13

2.4K 217 49
                                    

SAM'S POV

Potevano essere le 6:00 del mattino, i miei dormivano ancora.

Mi svegliai battendo più volte le palpebre ancora stanche e vogliose di dormire, sorridendo nel ricordare le parole dolci che Jack mi aveva sussurrato durante la notte. Mi era sembrato tutto una specie di meraviglioso sogno.
Richiusi gli occhi e mi girai su un fianco nel desiderio di allacciare le braccia intorno al fianco del Guardiano che si trovava alla mia sinistra. Le lenzuola erano fredde.
Speravo che lo fossero per causa sua, ma in quel momento accanto a me non c'era nessuno. Quel freddo magari era solo quello che lui aveva lasciato.

Fui presa dal panico.
In quel momento mi veniva da ipotizzare qualsiasi cosa, anche che tutto quello successo fino ad allora fosse stato un sogno, o meglio, come avevo già detto in precedenza, un incubo.
Poteva essere stata davvero tutta un'invenzione della mia mente? Tutto per rendermi felice, per farmi credere che lui c'era sul serio e che andava tutto bene? Oltre al terrore che Jack non ci fosse mai stato, cominciai a mettere in dubbio anche la mia sanità mentale.
Oppure forse è proprio questo l'incubo, forse Pitch sta continuando a torturarmi psicologicamente quando in realtà io sto ancora dormendo, sto ancora dormendo fra le braccia di Jack.

Mi alzai sui gomiti e mi guardai ripetutamente attorno.

《Jack...?!》

Nessuna risposta.

Non poteva essere stato tutto un incubo, no. Mi rifiutavo di crederlo.

《J-Jack dove sei?!》

Le lacrime tornarono nuovamente a chiedere il permesso di uscire. In meno di 24 ore avevo pianto più di quanto non avessi fatto in quindici anni.
Scesi velocemente dal letto e altrettanto velocemente le scale con il respiro pesante, il tratto dalla mia camera alla porta d'ingresso mi sembrò infinito.
Spalancai la porta e quasi non mi venne da ridere, per la paura che mi aveva fatto prendere avrei voluto ammazzarlo con le mie mani: Jack era lì in mezzo alla neve e, sorridente più che mai, stava facendo nevicare ovunque.
Lanciai il più grande sorriso che avessi mai fatto, simile al primo che gli avevo regalato. Sì, la neve ormai la conoscevo, ma non avevo mai visto come ci arrivava per terra. Non avevo mai visto nevicare.

Quelle lacrime di tristezza che volevano tanto uscire si stavano trasformando in lacrime di gioia, non volevo dare però l'idea di quella che piangeva per qualsiasi cosa, non ero così. Cercai quindi di trattenermi... ho detto cercai.

JACK'S POV

Ah eccolo, ecco quel sorriso, quel meraviglioso sorriso a mille denti del nostro primo incontro. È bello sapere di essere la causa di un sorriso così vero e dannatamente perfetto.
E poi quegli occhi pieni di lacrime di gioia, quelli che brillavano con i riflessi della neve che si divertivano a giocare nelle iridi azzurre, quelli che guardavano in quel modo solo me, quelli solamente miei.
Mi sembrava quasi di star rivivendo la scena.

Sapevo di averla spaventata nel farla risvegliare da sola, di averle fatto anche solo per un attimo venire il dubbio che tutto questo fosse stato solo un sogno, o come diceva lei un incubo. Credeva che si sarebbe svegliata tra le mie braccia, ma avevo bisogno di creare l'atmosfera adatta per questo ultimo giorno che avevamo per poter stare insieme, in cui volevo chiederle di diventare mia. O almeno volevo dirle che avrei voluto che fosse così.
Mi corse incontro fermandosi di botto una volta a pochi centimetri da me, e mi sorrise. Io ricambiai, ma il mio sorriso si andò a trasformare presto in una risata nel momento in cui un fiocco di neve le cadde sul viso, facendole arricciare il naso. Poi si guardò attorno.

《È... è meraviglioso.》

Fu l'unica cosa che riuscì a dire. Qualche secondo dopo abbassò lo sguardo sulla mia felpa, e con le mani cominciò a giocare con le cristallizzazioni di ghiaccio che vi stavano sopra. Sembrava un modo per nascondere l'imbarazzo.

Freddo come Frost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora