capitolo quarantasette

17.9K 854 100
                                    

il tempo sembrò passare troppo velocemente per il mio piacimento. era passata una settimana prima ancora che lo sapessi e harry se ne sarebbe andato tra qualche giorno e io non volevo che lui lo facesse. anche lui non voleva andarsene ma doveva. stavo sperando che avesse pianificato di rimanere più tempo ma sapevo che non poteva, nonostante volevo che lo facesse.

mi sedetti sul letto e lo guardai fare i bagagli. ci volle molto tempo perché i vestiti che precedentemente erano nella valigia adesso erano stati lanciati nella stanza da me, certamente, in modo tale che non potesse sistemare la sua borsa.

"piccola, dai."

"che cosa?"

"vieni ad aiutarmi a prendermi i vestiti" disse, ancora continuando a raccogliere i vestiti. "per favore."

"no."

"no?"

"no" dissi di nuovo. "non voglio aiutarti. solo non voglio farlo."

"perché non vuoi?" chiese. "seriamente jordan, aiutami."

"ho già detto che non ho intenzione di farlo."

"hai almeno realizzato quanto sei testarda adesso?" chiese, ruotando gli occhi. "jordan, seriamente, non voglio fare casino in giro. aiutami."

"hai almeno realizzato come sei meschino?" gli chiesi. "basta essere così fastidioso."

"sono l'unico ad essere fastidioso?"

annuii. "si, lo sei."

"tu sei quella fastidiosa."

"bellimbusto, sembriamo tipo una vecchia coppia sposata."

dopo che lo dissi, finalmente si screpolò e cominciò a ridere. "sono d'accordo, lo facciamo ma per favore aiutami. fondamentalmente hai preso tutti i miei vestiti e le mie cose e li hai lanciati ovunque. dove diavolo è il mio telefono? fammi indovinare, hai nascosto anch'esso da qualche parte, non è vero?"

"il telefono è nella tua tasca, idiota."

mi guardò in modo strano prima di guardare in basso e toccare la tasca, trovando il telefono. "oh... avevo dimenticato di indossare i pantaloni oggi. oops. scusa per averti incolpato."

"va bene" dissi. "penso che questa sia la prima volta che indossi i pantaloni da quando sei qui. è una strana vista, sul serio."

"una strana vista?" rise silenziosamente. "si, non indosso molto i pantaloni."

"no" fui d'accordo. "ma non è un problema, non m'importa. hai delle belle gambe e mi piace guardarle."

"non è l'unica cosa che ti piace guardare" disse, facendo l'occhiolino. "ma ho una domanda seria adesso."

"qual è, harold?"

"piccola, smettila di chiamarmi harold."

"perché dovrei?" gli chiesi. "mi piace chiamarti harold. penso che ti doni."

"comunque, la mia domanda, hai visto le mie mutandine rosa- cioè... il mio intimo rosa?"

alzai gli occhi a lui ma annuii. "si"

"dove sono?"

"le sto indossando"

mi guardò per un minuto prima di alzare le sopracciglia. "sei seria?"

annuii. "si le sto davvero indossando."

"perché?" domandò facendo un sorrisetto. "pensavo che non ti piacesse indossare il mio tipo di intimo, sai, mutandine."

omegle ➡️ harry stylesWhere stories live. Discover now