35. Recupero di un puma

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Dopo venti minuti, l'amplificato disagio divenne paura. Prince non si trovava da nessuna parte, non rispondeva al suo richiamo... e se gli fosse successo qualcosa di brutto? Se qualcuno lo avesse visto e, spaventandosi, avesse sparato?

«Ehi, tutto bene?» Chiese Maris all'improvviso, con apprensione «Sei pallida come un pezzo di formaggio»

«Tutto bene» mentì Cherry «Dobbiamo solo continuare a cercare. C'è talmente tanto spazio qui... potrebbe essersi nascosto nel boschetto, forse dovremmo tornare indietro e...»
«Tranquilla, Cherry. Lo troveremo»
«No. Lo so. Lo so che lo troveremo».

Sam, dietro di loro, si mise una mano di taglio sulla fronte, per schermarsi lo sguardo, e fischiò mentre guardava un punto in lontananza.

«Hai visto qualcosa?» Quasi gridò Cherry, avvicinandosi a passi lunghi all'uomo

«Forse. Poteva essere un cane, o poteva essere...».

Un puma. Prince spuntò da sopra un mucchio di rocce muscose, le grosse zampe ben piantate a terra, gli occhi fissi su Sam Bedstone. La sua coda si muoveva a destra e a sinistra, in un chiaro segno di irritazione.

«Visto!» Esclamò Maris, allegra «L'abbiamo trovato! Ora mettiamolo in macchina e...».

Prince balzò giù dalle rocce e scappò.

«NO!» Cherry prese a correre per inseguirlo «PRINCE! PRINCE! Torna indietro! Qui! QUI, CATTIVO!».

Sam la seguì, sorprendendosi di quanto rapidamente riuscisse a muoversi quella ragazzina. Corsero per cinque o sei minuti.

«È scappato! È troppo veloce!» Gridò l'agente Bedstone, con il fiatone «Non si vede più! Cherry, fermati!»
«No!».

E quando alla fine la ragazza si fermò, aveva raggiunto Prince, che se ne stava accovacciato e li guardava dal basso con la bocca aperta, raggomitolato in una depressione del terreno. Sam raggiunse Cherry e si fermò accanto a lei, ansimando, per poi accorgersi del puma.

«Che... che mi venga un colpo...» Disse, sorpreso

«I felini non sono molto resistenti» spiegò Cherry «Possono correre più veloci di noi, ma per poco tempo. Poi si fermano e se noi continuiamo li prendiamo»

«Abbiamo raggiunto di corsa un... un puma!».

Sam era quasi piegato in due mentre cercava di riprendere fiato. Cherry si era aspettata che fosse più preparato, fisicamente. E Maris? Quanto indietro era rimasta? Oh, ma che importanza aveva, ora che il suo unico fratello era lì...

«Prince» Disse dolcemente Cherry, avvicinandosi al felino «Prince, sono io, non preoccuparti. E quello è Sam» con una mano aperta indicò l'agente Bedstone «Non ti farà del male. Non è cattivo».

Il puma guardò Cherry, poi le sue pupille si posarono sull'uomo e le sue fauci si aprirono per lasciar fuoriuscire un soffio minaccioso. I lunghi denti bianchi grondavano saliva.

«Gli fai paura» Disse Cherry, rivolta a Sam

«Digli che anche lui fa paura a me, così siamo pari» rispose l'agente, che si stava già riprendendo dallo sforzo e stava ben dritto di fronte alla creatura

«Sul serio. È spaventato e non voglio che scappi di nuovo»
«Cosa hai intenzione di fare, allora? Vogliamo somministrare un calmante al tuo puma per farlo venire con noi?»
«No» Cherry si accovacciò sui talloni e accarezzò teneramente il lato del collo di Prince, che imperterrito continuava a soffiare minaccioso in direzione di Bedstone

«E allora cosa vuoi fare?».
Prince scattò all'improvviso, in un salto coprì la distanza che lo separava da Sam e con un altro lo atterrò, sedendosi sul suo petto.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now