse languidamente e cominciò a succhiarle. Louis si beò della sensazione della sua lingua attorno alle dita, gli occhi del ricciolo brillavano, era magnifico.
Quando furono abbastanza bagnate Louis ritirò la mano e la fece sparire tra le sue natiche.

Infilò lentamente un dito, roteando in lui, notò l'espressione del minore. Era un po' stretto, ma non troppo. Capì immediatamente che quel piccoletto si era già dato da fare in passato ma che era da tanto tempo che non ne prendeva uno. Si leccò le labbra. Avrebbe rimediato subito.

Lo preparò per bene, si assicurò che fosse ben largo e a suo agio, dopodiché si lubrificò con la sua stessa saliva e in modo lento e delicato entrò nelle sue carni bollenti. Una sensazione paradisiaca.

Harry gettò gli occhi all'indietro e socchiuse la bocca, quanto tempo era passato?
Ma soprattutto, da quanto tempo desiderava quel momento così intimo con lui?
Con quel ragazzo che lo aveva fatto stare male ma allo stesso tempo stare bene, come aveva vissuto prima di arrivare in quel posto senza conoscere il sapore delle sue labbra?

Gemette forte, si muoveva in modo sconnesso con l'altro, i suoi capelli sparsi sul cuscino rimbalzavano, il suo respiro era sempre più ansimante e intanto Louis si muoveva maestosamente, divinamente oserebbe dire, e toccava in continuazione il suo punto debole, facendogli raggiungere l'apice del piacere prima del dovuto.

E in quel momento capì la risposta di Louis quando gli aveva chiesto dove stessero andando.. ovunque. La sua mente viaggiò, si sentiva come in un film d'amore, loro nudi su una spiaggia caraibica dopo aver fatto l'amore.
Oppure su una montagna russa, eppure lui aveva paura delle montagne russe, ma quella era stata un'eccezione.
Gli parve anche di volare tra le stelle, tante lucciole continuavano ad accarezzarlo facendolo tremare dall'emozione. Amava quella sensazione, era meglio di qualsiasi droga.

Come avrebbe potuto vivere senza Louis?

Colpa delle fiabe;『l.s』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora