36. Anika e Anita

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Le conversazioni con i coniugi erano sempre piuttosto superficiali e nessuno sembrava volere qualcosa di più di quei contatti fugaci. Cherry sapeva che Bedstone stava lavorando per farla ammettere all'addestramento speciale per la task force, e lei e Gabrielle si occupavano di gestire la sua eredità e i rapporti con la Ermes Assicurazioni.

Tra l'altro Cherry rispettò la sua promessa di non ipnotizzare Gabrielle: ma che bisogno poteva mai averne, quando avrebbe potuto soggiogare Sam ogni volta che le aggradava?

Dal suo punto di vista ciò che era accaduto a Tom Gale era stato costante e graduale, e la ragazza non aveva realizzato in che modo era stato il proprio potere a compromettere la mente di suo padre. Forse, se lo avesse saputo, avrebbe riservato l'ipnotizzare il suo nuovo tutore solo alle emergenze, invece di cominciare a farlo sempre più spesso e per cose del tutto futili.

«Comprami l'Hypno-Cola alla fragola quando fai la spesa» ordinava, con voce gonfia di potere e compiacimento, o «Mettiti la giacca prima di uscire» o «Dammi il cinque!».

Cose piccole, innocenti, di cui nessuno avrebbe potuto accusarla, ma vedere lo sguardo di Bedstone velarsi per un secondo e la beata ubbidienza che ne seguivano era sempre una scarica di sicurezza sparata dritta nelle vene, un promemoria del fatto di avere tutto sotto controllo.

Stava meditando, in effetti, di ordinare all'agente di amare l'idea di avere Prince sul divano mentre Gabrielle non era in casa.

L'unico problema che l'assenza dei Bedstone potesse porre era... sul piano culinario.

Cherry sapeva come procacciarsi da mangiare, ma quando si trattava di mettersi ai fornelli, non aveva idea di dove avrebbe dovuto cominciare.

La casa dei Bedstone era ordinata e ben arredata, ma la loro cucina era piena di cibo surgelato, alimenti precotti pronti da dare in pasto al microonde, bevande colorate dubbie e assolutamente niente di fresco in vista. Mangiare cacciagione e verdure genuine cucinate dalle mani sapienti di Tom Gale era stata tutta un'altra cosa, ma la sedicenne non aveva molte altre possibilità e piano piano, dopo un paio di disastri (che ripulì a fatica, perché era sempre suo padre ad occuparsi delle pulizie di casa) iniziò ad abituarcisi.

Solo una volta in quei giorni gli orari di tutti e tre gli abitanti della casa coincisero per un pranzo: Gabrielle cucinò per loro, e Cherry avrebbe preferito bere tutto il giorno solo bevanda al gusto d'arancia (che non sapeva d'arancia) che ripetere l'esperienza.

Se solo avesse voluto, a questo punto, Cherry avrebbe potuto guardare Sam negli occhi e dirgli, anzi, imporgli, d'essere spaventato alla sola idea di vederle fronteggiare dei criminali e avrebbe potuto vivere tranquilla fin quando l'avesse desiderato. Addirittura, e lo considerò brevemente, avrebbe potuto tornare ai suoi progetti originari e diventare una cacciatrice.

Certo, avrebbe potuto farlo... ma non era mai stata la voglia di compiacere Bedstone a muoverla.

Aveva già incontrato quei supercattivi due volte: era ormai impossibile che non l'avessero notata, e se per una terza volta la ruota della fortuna avesse cercato di schiacciarla, stavolta sarebbe stata pronta a reagire con un team dalla sua parte... e magari ci avrebbe anche guadagnato qualche soldo. No, non si sarebbe lasciata prendere in contropiede.

E se Bloodhound era davvero perito nell'esplosione, se Werhunter l'aveva lasciato indietro come aveva fatto con Ariana Pavor e innumerevoli sidekicks prima di loro, quale importanza poteva sperare di avere Ryan nei suoi piani? Era sacrificabile, incredibilmente fragile, completamente nelle mani di quel criminale... Ryan, di cui forse si era presa una cotta solo in virtù del suo potere, ma che non aveva ancora smesso di voler salvare. Anche per lui, e per garantire un posto a Prince, (ma soprattutto per sé stessa) avrebbe proseguito sulla strada che aveva intrapreso, e non sarebbe indietreggiata.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now